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Autore: buddingwriter    09/06/2011    0 recensioni
L'idea di scrivere questa storia mi è venuta così per caso...che cosa succederebbe se il vampiro della storia fosse Elena? la trama originale ne risulta un po' stravolta, ma il risultato è di grande effetto..."Pericoloso direte voi? No, se sei un vampiro. Sono un vampiro."
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono seduta sul tetto di un piccolo pensionato, appena fuori città, poco illuminato e molto tranquillo, a circa 10 metri da terra, il vento mi spinge come una mano robusta verso l’orlo del tetto e le gambe penzolano nel vuoto, oscillando con un ritmo ripetitivo. Pericoloso, direte voi? No, se sei un vampiro. Sono un vampiro. Ma non un vampiro di quelli che si trovano alle feste di Halloween o ai balli in maschera coperti di trucco e con i denti finti, sono un vampiro vero. Un vampiro di quelli superveloci, superforti, che possono morire solo se colpiti al cuore con una paletto di legno,un vampiro di quelli che si nutrono di sangue, un assassino della notte ecco cosa sono. Mi chiamo Elena e ho 17 anni dal 1894, sono stata trasformata in un vampiro durante la “guerra civile”, una rivolta ordita dagli umani contro i vampiri che non stavano più al loro posto, una forma di nazismo ottocentesco insomma.
Allora ero molto giovane, ma in tempi di guerra sai sempre il modo di dare una mano e se non lo sai… lo impari. Io aiutavo le donne a curare i feriti, un lavoro difficile quanto importante e un giorno abbandonai l’accampamento alla ricerca di erbe curative, avevo appena finito una fasciatura e altri dieci feriti erano tornati dall’ultimo scontro. Fu tutto così breve, lui mi fece bere il suo sangue e mi uccise, non lo vidi nemmeno in volto, sapevo che i vampiri non uccidevano tutti gli umani che li combattevano, alcuni li “arruolavano”, li trasformavano nella cosa che gli umani odiavano di più al mondo, ma non pensavo avessero mai voluto me nelle loro fila… Quando mi risvegliai non sentii altro che un odore molto intenso,  molto vicino a me e il sapore caldo del sangue che bagnava le mie mani…
Così divenni un vampiro, in un gelido pomeriggio d’autunno , quelli che seguirono furono per me anni difficili, dovetti convivere con il mio nuovo corpo, con i miei nuovi sensi, con l’irrefrenabile desiderio di sangue umano e con i limiti e le regole dell’essere vampiro. Fortunatamente non ero sola, durante quei tempi difficili conobbi una persona, una vampira, più anziana di me che mi aiutò a superare meglio la mia transizione, si chiamava Kathrine.
Mi rifugiai nel boschetto dove mi ero trasformata e per qualche giorno vissi all’ombra dei grandi pini, azzannando le crocerossine imprudenti che come me si avventuravano nel bosco in cerca di erbe o di un luogo lontano dallo strazio della guerra. Un giorno il mio nascondiglio fu scoperto da una bellissima vampira mora, attirata in quel bosco dal forte odore di sangue proveniente della’accampamento, Katherine aveva  un passato molto misterioso, una grande forza di volontà e l’innata capacità di ottenere sempre ciò che vuole. Kath mi ha aiutato molto e mi ha insegnato tutto quello che so sui vampiri, ora lei è al piano di sotto sul suo letto, con la musica a tutto volume che riesco a sentire anche da qui, tra una po’, appena tutte le luci della città saranno spente, uscirà in cerca della sua cena e io la seguirò. Questa terribile fame è logorante e i sensi di colpa si acuiscono negli anni, hai sempre più bisogno di far soffrire le tue vittime per sentirti sazia, l’adrenalina della caccia è fondamentale per un vampiro, ma poi pensi a tutte quelle persone che per te non sono altro che cibo, alle loro famiglie, al loro ingiusto dolore e ti chiedi se quello che stai facendo non è una cosa sbagliata, se quella che va contro il naturale corso delle cose non sia proprio tu, ma poi tutto si spegne, velocemente, tutti i sentimenti che provi scompaiono con la stessa rapidità con cui erano sopraggiunti. È questo il bello di essere un vampiro: puoi vivere la tua eternità senza dover soffrire, senza dover provare pietà o qualsiasi altro sentimento umano, ma a volte mi chiedo se questo mi renda crudele, un mostro incapace di limiti, che uccide senza riguardo per il solo piacere di farlo, ma non riesco a trovare altro modo per riempire il vuoto dentro di me, per placare la mia fame…
Ora sono al piano di sotto di ritorno dalla caccia, mi sdraio sul mio letto e faccio finta di dormire anche se so che non ne ho bisogno, domani è il mio ennesimo primo giorno di scuola, Katherine ha insistito tanto affinchè venissimo a vivere in questa piccola città dimenticata dal mondo, Mystic Falls, dice che è una città piena di potere e vuole anche che io abbia una vita normale, per non dare troppo nell’occhio, così m i tocca studiare e convivere con degli adolescenti semidepressi, che non si accontentano mai di quello di quello che hanno, che si tagliano e si impasticcano come se fosse la cosa più normale del mondo e non fanno che ascoltare musica emo  che li deprime ancora di più…non potrei essere più felice!
  
  
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