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Autore: Alechan Black Helsing    02/03/2006    3 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Da leggere preferibilmente ascoltando "Everything" dei Lifehouse in sottofondo.

.(Simbiosi)

Mi sveglio con dei dolori allucinanti alla pancia. Niente di nuovo. Strizzo un paio di volte gli occhi per adattarmi alla luce che filtra dalle tende ingiallite dal tempo.
Occhi all’orologio.
Solo le sette.
Quello che per molti è un orario normale, per me è l’alba. Mi tiro le coperte sulla testa e mi ci rannicchio sotto stringendo forte le ginocchia contro il petto per cercare di attenuare il dolore.
Ma questo non basta.
So quello che devo fare.
Scendo pigramente dal letto mi dirigo a piedi nudi nel bagno. Spazio stretto e claustrofobico.
Mi siedo con la schiena appoggiata alla vasca e le ginocchia ben strette al petto. Mi manca il fiato. Alzo lo sguardo al soffitto bianco. Sei il mio primo pensiero razionale. Mi chiedo cosa starai facendo. Se sei già sveglio. O forse ancora dormi. Se sei solo. O magari il tuo letto è pieno. Chiudo gli occhi. Nel naso mi arriva un forte odore di muschio. Quando li riapro non riesco a credere a quello che vedo. Sbatto le palpebre.
Ancora.
Ancora.
Ancora.
Sono appollaiata su di una poltrona piuttosto morbida. Fra l’armadio e la finestra. Sei in un letto a due piazze. Ma pare molto più grande. Anche le persiane della tua finestra sono aperte. Ma la luce qui è più intensa.
Dal bordo del materasso penzola tranquillo il tuo braccio sinistro. L’altro è piegato sul viso. Forse stai ancora dormendo. Mi guardo attorno pur non muovendomi per paura di svegliarti. Le pareti non sono del solito bianco sbiadito, ma spugnate con un blu piuttosto scuro che rende il tutto meno triste. Anche le tende sono bianche e blu notte. E sono tirare in modo che la parte blu resti davanti alla finestra. Teatrale scenografia di una personalità.
Dei movimenti al di sotto delle coperte richiamano la mia attenzione. Trattengo il fiato con mani tremanti. Sollevi lentamente la testa da cuscino e seduto sul bordo del letto guardi la finestra. “Un altro giorno”. Sì, un altro giorno. Non so se stò sognando o se è tutta un’allucinazione. Ma per paura schiaccio la schiena contro lo schienale della poltrona. Voglio diventare invisibile. Ti alzi stiracchiando le braccia verso l’alto. Emetto un gemito per poi premere più forte le mani sulla bocca. Indossi una t-shirt dei Sex Pistols. Ninna nanna punk. Per un momento ti fermi in piedi di fronte alla finestra. Il grigio ti riempie gli occhi ed il cuore. A piedi nudi. Esci dalla porta. Resto immobile qualche istante. Mi sollevo lentamente per paura di fare rumore. Passo dopo passo raggiungo la porta. Il bagno è alla mia destra. Passo oltre. La sala è grande, con non troppi mobili. Minimale ma calda.  Un muretto basso la separa dalla cucina. Mi osservo intorno curiosa, oltre ai quadri le pareti sono piene di fotografie. Tu col diploma. Tu e tua madre. Tu e. Tieni un bambino di sette anni circa sulle spalle e sorridi verso una donna dai capelli rossi.

E’ lei che ti ha calpestato il cuore dopo averlo masticato?

La moquette è solo in camera da letto, ed il freddo delle piastrelle di marmo bianco inizia a farsi sentire. Mi apposto sul muretto attendendo di vederti. Voglio riempirmi ancora gli occhi di te.
Gli occhiali inforcati sul naso e i piedi ancora scalzi, sbadigli grattandoti la testa. Per una volta vorrei non essere così asettica. E, vorrei non avere l’età che ho.
Accendi la tv, per poi armeggiare con la caffettiera. Osservi distratto le immagini plastiche del telegiornale. Posso respirarti a trenta centimetri da me. Voglio che tu invada ogni mia molecola. Spegni la tv senza emettere suono ed è verso lo stereo che vai dopo aver spento il gas. Lo accendi settando il cd in modalità repeat-track. Sono curiosa di sapere cosa stiamo per sentire. Una volta fatto resti immobile in attesa. Ti volti guardandomi. Ma non puoi vedermi. Le prime note scaturiscono dalle casse situate in punti strategici. E con esse il mio cuore salta un battito. Spalanco gli occhi e ti osservo mentre con la tazza del caffè in mano ti siedi al mio fianco. Lo sguardo perso in un punto imprecisato della cucina.

Find me here
And speak to me
I want to feel you
I need to hear you
You are the light
That’s leading me
To the place
Where I found peace again

Strappami via ancora quel poco di cuore che mi resta. Rendimi un automa di metallo.
”Piattolazza”. Ancora una volta ti guardo. Sorridi. Te lo ripetevo spesso all’inizio “Pensa pure che io sia una piattolazza”. Mi stupisce che non te lo sia scordato. Le note si susseguono.

Mi martellano il cuore ed il cervello.

Posi la tazza nel lavandino . Seguo ogni tuo movimento con attenzione. Ti avvicini prendendo “Storie di ordinaria follia” di Bukowski e apri la sovraccoperta. Quattro lettere in brutta grafia vengono fuori. Sono mie.
Nascondi le mie parole in mezzo a libri non letti.
“E’ possibile?...” “Che cosa?”. Parole che avrebbero dovuto non esistere qui. “Diciotto anni. Hai solo diciotto anni, ma forse solo sulla carta. Le tue parole sono così…” Accarezzi le lettere e le rimetti a posto. Mentre la canzone termina per la sua prima volta.

Il repeat fa tanto male quanto un colpo di pistola in mezzo agli occhi.

Ti seguo nel bagno, mentre apri l’acqua calda della doccia ed attendi di fronte allo specchio non posso fare a meno di pensarlo. “Vorrei essere capace di aggiustarti il cuore. Ma forse. Non è questo quello di cui hai bisogno.” Ti levi la maglietta prestando attenzione agli occhiali.

you are the strength
that keeps me walking
you are the hope
that keeps me trusting
you are the life
to my soul
you are my purpose
you're everything

Automaticamente mi volto. Non voglio guardare. Ma. È magnetico. Devo guardarti ancora.
Il vetro della doccia è appannato, e il getto d’acqua ti riempie il viso. Silenziosa. Entro. So che non puoi vedermi. Né vedere l’imbarazzo sul mio viso. L’acqua è bollente. E ti guardo mentre ti insaponi cantando silenziosamente assieme a Jase. Tendo le dita verso di te. Sono fredde. Mi stai sentendo. Non sai chi sono. Ma mi percepisci. Mi avvicino ed il getto d’acqua investe anche me. Ma ora non ha molta importanza. Appoggio la mano destra sul tuo petto. Sul cuore. Appoggi la tua sulla mia. Jase domanda ancora:

Come potrebbe essere meglio di così?

E sento le tue mani avvolgermi la vita. E la tua testa appoggiata alla mia spalla. Ora so che sai. Mi senti. Stò bruciando. Fra le tue braccia. E. Dentro di te.

cause you're all I want
you're all I need
you're everything
everything

“Perché?”
“Cosa”
“Perché io?”
“Perché si”
“Che cosa ho fatto per meritarmi questo”
“…”
“Un angelo custode coi ricci, gli occhi verdi e le parole nel sangue…”
“…”
“Grazie”
“Non devi”
“Forse qualcosa cambierà… Riuscirò a passare sopra ai nostri anni…”
La mia testa che fino a quel momento era rimata appoggiata al tuo petto si leva. E. Per un istante le mie labbra sfiorano il tuo collo. Occhi chiusi. Mani fredde. Battito all’unisono.
Simbiosi.
Ancora nel naso l’odore di muschio.
Ma quando apro gli occhi sono seduta contro la vasca da bagno. Mi alzo ed il dolore sembra essersi attenuato. Mi accorgo di avere la musica accesa. Appoggiata allo stipite della porta ascolto le ultime note di Everything fluire via. Con un sorriso sulle labbra. Torno a letto. Ormai sono le nove quasi. Non importa. Con gli occhi, il naso, la bocca, le mani ed il cuore pieni di te posso dormire ancora. Sapendo che oggi, quando ci rivedremo sarà tutto uguale.
Eppure diverso.

find me here
and speak to me
I want to feel you
I need to hear you
you are the light
that's leading me
to the place
where I find peace again

you are the strength
that keeps me walking
you are the hope
that keeps me trusting
you are the life
to my soul
you are my purpose
you're everything

and how can I
stand here with you
and not be moved by you
would you tell me
how could it be
any better than this yeah

you calm the storms
and you give me rest
you hold me in your hands
you won't let me fall
you still my heart
and you take my breath away
would you take me in
take me deeper now

and how can I
stand here with you
and not be moved by you
would you tell me
how could it be
any better than this

and how can I
stand here with you
and not be moved by you
would you tell me
how could it be
any better than this

cause you're all I want
you're all I need
you're everything
everything

you're all I want
you're all I need
you're everything
everything

you're all I want
you're all I need
you're everything
everything

you're all I want
you're all I need
you're everything
everything

and how can I
stand here with you
and not be moved by you
would you tell me
how could it be
any better than this

and how can I
stand here with you
and not be moved by you
would you tell me
how could it be
any better than this
would you tell me
how could it be
any better than this

.( Everything - Lifehouse )

  
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