Tweet
Non
avrei mai dovuto scrivere quel tweet, chissà cosa diranno ora i paparazzi, i
giornali, i siti web: non ho intenzione di pensarci.
Però,
bel nome ha la tua ragazza. Delta, come gamma, come alfa e come beta.
Anche
lei finirà in una lista lunga di nomi di ragazze innamorate, a patto che quello
che dicono sia vero.
Hanno
otto anni di differenza, lei è divorziata, ha due figli… no, deve essere uno
scherzo, un errore, qualsiasi cosa, basta che non sia vero.
“Stasera sono triste.
Così sono sdraiata sul mio letto. L’incenso brucia mentre ascolto The Strokes. Non
puoi aspettarti che la gente ti ami nel modo in cui tu ami gli altri.”
Davvero,
come sono stata poetica e imbarazzante. È ovvio che Nicholas non mi ami più, è
più che ovvio e più che ragionevole: sono l’unica che si aggrappa a quel
ricordo come ad un’ancora di salvezza.
È
passato troppo tempo per tornare indietro e rifare tutto da capo, però me
l’aveva promesso. Aveva promesso di restare e poi è scomparso, ma chi gli dà
torto?
L’incenso.
È questo dannato profumo che mi fa sprofondare nei ricordi, come The Strokes;
chissà come si divertono mentre sono qui, in Venezuela a fare concerti come un
fenomeno da baraccone.
È
una mia strana sensazione oppure il cellulare sta vibrando? No, sto sognando,
evidentemente, perché il telefono è inerme sul comodino e mi sta chiamando, in
qualche modo.
Mi
incita a chiamarlo, a chiedergli perché e, conoscendomi, sarò così stupida da
cedere, comporre quel numero che so a memoria e singhiozzare in preda alle
lacrime.
No,
non lo farò.
Ma
quel dannato cellulare mi sta implorando; non sono normale, no, non lo sono.
Nessuna persona con una sanità mentale sentirebbe delle voci provenire dal
telefono, ma ripeto che non sono normale.
In
un attimo mi ritrovo quell’oggetto tra le mani e in un istante ho già digitato
il numero di Nicholas: lo sapevo che non avrei resistito.
È
libero e squilla.
-
Mils?
Rimango
in silenzio. E ora? Ora cosa gli dico? Torna indietro, lascia perdere Gamma,
Delta o come si chiama, e torna qui con me? No.
-
Ehi, ci sei?
No,
Nicholas, non ci sono. Non esisto, sono morta. Ogni ciao è un addio, se vuoi
davvero farmi morire fallo ora e subito.
-
Mi sto preoccupando, Miley.
Certo,
ti preoccupi per tutto, te. Solo quando non spiccico una parola al telefono, e
basta. Poi te ne freghi.
-
Certo, tu ti preoccupi sempre – dico secca.
-
E allora perché mi hai chiamato?!
-
Non lo so – ammetto, - mi è venuto spontaneo.
-
Hai visto Delta.
Rimango
in silenzio: riesci a capirmi maledettamente bene, nonostante tu sia a qualche
centinaio di chilometri di distanza.
-
Sì – sussurro, - perché, Nick? Di’ solo che stai fingendo.
-
Non sto fingendo, Mils. È la verità.
È
una fottutissima verità. E come dice un vecchio detto: “ la verità ti spacca il
culo”. E il cuore, e il cervello e tutti gli altri organi del tuo miserabile
corpo.
-
Ah, okay.
Che
bella risposta esaustiva: fa davvero capire in che modo mi senta.
Delusa.
Nick
sta in silenzio: che altro dovrei dirgli? Felicitazioni alla nuova coppia?!
-
Sii felice; a me interessa questo. E guarda Twitter.
Riattacco.
Una, due, tre, quattro… sono le lacrime che scendono: avevo detto che non avrei pianto.
E
invece l’ho fatto per l’ennesima volta.
Messico.
Mi
piace sapere che alcuni dei miei fan credono ancora in quella coppia, o forse
stanno mostrando quelle nostre foto per prendermi per il culo, cosa che sarebbe
davvero meschina se fosse così.
Forse
mi stanno prendendo in giro, visto che le hanno tirate fuori quando ho iniziato
a cantare “7 things”. Oh, guarda, ne è
caduta una sul palco: con decisione la afferro e la strappo, non piango
neanche.
Sono
stati davvero dei bei ricordi, ma sono solo ricordi.
Vaffanculo
a te e a Delta Goodrem o come cavolo si chiama: è ora di cambiare.