Capitolo 1 - Bea
 

Era arrivata! Bea ne era sicura, era arrivata! Non che se non se ne fosse già accorta, del resto il cambiamento nell’aria, il clima, i colori più vivi, i look azzardati che scoprivano parti del corpo fino ad allora costrette sotto strati e strati di vestiti ne erano la prova schiacciante: era estate, o perlomeno, non era più freddo come l’inverno o incerto come la primavera!
 
Ma cosa può sancire più di questi indizi l’inizio della bella stagione per una ragazza di 19 anni? Per Bea era senza ombra di dubbio l’apertura degli spazi all’aperto nei locali che amava frequentare con le sue amiche, tra una sigaretta consumata senza doversi alzare dal tavolo imbacuccata e un cocktail, solitamente un buon mojito. Ecco, un altro evidente sintomo dell’estate per Bea era decisamente il mojito.
 
“Hey, allora stasera cosa fai?” chiese Livia, facendo scoppiare la bolla nella quale stava fantasticando Bea, che presa alla sprovvista rispose con un mugugno.
 
“Ti ho chiesto cosa fai questa sera! Sei sempre nel mondo dei sogni – disse alzando gli occhi al cielo - C’è la festa di laurea di Gianni, hai voglia di andarci? E non fare finta di avere impegni... So che non lo sopporti, ma ti ricordo che è il mio fidanzato! Devi, e sottolineo devi, fare uno sforzo!”
 
Come poteva Bea dire di no alla sua compagna di banco? Colei che la sopportava ormai da ben 5 anni, tutte le sante mattine, aspettandola con una calda brioche sotto al banco? Inoltre quella storia d’amore l’aveva vista nascere, era lei che aveva presentato Gianni a Livia, per scrollarselo di dosso a una festa universitaria a cui si erano imbucate a dir la verità, ma era pur sempre stata il Cupido della situazione.
 
“Va bene, tanto non ho niente di meglio da fare – scherzò Bea – e poi ho proprio voglia di svagarmi, in fondo mancano pochi giorni alla fine della scuola e allo sbattimento degli esami… Poi non so nemmeno cosa fare quest’estate, tu sei con quell’invertebrato e Sofy, ovviamente, andrà via con Marco… Fra qualche giorno ci sarà anche il nostro addio per sempre!”
 
Bea ci scherzava su, ma la fine della scuola superiore era per lei una terribile incognita, cosa avrebbe fatto dopo? Ce l’avrebbe fatta senza Livia e Sofy? Ma soprattutto, cosa avrebbe fatto durante le tanto attese vacanze estive? Effettivamente anche questa era per Bea un’enorme incognita, forse, per il momento, ancora più grande della prima.
 
“Mamma mia come sei tragica Bea, per quanto riguarda le vacanze una soluzione la troviamo... E’ l’anno della nostra maturità, non sarà banale come lo immagini te lo prometto! E ti ricordo che in prima superiore ci siamo promesse che non ci saremmo separate mai.. So che eravamo delle bambine in confronto ad ora, ma io ci credo ancora!”
 
A dispetto del suo aspetto molto sicuro di sé e menefreghista, Bea era sensibile e molto tenera, lato del carattere riservato a sporadici momenti, in compagnia di pochi eletti.
 
“Dai su, non mi sembra il momento di queste sviolinate, anzi devo concentrarmi e studiare i metodi più naturali per ignorare Gianni stasera… Te l’ho già detto che non lo sopporto?”
 
Livia annuì e la salutò, prendendo il suo Eastpak nero scarabocchiato ovunque e dirigendosi verso la porta, con la campanella in sottofondo.