Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Envy99    10/06/2011    2 recensioni
-Perchè mi hai salvato?
-Non è il momento Envy!
-Non avresti dovuto salvarmi a rigor di logica!
-Smettila!
-Non avresti dovuto metterti nei casini per me!
-Aaah piantala!
-Non avresti dovuto baciarmi!
-ENVY!
Torno dopo 3 anni con un'altra storia!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Edward Elric, Envy, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Per un attimo nessuno dei due sa che fare.
I nostri visi sono vicinissimi, le fronti quasi si toccano e noto che non si alza.
Pur essendo rimasti in quella posizione a picchiarci per un po', entrambi sembriamo esserci appena accorti della reale situazione.
Arrossisce e, anche se negherò fino alla morte, capita anche a me.
I respiri si fanno più agitati e si fondono uno con l'altro.
Non riusciamo a guardarci negli occhi, ma appena i nostri sguardi si incrociano sento che si avvicina sempre di più. Lo precedo.
Unisco le nostre labbra e sento i battiti del suo cuore accelerare.
Resta inizialmente bloccato, ma dopo pochi secondi non sembra dispiacergli tanto la cosa.
Non pensiamo, non ci rendiamo conto del resto.
Mentre il bacio si fa più profondo sento che mi passa le mani tra i capelli. Cerca di staccarsi per respirare ma non glielo permetto, so che la cosa lo infastidirà.
In risposta si avventa sulla mia bocca mordendo il labbro inferiore famelico. Sa che in questo momento gambe, addome e braccia mi fanno male e quindi ha un punto a suo favore.
Siamo piuttosto presi, ma all'improvviso sento dei passi metallici troppo familiari farsi sempre più vicini.
Mi stacco bruscamente da lui che tira un respiro profondo. Gli faccio l'occhiolino e lo spingo via da me non appena sento la maniglia muoversi.
-Brutto idiota!- gli grido.
Mentre atterra di schiena sul letto, è completamente perso. Non capisce che cos'abbia fatto, ma soprattutto il perchè.
I capelli sono abbastanza scompigliati per lasciar credere che ci stessimo mettendo le mani addosso.
Fortunatamente capisce in tempo ciò che ho in mente, così finge di tirarmi i capelli e di volermi dare un pugno.

-Che state facendo?!-
Tempismo perfetto!
Al è convinto dalla nostra piccola scenetta.
-Stavamo facendo a botte! Che, non si vede?- risponde lui tenendomi per il colletto. E' fin troppo convincente, sarà meglio rispondere a tono.
-E lasciami!- Stacco bruscamente la sua mano dalla mia maglia.
-Che avete in testa! Fratellone, non riesce nemmeno a camminare, ti sembra il caso di picchiarlo?-
-Ha cominciato lui!- Falso!
-Fratellone...- è abbastanza sconfortato dalla frasetta infantile pronunciata dal biondo.
Ci scambiamo un'occhiata arrabbiata.
-Che è successo?- domanda Al.
-Ha detto che sono basso!- bugia pronta.
Abbandona la battaglia che non avrebbe portato a nulla e si siede a terra di fianco alla finestra, mentre Ed va verso il bagno.

Avendo appena dato la buona notte a Winry, non credo abbia intenzione di uscire dinuovo dalla stanza.
Appena arriva l'ora di dormire, lo vedo stendersi sul divano e lanciarmi un'occhiata che lascia intendere tutto.
Senza farmi vedere dal fratello gli faccio la linguaccia con un sorriso malizioso.
Per oggi direi che abbiamo fatto abbastanza.



E' mattina. Lentamente ricordo cos'è successo ieri sera, poi noto di aver dormito meno. Stavo iniziando a preoccuparmi sapendo di passare tanto tempo a letto.
Le gambe e le braccia sono indolenzite ed ogni movimento accentua il dolore, ne è valsa la pena. Sorrido malizioso tra me e me.
-Al è uscito.-
Questa frase mi giunge dalla mia destra. Vedo il piccoletto seduto su una sedia, è imbarazzato.
-Con ciò vuoi dire che hai in mente cose strane dato che siamo soli...o c'è qualcos'altro?-
-Voglio delle spiegazioni!-
Lo guardo interrogativo. Che cosa dovrei spiegare?
Mi metto seduto e con mio stupore, apparte gli arti indolenziti, non mi riesce così difficile.
-A proposito di cosa?-
-Lo sai meglio di me! Ieri sera...-
-Mhh...si, ho un vago ricordo- gli lancio occhiate maliziose e mi permetto di fare più lo spavaldo dato che sento che sto guarendo e che lui è innegabilmente imbarazzato.
-Smetti di scherzare!-
-aah...che palle! Non ci sono spiegazioni! Mi andava di farlo e basta, non mi sembra ti sia dispiaciuto!-
-Ti andava di farlo? Ma t...tu non sei...g...- tentenna su quell'unica parola, ma so esattamente cosa vuole dire.
-Mah, forse si, forse no! Chi lo sa!-
-Allora perchè l'hai fatto?-
-Tel'ho detto, mi andava. Comunque, potrei farti la stessa domanda. Se non ti avessi preceduto l'avresti fatto tu!-
Arrossisce. Siamo sulla stessa barca ,credo.
-Tu lo sei?-
-Eh?! C...cosa!? Io..io...-
Attendo la sua risposta, che non arriva, bloccata da questo balbettare confuso.
-Anche a me andava. Ora non capisco più niente, sono...sono confuso...-
-Curiosità!- sussurro in maniera sensuale avvicinandomi a lui, che è sempre più in imbarazzo.
-Non è necessario definirsi! Considera tutti come persone! Ci sono persone che ti piacciono e che non ti piacciono, chi ti ispira e chi no. Alla fine che importa se sono maschi o femmine? Basta che tu stia bene con te stesso, no? Ma, se preferisci, non darmi ascolto. Probabilmente parlo così perchè posso cambiare aspetto a mio piacimento!-
So di averlo confuso ancora di più, soprattutto per il fatto che ho pronunciato queste parole con voce melliflua e sorprendentemente disinvolta.
Poso il mio sguardo su di lui, ancora rosso in volto che fissa il pavimento.
-Se la cosa ti turba posso andarmene appena mi sarò rimesso!- lo guardo con aria maliziosa.
-Mmh!!! Che fastidio! Pensi di essere l'unico? Guarda che ho baciato te come potrei baciare una ragazza che mi piace!- Lo ammette secco e conciso, fuori dai denti.
-La setssa cosa vale per me, siamo apposto no? Che hai ancora da pensarci su?-
Ah! Umano o no questi problemi comunque non li capisco! La vita è tua e puoi farne quello che vuoi! Se si preoccupa così è per paura di venire scoperto! O forse...
-Io...- cerca di rispondermi, ma non riesce a formulare una frase sensata.
-Aaah! Aspetta, aspetta, aspetta! Non è che è il contrario?-
Detto questo, nel giro di un secondo, lo afferro per il colletto della maglia e lo tiro vicino a me. I nostri visi sono a pochi centimetri di distanza. La cosa comincia a farsi interessante. Sto scavando nel profondo, non riesce proprio a tenersi dentro le cose, tutto gli traspare nello sguardo.
-C...che cosa...?-
Non gli lascio il tempo di chiedere e lo stendo sotto di me, ribaltando la situazione di ieri.
-E' questo? E' questo il problema? Ti rode essere stato interrotto ieri?-sfodero uno dei miei sorrisi piu maliziosi facendogli sentire il mio respiro caldo sulle labbra.
-Co...cosa credi? Che voglia andare fino in fondo? Se...se è così ti sbagli di grosso!-
-Ah non ti preoccupare, non ci tengo nemmeno io! Però è inngeabile che sei ancora piuttosto curioso!-
Il suo sguardo è a metà tra l'arrabbiato e l'imbarazzato. Cerca di alzarsi, ma sento che non sta usando tutta la sua forza nel farlo.
-Sei patetico! Se volessi davvero sottrarti a questa situazione ce la faresti, non sei così debole!-
-Fanculo!-
Detto questo mi mette una mano dietro la nuca tirandomi a se e baciandomi nuovamente.
Non mi sottraggo, anzi, se vuole provare questa novità ben venga. Questa volta non sarò tranquillo come ieri.
Lascio di scatto le sue labbra e, per un momento, sembra deluso. Mi sposto sul suo collo. Dapprima mi limito a qualche bacio ma, dato che mi sembra troppo sdolcinato, lascio scorrere la lingua dal suo orecchio alla fine del collo, accompagnato da qualche mugolio.
Ora mi detesterà. Mordo la sua pelle fino a che non lo sento lamentarsi ma, prima di smettere, la stringo un'ultima volta tra i denti un po' più forte.
Sorrido soddisfatto e lo fisso, attendendo che manifesti il suo fastidio.
-Ah! Cazzo! Sei un idiota!-
Mi spinge stringendo le mie spalle e piantandoci le unghie per vendetta.
Sollevo un sopracciglio infastidito da questa vendetta puerile. Congiungo pollice e medio lasciando scattare quest'ultimo sulla sua fronte.
-Ahia! Deficente!- Mi spinge sull'altro lato del letto. La situazione diventa sempre più divertente, mi metto a ridere senza accorgermene e lui mi segue.
Cerca di alzarsi in ginocchio ma perde l'equilibrio e si attacca a me. Cadiamo entrambi giù dal letto.
Questa l'ho sentita.
-Aaah!! Che male cazzo!-
Si ferma a guardarmi spostando i capelli che mi erano finiti davanti al viso, così ne approfitta per baciarmi.
Un bacio più spinto di quello di prima. Lo sento mugolare tra le mie labbra mentre la sua lingua cerca la mia. Appena si stacca da me gli passo il pollice destro sulle labbra umide con uno sguardo malizioso.
Cerco di alzarmi e, mentre mi metto a sedere, sento la schiena che inizia a farmi male.
-Scommetto che sei caduto proprio dove ti faceva già male!-
Vogliamo rigirare il coltello? Lo fisso infastidito con un sorrisetto di scherno.
-Scommetto che non hai la più pallida idea di come giustificare quello a tuo fratello ed alla tua amichetta!- gli faccio il verso indicando il vistoso segno rosso sul suo collo.
I suoi occhi si spalancano in un'espressione terrorizzata. Mentre io, in tutta tranquillità, resto seduto. Lo vedo correre velocemente verso il bagno e guardarsi allo specchio. Si passa un paio di volte la mano sul segno del mio morso, è irritato.
-Ma sei supido?!- si gira verso di me e comincia ad avvicinarsi.
-Adesso cosa racconto? Che ci siamo picchiati tanto da arrivare ai morsi?-
-Mh...fosse stato così ti avrei morso...non so, un braccio! Non certo il collo!-esclamo sorridente.
-E mi prendi anche per il culo?- cerca di saltarmi addosso ma gli faccio lo sgambetto e cade a faccia in giù sul letto.
Mentre si gira mi alzo in piedi, dirigendomi lentamente verso la finestra.
-Riesci a camminare!- sembra piuttosto sorpreso, tanto che non si arrabbia con me per averlo fatto cadere.
-Già! Anche se mi fanno male le gambe e barcollo un po'!-
Mi siedo guardando fuori dalla finestra lui mi raggiunge e si appoggia al davanzale guardando fuori.
-Sono stanco di rimanere qui! Voglio uscire!-
Si gira verso di me, sembra stia pensando a qualcosa.
-Potremmo andare fuori, ti converrebbe cambiare aspetto però!-
Non ho la più pallida idea di come reagirà il mio corpo. Forse non me ne sono accorto, ma devo aver assunto un'espressione preoccupata.
-Dì, tu hai davvero paura di farti male, eh?-
-Ma sta zitto!!-
-Ammettilo, non vuoi provare a trasformarti perchè hai paura che la pelle ti bruci ancora! E comunque l'hai ammesso tu stesso al laboratorio numero 5!-
Ok, sta deliberatamente tentando di farmi incazzare.
-Il laboratorio numero cinque? Aaah si! Quello dove te le ho suonate!-
Uno pari, palla al centro!
-Che avresti fatto tu??- inizia ad arrabbiarsi, sembra quasi che voglia ringhiarmi contro.
-Si avanti, agitati e strepita, non sai quanto sembri più intelligente così!-effettivamente dà l'idea di un moccioso, ma le sue reazioni a queste battute fino ad ora si sono rivelate interessanti.
Rimango a fissarlo mentre lui si avvicina con aria arrabbiata.
-Tu sei la persona più irritante che io abbia mai conosciuto!- scandisce bene ogni parola sempre più infastidito dal mio sorrisetto, prende nella mano due o tre ciuffi dei miei capelli e li tira facendomi alzare il viso. Sento la schiena premere dolorosamente contro la sedia, ma tengo gli occhi piantati nei suoi aspettando la sua reazione.
-Che pensi di fare, piccoletto?-
Percepisco il suo respiro sulle labbra ed il suo sguardo, benchè sia arrabbiato, ha qualcosa di attraente.
-Idiota..- sussurra prima di baciarmi ancora una volta. Le sue labbra scivolano dalla mia bocca per arrivare al mio collo lasciando una scia umida al loro passaggio. Mi lascio sfuggire un mugolio e, per un attimo, scorgo un sorriso soddisfatto sul suo volto. Inizia a mordere il mio collo e so che mi lascerà dei segni che saranno difficili da giustificare anche per me.
Mi sta tortutando da sotto il mento alle clavicole e, cercando di muovere la testa, mi accorgo che non riesco a farlo. Tiene tra le mani i miei capelli impedendomi ogni movimento, so che vuole dirigere lui il gioco, ma non ho intenzione di lasciarglielo fare.
Con un movimento brusco mi alzo dalla sedia facendolo arretrare di qualche passo. Ora tocca a me, alla mia rivincita.
Lo prendo per il colletto tirandolo a me fino a raggiungere il suo orecchio con le labbra -A che gioco stai giocando, piccoletto?- gli sussurro, facendo scorrere la mano libera sulla sua schiena.
Quando meno se lo aspetta lo spingo indietro facendolo cadere di schiena sulla scrivania. Con un'espressione maliziosa, prima che riesca a muoversi, gli blocco i polsi.
-Sa molto di: 'segretaria che cerca di arrotondandare lo stipendio!'- se è sveglio quanto credo l'ha capita.
-C...che vuoi fare?- sembra preoccupato.
-Nulla Acciaio, nulla...- sussurro al suo orecchio per poi morderlo.
Tra un gemito e l'altro cerca di dirmi qualcosa -A..Al potrebbe...potrebbe tornare...d..da un momento all'altro! Ah! Smettila!!- mi rimprovera quando sente che le mie labbra osano sempre più verso il suo petto.
Mi stacco da lui con un sorriso malizioso e, con mia grande soddisfazione, lo vedo rimanere fermo ed imbambolato esattamente come l'avevo lasciato prima di alzarmi.
Rimango a fissarlo per un po', mentre sento che la stanchezza inizia a farsi avanti.
Sospiro mentre si alza, mettendosi in piedi, e mi siedo sul davanzale.
-Sta attento a non cadere!- mi rimprovera.
Lo fisso un attimo e poi sbuffo accennando una risata -Ma sentiti! Sembri mia madre!-
Aggrotta leggermente le sopracciglia, mentre dal suo viso non è ancora svanito il rossore.
-Dovresti stare più attento! Affacciato alla finestra a quel modo qualcuno potrebbe vederti!-
-Qualcuno chi? Pensavo avessi avuto l'accortezza di scegliere una cittadina fuori dalla portata dell'esercito!-
-Nulla è fuori dalla loro portata! Potrebbe esserci una taglia sulla tua testa che gira per l'intero paese adesso! La tua unica fortuna era che potevi cambiare aspetto, ma ora...-
Si interrompe indeciso su cosa dire. Non ho più tentato di trasformarmi da quando ci avevo provato solo con la mano, e con scarsi risultati.
Tiro un lungo sospiro. Prima o poi dovrò tentare, nel caso di un dolore troppo intenso, posso sempre interrompermi.
Il suo sguardo stupito si fissa su di me quando una luce bianca invade il mio corpo. Sento sempre lo stesso bruciore, ma è sopportabile questa volta. Lo vedo squadrarmi da capo a piedi, mi guarda come si fa con chi ha appena fatto una pessima battuta.
Gli faccio la linguaccia, passando una mano tra i miei capelli, ora biondi, raccolti in una treccia.
-Sono carino?- domando malizioso.
-Chi, tu o io?- chiede irritato vedendo davanti a se una sua copia perfetta, o quasi.
Parte della pelle è ancora incompiuta: lungo le braccia si intravede una sorta di tessuto cutaneo a scaglie che la ricorda solo vagamente.
Mi posso ritenere soddisfatto per ora, malgrado la fatica fatta.
-Ah-ha! Carino, molto divertente! Ora ti dispiace tornare com'eri? Questa somiglianza è agghiaccian...te...- finisce la frase balbettando quando vede se stesso avvicinarglisi.
Poso un leggero bacio sulle sue labbra e mi allontano facendogli l'occhiolino, malizioso.
Rimane abbastanza impietrito.
-Allora? Com'è baciare se stessi?- mi lascio sfuggire una risata mentre riprendo lentamente il mio solito aspetto.
Lascio ondeggiare i capelli, ora lunghi e scuri, dietro la schiena.
Si allontana imbarazzato bofonchiando qualcosa sui progressi che sono riuscito a fare.

Dopo qualche minuto si sentono dei pesanti passi metallici avvicinarsi nervosamente dal corridoio. Il fratello del piccoletto irrompe nella stanza agitato urlando qualcosa di incomprensibile, ma da quel poco che si sente, non è nulla di buono.
-Mustang! Mustang, fratellone!!-
Nei suoi occhi passa un lampo di terrore, dopo essere rientrato senza aver consegnato il rapporto, c'è stata qualche "distrazione".
-Il...il rapporto!- balbetta spaventato.
-Non l'hai consegnato? Che facciamo adesso?? Siamo dei criminali ai suoi occhi! Abbiamo portato via un ricercato!-
Non nascondo di essere piuttosto allarmato a mia volta. Vedo il piccoletto uscire di corsa, mentre urla qualcosa che sembra sottolineare che una telefonata molto lunga lo aspetta.
Io e suo fratello ci fissiamo per pochi ma interminabili minuti, indecisi sul dafarsi.
-Senti...- prendo la parola lasciandolo visibilmente stupito.
-io riesco a trasformarmi. Nulla di perfetto, la pelle ha ancora dei difetti, ma è meglio di niente!-
Si ferma un attimo a pensare.
-Mmmh...ora l'unica cosa da fare è aspettare e sentire cosa dirà Mustang. Nel caso ci sia bisogno di scappare, tu saresti apposto, ma io e mio fratello diamo parecchio nell'occhio e se sanno che tu sei con noi, scoppierà un putiferio.-
Resto ad ascoltarlo attento. Effettivamente i militari non si lascerebbero scappare tanto facilmente un homunculus, a costo di perquisire ogni singola persona per accertarsi che sia umano o meno.
-Senti...- forse ho avuto la prima idea utile.
-Io non so esattamente cosa mi sia successo mentre tuo fratello scappava portandomi con se. Ho qualche ricordo e poi so quello che lui mi ha raccontato ma, se non sbaglio, i militari non sanno che io ho ripreso questa forma. Insomma loro pensano che io abbia ancora l'aspetto di quel...quel...-
odio parlare di quell'affare. Orrendo vermiciattolo verdastro!
-Hai...HAI RAGIONE! Il fratellone per scappare e trasportarti qui, ha aperto un tunnel sotterraneo e nessuno l'ha visto!-
Restiamo nella stanza pensando a cosa fare, ma dobbiamo per forza aspettare il piccoletto per sapere cosa Mustang gli abbia detto.
Rientra dopo una mezzora abbondante passando una mano tra i capelli. Il fratello gli corre incontro facendo riferimento velocemente alle constatazioni fatte con me poco prima.
-Si...effettivamente non mi sono fatto vedere da nessuno. Con l'alchimia non ci vuole molto a creare un esserino simile all'aspetto che avevi prima- dice rivolgendomi uno sguardo interrogativo, come se nulla di tutto quello che è successo tra noi, in quel momento fosse mai accaduto.
-Sinceramente però, non so quanto i militari possano crederci.-
-Ma che ti ha detto Mustang??- chiede freneticamente Al.
-Mi ha dato una bella strigliata. Ha minacciato di togliermi il titolo o cose così. E' molto arrabbiato ma non arriverebbe mai a questo, quindi un po' mi tranquillizzo.-
Fissa pensieroso un punto imprecisato del pavimento.
"Non volevo che morissi" questa frase mi torna prepotentemente alla mente. Era l'unico motivo che aveva specificato quando gli avevo chiesto il perchè di quel salvataggio.
Forse sotto sotto qualcosa di me gli importava, ma nessuno tra i militari l'avrebbe capito.
-Gli ho detto che sei sotto la nostra custodia e che potremmo usarti per ingannare gli altri homunculus e catturarli, anche se ho solo accennato all'idea. Questo l'ha calmato un po', e per un attimo ha riconosciuto di essere uscito troppo dai gangheri. Mi ha ordinato espressamente di consegnarti al più presto. Dovremmo partire immediatamente per quello che riguarda lui.-
Ancora non capisco perchè non vogliano consegnarmi. So che tutto parte dal piccoletto e che suo fratello gli vuole troppo bene per contraddirlo.
Dopo attimi di interminabile silenzio, il fratellino scatta in piedi. Sembra imbarazzato da qualcosa, forse dagli sguardi a volte interrogativi, a volte d'intesa che io ed il piccoletto ci stavamo scambiando. E' fin troppo intelligente, fin troppo.
-Io...Io torno a Central City, fratellone!- esclama convinto.
Il piccoletto lo fissa. La situazione è già molto confusionaria, ora credo che non ci capisca proprio nulla.
-A Central City? Al, perchè?-
-Andrò a tranquillizzare i militari! Dirò che tu arriverai tra qualche giorno, così avrai tempo per decidere sul da farsi. Ne approfitterò per portare a casa anche Winry, non è il caso che prenda parte a tutta questa confusione!-




Non sente ragioni.
Che io ricordi non l'ho mai visto così autoritario.
Dopo essersi inventato una scusa con la biondina, che è comunque rimasta un po' frastornata, si è defilato dal piccolo albergo, dove mi sembra di stare da una vita, ad una velocità impressionante.
Solo una piccola cosa mi ha stupito più del fatto che fare finta di nulla non gli venne assolutamente naturale.
Poco prima di uscire, quando Winry ed il piccoletto non c'erano, mi prese per le spalle, abbassando il viso, se l'elmo dell'armatura si può dire tale, all'altezza del mio.
-Senti, io non so che sta succendendo- iniziò serio -...ma mi fido di mio fratello ciecamente. L'unica cosa che ti raccomando è di non fare stupidaggini, altrimenti verrò a cercarti e te la farò pagare. Hai la fiducia di mio fratello in questo momento, non è cosa da poco. Ci siamo capiti?-

Ora come ora, non mi interessa più nulla dei folli progetti del padre, non sono mai stato fedele a quella causa.
Sinceramente, l'unica cosa che faccio è stare dalla parte del miglior offerente. Se i fratellini arrivassero a darmi qualcosa di meglio in cambio, potrei anche pensare di aiutarli nel loro intento di fermare quel pazzoide.
Annuisco dicendogli di non preoccuparsi, infondo, sono in debito.




Aaah che fatica!!!
Sono appena tornata da un colloquio e ho corso un sacco!
Tra una decina di giorni ho gli esami e devo assolutamente finire la tesina! O_O Aggiornerò in orario con il quarto, ed ultimo, capitolo, ma credo che l'aggiornamento di "La Maison Burlesque", per chiunque la stia seguendo, dovrà attendere un po'!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo :3 fatemi sapere, alla prossima! :*
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Envy99