Serie TV > CSI - Miami
Ricorda la storia  |      
Autore: Taila    07/06/2011    2 recensioni
Osservi Erik e, sovrapposto a lui in uno strano gioco della tua mente, vedi Nathalia e tutte le donne con cui ha avuto una relazione più o meno duratura, vedi la sospettata e tutte quelle che ci provano con lui alla prima occasione. Guardi Erik e vedi te stesso, da solo nell’immenso vuoto che è la tua vita, assediato dai problemi che ti sei creato, schiacciato senza possibilità di fuga da quell’amore che non hai mai cercato, ma che ti sei ritrovato tra capo e collo senza nemmeno sapere perché. Vedi Erik che si china a prendere qualcosa dal tappetino e pensi che non è giusto, che vuoi anche tu la possibilità per essere felice ed è davanti a te, così vicina che se allunghi una mano puoi toccarla.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Eric Delko, Ryan Wolfe
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Titolo: Dietro la maschera ci sono io
Autore: Taila
Genere: Romantico, introspettivo
Tipo: One – shot, slash, pow Ryan
Raiting: Verde
Pairing: Ryan Wolfe x Erik Delko
Disclaimers: I personaggi presenti in questa shot non appartengono a me, ma a tutti coloro che ne detengono i diritti. Li ho presi in prestito solo per puro divertimento e senza scopo alcuno di lucro.
Note: Dopo tanto tempo sono riuscita a tornare con una shot su questa coppia *ç* Il merito (o forse, più propriamente, la colpa ^^) è di Italia 1 che sta dando le repliche delle vecchie serie di CSI – Miami. L’altra sera stavo guardando l’episodio in tv e mi sono trovata davanti una scena che subito ha attirato la mia attenzione: Nathalia è nel deposito prove ed Erik entra e inizia a flirtare con lei, subito dopo entra Ryan che lo sta cercando e vedendoli insieme fa una faccia delusa che è rivelatrice. Quando, dopo, chiede a Erik e dice che è stato meglio così perché voleva invitarla a cena, mente spudoratamente perché quando li ha sorpresi insieme non riusciva a staccare lo sguardo da Erik, altro che Nathalia. Comunque mi sono messa al pc, ma non avevo un’idea chiara in testa e quindi ho lasciato campo libero al nostro Ryan. È una fic semplice questa, senza alcuna pretesa, volevo soltanto scrivere di nuovo di loro. Spero che Ryan non sia risultato OOC (altrimenti fatemelo sapere e metto l’avvertimento) e di aver fatto un lavoro decente, di garantito c’è la mia buona volontà ^_^
Dediche: Dedico questa fic alla mia sensei Akane: spero che questa shot ti piaccia e ti faccia ritornare la voglia di scrivere su di loro, perché mi mancano molto le tue fic su questo bellissimo pairing *^* Magari una a raiting rossissimo… ^O^
Ringraziamenti: Ringrazio JackoSaint: Ragazze siete fantastiche, mi avete fatta morire con il vostro commento ^O^ Sono lieta che lo spettacolo di Erik nudo vi sia piaciuto, anche se sarebbe stato meglio vederlo dal vivo -__^ Anch'io adoro Ryan e ovviamente loro due insieme *ç* Spero che anche questa shot vi piaccia ^.^ Ringrazio LadyArien: Per prima cosa ti ringrazio di aver letto la mia shot nonostante non sia il tuo pairing preferito. Grazie per i complimenti, il mio ego sta saltellando felice per settimo cielo ^//^ Però davvero mi piacerebbe leggere qualche fic sui pairing che hai scritto tu, le leggerei volentieri, quindi perchè non provi? Io credo che non bisogna mai porsi dei limiti ^.^ Quindi spero davvero che ci pensarai. Tra l'altro concordo con te su Erik e Calleigh, soprattutto perchè lei non sembra assolutamente convinta di questa relazione. Cioè devi pensarci su per fare l'amore con uno così? E non parlo solo fisicamente >.< Mah, i misteri degli sceneggiatori. Spero che anche questa fic ti soddisfi ^_^
Ringrazio: eli1414, holeinafuckinheart e paralume_80 per aver inserito "To have a shower" tra i preferiti. Ringrazio: Lady Lexy per aver inserito "To have a shower" tra le fic da ricordare. Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto e tutti coloro che leggeranno e commenteranno (inchino!)
Adesso la smetto e vi lascio alla lettura, alla prossima gente \^O^/



Dietro la maschera ci sono io


Non è corretto, ecco!
Guardi ancora una volta il tuo collega e incroci le braccia al petto irritato. Non è giusto che Erik si presenti a lavoro in questo stato, non è moralmente etico nei tuoi confronti. Il problema è che quando hai chiesto a Horatio di poter entrare a far parte della sua squadra, non avevi minimamente messo in conto lui. E sì che lo hai visto spesso sulla scena di un crimine quando eri ancora un poliziotto di pattuglia, muoversi di qui e di là scattando foto e prelevando campioni con una sicurezza invidiabile, ma non ti sei mai fermato a riflettere seriamente sull’effetto che ti faceva. Eppure ora riesci a capire chiaramente che ogni volta che lo osservavi da dietro le lenti scure dei tuoi occhiali da sole, al di là del nastro giallo che delimitava la scena del crimine, non era solo l’invidia perché lui stava svolgendo il lavoro che hai sempre sognato di fare, quello per cui hai studiato così duramente, ma c’era anche qualcos’altro che allora non riuscivi bene a capire cosa fosse e che ora puoi finalmente vedere in tutta la sua spaventosa estensione. Ma lo stesso hai continuato a far finta di niente, cercando di rinchiudere quei sentimenti inopportuni da qualche parte dentro di te e ripetendoti che non era il caso di complicarti la vita più di come non sia già, che prima o poi saresti riuscito a passare oltre. Peccato che non ci sia mai riuscito.
Ormai sei diventato parecchio bravo a nascondere le tue emozioni, è una cosa che hai dovuto imparare alla svelta quando sei entrato in polizia, perché nessuno dei tuoi ex colleghi avrebbe mai accettato di fare squadra con un poliziotto omosessuale. L’ambiente alla scientifica è nettamente diverso, qui non c’è tutta quella carica di testosterone che rivestiva di mascolinità ogni cosa e ti chiedi spesso cosa penserebbero di te se sapessero che sei innamorato come un idiota di Erik. Più di tutto ti preoccupa cosa potrebbe pensare lui. Non avete cominciato con il piede giusto, hai subito cercato di conquistare il tuo posto al sole sgomitando e passando sui tuoi colleghi e questo non ha giovato alla tua reputazione.
Soprattutto non con Erik. È una persona che di natura non si fida mai subito degli altri, non concede mai una seconda opportunità e analizza minuziosamente gli altri. Tendenzialmente non ti è mai interessato molto entrare nelle grazie dei tuoi colleghi, l’unica cosa che conta veramente per te è che il tuo capo riconosca i tuoi meriti e ti aiuti in una scalata comoda e rapida. Peccato che questo posto ti stia cambiando, in modo lento ma inevitabile, e te ne rendi conto ogni giorno di più. Loro sono una squadra, si fidano ciecamente l’uno dell’altro e hanno un punteggio così alto nella media di risoluzione dei casi proprio perché collaborano tra di loro.
All’inizio hai pensato che fosse una cosa estremamente stupida. L’unica cosa che importava davvero è lavorare bene e diventare il migliore, niente di tutte quelle idiozie buoniste che ti hanno propinato ogni giorno ha senso. Ma poi, senza che te ne rendessi conto, ti sei lasciato contagiare e hai iniziato a pensare anche tu in un’ottica di gruppo, anziché in quella del solitario. Stai iniziando a capire cosa intendesse il sergente quando ti diceva che prima o poi chi è da solo è destinato a morire, mentre chi collabora con gli altri ha maggiori speranze di sopravvivere.
Ora vuoi che loro ti apprezzino, che lui ti stimi. Prima era come sbattere contro un muro di cemento armato, per quanto facessi niente avrebbe potuto fare crollare quella cortina di sospetto e biasimo in cui Erik ti avvolgeva. Le sue accuse erano lame che ti trapassavano da parte a parte e nascondevi quelle ferite sanguinanti dietro uno dei tuoi soliti sorrisetti di superiore distacco, quando invece tutto ciò che desideravi era stringerti a lui fino ad avere il suo odore sulla pelle.
Per fortuna le cose tra di voi adesso sono cambiate in meglio, a volte ti ritrovi a ringraziare quel chiodo che ti ha quasi reso cieco, perché altrimenti non sareste mai arrivati a chiarirvi. Molti pregiudizi sono stati abbattuti, anche se qualche mattone è ancora rimasto in piedi e questo potrebbe riaprire le ostilità tra di voi, prima o poi. Sollevi lo sguardo dal microscopio in cui stai guardando e vedi Eric in piedi dall’altro lato del tavolo, che ti da le spalle intento ad analizzare chissà cosa.
Adori osservarlo mentre lavorare, c’è qualcosa in lui, nei suoi gesti che ti lascia incantato, con la mente a galoppare fra mille sentieri popolati di immagini incandescenti. Si muove tra alambicchi e sostanze chimiche con la sicurezza di chi fa questo lavoro da anni, i suoi gesti sono precisi e misurati, ma posseggono anche una morbidezza e un languore inconsapevoli, che spesso ti hanno fatto chiedere come sarebbe fare l’amore con lui, osservarlo mentre si muove su di te in quello stesso modo. Devi aggrapparti letteralmente al tavolo per impedirti di andare da lui e abbracciarlo, la tentazione di lasciarti andare è troppa, tanto che spesso ti sorprendi con le braccia già sollevate e a un passo da Eric, e devi fare violenza su te stesso per fermarti e impedirti di compiere l’irreparabile.
Ti fai schifo da solo al pensiero di come ti sei ridotto a causa sua, ma davvero non riesci a tenere a freno le tue emozioni. Il problema è che non ti sei mai sentito così, come se fossi completamente concentrato su di lui, come se non esistesse nient’altro al mondo oltre il suo viso perfetto, come se fossi in uno stato di eccitazione perenne che nessuno dei ragazzi che ti porti a letto riesce a placare. Hai cercato di odiarlo per questo, ma più hai provato ad allontanarti da lui, più ti sei sentito soffocare e fa dannatamente male, perché sai che non verrai mai ricambiato, che non potrete mai essere più di colleghi e forse amici, perché a Eric piacciono le donne e lo ha dimostrato in più di un’occasione.
Ma non per questo fa meno male, quando lo hai flirtare con Nathalia nel magazzino prove è stato atroce. Per un lungo istante la maschera di ghiaccio sul suo volto si è frantumata, facendo trasparire tutti i tuoi sentimenti che provi per Erik. La rabbia ha iniziato a serpeggiarti istantanea nelle vene, facendoti bruciare di un odio profondo nei confronti di quella donna. Perché lei si è intrufolata nel tuo laboratorio con la scusa di dover riesaminare i casi rimasti insoluti e poi, con quella faccia d’angelo, si è intromessa nel tuo rapporto con Erik!
Ti fermi un attimo, il respiro fermo in gola e il flusso dei tuoi pensieri interrotto bruscamente: ma di quale rapporto vai millantando? Sicuramente non quello che desidereresti avere tu! Certo i vostri rapporti sono cambiati, sono diventati più amichevoli e spesso vi fermate a chiacchierare e scherzare. La svolta è avvenuta dopo che per causa sua ti sei preso un chiodo in faccia e lui, pieno di sensi di colpa, ti è venuto a prendere quando sei stato dimesso dall’ospedale. Dio, non credi che potrai mai dimenticare quella sensazione di calore che hai provato quando hai visto la sua figura perfetta ferma davanti una delle finestre del corridoio d’accesso, intenta a guardare qualcosa fuori. L’ultima cosa che ti saresti aspettato è di trovare proprio lui lì, ad attendere te. Avevi ritenuto più probabile che nessuno si fosse preso nemmeno la briga di chiedersi come stessi, che saresti dovuto tornare a casa da solo con taxi. E invece eccolo lì, contro tutte le probabilità, solo per te.
Pieno di speranza in un miglioramento del vostro rapporto, ti sei avvicinato a lui e quando hai capito che non era lì per te, ma per i sensi di colpa che provava nei tuoi confronti, la delusione è stata tanta e tale che ti sei immediatamente rintanato dietro le tue onnipresenti barriere e hai cercato di mettere quanta più distanza tra di voi. Ma Erik non si è arreso e con la sua infinita gentilezza è riuscito a penetrare in quella muraglia di finta indifferenza in cui ti sei avvolto e a mostrarti che era lì anche per te. Ed è stata un’emozione terribilmente bella quando siete andati via insieme, la sua mano che premeva grande e calda al centro della tua schiena e avresti tanto voluto romperti la testa a testate contro un muro, perché in quel momento ti sei sentito fregato come un topo messo con le spalle al muro da un gatto affamato e non era una sensazione piacevole. Erik poi non si è limitato ad accompagnarti a casa in auto, ma è rimasto con te fino a quando non è stato sicuro che stessi bene e riuscissi a muoverti senza sbattere contro ogni mobile della casa. Una volta solo non sei riuscito più a spegnere quel sorriso che ti piegava irresistibilmente le labbra e hai guardato il tuo letto vuoto come un’occasione persa: Dio solo sapeva cosa gli avresti fatto se Erik fosse rimasto lì con te quella notte e ti fosse stata concessa un’opportunità con lui.
E poi è arrivata Nathalia e tutti i tuoi bei castelli in aria sono andati miseramente in pezzi. Fingendo di essere interessato a uscire con lei, hai indagato e ogni risposta di Eric, ogni suo sorriso rivolto a lei, è stato come un pugno alla bocca dello stomaco incassato male. Avresti voluto colpirlo e mandare in frantumi quel sorriso, ma l’unica cosa che hai potuto fare è stato continuare a recitare la tua parte, per non perdere almeno quel minimo di rapporto che si stava creando tra di voi.
Quando hai visto, per puro caso ovviamente, Erik e Nathalia lasciarsi con una formale stretta di mano, ti sei sentito come se fossi tornato a respirare dopo una lunghissima apnea. Eppure le cose non sono affatto così semplici, nonostante lei sia uscita dai giochi. Erik è bello e piace alle donne, lui ne è pienamente consapevole e ne approfitta a piene mani. È etero fino al midollo e lo ostenta con una sfrontatezza che rasenta l’arroganza a volte, tanto da arrivare a fare sesso con delle sconosciute in luoghi pubblici. E tu resti sempre indietro a guardarlo, rodendoti dalla gelosia, diviso dal desiderio di avere Erik e da quello di fare fuori la sciacquetta di turno.
Poi scuoti semplicemente la testa e vai via.
Però questa volta non riesci a fare finta di niente, non davanti la sospettata con una minigonna inguinale e generoso decolté, con molti più anni di quanti voglia dare a vedere, che continua a fare gli occhi dolci a Erik. Un’ondata di furia bollente ti risale dallo stomaco alla testa, non facendoti capire più niente. Non vuoi che quella vecchia incartapecorita che si veste come una quindicenne gli stia troppo vicina, non vuoi che lo tocchi. Per un attimo nella tua mente ti vedi mentre vai di là nel laboratorio e con uno spintone l’allontani da lui, mettendo in chiaro che lui è già occupato e che appartiene a te. E ti piace come idea questa, ma sei una persona fin troppo controllata, il rigido autocontrollo a cui ti sottoponi senza sosta ti impedisce di fare una cosa simile perché l’ultima cosa che vuoi è diventare la favola del laboratorio e finire sulla bocca di tutto il dipartimento di polizia per una relazione omosessuale che neanche hai.
Mentre lavori al caso insieme a Erik continui a rimuginare sulla cosa, diventando ancora più impenetrabile del solito. Ma sei dannatamente convinto che se solo lasciassi aperto uno spiraglio, arriveresti a commettere una sciocchezza di cui ti pentiresti sicuramente, che potrebbe compromettere il tuo lavoro e tutto ciò che hai costruito fino a questo momento. Lavorare nel laboratorio della scientifica è stato un sogno che si avvera per te, hai studiato sodo per riuscirci e la prima volta che hai indossato il camice ti sei sentito davvero realizzato, come se finalmente tutti i tuoi sforzi si fossero concretizzati e i tuoi sacrifici fossero stati premiati. Per questo non te la senti di mettere tutto questo in discussione per un amore a senso unico, anche se la tua vita sociale è ridotta ormai a un deserto, dove le tue uniche conoscenze al di fuori dell’ambiente lavorativo si limitano a quei quattro ceffi con cui giochi d’azzardo e di nascosto.
Però in questo momento non ti senti molto in te, ora è come se avessi perso il controllo del tuo corpo, come se tutti i freni che ti sei posto fino a questo momento si siano improvvisamente allentati. Provi un forte senso di instabilità che ti impedisce di ragionare lucidamente e di concentrarti su qualsiasi cosa che non sia Erik ed è una sensazione strana, quasi spaventosa, perché mai prima d’ora ti sei permesso di sentirti in questo modo.
Scuoti la testa per scacciare questi pensieri inopportuni e cerchi di concentrarti sul lavoro che stai facendo, anche se è molto difficile. Tu ed Erik state esaminando l’auto della sospettata per trovare qualche prova a suo carico e arrestarla, è un lavoro delicato perché fino a questo momento è stata molto brava ed è riuscita a non lasciare nessun indizio che possa ricondurre a lei. Stai esaminando il lato del guidatore, mentre Erik si occupa di quello del passeggero, giusto di fronte a te. Però questa stupida automobile sembra più pulita di un appartamento dove è passata una legione di donne delle pulizie e continua a non voler restituire alcuna prova utile. Sospiri irritato da tutta quella situazione in cui sei venuto a trovarti e sollevi la testa, ma tutte le proteste che stavi per dire ti muoiono sulle labbra.
Eric è inginocchiato sul pavimento della rimessa e poggiato con il gomito sinistro sul sedile del passeggero, con il braccio destro fa luce con la torcia mentre controlla il cruscotto. Il suo torace è ruotato un poco di lato e accompagna il movimento della testa che è di profilo. Dietro gli occhiali arancioni la sua espressione è seria e concentrata, di quelle che ti hanno fatto innamorare alla follia, con le labbra appena socchiuse come se fosse un bambino e puoi vedere i muscoli del collo tesi e le vene in rilevo, una vista questa che ti colpisce come un proiettile al centro della testa e non ti fa capire più niente.
Osservi Erik e, sovrapposto a lui in uno strano gioco della tua mente, vedi Nathalia e tutte le donne con cui ha avuto una relazione più o meno duratura, vedi la sospettata e tutte quelle che ci provano con lui alla prima occasione. Guardi Erik e vedi te stesso, da solo nell’immenso vuoto che è la tua vita, assediato dai problemi che ti sei creato, schiacciato senza possibilità di fuga da quell’amore che non hai mai cercato, ma che ti sei ritrovato tra capo e collo senza nemmeno sapere perché. Vedi Erik che si china a prendere qualcosa dal tappetino e pensi che non è giusto, che vuoi anche tu la possibilità per essere felice ed è davanti a te, così vicina che se allunghi una mano puoi toccarla.
Senza neanche capire che sei mosso, ti sporgi sul sedile e afferri Erik per il bavero del camice, tirandolo verso di te e facendolo girare. Per un attimo ti passa davanti agli occhi la sua espressione sorpresa, ma ti costringi a ignorarla, perché se non lo facessi non riusciresti più ad andare avanti. Ed è un attimo che a te sembra durare una vita intera, poi finalmente le sue labbra morbide e carnose sono contro le tue, modellandosi come cera calda e questo rischia davvero di farti perdere la testa. Quello che segue è un istante di sospensione in cui nessuno dei due fa nulla, rimanete semplicemente fermi in questa posizione, l’uno contro le labbra dell’altro. E tu temi di aver fatto uno degli errori più grossi di tutta la tua vita, di aver fatto la cosa sbagliata a baciarlo e che tu abbia finito di compromettere quello strano rapporto che c’era tra di voi.
Ma l’istante successivo senti le labbra di Erik tendersi contro le tue in un sorriso, prima che la mano che reggeva la torcia si chiuda dietro la tua nuca, intrecciando le dita ai tuoi capelli e spingendoti contro quella bocca sensualmente schiusa. E ti senti afferrare e strappare bruscamente dal tuo corpo, dimentichi che fino a un minuto prima eri nella rimessa della scientifica e non nel nulla cosmico in cui galleggi ora, e che chiunque può entrare e scoprirvi. Ma in questo momento non ti importa nulla, tutto te stesso è concentrato sull’uomo che ti sta baciando e su questo vostro bacio che ti sta liquefacendo il cervello, nient’altro conta.
Quando si allontana dalla tua bocca, Erik appoggia la sua fronte contro la tua e senti distintamente il suo respiro accelerato e caldo venire soffiato sulle tue labbra umide di saliva. Sei ancora frastornato, tanto che fai fatica a tornare con i piedi per terra, a ricordare dove siete e che forse sarebbe il caso di controllarvi e darvi una riassettata. Ma Erik sembra non volersi muovere, nonostante la scomoda posizione che avete assunto e i muscoli del collo che hanno giù iniziato a protestare.
- Finalmente! – sospira sollevato lui richiamando la tua attenzione – Temevo di dover continuare a flirtare con quella vecchia ancora a lungo.- mormora con un tono basso e denso, accarezzandoti le labbra con le sue a ogni lettera pronunciata.
Sorpreso sollevi le palpebre e lo guardi in quei suoi occhi dalle calde sfumature ambrate, non riuscendo a cogliere il senso delle sue parole.
- Speravo che reagissi in qualche modo e così è stato. Per fortuna che la tua risposta è stata quella che volevo io!- e il sorriso che ti rivolge è quello malizioso e un po’ colpevole di un bambino che ha appena commesso una marachella, ma anche tanto caldo.
- Tu… cosa?- domandi sempre più stupido e anche vagamente offeso, senza riuscire a rimettere insieme la tua maschera.
- Ryan se ti avessi affrontato apertamente ti saresti chiuso a riccio e avresti negato l’evidenza. Dovevo costringerti a fare la prima mossa.- ti spiega e una scintilla divertita brilla nel caldo color noce delle sue iridi.
Erik chiude gli occhi e inizia ad accarezzare il tuo viso con il tuo, con gesti così dolci da farti smarrire ancora una volta. Il suo profumo è tutt’attorno a te, tanto da impregnarti anche i polmoni.
- Erik… – sospiri mentre lui infila la testa nell’incavo del tuo collo e comincia a baciarti la gola – Mi stai dicendo che ti sei fatto sorprendere con Natalia di proposito?- domandi tra un mugolio e l’altro, cercando di non scioglierti completamente fra le sue braccia.
- Esatto!- ti risponde rivolgendoti un sorrisone accompagnato dalla sua espressione più innocente.
Per qualche istante osservi perplesso quella sua espressione che ti ha sempre fatto venire voglia di prenderlo a pugni e baciarlo insieme, poi semplicemente inizi a ridere preso da quel senso di euforia che la leggerezza che stai provando ti trasmette. Era tanto, troppo, tempo che non ti sentivi così bene con qualcuno.
- Mettere in piedi un simile piano… Tu sei pazzo!- riesci a dire tra un sospiro e l’altro mentre inclini la testa all’indietro per lasciargli più spazio.
Un gemito più forte degli altri rotola via dalle tue labbra quando Erik inizia a baciare, mordere e lappare il tuo pomo d’Adamo e lo senti echeggiare nella rimessa vuoi. Nemmeno nei tuoi sogni più erotici hai mai immaginato un Erik così deciso, sensuale e seducente, e la cosa ti sta facendo letteralmente impazzire. Senti la voglia di fare l’amore con lui scorrerti nelle vene come fuoco liquido e pensi che magari, se ti concentri bene, potrai materializzarti nella tua camera, dove c’è un bel letto comodo che potreste usare.
- Però ti piaccio proprio per questo.- ribatte lui ridendo direttamente sulla tua pelle madida di sudore e saliva, strappandoti un brivido che cola giù per la tua schiena bollente.
E davvero vorresti ribattere qualcosa, dirgli qualcosa per lasciargli intendere che non ha così tanto potere su di te, che non ti ha in pugno solo con qualche bacio, ma le sue labbra impegnano le tue in un nuovo bacio avido, bollente, erotico, quasi ti mancano i termini per definirlo.
Alla fin fine l’unica cosa importante è che lui ti ricambi. Mentre ti aggrappi con la mano libera alla stoffa del suo camice sulle spalle, realizzi che non sei più solo, che da questo momento in poi ci sarà sempre lui con te a riempire quel vuoto gelido e oscuro che era diventata la tua vita. Sai che in un modo o nell’altro sarete sempre insieme ed è questo che conta.

  
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > CSI - Miami / Vai alla pagina dell'autore: Taila