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Autore: Infinite Sky Driver    13/06/2011    3 recensioni
JongKey, Jongkey e ancora Jongkey.
Guardare il magico spettacolo del cielo di notte;
"Quella è la mia stella", solamente una mania di grandezza dell'uomo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho giustificazioni valide. Ho scritto questa JongKey a mezzanotte, e l'ho scritta di getto, senza ricontrollarla. Semplicemente così, per il mio bisogno giornaliero di dose JongKey._.
Grazie al mio Yobò, fondamentale per la riuscita di queste storie. (e anche perchè mi ha dato un titolo, ho cambiato la disposizione, ma il merito è tutto tuo °3°)



In casa non c'è. Forse è andato a fare una passeggiata.
Incrocio Taemin, che sta per entrare nella camera di Onew.
-Hei Tae...hai visto Key, per caso?-
-No, mi dispiace hyung...magari è fuori...-
-Grazie lo stesso- gli sorrido.
Girovago per tutta la casa, poi mi viene un'illuminazione.
Che stupido, come faccio ad essermi dimenticato?
Salgo in soffitta ed apro la finestrella che da sul tetto.
Eccolo lì, sulle pietre ancora calde per il sole che vi ha battuto sopra tutto il giorno.
-Hey...-
Gira la testa verso di me, per poi sorridermi dolcemente, come se mi avesse aspettato per tutto il tempo.
I suoi occhi risaltano ancora di più grazie alla luce delle lanterne del giardino. Riescono ad emanare la luce giusta, all'altezza giusta, che riflette perfettamente nelle sue pupille, in modo da farle risaltare all'interno dei suoi dolci occhi.
Mi sdraio accanto a lui, e passo un braccio dietro il suo collo, in modo da riuscire ad avvicinarlo al mio corpo.
Si raggomitola come un bambino vicino a me, posando la testa sul mio petto e unendo la sua mano alla mia.
-Non riesci a dormire? Cosa facevi qui tutto solo?-
-Niente...guardavo le stelle-
-Perchè ti piacciono tanto?-
Comincio ad accarezzargli i capelli, formando piccoli e morbidi ricci.
-Beh....mi attirano praticamente da sempre...sembrano così lontane, come le persone di questa terra...poi però penso che noi siamo proprio come loro. Siamo così diversi, ma siamo nello stesso universo, sotto lo stesso cielo, e non siamo poi così lontani come crediamo-
Non riesco a trattenere una risata, ma non una di quelle che vengono per deridere una persona, bensì una risata di stupore.
-P-perchè ridi? Pensi che non abbia un senso?- alza la testa per guardarmi meglio.
-No...ha senso...ma se due persone sono lontane, sono lontane, non c'è nulla da fare. Questa è solo un'illusione con cui ci si convince per stare meglio con se stessi-
Lo guardo anch'io, ma ora lui è serio, non mi fissa più con aria sognante.
-Io penso che c'è un motivo per cui due persone si incontrano. Penso che anche noi due, in qualche modo, siamo stati noi a decidere di incontrarci, magari prima di questa vita, perchè volevamo stare insieme, e amarci...-
Ritorna ad appoggiarsi a me.
Forse ha ragione lui.
Forse avevo già scelto io di incontrarlo, prima di questa vita. Più ci rifletto, più credo sia così. Io sento che se l'ho incontrato, c'è un motivo; non voglio credere ad un destino preimpostato per ognuno di noi, ma penso comunque che abbia deciso da molto tempo di vivere la mia vita con lui.
Guardo le stelle.
Sono così belle, sembrano scaldarti il cuore, forse perchè aprono in te una porta speciale dell'anima, forse perchè sei vicino alla persona che ami. Quanti perchè nella nostra vita.
Tutte le nostre domande però, prima o poi hanno una risposta, bella o brutta, sensata o stupida, ma ce l'avrà sempre; chi la riceverà prima, chi dopo, ma prima o poi tutti riescono ad avere quello che desiderano, anche solo per un momento.
Ora io sono una di quelle persone che riescono ad avere quello che desiderano.
Si, proprio in questo momento, qui, abbracciato a lui.
Lo guardo, e il mio cuore si scioglie.
Lo stringo, e la mia anima si scalda.
Desidero essere amato, forse? Non da tutti. Io voglio essere amato da lui. È proprio una delle mie ambizioni, o forse dovrei chiamarlo desiderio, sogno.
Tutti quei puntini luminosi che sono in cielo. Ogni stella potrebbe essere un nostro desiderio? O è solo una stupida convinzione dell'uomo? Delle sue manie di grandezza? Il voler possedere ciò che è ignoto. Ciò che desideriamo, ma che non possiamo avere.
Forse l'amore è proprio questo.
Il premio per desiderare una persona, ma non volerla possedere.
È così difficile da spiegare. Ma con lui provo questo strano sentimento, che si chiama amore.
Torno a guardarlo, anche lui è girato verso di me, mi guarda con una dolcezza infinita ed è così che mi sento amato; con semplici gesti come questi.
Si allunga fino ad arrivare a darmi un leggero bacio sulla guancia.
Resta lì, in attesa di qualcosa.
Lo guardo sorridere, e sorrido pure io.
Gli poso una mano dietro la nuca e lo avvicino a me. Lui non oppone resistenza.
Lo bacio come non avevo mai fatto.
Senza voler qualcosa in più, senza volere il suo corpo. Voglio solo il suo calore.
Tende le labbra in un sorriso mentre mi bacia, e dopo vari secondi si allontana, non di troppo.
-Ti amo- sussurro ritornando a sfiorare le sue labbra.
-I love you too, honey-
Riesco a sentire il mondo fermarsi ad ascoltare quelle dolci parole. Si, sono solo per me.
“Sono il Cielo,
tu la mia Stella che brilla,
nel buio sarai sempre l'unico capace di indicarmi la Via,
e io amerò sempre la mia Luce”

  
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