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Autore: Mirokia    14/06/2011    6 recensioni
Un gay ubriaco mangia cravatte, salviettine, sedili e labbra.
Un gay impasticcato gioca con le pompe...di benzina.
Un gay represso si reprime e deprime e riceve un regalo inaspettato.
Un fratellastro premuroso sta sempre dove non dovrebbe essere.
Ficchiamo questi quattro elementi nella stessa macchina dopo una festa particolarmente destabilizzante.
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Dave Karofsky, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I’m huuungry!

 

 

“Ur so gay and u don’t even like boys.”

Katy Perry – Ur so gay.

 

 

 

 

 

-Ho fame.-

La voce di Kurt risuonò squillante eppure incerta nell’angusto ambiente puzzolente di alcol.

-Ma hai appena mangiato una marea di pizzette!- esclamò Finn dal posto del guidatore.

-Ho ancora fame. Sto morendo di fame.- ripetè Kurt con la voce particolarmente impastata dalla sua stessa lingua che non stava un attimo ferma. Si muoveva irrequieta in cerca di qualcosa da mettere sotto ai denti.

-Kurt, ma ti rendi conto di cosa hai mangiato?- chiese Finn, che ancora non riusciva a credere di aver assistito a suo fratello che si ingozzava come un dannato. E’ vero che l’alcol trasforma le persone.

-Una marea di pizzette!- esclamò quello allegramente.

-E ne vai fiero?-

-Sta’ zitto, Finnocenza, e guida.- intervenne Karofsky seduto nel sedile posteriore accanto a Kurt.

-Te l’ha insegnata Santana, questa?- fece Finn, e fu subito interrotto dalla voce impaurita del fratellastro.

-Satana? Dove, dove?-

-Blaine, non potresti dirgli di smetterla?-

Adesso, Finn si era rivolto al tizio piuttosto spaesato che stava accanto a lui sul sedile del passeggero.

-…Cosa?- fece quello colle palpebre che praticamente gli sprofondavano sugli occhi.

-Ma stavi dormendo?!-

-Ho un sonno che non ci vedo, Finn, scusami.- si discolpò l’altro, che pure non sembrava poi così sobrio.

-Io invece ho fame!-

La voce di Kurt squillò nuovamente, più forte e insistente di prima. Poi il suddetto Kurt, che a quanto pare moriva di fame, si allungò verso il portaoggetti accanto alle gambe di Finn e afferrò una scatoletta di salviettine, per poi sfilarne una e ficcarsela in bocca.

-Fermo, Kurt, quella roba non è commestibile!- esclamò Finn, che quasi perse il controllo della macchina per fare attenzione al fratello. -Karofsky, togligli quella roba dalle mani!- fece poi rivolto allo scimmione lì dietro.

-Lascia che se la mangi, così magari gli si tappa la gola.- ribattè quello, molto carinamente. Finn tentò di evitare di rispondergli con qualche parolaccia, poi adocchiò un benzinaio, e la considerò quasi una benedizione dal cielo. Svoltò senza nemmeno mettere la freccia e si fermò proprio davanti al distributore. Poi si voltò verso Blaine, ancora piuttosto in coma.

-Tieni, dalli al benzinaio mentre mi occupo di questi due.- disse porgendogli una banconota. L’altro gli obbedì come un automa, e scese dalla macchina cogli occhi quasi chiusi.

-Io non c’entro un tubo.- si autodifese Karofsky.

-Tu non collabori!- lo accusò Finn dopo essersi infilato nella fessura tra i sedili per controllare lo stato in cui versava Kurt.

-Ma chi me l’ha fatta fare?-

-Ecco, chi te l’ha fatta fare, eh?!- gli fece eco Hudson, poi si sentì tirare improvvisamente verso il basso, e fece una faccia inorridita quando si accorse che Kurt s’era infilato metà della sua cravatta in bocca. –Mollami, Kurt! No, le cravatte non si mangiano!-

Karofsky sbuffò rumorosamente e tornò a guardare fuori dal finestrino, come se tutto quello non lo toccasse minimamente.

-Karofsky, mi vuoi aiutare, per Dio?!-

Quello sospirò, poi si frugò nelle tasche sperando di trovare qualcosa che quietasse la smania di Kurt.

-Tieni questa e molla Hudson.- disse porgendo al ragazzo cogli occhi azzurri una caramella al limone.

-…Non è piena di calorie, quella?- fece quello, improvvisamente sospettoso. Ma non aveva una fame mostruosa fino a poco tempo prima?

-Come puoi dire una cosa del genere dopo tutte quelle pizzette?!- esclamò Finn sempre più sconcertato.

-Devi scartarla prima, Hummel.- gli fece notare Dave quando si accorse che Kurt s’era messo in bocca la caramella insieme alla carta.

-Quanto sei pignolo, Davey.- mugugnò l’altro mentre masticava caramella e carta e tutto. -E quanto sei gay.-

-Cos’ha detto?- intervenne Finn che adesso era tornato davanti al volante e s’era sfilato la cravatta completamente riempita di bava.

-Niente, non vedi che è fuori come un balcone?-

-Sei così gay, e non ti piacciono nemmeno i ragazzi.- continuò Kurt, e Karofsky lo maledisse a bassa voce, per poi sdrammatizzare con un:

-Ti sei appena dato della donna, lo sai?-

-Di che diavolo state parlando voi due? Karofsky, sei ubriaco anche tu?- chiese Hudson dando un’occhiata allo specchietto retrovisore e intercettando l’espressione esasperata del suo compagno di squadra.

-Ma ti pare? Me ne sarei andato in macchina, se mio padre me l’avesse lasciata.-

Finn alzò le spalle disinteressato, poi, con una mano sul volante, si sporse per vedere dove diavolo era andato a finire il fidanzato del suo fratellastro.

-Che sta facendo Blaine?-

Finalmente lo trovò dietro a una pompa di benzina…e che pompa!

-No, non è possibile…- disse schiaffeggiandosi sulla fronte. Anche Dave s’era accorto di cosa stava combinando Blaine lì fuori, così aprì il finestrino e uscì quasi con tutto il busto all’esterno.

-Nano di merda, voglio tornare a casa prima delle quattro di mattina, possibilmente!- gli urlò dietro, e riuscì a farlo voltare. Quello, in poco tempo, salutò con la mano il tipo che aveva rimorchiato in quei dieci minuti, e salì nuovamente in macchina, gli occhi ancora più chiusi di prima.

-Ehi, quanta fretta.- balbettò.

-Quanto hai bevuto tu, Blaine?- chiese Finn scrollandolo per le spalle.

-Non ho bevuto.-

-Ha bevuto.- fece Karofsky.

-Ha bevuto, l’ho visto io!- confermò Kurt con tono sin troppo allegro, per poi attaccarsi coi denti alla pelle del sedile davanti a lui.

-Kurt, piantala di masticare il sedile!-

L’altro ubbidì subito, seppur adottando uno sguardo di disappunto, poi si mise a fissare Karofsky con una faccia da ebete e la bocca spalancata.

-Che mi guardi, finocchio?- fece quello, particolarmente infastidito da tutte quelle attenzioni.

-Non chiamarlo in quel modo, Karofsky.-

-Zitto, Hudson.-

-Dovrei baciarti adesso.- disse Kurt dopo essersi leccato a lungo le labbra. La sua frase zittì gli altri tre. Va beh, Blaine era zitto da tempo, praticamente dormiva.

-C-che…?- Dave prese ad agitarsi un attimo, il cuore in gola.

-Voglio darti un bacio.- ripetè il più piccolo allungandosi pericolosamente sull’altro.

-Kurt, Blaine è qui davanti! Quello è Karofsky, guardalo bene!- gli fece notare Finn, che mica poteva fermarlo, dato che era tornato in strada.

-Voglio dare un bacio a Dave, ho detto. Baciami, baciami come quella volta negli spogliatoi.- continuò quello, imperterrito.

-Come come?- Finn stava sentendo troppe cose.

-Aspetta, K-Kurt…- balbettò Dave tentando di far ragionare Kurt, che oramai gli si era quasi appiccicato sulle labbra. Infatti non ci volle molto perché il soprano gli si sedesse sulle gambe e gli tenesse fermo il volto con entrambe le mani. Gli trasmise un po’ di alito profumato di alcolici e giocò col fatto che adesso anche Dave si stava avvicinando a sua volta in cerca di un bacio. Glielo fece soffrire, quel bacio. Lo tenne a pochi centimetri dal suo viso per un tempo indeterminato, poi si decise a sbaciucchiarselo con poco contegno, con le gambe che gli si allargavano sull’addome.

-Ehi, Kurt, adesso basta però.-

Finalmente la voce di Blaine arrivò alle loro orecchie come un’anima dall’oltretomba.

-Che vuoi? T’ho visto che te la facevi col benzinaio.- disse subito l’altro dopo aver preso un respiro, e Blaine arrossì.

-Non è un motivo valido per pomiciare con Dave!- esclamò quello per distoglierlo dal discorso sul benzinaio.

-Ma…io ho fame…- e lo disse quasi fosse una scusa valida per mordicchiare le labbra di Karofsky.

-Ah… pazienza.- concluse Blaine voltandosi verso il finestrino per poter dormire.

-Ma come pazienza?!- fece Finn incredulo.

-Tanto non m’ascolta.- ribattè l’altro, e fece segno a Finn di chiudere la bocca, che stava morendo di sonno.

-Kurt, basta, oh Cristo…-

La voce allo stesso tempo preoccupata e leggermente eccitata di Karofsky riecheggiò potente.

-Che sta facendo?!-

-E’ fuori di testa…-

-Ha fame e vuole mettere qualcosa in bocca.- li avvisò Blaine, venuto nuovamente dall’oltretomba.

-Fermalo! Anzi, faccio prima a fermarmi io.- decise Finn molto saggiamente. Trovò facilmente una piazzola di sosta, poi si fermò mentre già aveva composto sulla tastiera del cellulare il numero di Mercedes.  -Mercedes? C’è ancora un posto in macchina con voi?- chiese quando l’altra accettò la chiamata.

-Kurt s’è sentito male?- fece quella di rimando.

-Kurt sta malissimo, sì! Prendetevelo a carico, vi prego, almeno lì è tra donne ed è sicuro che non salta addosso a nessuno.-

-Sicuro. Adesso torno indietro, sto arrivando.-

-Grazie, ti devo un favore.- disse Finn grato, dopo aver tirato un bel sospiro di sollievo.

-Ho fameee!- ululava Kurt che aveva appena mollato uno schiaffo a Dave, convinto che fosse stato lui ad aver tentato di stuprarlo.

-Spero tu abbia da mangiare, se non vuoi che ti sfoderi i sedili.-

-Mi sono accaparrata un po’ di stuzzichini, non preoccuparti.- assicurò la ragazza di colore, e si fece pure l’occhiolino da sola.

-In gamba, Mercedes!-

 

*

 

-Come si sta comportando?-

-Ma sei sicuro che fosse ubriaco?- chiese Mercedes piuttosto incredula.

-Certo, era fuori di melone!- le assicurò Finn picchiettandosi sulla testa.

-Beh, in questo momento se ne sta buono buono nel sedile posteriore a criticare l’abbigliamento di Rachel.- fece la ragazza, e quasi le sfuggì il cellulare dalle mani quando dovette fare una curva piuttosto pericolosa.

-E non ti sta sfoderando i sedili?-

-No, dopo il primo stuzzichino s’è sentito la nausea, e ha smesso.-

-Incredibile, e dire che ci ha fatto una testa così. Hai sentito, Karofsky? Sembra essersi insobriato tutto d’un colpo.-

Il ragazzone nel sedile posteriore non rispose, si limitò ad arrossire violentemente al pensiero di quello che gli aveva fatto e che stava per fargli quella fatina di Kurt Hummel.

-Insobriato è giusto, vero?- chiese conferma Finn.

-Non proprio.- fece Mercedes con un ampio sorriso, mentre Rachel si lamentava del fatto che Kurt le stesse masticando i capelli e lui si discolpava dicendo che erano davvero inguardabili quella sera.

 

 

 

 

§

 

 

 

 

Shot pazza che mi si è formata in testa dopo aver visto un breve video amatoriale su youtube. C’era sto tizio che era ubriaco e aveva fame e mangiava tutto quello che aveva a portata di mano –comprese le povere labbra del tipo che riprendeva XD-. Quindi sì, è vero, l’idea non è proprio tutta farina del mio sacco, l’ho messa nero su bianco, diciamo. Il benzinaio e altre robe le ho inventate però, sappiatelo °° Viva Blaine e le sue pompe…di benzina. :P

 

 

 

 

Mirokia

   
 
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