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Autore: Liquid King    12/06/2011    4 recensioni
Il titolo dice tutto, siccome il finale originale di questo anime mi ha lasciato un profondo vuoto ho deciso di modificarlo per il meglio, fatemi sapere che ne pensate!
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Kuroshitsuji

Quel maggiordomo, un altro finale.

In una Londra in fiamme, riesce a tornare il conte Ciel Phantomhive, accolto in malo modo dai suoi compaesani. 

Ciel Phantomhive ha appena perso la sua pedina più importante e ha ordinato ai suoi servitori di abbattere il cane demoniaco Pluto. 

Pluto ha completamente perso il senno e su ordine di Ash procede la sua opera di distruzione… fino a che una parola del nobile conte lo butta nel abisso della morte.

-Abbattetelo!- il conte è forte e non ha rimpianti, la domestica, il cuoco e il giardiniere obbediscono con grande dolore.

Ciel viene salvato da morte certa molte volte perché impossibilitato… per compiere la sua vendetta su coloro che gli hanno lacerato la sua infanzia e strappato per sempre il sorriso dalle sue labbra.

-Come maggiordomo della famiglia Phantomhive, se non sapessi fare questo che accadrebbe?- Già, cosa accadrebbe se non ci fosse LUI al suo fianco come un ombra?

Sebastian Michaels,  il maggiordomo nero esegue ultimo ordine del giovane conte.

-Uccidi l’angelo!- Ciel si leva la benda dall’occhio e il sigillo si illumina.

Perso un braccio e ferito alla schiena, il maggiordomo non si ferma e chiede per la prima e ultima volta un favore a Ciel: -Chiudi gli occhi e conta a 10.-

Il perfetto maggiordomo diventa un maggiordomo demoniaco.

Londra è libera dall’inferno ma a scapito di creature valorose morte nel fior degli anni: Ciel, Meirin, Baldroy, Finnian, il cane Pluto e anche molte altre morti.

Qui mi fermo e chiedo a voi lettori, secondo voi valeva la pena? Io dico di no!

Quindi è giusta avere una riparazione? Io dico di sì!

Un'ombra nera vaga in mezzo ai vicoli di Londra e osserva da lontano l’operato degli Shingami tra cui Greil il “fidanzato” di Sebastian e Undertaker, il fascinoso Shingami leggendario  falciare le anime dei defunti, quindi sa che non è troppo tardi.

Egli giunge alla colonna ove giacciono quattro anime, alza un braccio guantato e dona loro la vita ma sono ancora addormentati… lui sorride e la sua attenzione si sposta su Pluto il cane demoniaco. L’ombra nera si inginocchia di fronte al cane e con una stretta spezza il collare di ferro, portatore di disgrazie… il cane ritorna uomo e a differenza degli altri, si sveglia abbaiando e leccando il viso a lui molto familiare.

L’ombra si allontana lasciando l’uomo-cane in guardia ai tre.

Quest’ombra giunge nel fiume Acheronte camminando nell’acqua quando incontra uno spirito a lui amico.

-Triste, tanto triste... una schiera di dispiaceri. Come te anch'io sono ricolmo di tristezza. La battaglia porta la morte e la morte porta dispiacere. Forse i vivi non li sentono. Le loro voci non penetrano orecchi sordi, ma non sbagliare... i morti non stanno zitti.- Lo spirito fissa l’ombra con i suoi occhi glaciali, una lacrima scende fino alla guancia, una lacrima insanguinata spezza il vetro della lente dei suoi sottili occhiali.

-The Sorrow, sai tu se sono passati di qua due anime? - Lo spirito sorride. L'ombra lo prende per un sì.

Sebastian ha appena divorato l’anima del giovane conte.

-Ciao…- Sebastian si volta in direzione della forma umana.

-Tu sei il demone?- L’uomo albino di una 20ina di anni, con voce pacata si rivolge al maggiordomo.

-Sì.-  Sebastian provava qualcosa di familiare in lui, quasi fossero simili.

-Sono avanzati i pezzi dell’anima del conte?- dice l’albino. -Sì, ma sono riservati ai corvi.- dice il nero.            

 -Dammeli.-  l’albino alza la mano con il palmo rivolto verso l’alto, quasi un invito.

Sebastian consegna a lui piccoli frammenti di luce appartenenti al conte.

-Questi frammenti mi permetteranno di portarlo in paradiso.- l’albino con voce sicura li stringe a sé -Grazie Sebastian. Non sei così cattivo come dicono.-

-Forse perché siamo simili.- L’albino sorrise all’affermazione del maggiordomo.

-Forse…- L’albino gli da le spalle e inizia ad allontanarsi.

-Aspetta!- il maggiordomo aveva ancora una domanda per lui. -Qual è il tuo scopo?-

L’albino sorrise. -Buffo che un demone come te si interessi a un’anima. Comunque… voglio assemblarlo e creare per lui un piccolo paradiso.-

Il cielo tuona e gocce di pioggia scendono sulle rovine.

-Guarda sulla pozzanghera, quello sarà il suo paradiso.- il demone roteò i suoi occhi di sangue e osserva la pozza.

Un bimbo di sei anni con la sua famiglia giocherà nel giardino della villa e al posto di Sebastian ci sarà il vecchio maggiordomo Tanaka.

-Non manca nessuno, vero? La madre, il padre, la zia Red e ovviamente il cane Sebastian.- L’albino notò negli occhi del demone un certo fastidio. –Se vuoi, invece del cane ci sarà un gatto dal pelo nero, che dici?-

-Dico che mi va bene.- L’albino ridacchia e infine si appresta ad andarsene.

-Qual è il tuo nome?- L’albino mosse le labbra impercettibilmente e infine sfodera la sua Katana e menò un fendente per poi sparire dentro un varco di luce.

Rimasto solo, il maggiordomo demoniaco mentre abbandonava la sua forma umana per tornare da dove veniva pronunciò queste parole: -Grazie per tutto, Vergil!-  

Fine
   
 
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