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Autore: Ulisse85    09/06/2011    6 recensioni
Dopo la duna sulla quale erano saliti, e su cui li aveva appena raggiunti Chiara, c'era una scogliera rocciosa, che sembrava scolpita con un'arma affilata per le linee nette, definite, quasi violente che tagliavano il paesaggio e delimitavano mare e orizzonte.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chiara sentiva la voce di Marco... le sue parole.. intravedeva le sagome di Mara e di vari infermieri... ma tutto era attutito, ovattato come se fosse sotto l'acqua.

La realtà di mischiava con la fantasia e con i ricordi.

Ricordi non suoi.

Frammenti di memoria taglienti come i vetri dello specchio.

E ugualmente dolorosi.

 

La dama era in piedi in salotto, si muoveva lentamente per l'avanzato stato di gravidanza.

Era sola a casa, perchè suo marito, come sempre, non era ancora rientrato.

Sentì sbattere la porta al piano di sotto.

Era lui.

Scese qualche scalino per vederlo rientrare.

Il marito, poggiato il cappotto sul divano, non la degnò di uno sguardo.

Chissà con quale donna era andato a letto stasera.

Pensava che ora che era incinta, che stava finalmente per avere un bambino, loro figlio, lui avrebbe smesso di tradirla con qualunque donna gli capitasse.

Ma così non era stato, la gravidanza la aveva resa più pesante e triste e meno desiderabile ai suoi occhi.

Almeno aveva smesso di picchiarla quando era nervoso.

Un gesto di pietà verso il proprio figlio, o forse era solo lei che cercava di rendersi invisibile, di farsi nebbia per non dargli motivo di alzare le mani su di lei.

Per non mettere in pericolo il piccolo.

 

Il dolore alla gamba si fa più intenso e Chiara si sente sempre più debole.

Ha perso molto sangue e la strada per arrivare al pronto soccorso è lunga.

Mara è vicino a lei in ambulanza insieme a Marco e non ha più quello strano sorriso dell'altro giorno.

 

La dama è ora in piedi davanti al pianoforte, ma non è più da sola nella stanza.

C'è anche lui.

Le sta chiedendo di smetterla di suonare quella fastidiosissima nenia continuamente, tanto 'quella cosa che hai dentro' non ti sente... 'quindi risparmiami per ora.. che sono stanco'.

La donna si lascia sfuggire una lacrima, lui la guarda con malcelato fastidio.

A lei scappa un pensiero.

Sente che si fa parola.

Quando realizza di aver detto “Lo so io perchè sei stanco.. qualche puttana..” è troppo tardi.

Già sente il dolore dello schiaffo datole dal marito.

Un po' di sangue le cola dal naso.

Ripetilo se hai coraggio... non ti permetto di giudicarmi” Sbraita lui.

Lei singhiozza ma il risentimento accumulato, il suo stato, un sussulto di orgoglio: “O la smetti di tradirmi, o ti lascio”

Lui la guarda basito: “Ah, e che farai? Ti trovi qualche altro povero scemo che ti mantenga? Ma stai buona e sii grata di avere un tetto sulla testa...”

Dico sul serio. Alza ancora una volta le mani su di me o tradiscimi e io me ne vado via. E con me tuo figlio.”

Non lo farai... non ne hai il coraggio...” Le era praticamente addosso, il calore del suo fiato leggermente adombrato di alcool le sfiorava il viso. La sua mano si agitava incoerente e minacciosa accanto al viso di lei.

Lei non abbassa lo sguardo. Ha deciso di affrontarlo.

Il sapore del sangue nella sua bocca dopo lo schiaffo le ha palesato una certezza: lui avrebbe alzato le mani anche con il piccolo.

Era quindi necessario porre le cose in chiaro. Ora.

 

Chiara non riesce più a distinguere le voci di che le sta intorno, capisce di essere arrivata in ospedale. In fondo ad una stanza intravede anche Giacomo addormentato. ùSulla porta c'è Cinzia che la guarda con apprensione e la segue fin dove i medici glielo permettono.

Chiara sviene del tutto.

 

Un altro schiaffo.

Lei non recede. Il suo sguardo è fisso negli occhi di lui, sempre più allucinati.

Il marito la colpisce ancora e la spinge indietro.

Le esce sangue anche dal labbro, dagli occhi velati di lacrime intravede un sorrisino cinico sul volto del marito.

Chiara sente tutto il dolore di quel momento.

Lo sta sognando.

Lo sta ricordando.

Lo sta rivivendo.

E' l'ultimo dono di dolore lasciatole dalla dama.

Lo schiaffo successivo è un'esplosione di rabbia e la scaraventa per terra, contro le gambe del pianoforte.

Una gamba si spezza e il pianoforte le cade addosso.

Urla.

C'è sangue.

Il marito si allontana, recupera il cappotto e senza aiutarla, esce di casa.

Chiara sente tutto il dolore della dama.

La sua vista si oscura, il mondo diventa rosso e si ritrova nel bagno della casa.

 

La donna è sporca di sangue e porta i segni di chi ha pianto e urlato per ore.

Si è cambiata e ha indossato un telo blu strappato da un lato, nel quale si è avvolta.

Il suo ultimo indumento si va tingendo di sangue sul ventre che fino a poco fa ospitava quello che sarebbe dovuto diventare suo figlio.

L'ennesima parte di sé strappata via da quell'uomo.

Lo sentì rientrare.

Chiara percepì il mondo della dama tingersi completamente di nero e sprofondare nella nebbia.

Uscendo dal bagno afferrò un paio di forbici da sarta.

   
 
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