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Autore: Seele    13/06/2011    3 recensioni
Il principale protagonista di questa fan fiction a capitoli è il piccolo Trunks, che conosce una ragazza che sembra dolce e affettuosa, ma che presto si rivelerà la sua peggior nemica.
Eppure, lei sembra così vera...
Può realmente essere solo un'illusione?
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Trunks, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ho deciso di cimentarmi con un nuovo genere, in questo caso voglio trattare una storia con molti capitoli e piena d'azione.

Questo primo capitolo è incentrato su Trunks e sulla sua nuova amica...

Fatemi sapere se vale la pena di continuare questa fan fiction.

Grazie in anticipo a chiunque recensirà.



Satan City, 15:27

-Capsule Corporation-


Sono un supereroe!”

Ah! Io sono dieci volte meglio di te!”

Cosa te lo fa pensare?”

Il cielo! È azzurro, come i miei occhi!”

Questo non vuol dire niente, Trunks! Se è così, le nuvole sono bianche, come la mia maglietta!”

Sei solo invidioso, Goten!”

Goten e Trunks giocavano nel grande giardino della Capsule Corporation, come sempre più a fare i nemici che gli amici, ma felici comunque di trovarsi insieme.

Ehi, voi due!”, chiamò Bulma, con un bel sorriso dipinto sul volto. “Vi va una buona cioccolata calda?”

I bambini annuirono energicamente, entusiasti.

Era inverno e qualcosa di caldo non poteva che far loro bene, e poi, se si parlava di cioccolato...

I giovani saiyan corsero verso l'entrata del grande edificio, facendo a gara a chi arrivava per primo.

Si sedettero al tavolo e Bulma versò loro, in due tazze decisamente troppo grandi per due bambini di sei e sette anni, una quantità enorme di cioccolata calda.

Grazie, Bulma!”, ringraziò il piccolo Son, educato come sempre, mentre Trunks già beveva il primo sorso di cioccolata.

Ahi!”, gemette, allontanando la tazza dalle labbra. “Brucia! È troppo calda!”

Goten aveva sempre invidiato Trunks. Invidiava la grande cassa di giochi nella sua stanzetta, che non doveva dividere con nessuno, invidiava il suo avere subito tutto ciò che voleva, ma sopratutto, più di ogni altra cosa, invidiava il fatto che lui avesse un padre. Non poteva immaginare che il suo compagno di giochi era a sua volta invidioso di lui, perché non aveva mai provato la gioia di avere un fratello con cui giocare e ridere. No, lui aveva solo un padre che dalla mattina alla sera lo faceva allenare, per renderlo più forte, per farlo diventare più forte dei figli di Kakaroth.

Eh già, è vero quando si dice che non si è mai contenti.

Io ho finito!”, esclamò il piccolo Brief, quasi nello stesso istante in cui a sorridere fu Goten.

Vi è piaciuta la cio...”, provò a dire Bulma, ma i due saiyan erano già scomparsi, corsi nella stanzetta di Trunks.

Ehi, ma questo è mio!”, esclamò il bambino moro, prendendo in mano un giocattolo che il suo amico nascondeva sotto il letto.

No, non è vero!”, ribatté il lillà, riprendendo possesso del gioco in modo molto sgarbato. “Smettila di insinuare queste stupidaggini!”

Parli come tuo padre, adesso?”, fece il piccolo Goten. “E dai, ridammelo! Lo so benissimo che è mio, me l'ha regalato Gohan qualche tempo fa!”

Gna gna gna! Non fai altro che frignare!”, lo imitò Trunks, divertito.

Finiscila! Ridammi il mio gioco!”, disse il secondogenito di Goku, scoppiando in lacrime.

Ecco, tienilo, se ci tieni tanto!”, esclamò il lillà, tappandosi le orecchie. “Sei contento adesso?”

Il saiyan più giovane annuì, riprendendo in mano il proprio giocattolo.

Proprio in quel momento suonò il campanello, e Chichi venne a prendere suo figlio, ringraziando Bulma dell'ospitalità.

Trunks rimase immobile a fissare il suo amico che si allontanava, poi si alzò in volo.

Dov'è papà?”, sussurrò nell'orecchio di sua madre.

Sta tornando adesso, tesoro”, sorrise lei.

Ah...va bene...”, mormorò il piccolo, tornando a terra. “Vabbè, io vado un po' in giro, okay?”, chiese, sperando in una risposta positiva della donna che aveva davanti.

Va bene, Trunks”, concesse quella, “ma non tornare troppo tardi, d'accordo?”

Il lillà annuì e uscì di casa, legandosi una felpa intorno ai fianchi e ancora indeciso su dove andare.


******


Trunks era atterrato in un parco giochi deserto, e si dondolava in solitudine su un'altalena.

Pensava al giocattolo che Goten si era ripreso poco tempo prima. Accidenti! Gli piaceva un sacco! Vabbè, in fondo, bastava chiedere a mamma e lei gliene avrebbe comprato uno uguale, anzi, dieci volte meglio!

Ciao, piccolo!”

Il saiyan alzò gli occhi senza scomporsi. Davanti a lui c'era una ragazza alta e con la carnagione chiara, molto magra, con gli occhi color miele e i capelli rossi scuri.

Ciao”, salutò, senza prestarle molta attenzione. Tornò a fissare il terreno ai suoi piedi, dandosi un'altra leggera spinta.

Che ci fai qui, tutto solo soletto?”, domandò la ragazza. Il bambino non rispose, stava ancora pensando al “suo” gioco.

Beh. Io sono Nyifu. Tu come ti chiami?”, fece ancora lei, decisa a saperne di più di lui.

Trunks”, rispose semplicemente il piccolo.

Ah, quindi vedo che parli”, sorrise la sconosciuta, mostrando i denti bianchissimi. Il saiyan non ci fece caso.

E tu anche, ma troppo”, disse, non molto educatamente.

Ti ho fatto qualcosa?”

Sì. Sto pensando, non lo vedi?”

Hai ragione. Scusa. Allora aspetterò a parlare con te fin quando non finisci di rimuginare.”

Nyifu si sedette sull'altalena accanto a lui e attese con pazienza.

Dannazione! Con quella tipa intorno, concentrarsi era impossibile. Chissà perché, ma quella strana ragazza aveva la capacità di distrarlo.

Cosa vuoi?”, chiese, scorbutico.

Voglio parlare con te”, sorrise lei.

Non parlo con gli sconosciuti”, fece il bambino, alzando il mento con aria di superiorità.

Accidenti! E se gioco con te?”, propose la ragazza, cominciando a rovistare nella sua borsa. Il lillà si sporse per osservare, poi Nyifu tirò fuori da una bustina il giocattolo che Trunks tanto desiderava.

Fantastico!”, esclamò il piccolo, prendendole il gioco dalle mani. “È mio, vero?”

Consideralo un regalo”, fece dolcemente lei, accarezzandogli la testa. Il piccolo era troppo felice per fare caso a quel gesto.

Oh, è davvero mitico! Io questo robot l'avevo preso a Goten, ma lui se ne è accorto! Capisci?”, racconto, guardando la sua nuova amica.

Certo, certo”, annuì la ragazza, senza smettere di sorridere.

Ehi, ma che ore sono?”, chiese il bambino, più che altro a se stesso, guardando l'orologio. “Oh, no! È tardissimo, papà mi ucciderà!”

Chi è il tuo papà?”, domandò Nyifu.

Il mio papà?”, ripeté Trunks, mentre gli occhi gli si illuminavano, pieni di orgoglio. “Il mio papà è uno degli uomini più forti del mondo! E ha molti più muscoli del papà di Goten!”

Anche il papà del tuo amico è molto forte?”, continuò la ragazza. Il lillà si rabbuiò.

Beh”, ammise, “a dir la verità, Goku è più forte del mio papà. È l'uomo più forte del mondo. Ma anche mio padre è fortissimo!”

Il viso gli si illuminò. “Perché non vieni a casa mia, domani? Te lo faccio conoscere!”, propose.

Lo farei molto volentieri, tesoro”, disse dolcemente lei. “Dove abiti?”

Alla Capsule Corporation! Ti aspetto, okay?”, gridò il piccolo, correndo via.

Aspetta!”, esclamò la rossa, un secondo prima che il bambino si girasse.

Allora...”, azzardò, “siamo amici?”

Il saiyan sorrise, poi annuì con gioia.

Un attimo dopo era già sparito dalla vista di Nyifu.





  
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