Quel bacio…
non è stato solo di copertura.
È stato
qualcosa di più.
Qualcosa che entrambi non siamo riusciti a controllare.
Qualcosa che abbiamo desiderato a lungo.
Con quel bacio
ci siamo completati.
Non posso
continuare a mentire a Josh, e cosa più importante non posso continuare
a
mentire a me stessa.
Ammetto che
quello è stato uno dei baci più belli della mia vita.
Mi sentivo completa,
come se alla fine di tutto ci perfezionassimo a vicenda, come se la
nostra
unione non fosse solo di labbra o fisica, ma di anime, come lo Yin e lo
Yang.
Ho bisogno di
essere sincera con Josh.
Non lo amo e
non penso che questo sentimento nasca col tempo.
Il mio cuore
appartiene ad un altro uomo.
Sono alla mia
scrivania, ho avuto finalmente il coraggio di lasciarlo. Non voglio
continuare
ad illuderlo. Non è giusto.
Mi sfiora le
labbra in un ultimo bacio e in un sussurro appena percettibile mi dice
di
essere felice, che il mio cuore deve capire che solo un uomo può farmi
felice,
solo lui.
Non sa però
che il mio cuore l’ha capito ormai da tanto tempo.
Ma c’è una
lotta furiosa dentro di me, fra la mia mente e ciò che il mio cuore
vuole e
desidera.
Mi volto e lo
vedo lì, immobile come una statua, con un mazzo di fiori in mano, come
quelli
che mi ha portato l’altro giorno per consolarmi, visto che ero appena
stata
estromessa dal caso di mia madre.
Ha lo sguardo
basso, e vedo che arretra piano piano. Voltandosi getta via il mazzo di
fiori
in un cestino, dirigendosi verso l’ascensore.
Qualcosa
scatta nella mia testa.
Devo sapere.
Corro, corro
verso l’ascensore, ma non faccio in tempo a bloccare le porte che si
sono già
richiuse.
Prendo le
scale.
So correre con
i tacchi da 10, non mi fermeranno sicuramente quattro rampe di scale.
Arrivo
finalmente al piano terra.
L’ascensore
sta risalendo. L’ho mancato per poco.
Esco fuori.
Una pioggia
furiosa si sta abbattendo su New York.
Lo vedo. Sta
per entrare in macchina, e capisco che se non lo fermo sarà l’ennesima
occasione persa. E io ho bisogno di sapere.
-“Castle!”-
urlo, gettandomi sotto quella pioggia battente, tanto che in un attimo
sono
completamente fradicia.
Lui si volta a
guardarmi, ma leggo lo sconforto nei suoi occhi, forse sta rinunciando,
forse
ha già gettato la spugna.
Ti prego, non
arrenderti, non ora!
Ma non si
ferma, continua a camminare.
-“Castle,
dannazione fermati!”-.
Lo raggiungo e
lo blocco per un braccio.
-“Perché sei
venuto al distretto?”-
-“Perché…”- lo
sento, vuole dirmi qualcosa, ma si blocca.
-“E’ meglio se
tu non lo sai…”-
-“No, invece.
Io voglio sapere! Erano per me quei fiori?”-
-“Si. Ho
pensato che avresti potuto volerli!”-
-“E perché li
hai buttati?”-
-“Non credo
che al tuo ragazzo, avrebbe fatto piacere se un altro uomo ti avesse
regalato
dei fiori! Io sarei geloso!”-
Volevo dirgli
che avevo lasciato Josh, volevo dirgli che quel bacio non era altro che
un
ultimo saluto. Volevo dirgli che era lui la persona che volevo.
Ma avevo bisogno
di più.
-“Perché
Castle? Perché sei venuto al distretto quando sai bene che non ci sono
casi?
Perché mi hai portato quei fiori se li hai gettati via? E non trovare
banali scuse,
a cui crederebbe solo un adolescente!!”-
-“Che cosa
vuoi che ti dica?”- la sua voce si stava alzando.
-“Che cosa
vuoi da me Castle??”-. Ho urlato.
Avevamo
entrambi il fiatone.
Eravamo zuppi
e bagnati fino alle ossa.
La mia camicia
verde era appiccicata al petto, e avevo i capelli incollati al viso.
Le gocce
d’acqua scendevano sulle mie guancia, mischiandosi alle mie lacrime.
Non mi ero
resa conto di piangere. Io non piango di fronte alle persone. Non
mostro i miei
sentimenti e soprattutto le mie debolezze.
Mi guarda con
i suoi occhi azzurri, e sento che penetrano i miei.
-“Vuoi davvero
saperlo?”-
Annuisco.
-“Vorrei
poterti stringere a me. Vorrei poter stare sempre con te. Vorrei poter
accarezzare i tuoi morbidi e soffici capelli, per poter sentire il tuo
inconfondibile profumo di ciliegie.
Vorrei poterti
consolare quando sei triste, per farti capire che io ci sono e ci sarò.
Sempre.
Vorrei poterti
abbracciare, accarezzare e baciare. E vorrei poterti dire che ti amo.
Che ti
amo da impazzire e che sono geloso marcio di tutti quelli che ti
guardano, ma
soprattutto di lui che ti può avere e non immagina neanche quanto
fortunato
sia!
Ecco è questo
ciò che vorrei da te!”-
Le sue parole
sono più calme rispetto all’inizio.
Si è sfogato e
si è calmato.
Mi prende il
viso tra le mani e con i pollici mi asciuga le lacrime. Sa
perfettamente che
non sono solo gocce di pioggia.
-“Ho lasciato
Josh poco fa. Non lo amo e non lo amerò mai. Io… io so di essere
innamorata di
un altro uomo!”-
Mi avvicino di
più a lui e lo bacio.
Un bacio
tenero, dolce. Ma subito si trasforma in un bacio carico di passione.
Le nostre
lingue lottano per il predominio, a cui si mescola anche la pioggia che
non
accenna a smettere.
Siamo
completamente fradici, congelati e tremanti.
Ed è una
bellissima sensazione quando tremi e non hai freddo.
Mi stacco da
lui.
Mi sorride, e
appoggiando la fronte alla mia gli sussurro:
-“Potresti
ripetermi cos’hai detto prima?”-
Capisce
esattamente cosa voglio sentirmi dire.
-“Ti amo,
Kate!”-
-“Ti amo anche
io Rick!”-
Questa volta
mi bacia lui.
Restiamo così, attaccati, immersi l’uno nelle braccia dell’altra, sotto quella pioggia battente.
ANGOLO MIO: Ciao gente!!!
oddio perdonate le carie!!! questa shot è
stata scritta nel periodo di Pasqua, alle 2 di notte, una notte che non
riuscivo a dormire... forse era meglio dormire!!
ok, sappiate che io non sono così
romantica... Castle mi sta cambiando!!! O.O
quindi perdonate lo sclero delle 2 di notte!!!
cooomunque... come avrete notato l'ho localizata dopo il bacio sottocopertura..
bon, mi pare di aver detto tutto.. (ogni volta dimentico cose!)... vabbè!
buona lettura e se vi va lasciatemi un commentino!
sbaciottti
kateRina24 ;>