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Autore: Cicciopalla    06/06/2011    3 recensioni
[SHOMO]
Dedicata alla mia nabucca per il nostro anniversario.
Ti amo tanto
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Sei proprio uno stupido Milicevic!"


Un anno.
Un anno preciso era passato da quando si erano conosciuti.
Un anno da quando lo presero nella band, la loro band, creata con tanta passione e fatica.
Un anno da quando lo aveva fatto suo, donandogli tutto il suo indefinibile amore.
Amore dolcemente ricambiato in tutte le sue sfaccettature.
 
Ed ora, su quel letto disfatto di casa Milicevic, Tomo e Shannon erano accoccolati completamente nudi, con solo un leggero lenzuolo a coprire le parti intime.
Avevano appena passato una giornata di puro piacere.
Avevano fatto l’amore così tante volte da perdere il conto e avrebbero continuato fino alla fine dei tempi se uno dei due non avesse avuto la brillante idea di prendersi qualche secondo per riposarsi.
D’altronde, avevano appena finito il loro ultimo tour. Erano stanchi e potevano prendersi tanto di quel tempo da far invidia ad una macchina del tempo.
 
Shannon accarezzava con leggerezza la lunga frangia di Tomo, che normalmente gli ricadeva sull’occhio destro quasi a nascondendoglielo ma che ora era spostata all’indietro, e guardava il suo uomo come se fosse il tesoro più ricercato al mondo.
“Te l’ho mai detto che sei bellissimo quando cerchi inutilmente di addormentarti?” chiese dolcemente, facendo scendere le dita sulla sua colonna vertebrale, percorrendola tutta disegnando linee invisibili con le dita e ritornando su.
A quel semplice tocco, Tomo fu percosso da innumerevoli brividi di piacere e nuovamente il suo sonno andò a farsi benedire. Come facesse ancora a vivere quando ogni giorno rischiava l’infarto per colpa di quel maledettissimo americano, era un mistero per lui.
 
“Questa mi mancava, sinceramente. Sapevo di essere bello quando suono, quando mi pettino, quando mi trucco, quando ti seduco, quando mangio, quando mi faccio la doccia, quando dormo… ma quando cerco di addormentarmi proprio no.” rispose Tomo, ridacchiando.
“Tsk, croato bastardo!” scherzò sospirando sottovoce l’altro, concentrando le sue attenzioni di nuovo sui capelli impregnati di sudore e sesso appena consumato.
“Guarda che ti sento!” l’ammonì Tomo, perdendosi tra i battiti regolare del cuore dell’amato. Più lo sentiva pompare, più non riusciva a farne a meno. Si era completamente innamorato di quel corpo e di quella mente come mai in vita sua gli era successo con qualsiasi ragazza… o ragazzo. In effetti, Shannon era il suo primo e unico ragazzo. Non si era mai sentito attratto da nessun tipo di uomo ma con Shan era diverso. Era speciale. Aveva una personalità stupenda, sempre il sorriso sulle labbra e riusciva a trovare del positivo anche nella negatività più assoluta.
Era proprio una persona unica al mondo.
 
“…e credo dovrò punirti per ciò che hai detto…” aggiunse Tomo, alzandosi a sedere e portando il volto così vicino a quello di Shan, che poteva sentire benissimo il suo respiro sulle labbra.
“E come intenderesti fare? Sentiamo.” Lo esortò l’americano, umettandosi le labbra in una maniera così sensuale da risultare illegale. Gran parte dei neuroni di Tomo vennero tragicamente a mancare e la lucidità che aveva acquistato in quel lasso di tempo di riposo via via scemava.
“…come immaginavo.” Concluse Shannon assistendo alla scena muta del croato che aveva lo sguardo fisso nel proprio. Sembrava quasi spaventato dal voler rompere quel velo di purezza che con tanta fatica erano riusciti a creare.
Shannon sembrò capire e gli sorrise dolcemente.

“Non credo esista una creatura a questo mondo più dolce di te, sai?” disse, prima di baciarlo delicatamente sulle labbra carnose e sempre di un gusto buonissimo, indescrivibile.
Tomo sembrò riprendere vita e appena il batterista si staccò, arrossì violentemente ed abbassò lo sguardo,  maledicendosi per la sua poca virilità.
Fanculo tutto! Doveva dirglielo! Doveva dirglielo! Doveva dirglielo!
“Shan…”
“Sì?”
“Io…io…”
“Tu?”
“Ecco, cioè, io..”
Shannon gli alzò il mento, costringendolo a guardarlo negli occhi.
“Tu cosa?”
“…Ti amo!”
La dichiarazione uscì fuori con un lieve sussurro.
Il batterista si bloccò un attimo.
Nessuno gli aveva mai detto che lo amava.
Nessuno a parte la sua famiglia, ovviamente.
Tutte le storie che aveva avuto non erano mai state importanti, anzi, la maggior parte erano sono una toccate e fuga.
Per quel momento di silenzio, Tomo si rattristì. Possibile che aveva sbagliato tutto?
Credeva veramente che Shannon era ciò di cui aveva bisogno ma a quanto pare lui non era d’accordo.
“Perfetto, ho rovinato tutto. E te pareva!” Trattenne le lacrime, non voleva passare anche per quello che si piangeva addosso. Già la sua grande figura l’aveva fatta.
Fece per alzarsi, per raccattare le sue robe e uscire da lì -dove sarebbe poi andato alla ricerca di Jared per informarlo che lasciava il gruppo si sarebbe inventato qualcosa del tipo Ho la nonna molto malata, devo starle vicino questi ultimi anni che ha da vivere sperando che quella volpe di Jared se la bevesse- quando venne fermato dalla presa di Shan che gli bloccò il braccio.
Tomo si girò, con le lacrime che gli rigavano il volto, non era stato in grado di trattenerla.
“Tomo…”
“Cosa?!” urlò l’altro, controllando i singhiozzi mentre col dorso della mano di asciugava le lacrime.
“Tomo, io…”
“No, non devi dire niente. Ho capito. Non c’è bisogno di aggiungere altro…” lo bloccò il croato, cercando di liberarsi dalla sua presa.
“No, Tomo! Diamine, fammi parlare!” urlò Shannon, spaventando non poco il croato ormai sconvolto.
“Capiscimi, nessuno mi aveva mai detto qualcosa del genere e nemmeno io ho mai provato niente di simile. E’ logico che ne sia rimasto colpito. Però credimi, se amare significare sentire quella strana sensazione di agitazione e felicità quando ti vedo, beh allora sì, ti amo. Ti amo così tanto che non esistono parole per descrivere quanto.
Ci sei solamente tu per me, sappilo.” Shannon terminò il discorso, tirandosi Tomo a sé che aveva ripreso a piangere. Lacrime di gioia questa volta.
“OH, SHANNON!” gli lanciò le braccia al collo e lo baciò intensamente.
“Sei proprio uno stupido Milicevic!” commentò Shan, portandoselo sotto le lenzuola, dove per tutta continuarono ciò che avevano interrotto in precedenza.

CICCIOPALLA'S CORNER: Ebbene sì! Non è niente di che, direi invece che fa un poco schifo, però c'è tanto sentimento ç_ç L'ho fatta per la mia tenera sposina, Nabucca <3 che teneramente mi assiste da un anno, dopo scleri e parate mentali è ancora con me. Come faccia non lo so XDDD
Ti dedico questa one-shot SHOMO perché ormai scrivo solo su di loro ù_ù 
E niente... ti amo. Cosa devo dire più? LOL
   
 
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