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Autore: xwishyou    06/06/2011    1 recensioni
“Bevi per dimenticarmi, adesso?” Disse lei, per provocarlo. Era intenzionata ad infastidirlo.
Damon, se ne tirò fuori, rapidamente.
“Sarà meglio che vi lasci da soli.” E così dicendo uscì a gran velocità dalla casa.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Katherine Pierce, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Katherine aveva seguito Stefan, il quale stava tranquillamente cacciando.
La vampira lo ha fatto solamente per stuzzicare e dare fastidio al vampiro dagli occhi verdi.
Perché a lei PIACE molto dargli fastidio.
Non mi dilungo su questa prima parte della storia, ma più sulla seconda.
 
Stefan era tornato arrabbiato a casa sua, a volte Katherine sapeva essere molto irritante. Anzi. SEMPRE.
Intanto Damon, era di sopra in camera sua , quando sentii arrivare Stefan. Scese di sotto a gran velocità e lo salutò.
“Fratellino adorato!” Disse in tono, quasi malefico.
“Fratellino adorato, un corno!” Urlò Stefan, visibilmente irritato.
L’incontro con Katherine era la causa principale.
“Ho incontrato la stronza.” Gli disse quasi di stizza, osservando la sua reazione.
Damon rispose tranquillo. “E allora? Che ti ha detto? Novità?”
Adesso rise, vedendolo arrabbiato come non mai.
“No. E’ venuta solo ad infastidirmi. E devo dire che c’è riuscita benissimo.” Disse il vampiro buono, in fretta, mentre con le mani tremanti dalla rabbia, cercava di prendere un bicchiere  dal salone per versarci qualunque cosa potesse essere alcolica.
Il vampiro cattivo, quello malefico, scoppiò in una risata fragorosa.
“Il mio fratellino è un poco irritato!” E dicendolo, continuava a ridere come un pazzo, prendendolo in giro.
“Elena, come sta?” Continuò, calmandosi, entrando in argomento Elena.
Stefan, intanto aveva preso un bicchiere ed inizio ad ingurgitarlo. Dal sapore era Vodka. Dopo aver finito, in un baleno, il suo primo bicchiere, parlò.
“Non lo so. Non la vedo da oggi, ma non voglio che mi veda così.” Disse continuando a bere, un bicchiere dopo l’altro, senza fermarsi. “Dio quanto la odio!” Disse di nuovo, stavolta rientrando in argomento Katherine.
“Che c’è non ti piace Kath?” Disse Damon. “Qualche anno fa ti saresti ucciso per lei e ora più niente?? Sai Stef sei strano a volte!” Quanto gli piaceva prendere in giro, il povero fratello ingenuo.
“ Aah! sai Caroline ti stava cercando voleva andare a caccia di Bambi con te!” Disse infine schifato.
Katherine, divertita dall’irritazione causata a Stefan, decise di andare a continuare ad irritarlo a casa sua.
A velocità da vampiro, vi si fiondò, ed entrò passando dalla finestra, senza fare il minimo rumore. Sentii le voci dei Fratelli Salvatore che stavano discutendo. Non curante di quella loro sottospecie di conversazione, cominciò a girare per la casa.
Intanto, Damon e Stefan, continuavano a discutere.
“Anche tu ti ci metti a farmi la predica sugli animali?! Ma io, per caso, ti dico quello che devi mangiare? Ormai ci ho rinunciato da molto sai?!” Stefan era adirato, letteralmente. Non era bastata Katherine, a discutere la sua dieta, ora ci si doveva mettere pure Damon. Dopodichè, continuò, riferendosi al fatto che Caroline lo stesse cercando.
“Comunque, è stato meglio che Care non mi abbia trovato. Chissà, cosa avrebbe raccontato ad Elena, se ci avesse visto insieme. A me e a Katherine, intendo.” Non si accorse della presenza della stronza. Era troppo preso dal bere per dimenticare, per poterlo fare.
Damon, che però aveva sentito dei rumori provenienti dalla camera al piano di sopra. Senza dire niente si fiondò al piano superiore, e trovò Katherine che cercava qualcosa nei cassetti. “Kath!” Le urlò.
Quest’ultima, sogghignò,e continuando a dare le spalle al vampiro che l’aveva sempre amata troppo, si rialzò da terra, sbattendo i cassetti. “Damon.” Rispose divertita.
Lui, rispose guardandola male. “Che fai?”
Stefan, che intanto aveva finito il suo bicchiere di Bourbon, stavolta, si fiondò come il fratello al piano di sopra, ed ecco che se la ritrova nuovamente davanti.
“Ancora tu?!” Disse, però, con l’aria alquanto brilla. Chiunque avrebbe notato che non era sobrio.
“Mandala via.” Disse infine al fratello.
Il fratello, rise. “E perché dovrei?”
Katherine intanto volle rispondere alla domanda che le aveva posto Damon.
“Comunque continuando il discorso, su cosa io stessi facendo.
In realtà nulla di che. Passavo il tempo, ascoltando l’inutile conversazione tra te ed il fratello brillo, su Elena.”
Dicendo così, si voltò completamente verso Stefan, e sogghignado perfidamente si ricolse a lui.
“Bevi per dimenticarmi, adesso?” Disse lei, per provocarlo. Era intenzionata ad infastidirlo.
Damon, se ne tirò fuori, rapidamente.
“Sarà meglio che vi lasci da soli.” E così dicendo uscì a gran velocità dalla casa.
 
Stefan aveva ancora il bicchiere in mano quando le parole di quella perfida glielo fecero cadere di mano e rompere.
“Non mi serve di certo l’alcol per dimenticare.” Dopodichè la guardò con odio.
“E tu dove credi di andare?!” Disse rivolto ormai al vuoto, poiché Damon aveva avuto la brillante idea di svignarsela in fretta e furia. “Che vuoi ancora da me?!” Si rivolse infine a Katherine.
Quest’ultima scoppiò in una risata a vederlo così irritato. “Bèh.. Te ne sei andato senza nemmeno salutare!” Disse riferendosi a poco prima nel bosco, mentre fingeva di fare l’offesa. “Non è carino da parte tua!” Affermò avvicinandosi a lui con fare modesto.
Il vampiro non riusciva a percepire la distanza. Era troppo ubriaco per farlo. Dopo centocinquanta anni non gli era mai capitato di stare in quel modo.
“Non avvicinarti.” Disse barcollando vistosamente. Si reggeva in piedi solo grazie ad un mobile lì vicino che fungeva da appoggio.
“Vuoi che ti saluti? Ciao.” Disse alzando la mano. “Contenta ora?”
La stronza arrivò davanti a lui fino a sentire il suo alito che odorava di alcol in modo nauseante.
“Sai che ti dico?” Disse lei schifata da quella situazione.
“Sei patetico! Ti è così difficile non pensare a me senza alcol?” Cercava di provocarlo il più possibile.
“Sono affari miei se bevo.” Disse Stefan muovendosi verso di lei con rabbia. Ma non fece più di un passo, che cadde in ginocchio. Non si reggeva veramente proprio in piedi!
“Voglio solo non pensare a nulla e liberare la mente da tutto. Da te.” Le rispose, quasi confessando tutto.
“Allora è come dico io!” Disse Katherine, più che divertita.
Il vampiro si rialzò con fatica, e parlò.
“Perché sei venuta fino a qui? E non dirmi perché non ti ho salutato che non me la bevo.” Quelle parole sembravano quasi un paradosso, considerando che aveva bevuto fino ad ora, ed anche troppo.
“Se cercavi Damon, è andato via.” Disse ridendo, e non ricordandosi che lo aveva fatto con Katherine lì presente. La sua risata era quella tipica, di una persona che ha alzato un po’ il gomito. Un po’ tanto.
Lei lo guardò inorridita. “Ma guardati! Fai proprio pena.
“Non voglio essere compatito. Non da te.” Le disse. “Lasciami in pace, per favore.”
Il suo tono era quasi di una persona che pregava. Era molto umiliante, e non da lui. Ma l’alcol faceva uscire questa parte odiosa di me. “Te ne prego. Lasciami in pace.”
‎”Ehmm..” Lei si portò un dito alle labbra, in segno di pensiero. “No! Non credo proprio. Sai..” Sorrise perfidamente, prendendolo per il collo e fissandolo negli occhi. “.. Mi diverte questo tuo lato oscuro.”
Stefan doveva reagire in qualche modo, e cercò di liberarsi dalla sua presa. Ma quasi senza successo, poiché era davvero troppo ubriaco. “Non ti voglio vedere, lo vuoi capire?!” Disse con la poca forza che aveva in gola, cercando di alzarsi, e riuscendo poco dopo. “Ho fame, vado a prendermi del sangue di coniglio al frigo. Non voglio vederti al mio ritorno.” Sentenziò barcollando verso il frigorifero, e prendendo da bere.
“Stefan, Stefan..” Lei lo guardò barcollare per raggiungere il frigo, e vide che per sbaglio prese una sacca del sangue di Damon. Che non era esattamente di coniglio. Scoppiò, subito, a ridere quando cominciò a berlo. “Ti dovrai abituare!”
Lui bevve per qualche secondo, e rapidamente lo sputò a terra. Era sangue umano, maledizione! Erano anni che non lo bevevo.
“Perché non mi hai detto nulla?!” Disse in tono accusatorio, verso Katherine, e gettando ai suoi piedi la sacca. Si sentiva vivo, l’effetto dell’alcol pareva attenuarsi visibilmente.
“Maledizione!” Ripeté lui. Aveva sete, e guardò quella sacca a terra. La voleva prendere, e bere tutta. Ma cercò di resistere.
Lei, si avvicinò alla sacca, la prese in mano, porgendola a Stefan, e provocandolo.
“Sicuro, di non volerne? Eppure hai sentito quanto fosse gustoso!” Si portò la sacca alle labbra, e sorseggiò quel liquido che per lei era così delizioso.
La voce di lui tremava ed il viso era un lago di sudore. Desiderava quel sangue più di ogni altra cosa al mondo. E lei lo sapeva.
“Ti prego, non farlo. Ci ho messo tanto per smettere.” Tremava, nel vero senso della parola, mentre la sua mano destra si muoveva da sola, e si avvicinava a quella sacca. Fino quasi afferrarla. La poca resistenza che lo tratteneva, lentamente lo stava abbandonando.
Lei, di tutta risposta, inarcò un sopracciglio e si avvicinò al vampiro. Provocandolo più di quello che già stava facendo.
“Non fare cosa?” Chiese. Ed avendolo raggiunto gli posò la sacca sulle labbra, e avvicinandosi ad esse sussurrò: “Questo per caso?”
Sorrise nel vederlo fremere dalla voglia di bere.
Maledizione, maledizione! Pensava Stefan mentre poteva sentire l’odore di quel sangue tanto bramato.
“No. Non voglio.” Disse lui, cercando di allontanarsi da esso, senza molto successo. In preda all’astinenza si lasciò andare, ed abbassò la testa quel tanto che bastava a far scivolare il liquido all’interno della propria gola. Quel sapore e quella sensazione magnifica gli pervadeva l’anima che non aveva. Ormai aveva definitivamente perso il controllo.
Katherine sorrise nel vedere con quanta foga Stefan beveva il contenuto di quella sacca.
“Adesso sì, che sei lo Stefan che conoscevo.” Continuò a sorridere rimanendogli davanti.
Lui, finì la sacca e la gettò a terra, quasi schifato da quello che aveva fatto. Aveva acquistato molta più lucidità, da rendersi conto del gesto che aveva compiuto.
“Non ti preoccupare. Posso resistere, e tornare a nutrirmi di sangue animale quando voglio.” Disse, cercando di convincere più sé stesso, che lei.
“Dimostramelo!” Detto ciò, andò verso il frigo e prese una bottiglia, stavolta, dalla scorta di Damon. La aprì, e la portò sotto al naso sentendone l’odore. “Uhm.. Sangue delizioso!” E la soreseggiò, guardando l’espressione di Stefan che esprimeva decisamente voglia di altro sangue.
Lui, di rimando, con un gesto di stizza, quasi d’istinto prese la bottiglia dalle mani della vampira che le stava di fronte e la scaraventò per terra. “Ho detto basta!” Urlò con tutta la forza che aveva. Anche se la voce gli tremava visibilmente ed il suo sguardo, come se incantasse, guardava spesso quella bottiglia.
“Vattene.” Disse, nuovamente, con odio innaturale verso di lei. Dopodichè si girò di scatto, e prese un’altra bottiglia. Stavolta facendo attenzione, cercando di prendere quella giusta. Presa, la sorseggiò deciso. Il sapore era quasi riluttante, nulla a che vedere con il sangue umano. Il suo volto era quasi schifato da esso.
Katherine, finalmente, parlò. Guardandolo e ridendo divertita, disse: “Nope. Non me ne andrò. Sarò di sopra.”
“Ti diverti proprio a vedermi così, vero?!” Le disse lui con rancore. Non sapeva per quale motivo, ma quel giorno la vampira che lo aveva trasformato, e che era tornata dopo 145 anni pretendendolo, aveva deciso di torturarlo. E ci stava anche riuscendo, senza molta difficoltà.
Quando sentì che lei sarebbe andata di sopra, le urlò contro. “Allora, rimanici!”  Lo disse, continuando a bere quel sangue che adesso considerava schifoso.
“Penso proprio che rimarrò qua sotto.” Le disse, quasi a volere puntualizzare che la sua presenza non gli era gradita affatto.
“Come vuoi.” Lei salì, le scale velocemente e si fiondò al mobile bar a versarsi un drink per poi buttarsi sul divano.
“Io ho tutta l’eternità.” Gridò infine.
Quanto detestava, Stefan, questo suo modo di comportarsi. Non poteva lasciarla sopra da sola, poteva aspettarsi tutto da lei, pensava quasi rassegnato. Salì le scale e la raggiunse buttandosi anche lui sul divano. Teneva lo sguardo fisso sul suo drink, ma subito accorgendosene assunse un espressione stomachevole. Per quella sera non avrebbe più toccato alcol.
“Non provare a pensarlo minimamente. Non tocco un altro drink almeno fino a domani.
Katherine scoppiò a ridere. “Ma chi te l’ha chiesto?!” Detto questo, lo bevve d’un fiato e poggiò il bicchiere sul tavolino, per poi tornare sdraiata, con i piedi sulle ginocchia del vampiro.
Intanto Elena era in macchina e si stava dirigendo a casa del suo ragazzo. Aveva voglia di passare un po’ di tempo con lui. Una volta arrivata, scese dall’auto e suonò il campanello dell’enorme villa.
Stefan sentendo il campanello, senza pensarci due volte scese ed andò ad aprire. Voleva allontanarsi da quella strega per qualche minuto.
“Ciao Elena.” Disse, quasi sorpreso nel vederla in quel momento. “Vieni entra pure.” Disse infine, con qualche esitazione dandole un bacio sulle labbra. Probabilmente di lì a poco sarebbe scoppiata una guerra inevitabile.
“Come stai stasera?” Le disse con voce raggiante. L’aver bevuto tutto quel sangue umano gli aveva dato nuova linfa e fascino.
La vampira, sogghignando nel vedere la sua sosia umana, raggiunse Stef mettendogli un braccio sulle spalle.
“Buona sera Elena. Come siamo raggianti!” Sorrise nel vedere la faccia della ragazza inorridita a quell’abbraccio.
Elena, appena le venne aperta la porta, gridò “Hei, Stefan!” ma notò subito che c’era qualcosa di diverso in lui. Non sapeva. Era qualcosa che la faceva pensare a Damon. Era come se a salutarla fosse stato lui, e non il suo Stefan. Non fece in tempo a finire il proprio pensiero, che subito venne bruscamente interrotto dall’arrivo di Katherine. Sentì, il proprio sangue gelarsi quando spuntò da dietro Stefan, e gli mise un braccio sopra le spalle.
“Katherine!” esclamò infastidita. “Che ci fai QUI?!” Disse per terminare.
“Oh povera..” Sogghignò perfidamente la stronza. “Sono venuta a trovare il dolce Stefan.” Disse infine, stringendosi ancora di più, a quest’ ultimo.
“Togli quelle braccia sudice da me!” Le intimò lui, con una rabbia sovraumana in corpo. “E’ venuta a rompere il cazzo, come suo solito.” Disse infastidito anche lui. Era da ore che stava dentro casa, e non vedeva l’ora di liberarsene.
“Te ne stavi andando, vero Katherine?!” La intimò con tutto l’odio in corpo. Dopodichè tornò alla sua Elena, quasi come a volere ignorare la sua sosia.
“Amore, ti prendo da bere.” Terminò prendendo in mano un bicchiere e guardandola per chiederle cosa volesse.
“No Stefan. Grazie.” Disse quest’ultima in modo freddo e distaccato.
“Non voglio nulla da bere. E forse è il caso che neanche tu prenda niente. Hai già dato abbastanza.” Disse facendo una smorfia. Si sentiva l’odore di alcol provenire da lui. “Ero passata per stare un po’ con te. Ma sai cosa c’è?! Mi è passata la voglia. Continuate pure il vostro festino.” Disse infine indietreggiando e mostrando un sorriso ironico e forzato. Così facendo, si girò e si avviò vero la macchina.
“No, aspetta Elena!” Cercò Stefan, di dirgli invano, non riuscendo però a trattenerla. Dalla rabbia, prese per il collo colei che era la causa di tutto quello, dicendole: “Sparisci dalla mia vista. Immediatamente!” Così dicendo, l’aveva portata fuori di casa, e lì la lasciò. Entrò in casa, e sbattendole la porta in faccia, si andò a buttare sul proprio letto. Era distrutto. Chissà cosa penserà Elena di lui, si chiese. Pensava a questo mentre il sonno si impadroniva di lui, lentamente.
 

 
   
 
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