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Autore: braver than nana    12/06/2011    2 recensioni
Richard James era steso sul suo letto nella sua stanza al quarto piano della Dalton Accademy, totalmente assorto nei suoi pensieri su quanto quel giorno fosse orribilmente inutile quando, all'improvviso, il rumore di un'esplosione venne da un paio di piani più giù facendolo riprendere dalla sua temporaea apatia verso il mondo. Finalmente qualcosa di interessante! pensò semplicemente, prima di infilarsi velocemente le scarpe che aveva buttato in un angolo e senza neanche allacciarsele aprì la porta e si gettò alla ricerca della fonte del rumore. [Flichard ovvero Flint/Richard dei Warbler senza nessuna pretesa, giusto per farsi due risate LOL]
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Something interesting

Era una di quelle giornate noiose, una di quelle in cui tutto quello che potevi pensare di fare era stato già fatto, in cui ogni libro sembrava già essere stato letto, ogni programma in televisione stato visto e ogni gioco completato. Uno di quei giorni in cui le nuvole coprono il sole quel tanto da far sembrare la giornata grigia e deprimente ma comunque calda e umida, in cui l'unico abbigliamento sopportabile è un paio di mutande ma in realtà devi ancora indossare quella stupida divisa blu e rossa che non fa altro che farti sudare come un porco.
Richard James era steso sul suo letto nella sua stanza al quarto piano della Dalton Accademy, totalmente assorto nei suoi pensieri su quanto quel giorno fosse orribilmente inutile quando, all'improvviso, il rumore di un'esplosione venne da un paio di piani più giù facendolo riprendere dalla sua temporaea apatia verso il mondo. Finalmente qualcosa di interessante! pensò semplicemente, prima di infilarsi velocemente le scarpe che aveva buttato in un angolo e senza neanche allacciarsele aprì la porta e si gettò alla ricerca della fonte del rumore.
Camminò per qualche minuto, scendendo un paio di rampe di scale, prima di scorgere in fondo al secondo piano una piccola nube scura uscire dagli spifferi di una porta chiusa malamente. La voce di un ragazzo si sentiva chiaramente perfino da dove si trovava, alta e nervosa stava discutendo probabilmente con qualcuno o qualcosa usando epiteti davvero poco carini. Il rumore di vetri rotti lo spinse a correre verso la stanza e solo quando riuscì ad aprire la porta di mogano individuò nella cortina di fumo un ragazzino chino sul pavimento intento a raccogliere i resti di quello che doveva essere un matraccio dal pavimento.
« Ehi, ma sei scemo? Non puoi mica raccogliere i vetri così!»
Senza pensarci due volte si avvicinò velocemente al ragazzino, prendendogli le mani e cercando di farlo alzare dal pavimento. Con l'altra mano cercò di far diradare almeno di un po' il fumo per provare a guardare in viso la persona che aveva appena probabilmente salvato dalla perdita di qualche dito e quando capì che era troppo denso lo trascinò fuori dalla stanza, sbattendo un paio di volte contro lo stipite e brontolando contro la sua altezza e le porte che continuavano a spostarsi. Attorno all'aula - si era ricordato solo in quell'istante che quell'ala del secondo piano era quello adibito ai labotori - si era radunata una piccola folla di studenti ma ignorl tutti perché appena fuori dalla porta cercò lo sguardo dell'altro e rimase folgorato. 
Va bene, era sempre stato consapevole della sua bi-curiosità ma quel ragazzo - dio buono, quegli occhi! - lo avrebbero potuto far saltare a piè pari direttamente dall'altra parte del fiume. Rimase per qualche istante in silenzio mentre l'altro arrossiva lievemente e riprendeva possesso del polso ancora sotto la morsa della sua mano. Lo vide guardare verso la stanza da cui erano appena fuggiti gettando occhiataccie verso l'interno e solo dopo che un ragazzo dai corti capelli biondi si avvicinò iniziando a parlottare si accorse che sull'indice c'era una ferita abbastanza profonda dal quale sgorgava liquido carminio. Eppure gli sembrava di averli già visto da qualche parte, quei due ragazzi.
«Andiamo» disse solamente il biondo guardandolo con un sorriso, prendendelo per mani per poi scomparire tra la folla, lasciando Richard davanti al laboratorio di chimica. Qualcuno provò a fargli qualche domanda sull'accaduto ma solo quando arrivò un professore molti si allontanarono indicandolo come il responsabile e non sapendo il nome di quel ragazzo dagli occhi azzurri si dovette sorbire lui la paternale sulla sicurezza nei laboratori e la successiva punizione di dover pulire il tutto. Sbuffò un po' quando il docente fu lontano, rimpangendo la tranquillità della sua stanza e la speranza di poter passare il resto della giornata in mutande per cercare di contrastare il caldo, e si mise al lavoro. Quel diavolo di ragazzino aveva tirato fuori un sacco di roba e di sicuro, vedendo le sostanze sistemate sul bancone, era stato fortunato a cavarsela con una piccola esplosione e un taglio al dito. Chissà che cavolo gli passava per la testa, pensò mentre raccoglieva con l'aiuto di scopa e paletta, gli ultimi rimasugli del recipente di vetro. Probabilmente, si disse, gli avrebbero fatto ricomprare il materiale che era andato perso in quella specie di indente di tasca sua.
Ringhiò quando gettando tutto nella spazzatura più vicina riuscì addirittura a tagliarsi leggermente il dorso della mano.
«Mi dispiace...» disse una voce e quando alzò lo sguardo, con ancora la mano tra le labbra per fermare la fuoriuscita del sangue, riconobbè il ragazzo di prima che si teneva la mano fasciata.
«Non fa niente.»
Effettivamente non era poi molto arrabbiato con lui, nonostante avesse dovuto pulire e fare quel lavoro da bidelli vista la sua ritirata, forse merito anche dello sguardo da cucciolo abbandonato che gli aveva riservato non appena era entrato nella stanza.
«Vorrei almeno delle spiegazioni però. Direi che me le merito...»
Lui sorrise, sedendosi sul bancone che l'altro aveva appena ripulito, continuandosi a massaggiare il polso. Sembrava un ragazzo tranquillo a prima vista ma adesso che lo guardava meglio e che riusciva a vederlo dritto negli occhi aveva notato un qualcosa di malizioso nella profondità di quel occhi acquamarina. Gli sorrise di ricambio un po' imbarazzato da quella situazione aspettando una sua risposta.
«Stavo facendo un esperimento. Mi è sfuggito di mano.»
Rise più forte quando il più grande si girò a guardarlo con un'espressione leggermente ridicola.
«Guarda, non me ne ero accorto...»
«Comunque io sono Flint. Flint Wilson del secondo anno. Scusa se sono scappato prima ma Jeff mi ha portato in infermeria.»
Richard annuì solamente, andando ad aprire le due grandi finestre per far diradare i rimasugli di fumo e poi andò a sedersi su una delle sedie attorno al bancone di piastrelle bianche sul quale si era seduto il ragazzo che aveva finalmente un nome. Era un bel nome, Flint, mentre lo pronunciava a se stesso si accorse che bisognava far ruotare leggermente la lingua per dirlo correttamente, era musicale.
«Richard. Terzo anno.» disse, porgendo la mano sana verso l'altro, che la strinse con poca forza. Improvvisamente poi ricordò dove aveva già visto quel ragazzo. «Sei un Usignolo!»
Nuovamente la risata cristallina riempì la stanza, facendo fremere di poco il cuore del povero ragazzo ancora appoggiato allo schienale della sedia. Effettivamente doveva averlo visto in una delle ultime esibilizioni che il Glee della loro scuola aveva fatto ultimamente per presentare il loro nuovo solista, un tizio con un quintale di gel per capelli e un sorriso leggermente ambiguo, si chiamava Blaine, Dwayne o qualcosa del genere.
«Sì, ti ho visto quando abbiamo fatto Wonderful. Ti è piaciuta l'esibizione? Blaine è molto bravo anche se sicuramente adesso avrà sempre lui le parti da solista...»
«Siete stati decenti. Secondo me vi manca ancora qualcosa però.»
Lui, leggermente sconvolto, fissò i suoi occhi assurdamente azzurri in quelli di Richard che dovette usare tutto il suo autocontrollo per non arrossire sotto quello sguardo che aveva un qualcosa si accusatorio, come se l'aver solo osato pensare che non erano assolutamente perfetti fosse un insulto gravissimo. Lui si limitò ad alzare le spalle cercando di scuotersi quelle occhiate intense che sentiva accumularsi sul collo e si alzò per avvicinarsi alla finestra che lasciava entrare finalmente un po' di aria, purtroppo il cielo era ancora grigio e triste.
«E cosa ci mancherebbe, di grazia?»
«Non so, qualcosa del genere... » disse, prima di mettere una mano intorno alla bocca e iniziando a fare strani rumori. Il più piccolo rimase a guardare Richard per qualche minuto mentre quello si divertiva a fare beatbox e guardare le sue espressioni stupefatte. Quando finì l'altro saltò in piedi battendo velocemente le mani e ridendo ancora più forte di prima.
«Ma sei bravissimo! Dovresti entrare assolutamente nei Warblers!»
Richard gli sorrise e lui si fermò per qualche istante, guardandolo negli occhi. Non sarebbe mai entrato in quel nido di uccellini ma se tutto quello faceva sorridere in quel modo quel ragazzino forse avrebbe potuto prendere in considerezione certe opzioni. Si avvicinò di qualche passo e gli prese la mano fasciata portandosela vicino al viso, posando un bacio sul dito ferito.
Dalla finestra aperta entrò improvvisamente un fascio di luce fortissimo che investì entrambi con il colore del sole del pomeriggio. Qualche nuvola doveva essersi decisa a muoversi, pensarono entrambi, senza distogliere lo sguardo. Si avvicinarono quasi senza rendesene conto e prima che Richard potesse decidersi a fare la prima mossa Flint aveva già posato le labbra sulle sue, chiudendo gli occhi e godendosi il sapore un po' salato della bocca dell'altro.

«Credo proprio che proverò ad entrare nei Warblers.» disse solamente mentre andava a chiudere la porta del laboratorio. Aveva fatto bene ad aspettare e qualcosa di interessante era finalmente successa.

Fine.

Volevo scrivere una Flichard dopo la chat nel GDR di ieri è questo è il risultato XD teoricamente Richard non è negli Usignoli e non conosce nessuno di quelli che ne fanno parte. Flint nonostante dovrebbe essere interpretato da Luke Edgemon qui ha il viso di Brock Baker visto che nel gdr ruoliamo così. Spero comunque che vi sia piaciuta, un bacio.
Nacchan :D
   
 
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