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Autore: Ayumi    27/02/2006    3 recensioni
Debora è una ragazzina molto dolce e molto timida, che deve imparare ad affrontare i problemi e le paure di ogni adolescente. Questa storia è per una ragazzina speciale, che spero riesca a superare presto tutte le sue paure!
Genere: Commedia, Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jessychan, grazie! Sono contenta che la storia e Debora ti piacciano!

Elenuccia, rispondo alle tue domande:  le ragazze sono in coda in libreria, non in biblioteca. Da te non capita? Davide è un personaggio di fantasia, così come lo sono tutti gli altri (e il mio futuro marito non si chiama così!), anche se possono avere alcuni tratti di persone che in realtà conosco. La storia è ambientata nella provincia di Milano.

 

Ecco finalmente un nuovo capitolo. Giorni fa ho visitato il sito del liceo dove ho studiato, e mi è tornatala voglia di dedicarmi alla storia di Debora!

 

Cap. 4

 

Debora chiude il libro di storia.

Che ore saranno? Fuori è già buio…

Si alza dalla sedia e cerca di sgranchirsi un po’: le gambe, le braccia, soprattutto le spalle.

Guarda l’orologio e vede che sono già le sette di sera. Si chiede come mai sua mamma non l’abbia chiamata per aiutarla a preparare la cena.

Esce dalla sua camera e va in cucina. Tutto è immerso nel più solenne dei silenzi.

Lo squillo del telefono la fa sobbalzare, rompendo quest’atmosfera.

 

-         Pronto?

-         Ciao Deda, sono zia Romina!

-         Ciao zia, come stai?

-         Bene, e tu? Hai finito di studiare? E’ passata la tua mamma con Giorgia e mi ha raccontato che sono uscite senza avvertirti perché tu eri concentratissima!

-         Sì, ho quasi finito. Ma la mamma è lì ancora da te?

-         No, ha accompagnato Giorgia in piscina, ma ora staranno arrivando, sono le sette passate! Ti ho chiamato per sapere se sei ancora viva!

 

Debora sorride. In effetti è da quando la scuola è ripresa dopo le vacanze di Natale che non fa altro che studiare. Per la fine del quadrimestre, e perché non vuole avere nemmeno un’insufficienza.

 

-         Sono viva! – esclama ridendo.

-         Allora ci vediamo domenica? La mamma mi ha detto che verrete qua a pranzo!

-         Okay zia, a domenica! Ciao!

 

Posa il ricevitore e va a sedersi sul divano.

Accende la tv e finge di interessarsi ad uno dei tanti quiz proposti quotidianamente a quest’ora.

E intanto arrivano anche Isabella e Giorgia.

 

Il tempo di preparare la cena, e rientra anche Massimo.

 

Debora mangia con avidità la sua pasta al ragù.

E’ giunta alla conclusione che il troppo studio la farà ingrassare, se continua così. Non ha nemmeno il tempo (e soprattutto la voglia!) di andare in palestra o fare qualsiasi tipo di sport.

 

Dopo cena si concede il lusso di una doccia calda e poi è di nuovo nella sua camera per finire i compiti.

Ha lascito per ultimi matematica e inglese, crede di riuscire a svolgerli abbastanza in fretta.

Così apre libri e quaderno, e si mette subito al lavoro. Ma è così stanca, che più di una volta l’idea di copiare l’indomani qualche esercizio si fa avanti con decisione. Ma sbuffando continua a svolgere i suoi compiti, e le viene subito in mente Chiara e la sua faccia tosta. Durante l’ultima interrogazione di latino, non avendo come al solito svolto la versione, si prese spudoratamente il quaderno di Laura, facendole rischiare grosso. E riuscendo a rimediare una sufficienza che di certo non si meritava.

Sbuffa al pensiero di Chiara, e si concentra per finire presto i compiti.

 

In questi mesi sono successe tante cose, un concentrato di avvenimenti che hanno cambiato Debora in maniera abbastanza evidente. Almeno così può sembrare ad un qualsiasi osservatore. E molto probabilmente anche alle persone che la conoscono meglio.

Il tutto è partito dalla cosa più classica e banale: un nuovo taglio di capelli, per un taglio definitivo con il passato! Su idea ovviamente di Romina, che  avrebbe fatto di tutto pur di non vedere più la sua nipotina col muso lungo.

E come per magia, da lì in poi le cose sono andate per il meglio. L’affetto delle sue nuove amiche, le prime soddisfazioni a scuola.

Tutto questo è stato utile a Debora: per guadagnare un po’ più di fiducia in se stessa, e per perdere un po’ della sua proverbiale timidezza.

 

Debora chiude i suoi quaderni: finalmente ha terminato tutti i compiti.

Come ogni sera apre il cassetto della sua scrivania, e toglie il suo vecchio diario.

E’ un’abitudine che ha da quando ha imparato a scrivere quella di annotare qualche pensiero sulla giornata appena trascorsa.

E il nome di Francesco è presente in ogni pagina. Nonostante tutto. Nonostante Chiara.

Il diario è l’unico custode di questo segreto: per tutti Debora è riuscita a cancellarlo.

 

***

La mattina seguente a scuola è un vero massacro: l’interrogazione di storia alla seconda ora, niente meno che con la secchiona della classe. Debora cerca in ogni modo di dare il meglio, e alla fine di porta a casa un bel sette.

Ma la cosa peggiore, una verifica di matematica a sorpresa, proprio all’ultima ora.

Il gelo cala sulla classe.

Debora e Ambra si guardano terrificate.

“Per fortuna almeno i compiti di ieri li ho fatti..” pensa, cercando di incoraggiarsi.

 

La situazione, già di per sé pessima, peggiora quando Chiara inizia insistentemente a chiedere proprio a Debora, seduta davanti a lei, di passarle le soluzioni.

Debora resiste, e non la degna della minima attenzione. Si fa forza e cerca di risolvere il  compito, cosa già non certo facile.

 

-         Certo che sei proprio stronza! – urla Chiara alla fine dell’ora, trattenendo Debora per un braccio.

 

E lei non riesce a ribattere nulla, perché quella sorta di timore reverenziale che prova sin dalle medie per Chiara ha preso il sopravvento. Di nuovo. Come sempre.

 

-         Ohi, tieni a posto le mani! – Claudia interviene, dopo aver visto l’amica in difficoltà.

-         Tu cosa vuoi? – le urla Chiara, lasciando il braccio di Debora – Chi ti ha chiamato?

 

Claudia ride, per niente intimorita dalle parole della ragazza. Di certo non è una che si fa mettere i piedi in testa, da un tipo come Chiara soprattutto.

 

-         Mi sembra che sei tu che non c’entri nulla qui. Io devo parlare con la mia amica. Tu non sei né amica mia né sua quindi non capisco la tua presenza e soprattutto perché ci fai perdere tempo.

 

Chiara apre la bocca per ribattere, ma Claudia la precede.

 

-         E ora ciao, eh? Guarda c’è la tua amichetta alla porta, non farla aspettare! – dice indicando Rebecca. Poi prende Debora sottobraccio e insieme lasciano l’aula, lasciando Chiara verde di rabbia, e Rebecca esterrefatta.

 

Claudia ride soddisfatta.

 

-         Gli sta proprio bene a quella! – dice a Debora – Non sai da quanto tempo volevo cantargliene quattro! E ora andrà a piangere dalla sua Reby e dal suo Francy!

 

A sentire quel nome Debora si irrigidisce, ma non vuole che Claudia se ne accorga: lei e le altre credono che ormai le sia passata, che non gliene importi più nulla. Così sorride all’amica.

 

-         Hai fatto benissimo, anzi… Grazie mille.

-         Ma di cosa, scusa? Ora mi sento decisamente meglio! – esclama sospirando.

 

Come vorrebbe essere come Claudia: sembra non avere mai paura di nessuno, non è mai intimidita, e dice sempre la sua.

Beh, per il momento si ritiene più che soddisfatta dell’avere un’amica come lei da cui magari poter imparare qualcosa. Di certo dei passi avanti li ha già fatti: alle medie non avrebbe mai e poi mai rifiutato di passare a Chiara – o a chiunque altro - le soluzioni.

E’ già un piccolo traguardo. Anzi, un grande traguardo.

Deve solo cercare di proseguire su questa strada.

E magari se riuscisse anche a mettere veramente una bella croce sopra Francesco sarebbe il massimo.

 

Saluta Claudia, e sale di corsa sull’autobus, come sempre stra-pieno. Riesce ad infilarsi in un angolino vicino al finestrino.

Eccolo là: Francesco e un suo nuovo amico in motorino, fermi a chiacchierare con Chiara e Rebecca.

Debora li guarda e ancora, come ogni volta, una mano invisibile le schiaccia il cuore.

Pensa che non ce la farà mai a mettere una croce sopra Francesco. Perché altrimenti vederlo con Chiara non dovrebbe più farle così male, e invece è sempre peggio.

 

Quando spariscono dalla sua vista, lascia vagare lo sguardo, senza in realtà vedere nulla. Qualche lacrima impertinente sfugge dai suoi occhi, mentre quella mano schiaccia sempre più forte il suo cuore.

 

 

 

  
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