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Autore: not into labels    11/06/2011    1 recensioni
Questa fanfiction l'avevo già postata per Teen Angels, ma dopo aver visto Glee mi sono innamorata. Anyway, questa è una fanfiction davvero davvero triste, quindi se non ve la sentite lasciate stare, non voglio essere causa di crolli emotivi.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo i migliori amici, i quattro inseparabili, l'invidia di tutti i ragazzi, perchè semplicemente non ci importava cosa diceva la gente, non ci lasciavamo manipolare, ne tanto meno che ci riempissero la testa con cazzate su uno di noi, noi non cadevamo mai, non credevamo mai alle voci perchè avevamo fiducia in noi. Tu, Mike, Sam e io eravamo il quartetto, i ribelli che saltavano la scuola per andare all'appartamento alle sette di mattina a rompere, a ridere, a cantare per divertirci, sì a divertirci, perchè noi stavamo da dio insieme, avevamo diciasette anni ma sapevamo un po' della vita.

Uscivamo tutti i week-end e ringraziavamo Dio del fatto che i nostri genitori si preoccupassero pochissimo per noi, ma non ce la prendevamo, ci preoccupavamo e ci prendevamo cura l'uno dell'altro, senza bisogno di nessuno. Ci costruivamo il futuro insieme, avevamo giurato di sposarci tra di noi, tu e Mike perchè eravate una coppia stupenda e avreste avuto piccoli elfi danzanti e io con Sam, perchè? Beh perchè i nostri figli sarebbero stati davvero carini, uno alto e l'altro basso, uno biondo e l'altro moro, uno con gli occhi chiari e l'altro con occhi scuri, l'unica cosa certa è che avrebbero avuto un corpo invidiabile, sportivi nati. Tu, Britt avevi pianificato persino dove saremmo andati a vivere e il cimitero dove ci avrebbero sepolte. Hai sempre sognato di comprare quelle "casette", come le chiamavi, perchè ovviamente, la terra era troppo lurida per noi e ti faceva schifo pensare a un verme sopra il tuo corpo. Britt mi avevi promesso "dalla culla alla tomba", siamo nate insieme e saremmo morte così, unite, perchè mi avevi detto "se tu muori, io muoio con te". Tu eri un angelo, un angelo mandato da Dio per proteggermi.

Un giorno come tanti ci svegliammo nel tuo letto e ci andammo a preparare per la scuola solo perchè io avevo la verifica di matematica. Ci curavamo in ogni dettaglio perchè, essendo l'invidia di tutta la scuola, non ci potevamo permettere di essere trasandate. Tutto doveva essere perfetto, dal trucco ai capelli e i vestiti, di certo non potevano mancare però gli accessori: anelli, braccialetti, catenine e fermacapelli.
Eravamo quasi pronte, mancava solo il trucco. Ovviamente tu non ne avevi bisogno perchè eri stupenda e non lo sapevi anche se io te lo ripetevo sempre la tua autostima non era il massimo, ma c'ero sempre io a tirarla su con i miei scherzi e risate.
Poco prima di uscire mi dicesti che avevi mal di pancia, io non ci feci molto caso e ti diedi una compressa che avevo nello zaino e ti trascinai fuori dalla porta per andare a scuola.

Scendemmo le scale di corsa e tu volevi prendere la macchina, ma la scuola non era lontano quindi optammo per una passeggiata. Quasi a metà strada ti venne un capogiro, mi pregasti di non andare a scuola e io acconsentii.
Eravamo andate in un bar a bere qualcosa, tu però eri strana, come spenta. Ti chiesi cosa c'era che non andava e mi dicesti che ti faceva male la testa e io ti diedi un'altra compressa senza fare molto caso alla cosa. Da qualche mese ti sentivi sempre più stanca del normale o avevi gli occhi rossi, però io niente, io non ci badavo molto, non sono mai stata un'allarmista. Dopo ti chiesi di andare al centro commerciale per svagarci un po', avevamo la carta di credito di mio padre, tu di colpo ti prendesti la testa, ma subito dopo mi guardasti e di dicesti "San, facciamo in modo che oggi sia il miglior giorno della nostra vita". Sul momento non capii, ma nei tuoi occhi vedevo che era ciò che volevi quindi ti diedi retta.
Entrammo nel primo negozio comprammo la prima fotocamera che ci capitò a tiro, volevi farci molte foto per ricordare questo giorno, ma ti dava fastidio il flash e la luce del sole. Dicesti che non avevi dormito molto e che quindi i tuoi occhi non si erano abituati alla luce. Ti credetti perchè non mi avevi mai mentito, ma ti vedevo strana ugualmente: non potevi stare troppo in piedi e ti appoggiavi a qualunque cosa.
E' stato uno dei migliori giorni della mia vita: comprammo di tutto, ci facemmo milioni di foto, avevamo girato tutto il centro commerciale ed eravamo andati a mangiare, ma tu non volevi toccare cibo, volevi fare tutto subito. Poi andammo in giro e ci fermammo in una piazzetta perchè ero sfinita. Una vecchietta vendeva cose molto carine, tu la fermasti e prendesti due collanine dell'amicizia, quelle cose molto sdolcinate del tipo "cuore spezzato", ma erano un sole e una luna. Ti sedesti vicino a me, mi guardasti con un'intensità sorprendente e mi dicesti "Voglio che queste ci ricordino tutto quello che abbiamo vissuto oggi, per ricordarti di come sono e che sono la tua migliore amica. Anche se devo rompere una promessa che ti ho fatto, voglio che tu ricordi che ti amo più della mia stessa vita. Non ti arrabbiare com me va bene?". Ti fermai in quel momento "Britt cosa dici? Perchè parli così? Che ti succede tesoro?", potei vedere le lacrime nei suoi occhi "Niente Sanny, sono molto sentimentale oggi. Però, per favore, non dimenticarti di questo giorno ok? -io semplicemente assentii- promettimi che non mi odierai mai" ti guardai stranita "Cosa stai dicendo Brittany, come odiarti?" ti asciugasti le lacrime che ti erano sfuggite e continuasti ignorando la mia domanda "Tu promettimelo". Io promisi e tu mi abbracciasti e io ricambiai, ma il tuo gesto era pieno di affetto e dolore. Sciogliendo l'abbraccio mi prendesti la mano e asciugasti le mie e le tue lacrime, poi mi trascinasti di nuovo per salire sulle giostre di una fiera che era lì vicino. Quel pomeriggio mi divertii come non mai, corremmo, saltammo e urlammo, dopo di che tornammo a casa mia dove ci aspettava una sorpresa. I nostri ragazzi ci aspettavano! Corremmo verso di loro e ci fu un abbraccio di gruppo. Mentre eravamo tutti uniti ti vidi baciare Mike, ma di colpo sentì che cadevi di fronte a noi, sentì che te ne andavi dalle mie braccia.

Da lì tutto è stato veloce, la corsa in ambulanza tutti insieme e l'attesa nella sala apposita. Io tra le braccia di Sam mentre piangevamo insieme e Mike tirando pugno al muro mentre anche le sue lacrime cadevano, tua madre Elizabeth e tuo padre Nate che gridavano del dolore tra le lacrime, mio padre e sua moglie con le lacrime agli occhi, mia madre che abbracciava il padre di Sam e i genitori di Mike paralizzati. Tu eri in terapia intensiva e nessuno di noi sapeva il motivo per il quale tua madre si avvicinò a me e a Sam facendo sedere Mike insieme a noi. Sam, sempre il più diretto di noi quattro, le chiese "Eli, cos'è successo?", tua madre fece un respiro profondo "Un paio di mesi fa a Brittany fu diagnosticato un aneurisma, era un in un luogo difficile da operare e le diedero uno o due mesi di vita. Lei sapeva che aveva poco tempo e ci chiese di lasciarla vivere la sua vita, lei voleva stare con voi. Oggi quell'aneurisma è esploso..." e non poté proseguire oltre perchè il dolore si impossessò di lei. Poco dopo il dottore uscì e disse che avevano eseguito una craniotomia aperta, ma l'emorragia era troppo grande e non potevano fermarla.
Ci disse di dirti addio.
Io caddi a terra in un completo stato di shock, non ci potevo credere. Poche ore prima eravamo insieme in piazza e adesso tu sei morta. Me lo stavi dicendo ma non ti ascoltavo, mi davi tutte le tessere ma non sono stata capace di rimetterle insieme.

Oggi sono cinque anni che te ne sei andata e non c'è giorno che io non ti pensi. Ho la tua immagine nella mia mente, quella immagine del tuo ultimo giorno, felice e sorridente.
Cinque anni fa non entrai a dirti addio e non me ne pento perchè non potevo lasciare che la tua immagine deformasse , non volevo ricordarti immobile, fredda e bianca. Preferisco ricordarti com'eri: allegra, sorridente piena di vita e felice, perchè tu volevi così. E io non ti odio, non potrei mai farlo, so che mi hai abbandonato, ma so anche che mi hai dato qualcosa che non hai dato neanche ai tuoi genitori: il tuo ultimo giorno, il tuo ultimo abbraccio, il tuo ultimo bacio, l'ultimo "ti amo". Per questo non ti ricordo con odio, ti ricordo con allegria e ti ringrazio per avermi dato così tanto. Non ti odio amica mia, ti voglio bene e lo farò per sempre. Sarai per sempre la mia migliore amica e nessuna prenderà il tuo posto, mai. Adesso l'unica cosa che ti posso dire è grazie, grazie per essere stata la mia migliore amica, grazie per tutto quello che mi hai insegnato, grazie per essere stata te stessa e grazie di essere esistita.
Oggi non ci vediamo, ma so che ci rincontreremo perchè il nostro filo rosso non si spezzerà mai e un giorno andrò dove ti trovi tu e sarò io ad abbracciarti e a dirti "ti amo".









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Dedicato al nano infame (e mio amico!!!) che mi ha iniziato a Glee. Non te la prendere se è triste cla, e ti farò leggere anche una Klaine appena l'avrò finita XD

  
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