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Autore: MadKikky    06/06/2011    2 recensioni
''Le lacrime sporche dal nero del trucco disegnavano strane linee sulle mie guance.. Le labbra facevano una brutta espressione.. Gli occhi erano rossi, e stanchi anche loro di piangere.. Ma no.. Non l'avrei lasciato andare via.. Dovevo correre..Non potevo far altro che correre.. Sfinita, ferita. Ma senza altre possibilità...''
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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"No, mamma.. Ho troppa paura!"

E così era.. Aveva paura. Ormai mancavano pochi giorni al Natale e io avevo appena deciso di cambiare scuola. Ragioneria era troppo...Noiosa. Decisi di fare quella scuola solo perché c'era Jennifer. La nostra amicizia era nata alle elementari ed era proseguita durante tutti gli anni a seguire. Non volevo separarmi da lei. Così decisi di andare con lei al 'Da Vinci', scuola piena di matematica, di secchioni, di.. noia.

Ma dopo un anno e mezzo già ero stanca. Così mi ero fatta forza, avevo parlato con i miei, e avevo deciso di fare ciò che davvero desideravo. Ed eccomi li, sui primi scalini di quella scuola gialla, grande, colorata dai graffiti.

"Mamma, forse è stata una cattiva idea venire qui. E' Dicembre, non conosco nessuno e.."

"Ascolta Ali.. Hai scelto tu di venire qua. Sai disegnare, ti piace farlo, e vai bene in quasi tutte le materie. Non ti devi preoccupare, vedrai che subito troverai dei nuovi amici..E chissà, magari ti trovi anche un bel fidanzatino!"

"Ma mamma! Perché continui con questa storia! Non lo voglio un fidanzato!"

"Hai 16 anni tesoro! Mi immagino già, fra qualche settimana, i motorini sotto casa... I ragazzini che suonano il campanello..."

Mamma era ossessionata, o forse solamente preoccupata, perchè, al contrario dei miei coetanei, io ancora non avevo avuto nessuna storia. I ragazzi non mi interessavano. Troppo sciocchi, superficiali. A loro interessava solo che una ragazza avesse culo e tette. Poco gli interessava se quella che si stavano baciando fosse intelligente, se fosse una che cambia 'tipo' ogni due giorni. A loro bastava una bella gnocca da portare in giro come trofeo. E per le ragazze la cosa era più o meno la stessa, soltanto con qualche pianto finto in più..

Interrompò i miei pensieri la campanella e la voce di mamma: ''Scendi dalle nuvole! E' ora di entrare! Su, su!''

"Vabbene vabbene! Ma non costringermi sempre a scendere dalle nuvole.. Lassù si sta meglio di qua.. Te lo assicuro!"

Salii le scale. La classe doveva essere al secondo piano. Camminando per quei corridoi troppo lunghi, in mezzo a persone che mi osservavano, curiose di vedere 'la nuova arrivata', mi sentivo quasi un alieno.Osservavo ogni porta, cercando la targhetta con su scritto '2C'.. Prima A, prima B, prima C, prima D.. Seconda A, Seconda B.. Eccola! Tutti in classe avevano già preso posto. Perfetto! Ottimo modo per farsi notare!

Rimasi ferma sulla soglia della porta, cercando un banco vuoto il più appartato possibile. Non feci in tempo a trovarlo che una ragazza mi venne incontro.

"O! Ti aspettavamo! Io sono Vanessa Ricci, ma puoi chiamarmi Vane."

Non era un gran che bella. Bassina, qualche centimentro in meno di me. I capelli erano raccolti disordinatamente in una coda. Il colore degli occhi le si vedeva appena, nascosto dalla frangetta e dagli occhiali da vista che riflettevano la luce.

"Mm.. Ciao! Io sono.."

"So già chi sei! Alice Bernini.. Guarda, l'unico posto libero è quello laggiù, in ultima fila"

Ultima fila?? Fantastico! Mi sedetti nel banco che mi aveva indicato Veronica. Era nell'angolinino a destra dell'aula, vicina alla finestra. Suonò la seconda campanella e i pochi rimasti in piedi corsero ai propri posti.

Una ragazza si sedette vicino a me e mi salutò come se fossimo amiche dall'asilo: "We Alice!".

Il professore della prima ora, italiano, mi fece alzare in piedi e mi fece presentare. Non voglio neanche pensare al colore del mio viso in quel momento! Gli sguardi dei miei nuovi compagni sembravano bollenti, mi bruciavano..

Alla fine della terza ora suonò l'intervallo. La mia vicina di banco, Alessia, (che in tre ore mi aveva raccontato la sua vita) mi prese sotto braccio e mi accompagnò in giro per l'istituto a presentarmi gente di cui, sinceramente, non me ne fregava un tubo.

"Ali, ma tu ce l'hai il tipo?" Mi chiese di punto in bianco.

"No. Non m'importa di averne uno."

"Come no! Vedrai.. Tempo una settimana e ti faccio conosce dei fighi assurdi.. Ao, poi sei bellina.. Te ne acchiappi subito qualcuno!"

"Noo! Alessia, come te lo devo dire"

"Ma te ne cerco uno bello!"

"NO! Il ragazzo fatto per me verrà da solo. Lo troverò per caso, e lo capirò subito se è LUI.."

"Tu sogni troppo Ali. Non troverai mai il ragazzo serio, che non ti fa le corna, che rinuncia agli amici per star con te, che ti amerà per tutta la vità"

"Tu dici?.. Non lo so.. Secondo me lo troverò. Si. Lo troverò."

"Bah, contenta tu..'' E mentre diceva queste ultime parole se ne andò, lasciandomi al centro del giardino..

Guardai l'ora e mi accordi che mancavano due minuti alla fine della ricreazione. Accipicchia! Iniziai a correre su per le scale. Non avrei potuto arrivare in ritardo alla prima lezione di discipline pittoriche. Ma.. Non riuscivo a trovare l'aula del laboratorio. Ecco. Mi ritrovai davanti ad un'aula con la targhetta 'Pittura'.. M.. Doveva essere quella.

Entrai senza pensarci su due volte e.. Tun! andai a sbattere contro qualcosa e rimbalzai sul pavimento. Alzai la testa. No, aspetta, non era qualcosa.. Era qualcuno!!

"Ehi, piccoletta, che ci fai qua?"

"Em.. Io.. Sto andando a lezione!"

"Ma qui non si può venire! L'ultimo piano è riservato a noi di quarta e quinta. Non lo sai?"

"Erm.. No.. Sono nuova!"

"Ah! Ora si spiega tutto! Primini che a dicembre ancora non sanno dove si trovano i laboratori. Pf.. tranquilla, ci sono passato anch'io.."

"No, aspetta. Io non faccio prima! faccio seconda! Questo è il mio primo giorno di scuola qui perchè prima andavo al 'Da Vinci', non so se conosci. E' la piccola scuol..."

"Si si! Conosco. Ci va quella scema di mia cugina. Ma. Come hai fatto? Sei passata dalla matematica all'arte?"

"E si! Lunga storia!"

"Raccontamela! Voglio sapere!"

"Bhe.. Devo andare a lezione ora.."

"O si, giusto. Allora ti aspetto qua domani all'intervallo. Se ti fidi..!"

"Vabbene. Vedrò di esserci! Ora scappo però!"

"Ok.. Mi raccomando per domani.. Ci conto! Ciao!!"

No, ancora non sapevo perchè avevo accettato subito di rivederlo il giorno dopo. Ma.. In lui.. L'avrei capito solo dopo...

  
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