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Autore: Chibi_    07/06/2011    6 recensioni
Una gita in Italia, un sogno che si avvera per Ludwig. Peccato il fatto che non conosca una parola di italiano ed è accompagnato da un fratello rompiscatole con la passione per gli alcolici, da un austriaco inflessibile fissato con un programma da rispettare a tutti i costi e da un’ungherese con la mania della fotografia. Un mese, un mese per esplorare quel luogo perfetto e per trovare avventure, amici e forse, chissà, anche l’amore.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Ungheria/Elizabeta Héderváry
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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01- Il paese del sole



 
Ah, l’Italia. Terra meravigliosa patria dei migliori artisti e intellettuali, terra di sole, di mare e di musica, terra di città magnifiche e di luoghi incantevoli.
Ludwig appoggiò il suo bagaglio a terra e sorrise al caldo sole italiano.
-Ah, finalmente siamo arrivati!- un ragazzo armato di cappellino e occhiali da sole pallidissimo gli si affiancò –L’Italia….sei contento fratellino? Cel’hai fatta alla fine
Se possibile il sorriso di Ludwig si allargò ancora di più. Era un anno che non faceva altro che risparmiare e fare lavori part-time per quel viaggio, e alla fine era davvero riuscito nel suo scopo. Era lì, nella terra tanto amata da Goethe e dai romantici tedeschi, era lì con la sua curiosità e voglia di scoprire le meraviglie di quella nazione tanto amata.
-Ragazzi, non state lì imbambolati, capisco che siamo appena arrivati ma abbiamo un programma da rispettare! Un pullman ci sta aspettando per portarci all’albergo, dobbiamo cercare il luogo prestabilito….
-Roderich, rilassati, siamo appena arrivati! Dai, lascia quella cartina, non trovi che questa città sia meravigliosa? E Gilbert, muoviti a venire a prendere il mio bagaglio, non vorrai far faticare una ragazza?
Gli altri due compagni di viaggio comparvero dietro di loro. Elizabetha scrutava con i suoi occhi verdi e attenti tutt’intorno, armata di macchina fotografica e un sorriso contento; era affiancata dalla figura alta e snella di Roderich, che non toglieva gli occhi un attimo dalla cartina e si sistemava di tanto in tanto gli occhiali da vista con un gesto veloce della mano, scostando i ciuffi mori che ricadevano sul viso.
-Lizzie, metti giù per un attimo quella macchina fotografica, avrai un mese per fare foto a mezza Italia…- Gilbert si avvicinò alla ragazza e le tirò delicatamente una ciocca castana –Datti pace! Per curiosità, quante foto hai già fatto?
-Una quindicina
-Ma siamo qui solo da cinque minuti!
La ragazza gli rispose scrollando le spalle.
-Beh, non so quando potremo tornare, tanto vale immortalare ogni momento, no?- e gli scattò una foto a tradimento sorridendo
-Ragazzi, possiamo muoverci? Siamo già in ritardo!
-Va bene va bene, ma calmati un po’ Rod! Su West, muoviti, altrimenti l’austriaco si altera e si sciupa il suo bel visino…Ehi, ma mi stai ascoltando?
Solo allora il tedesco si ridestò da quel sogno ad occhi aperti in cui era piombato.
-S..Si, certo che ti ascolto…
Il fratello lo guardò per qualche istante e poi gli saltò al collo, sorridendo come una mamma orgogliosa del proprio figlio.
-Aaaaah, ma che carino, guardatelo com’è contento!- gli mancavano solo un paio di lacrimucce e sarebbe stato perfetto
 
Sotto ulteriori sollecitazioni di Roderich, che era terrorizzato dall’idea che il loro pullman partisse senza di loro, si decisero ad addentrarsi nella città per cercare il posto prefissato con l’autista.
-Non trovate che Trento sia una città fantastica?- disse ad un certo punto Elizabetha guardandosi attorno. Tutti annuirono convinti. La città italiana era magnifica: l’architettura lasciava senza fiato (l’ungherese aveva bombardato di flash tutta piazza Duomo, accecando le persone che se ne stavano comodamente sedute a riposare sotto la magnifica fontana di Nettuno), la gente sembrava amichevole e dappertutto regnava un ordine  perfetto, non un solo foglio di carta a terra.
-Non per niente è stata per lunghissimo tempo sotto il dominio austriaco- osservò impettito Roderich pieno di orgoglio
Trovarono il pullman poco lontano, che li portò velocemente al loro albergo, un edificio a qualche chilometro dal centro della città.
Appena chiusa la porta della stanza Ludwig si buttò a peso morto sul letto, era esausto. Ore e ore di viaggio cominciavano a farsi sentire, dopotutto. La porta della camera si spalancò e Gilbert si fiondò fulmineo dentro, scaraventando il suo borsone sul letto ed urlando -Il bagno è mio!- un attimo prima di chiudere la porta della stanzetta.
Roderich scosse la testa e sospirò quando si iniziò a sentire dal bagno il rumore del getto d’acqua della doccia.
-Io proprio non capisco dove trovi tutta quell’energia- borbottò stiracchiandosi la schiena –Secondo te Elizabetha starà bene tutta sola nella sua stanza?
-Se vuoi posso andare a farle compagnia io!- urlò la voce di Gilbert dal bagno
L’austriaco ignorò volutamente l’amico e si guardò intorno esaminando la piccola ma accogliente camera d’albergo che li avrebbe ospitati quella notte, fino a soffermarsi sulla figura di Ludwig, che se ne stava con un’ espressione beata sopra il letto ad occhi chiusi.
-Quindi….un tour dell’Italia
-Già- gli rispose contento il biondo senza aprire gli occhi. Avrebbero passato un mese nel Paese del sole, facendo tappa nelle più importanti città della penisola, nonostante la stanchezza del viaggio non stava già più nella pelle –Qual è il programma per domani, Rod?
-Dunque….- l’austriaco prese a sfogliare  un’ agenda strapiena di fogli svolazzanti e post-it, fino a trovare la pagina che gli interessava –Allora, la mattina andremo a Rovereto, dove ci aspettano le trincee e il museo della guerra, il pomeriggio finiamo di visitare Trento e….
-E poi via verso nuove avventure!- esclamò Elizabetha entrando nella camera –Scusate l’intrusione, volevo vedere la vostra stanza, è enorme! Anche la mia non è male….Ah, volevo anche dirvi, tra mezz’ora servono la cena, non fate tardi
-Lizzie, potresti uscire?- si sentì ancora la voce di Gilbert –Lo so che muori dalla voglia di vedermi nudo, ma…
-Sisi, va bene me ne vado! Come sei pudico! Sei leggermente patetico Gilbert, lo sai? Comunque… vi aspetto a tavola, a dopo!- e scomparve richiudendosi la porta alle spalle
Non appena si sentì chiudere la porta della camera, si aprì quella del bagno, dove la testa bagnata dell’albino fece capolino
-Ehi, Lud, secondo te in questo mesetto troveremo qualche ragazza carina? Dicono che le italiane siano mozzafiato!- disse avviandosi alla sua valigia con solo un asciugamano avvolto attorno alla vita, alla ricerca di qualcosa da mettersi
-Non siamo qui per questo, Gil. Almeno non noi tre- ribatté stancamente Roderich – Siamo in uno dei paesi più belli del mondo, dappertutto abbondano monumenti, opere d’arte, luoghi famosi in tutto il mondo, e tu pensi già a rimorchiare? Posso sapere cosa ci sei venuto a fare? E poi devo ricordarti che nessuno di noi quattro conosce una parola di italiano?
-Sisi, sta un po’ zitto, non dicevo a te, e comunque non sarà certo quello il problema. Ehi, Lud, tu che ne pensi?
Finalmente il tedesco aprì gli occhi e guardò sarcasticamente il fratello, aggrottando appena le sopracciglia
-E chi dovrei incontrare, l’amore della mia vita?
-Beh, non ho detto questo, ma…
-Ma?
-Ma siamo in Italia! Mi sembrate un bel duo di mummie, diamine! Siamo in Italia ed è d’obbligo divertirsi! Vedrai West,ti troverò una donna mozzafiato, magari mora, mora con gli occhi verdi…e alta e formosa, e sensuale, e…
-Come vuoi tu, Gil- gli rispose stancamente il fratello giusto per farlo stare zitto. Cosa in cui non riuscì, visto che l’albino si era lanciato in un’appassionata descrizione della sua presunta donna ideale, non ascoltando più nessuno. Lanciò uno sguardo all’austriaco e sorrisero lievemente.
Tutti e quattro avevano l’impressione che quel viaggio pieno di aspettative sarebbe stato memorabile. Non sapevano ancora però, quanto li avrebbe cambiati.
 
N.d Ary
Oddeus, l’ho pubblicata davvero. Giusto perché non ne ho nessuna in corso, assolutamente, mettiamocene altre, sì!
Okok, allora, che dire… fan fic venuta in mente all’improvviso mentre ero seduta alla fermata dell’autobus e mi vedo un pullman strapieno di tedeschi che si ferma proprio davanti a me. Ispirazione che viene anche dalla Nippon, che un bel giorno spunta fuori e mi dice “ma lo sai che Goethe ha scoperto l’amore grazie ad un’italiana durante un suo viaggio in Italia?” E beh…i presupposti per un enorme film mentale ci stavano tutti xD Beh, come avrete capito faranno un tour dell’Italia, spero di non fare casino nelle varie città, visto che purtroppo non ho visitato tutte quelle che descriverò… (si, insomma, farò un casino colossale) Avviso subito che sicuramente non sarà ben strutturata, non so esattamente cosa succederà, non so come finirà o dove mi porterà questa cosa (disorganizzazione a go go insomma xD) però…boh avevo voglia di scriverla, eccola qui <3
Commentate in tanti, ovviamente sono ben accette le critiche, fatemi un po’ sapere quello che pensate ^^ *e fu così che venne sommersa dai pomodori*
  
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