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Autore: Melanto    12/06/2011    3 recensioni
[The Witcher 2 - Assassins of Kings]
Ricominciare, nel bene e nel male. Si cerca di farlo nel modo migliore, ma non sempre tutto fila come dovrebbe.
In fondo, se non ci fossero gli intoppi, questo non sarebbe "The Witcher" e lui non sarebbe "Gegè".
E se il buongiorno si vede dal mattino, Geralt non ha dubbi: sarà una giornata di merda.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Note Iniziali: XD “The Witcher 2 – Assassins of Kings” l’ho ricevuto solo un paio di giorni fa e già ci scrivo su; so di non essere molto normale, ma è stata una necessità. In queste righe c’è del vissuto! XD
Gli spoiler sono in riferimento proprio all’inizio del gioco, al primo filmato introduttivo.

Buona lettura!

Ricominciare

 

«No, maledizione, così non va bene.»
Le voci si interrompono, Geralt scompare.
«Proviamo così.»
Antialiasing: attivato.
Sfocatura da movimento: disattivato.
Budget memoria texture: media.
Il ronzio del lettore riprende. Sembra, in miniatura, il motore di uno shuttle: uuuuuh-uiiiiiiiiiiiiiiinnnnnn. Parte in sordina e poi pare voglia quasi decollare.
Di nuovo la trafila dei loghi.
Bandai Namco.
Nvidia.
Red Engine.
CD Projekt.
Il sonoro continua a gracchiare e meno male che fa i capricci solo durante quella breve introduzione.
Poi parole scritte che denigrano i witcher, che li chiamano mostri. Le labbra si arricciano.
«Tsk. Mostri. Staremo a vedere quando questo mostro vi assesterà un gran calcio in culo dato con la punta rinforzata dello stivale.»
Nubi e guerra e… Ой Ти, Петре, Петре(1).
Per ora fila liscio, così come era accaduto le tre volte precedenti. Va sempre tutto bene, a quel punto, tutto a meraviglia. Fila che è una bellezza e sembra quasi che ci si possa illudere che continuerà così.
Il sapore del sangue che scorrerà a fiumi è dolce come burro cacao sulle labbra.
Buio.
Voci che sono già divenute familiari.
«Geralt! Geralt!»
Lambert; il suo richiamo è un’eco che risale l’oblio.
Infine, Geralt in persona appare con il fiato corto, il corpo sfregiato di cicatrici, gli occhi gialli e…
«Ma cazzo! Ancora non va?! Che palle. Vediamo se andando più avanti…»
Il witcher cade al suolo, stremato dalla fuga da non si sa chi o cosa. Il senso di déjà-vu è forte e piacevole. È quasi come tornare a casa.
Kaer Morhen.
Ecco, il risveglio è un po’ meno carino, ma sa strappare un ghignetto di perfidia e delizia.
Una cella, catene. Soldati che giocano a dadi, il witcher prigioniero. Un soldato si alza, si avvicina e giù botte.
Eppure non è ugualmente abbastanza.
«Vediamo, se cambio…»
Antialiasing, sfocatura, ombre, luci.
Attivato, attivato, basso, basso.
E giù di quel tono almeno altre quattro volte.
Петре, Петре
«Geralt! Geralt!»
«Come on sixes. Daddy needs you.»(2)
Niente, non va ancora.
Alla fine pensi che non avrai altra soluzione, ma ti piange già il cuore; sai che non sarà la stessa cosa e che non potrai godertelo come avevi desiderato. È in momenti come questo che detesti non avere un lavoro perché, oh, se lavorassi!, sarebbe tutto diverso, vero?
Vero.
Ti concedi un ultimo, disperato tentativo.
Tronchi le schermate di presentazione dei produttori, delle scritte e Петре, Петре.
Ti aspetti di sentire Lambert, di vedere Geralt che corre, sfiancato, braccato dagli incubi.
E invece: silenzio.
La foresta vuota, senza nemmeno la pioggia. Nessuno che urla e che chiama. Né Lambert e nemmeno il redivivo Leo, accanto a lui, che ti aveva fatto stringere il cuore in uno “squee!” piccolo piccolo.
Inarchi un sopracciglio, arricciando le labbra.
«E adesso? Che succede?» il pensiero di aver combinato qualche disastro è forte perché a smanettare con ‘ste cose non sei affatto brava.
Compare la prigione… ma la cella è vuota. Le catene penzolano, libere da polsi. Di Geralt nemmeno-…
«Oooh! E questa, mastro witcher?! Com’era?! Per tutti i bastardi del Re, che tette!»
«Certo che ne avete avute di donne! Noi non c’eravamo, nel capitolo precedente, ma ce ne hanno raccontate delle belle.»
L’inquadratura si sposta verso il tavolo dove, per innumerevoli volte, hai visto le guardie giocare a dadi. Ora le vedi raccolte attorno a un rilassato Geralt, mentre discorrono, ammirati, della sua collezione di Love Card(3).
E lui fa addirittura il galletto!
«Oh, quella! Non nominatemela! Riuscire a portarmi a letto quella pettegola(4) è stato un incubo!»
«Mastro Geralt, diteci, cosa dovremmo fare per avere anche noi tutto questo successo?»
Il witcher cambia posizione; un braccio oscilla oltre la spalliera, mentre l’altro soldato seziona, arrapatamente, ogni figurina.
«Mah, qualche cicatrice in più, un nuovo taglio di capelli…», guarda con occhio critico i loro corpi sformati dalla pancia ‘appoggiata’ sopra la cintura, «…un po’ di palestra.»
Questo è il colmo.
«Ma… ma… che diavolo stai facendo?!»
Il chiacchiericcio si interrompe. Finalmente gli occhi gialli di Geralt sono nella tua direzione.
«Senti, non incominciare» alza le dita per fermare qualsiasi invettiva. I soldati, accanto a lui, balzano in piedi, elmetti e guanti nelle mani e sorrisi ebeti stampati in faccia.
«Vossignoria!(5)»
«Vossignoria, che piacere, noi non-»
«Zitti!» abbai contro di loro che annuiscono e fanno silenzio.
Il witcher sbuffa e gesticola. «Chiedo tregua! Il gioco non comincia nemmeno, e io sono già incatenato a farmi riempire di botte! Se questo è l’andazzo, abbi un po’ di compassione e non farmi ripetere la prima scena cento volte!»
«Oh, maddai! Sto litigando con i settaggi! Ci vuole tempo!» borbotti, appoggiando il viso in una mano, con fastidio. «Pensa che dovrò utilizzare una risoluzione 800x600 per non vederti a scatti…»
«Questo dovrebbe farti capire che è arrivato il momento di cambiare quello scassone del tuo computer.»
«Ehi, ehi! Yu-chan(6) funziona benissimo! È solo la scheda video che è… ecco… un po’ obsoleta.»
Lui annuisce, mettendo via il mazzetto di carte erotiche faticosamente collezionate in ‘The Witcher 1’.
«Certo, Vostra Tirchieria, certo…»
Ridacchi, squadrando il suo torace martoriato dalle centinaia di ferite; ricordi di torture, di lotte passate che anche lui ha dimenticato.
«Ma fatti un po’ vedere. Pettinatura nuova, Gegè?»
Lui gongola, passa una mano nei crini candidi sistemando la mezza-coda. «Bella, eh?»
«Sembri Vesemir. Stesso parrucchiere?»
Un borbottio, le labbra si arricciano. «Grazie per aver distrutto i miei sogni di gloria.»
«Oh, tranquillo, rimorchierai lo stesso. Ci penserò io.»
«Ed è questo che mi preoccupa.» Con un sospiro, il witcher allontana la sedia dal tavolo e si alza, sgranchendosi le braccia. «Ebbene, hai finito? Possiamo iniziare?»
«Sì. Meglio di così non sono riuscita a ottenere. È già tanto se gira.»
Il Lupo Bianco annuisce, si dà una lisciata ai pantaloni di cuoio e poi si rivolge alle guardie, rimaste diligentemente in silenzio. Ancora non ci credono di aver potuto conoscere la famosa Vossignoria, strana creatura inquietante; l’unica donna che, per davvero, tiene le redini della vita di Geralt, il witcher leggendario. Ti vorrebbero chiedere l’autografo, ma sanno che è meglio non sfidare la sorte: sia mai che finiscano in una tua fan fiction!
«La pausa è finita, torniamo al lavoro.»
I due annuiscono prontamente, si ricompongono, e mentre quello con l’elmetto sistema il tavolo sul quale riprenderà a giocare a dadi, l’altro accompagna il Lupo Bianco nella cella, per incatenargli i polsi.
«Sei a posto? Che faccio? Riavvio?»
Geralt sospira. Non è un granché pronto, perché sa che non sarà una passeggiata, soprattutto con te nei paraggi, ma non può fare altro.
Il gioco deve ricominciare.
«Riavvia.»


[1]: è la canzone dell’intro, ed è bellissima! ** (Versione live: *clicca qui*. Il gruppo si chiama Zywiolak e lei ha una voce spettacolare! Notate a che distanza dal microfono sta cantando °-°)

[2]: “Andiamo, ‘sei’. Paparino ha bisogno di voi.” è la battuta di una delle due guardie intente a giocare a dadi.

[3]: sono le carte erotiche da collezione che Geralt guadagnava a ogni trombata andata a buon fine XD.

[4]: riferimento alla mia storia “Il bello del gioco” X3 Quella con cui ho inaugurato questo fandom!

[5]: XD beh, sono io. Il modo ironico con cui Gegè si rivolge alla sua vera ‘padrona’. XD Nelle mie storie, quelle comiche, Geralt è perfettamente consapevole della sua natura di videogame e del fatto che sono io a decidere tutto quello che deve fare. XDDDDD

[6]: *-* è il nome del mio pc! Si chiama Yu-chan in onore di Yuzo Morisaki, il mio personaggio preferito di Captain Tsubasa! (per amor di cronaca, il mouse si chiama Mamo-chan! X3)


 

Fine
…o è solo l’inizio?

 

 

Bentornato, Gegè! :3

   
 
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