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Autore: MelsAlien    11/06/2011    1 recensioni
"Questa volta ero decisa, non mi sarei mai più persa nei tuoi occhi.
Questo è un addio.
Non mi troverai mai più, sappilo, quindi non cercare di contattarmi"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2
Erano passati alcuni giorni da quella e-mail che gli avevo scritto.
Risultato? Nessuna risposta.
“Vigliacco” Pensai, continuando a preparare la mia valigia.
Volevo partire.
Destinazione?
Italia.
I miei parenti provenivano da lì, e volevo stare lontano da questo trambusto, ovvero la mia vita e tutto quello che è successo in quest’arco di tempo.
No, io non sarò il suo giocattolo.
Non ancora.
Non voglio soffrire per l’ennesima volta per colpa sua.
Scappare via non è la migliore soluzione, lo so.
Ma non trovo altre vie d’uscita.
Sono stanca di tutto questo.
Forse… Finalmente potrò essere felice, e forse incontrerò qualcuno che mi apprezzi per quella che sono dentro.
Non voglio altre delusioni, voglio solamente essere felice.
Anche se… riflettendoci… quando sono stata felice?
Quando ero al suo fianco… Lui mi stringeva a se, e mi sussurrava quelle parole… Che sembravano così vere, ma nello stesso tempo così false, e io che ci sono cascata in pieno nel suo gioco.
“Ma che cosa pensi, Kristina, devi andare avanti e voltare pagina” Pensai.
Poi mi distesi sul letto, sbuffando.
-Non posso voltare  pagina- dissi.
Già, era troppo difficile.
Perché in quel capitolo della mia vita c’era lui.
Lui, che nonostante tutto, è stato il mio sorriso, la mia vita.
Ogni volta che lo vedevo ero felice.
Quando mi abbracciava, mi sentivo protetta da tutto e da tutti.
-Dai, devi farcela su- Cercai di autoconvincermi.
Mi alzai dal letto, anche se a malavoglia, chiusi la valigia, guardai quella stanza un’ultima volta.
Guardai il letto, dove ci eravamo amati, dove per la prima volta mi ha detto “Ti amo”.
Scorse una lacrima mentre pensavo a tutti quei ricordi.
Sulla scrivania c’era ancora il pupazzo che mi aveva regalato.
Un delfino.
Sapeva che amavo i delfini.
Ogni volta che lui non era accanto a me, stringevo a me quel pupazzo.
Ma ora non volevo più nulla che mi ricordasse di lui.
Poi improvvisamente dissi :–Il cellulare-
Lo aprì, tirai fuori la batteria, e guardai la sim, pensando se quella fosse la cosa giusta da fare.
Pian piano tolsi la schedina, e la guardai per vari secondi, poi, improvvisamente la spezzai.
-Se mi devo dimenticare di te, incominciamo da questo, così non avrò più il tuo numero e i tuoi messaggi.
Un’ultima occhiata, e poi uscì, chiudendomi la porta alle spalle, e tirando fuori i biglietti dell’aereo e il passaporto, uscì da quella casa, che era stata per molte volte il rifugio del nostro amore.
Sempre se quello poteva definirsi Amore.
 

Ce l’avevo fatta.
Avevo fatto il primo passo verso la libertà.
Andai in stazione, era poco distante da quella che fino a pochi minuti fa, era stata la mia casa.
Presi un taxi, per arrivare all’aereoporto.
Nemmeno quello era distante, bisognava fare un tragitto di qualche chilometro per l’autostrada.
Ed eccomi qui, all’aereoporto di Amburgo.
E un altro passo è fatto.
Ora devo solo prendere l’aereo.
Mi sembrava una delle imprese più difficili della mia via, eppure dovevo riuscirci.
Uscì dal taxi, pagai, e mi ritrovai di fronte all’aereoporto.
Per qualche minuto rimasi lì, con la mia valigia e la borsa.
Ero sola, le persone affianco a me entravano e uscivano.
E mi ritrovavo immersa in quella folla.
Feci un lungo respiro, e mi avviai nell’aereoporto.
Un altro passo appena compiuto.
Adesso arriva quello più difficile.
Partire.
Partire dal luogo che mi ha vista crescere, che ha visto la mia infanzia, e adolescenza.
Partire, e cancellare una parte essenziale di me.
Dovevo decidere.
CONTINUARE A STAR MALE O RIFARMI UNA VITA ED ESSERE FELICE?
Non potevo rinunciare a lui, una parte di me, chissà quale e quanto importante, gli apparteneva.
Un parte di me, voleva rifare tutto daccapo.
Dimenticare quel periodo di sofferenze e di riscrivere quelle pagine vuote e bianche della mia vita.
Finalmente, decisi.
Mi avviai, sicura, questa volta.
Senza rimpianti.
Lui, ha voltato pagina.
Posso farlo anch’io.
Anch’io posso trovare la felicità.
Sorrisi, e mi avviai alla sala d’aspetto, dove una nuova Kristina stava arrivando.
  
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