“I'd like to say that you're my only fear

And when I dream it slowly disappears

And when I wake I'm right here by your side

To feel your heart beat in and out of time.”

Guardi la sveglia. Sono le 03.45.

Sei tormentato da questa inquietudine.

Cerchi di alzarti senza svegliare la persona che è accanto a te.

Vai in cucina, prendi un po' d'acqua.

Cerchi di placare questo tuo sentimento, questa tua paura.

Lei è la tua paura. O meglio hai paura di perderla.

Soprattutto in questo momento.

Domani torna al distretto.

Torna al suo lavoro, dopo essere stata ferita al funerale del Capitano.

Dopo aver rischiato di morire.

Durante il funerale avevi intravisto una luce.

Ma non hai potuto nulla contro quel cecchino.

Ti sei chinato su di lei.

L'hai pregata di rimanere lì con te.

Le hai sussurrato il tuo amore.

Tutto di quel giorno è rimasti impresso nella tua mente.

La corsa all'ospedale.

La lunghissima e straziante attesa.

L'annuncio delle sue condizioni da parte del medico.

Le ore passate accanto a lei nella sua stanza.

Il suo risveglio.

Il suo sorriso, vedendoti lì accanto a lei.

La tua mano stretta nella sua.

L'uscita dall'ospedale.

E quel confronto che aspettavi da un anno.

Quelle settimane erano servite a recuperare tutto il tempo perduto.

Ora è il momento di ritornare alla realtà.

Questa paura ti accompagna da un paio di giorni, soprattutto di notte.

Poi ti svegli. La osservi e lentamente scompare.

Come se il suo respiro ti cullasse.

Ma oggi è diverso.

Perché domani ritorna alla caccia di colui che ha commissionato l'assassinio di sua madre.

E del cecchino che le ha sparato.

Adesso che è vicino a te, vorresti che non se ne andasse mai.

Vorresti proteggerla da qualsiasi cosa, ma infondo hai già fallito una volta.

Torni in camera.

Riapri la porta.

È sveglia. Non sei stato abbastanza silenzioso.

Sorride. Tu, invece, rimani serio.

E questo non le sfugge.

“Tutto bene?” ti chiede.

Ti sdrai accanto a lei.

Intrecci la mano nella sua e l'abbracci.

“Sì. Tutto bene.”

“Bugiardo.”. Ti conosce troppo bene, ormai.

Rimani in silenzio.

Improvvisamente la tua abilità di scrittore ti abbandona.

“Ho paura, Kate.”

“Il mio famoso scrittore ha paura?” scherza lei.

Non hai voglia di scherzare, rimani serio.

“Stavolta non è un gioco Kate. Parlo di te. Di noi.

Ho paura di perderti dopo tutto quello che è successo.

Tenendoti tra le mie braccia mi sono detto “Adesso o mai più.”.

E in quel momento ho capito che ti accorgi di quanto tieni ad una persona proprio nel momento in cui stai per perderla.”

Probabilmente questa tua confessione l'ha stupita.

Si stringe nel tuo abbraccio.

Poi si volta, ti guarda.

Ti dà un bacio.

Sospira.

“Rick, il mio lavoro non è facile.

E non è per niente sicuro.

Ogni giorno potrebbe essere l'ultimo.

In questi anni te ne sarai accorto anche tu.

Ma convivere con il pericolo è il nostro mestiere.

E sai bene qual è il motivo per cui l'ho scelto.

Dopo l'assassinio di mia madre non ho desiderato altro farle giustizia.

Prima che tu arrivassi passavo notti insonni.

Senza fare passi avanti.

In questi due anni, invece, abbiamo dato una svolta al caso.

E infondo è anche merito tuo.

Non ti nascondo di aver avuto paura quel giorno, quando mi hanno sparato.

Ma sapevo che... Insomma, sentivo che tu mi saresti rimasto accanto.

Ero certa che al mio risveglio saresti stato vicino al mio letto.

E così è stato.

Colui che ha commissionato l'omicidio di mia madre è ancora in libertà.

Così come il cecchino che mi ha sparato.

Ora ti confesserò una cosa che tra pochi minuti negherò.

Ho paura Rick, ora sono un bersaglio.

Ma accanto a me c'è una squadra fantastica.

E ci sei tu.

Che farai di tutto per proteggermi.”

“Ma ho già fallito una volta.” la interrompi.

“Nessuno si aspettava un attacco in quel momento. Non è colpa tua.

Senza di te a quest'ora il caso di mia madre sarebbe nell'archivio di quelli irrisolti.”

Un'altra pausa. Si avvicina e annulla nuovamente quello spazio tra voi.

“Ricordi quella promessa fatta sull'ambulanza?”

“Always...”.

“Esatto. Mi fido di te, Rick.

E so che sarai sempre al mio fianco.

I prossimi giorni... Probabilmente nemmeno i prossimi mesi saranno facili.

Sia fisicamente che psicologicamente.

Sarà una battaglia difficile.

Da cui uscirà un solo vincitore.

Sono sicura che con te al mio fianco vincerò questa battaglia. Ci sarai?”

“Sempre, Kate. Sempre.”

Questa volta sei tu che annulli quei centimetri.

Le sfiori la guancia, poi le tue labbra si avvicinano alle sue come attirate da una calamita invisibile.

Poi ti allontani. La paura è svanita completamente.

Con un sorriso dici: “Ora è meglio se torniamo a dormire.

Domani è il grande giorno.”

Le dai un ultimo bacio, poi la avvolgi in un abbraccio.

Lei intreccia la sua mano nella tua, come se volesse sentirti ancora più vicino.

E vi riaddormentate.

Un piccolo raggio di luce entra dalla finestra.

Lentamente apri gli occhi.

Cerchi qualcuno accanto a te.

Ma non c'è.

Allora alzi la testa e la cerchi nella stanza.

E la vedi.

È lì, vicino alla finestra.

Sembra un angelo.

I lunghi capelli le ricadono sulla schiena.

È immersa nei suoi pensieri.

Silenziosamente ti alzi dal letto e ti avvicini a lei.

La abbracci e le dai un bacio sulla guancia.

Osservate il sole tra i palazzi di New York.

È uno spettacolo.

Sempre stretta tra le tue braccia si volta.

“La mia soldatessa è pronta ad entrare in battaglia?”

Sorride. Ieri sera eri proprio tu a non voler scherzare.

Non risponde, si limita ad annuire e a darti un bacio.

È dolce, lento.

Ma carico del vostro amore.

Guardate la sveglia. È ora di andare.

Al distretto vi aspettano.

Iniziate a prepararvi.

Quando lei esce dalla stanza tu devi ancora abbottonarti la camicia.

Ti aspetta vicino alla porta.

Sorridi.

Non è cambiato nulla tra voi.

Sorride anche lei.

La prendi per mano e uscite.

Questo nuovo legame vi permetterebbe di affrontare il mondo intero.

Siete al distretto.

State aspettando l'ascensore.

È arrivato. Si aprono le porte ed entrate.

Ti avvicini a lei e le dai un ultimo bacio.

Ne approfitti. Sai che non le piace avere gli occhi puntati addosso.

Ti stacchi da lei.

Sai che tra pochi secondi le porte si apriranno.

Questa volta è lei che ti prende per mano.

Sorridi, ecco cosa c'è sotto quella corazza.

È vulnerabile. Vi nasconde le sue paure.

Le porte si aprono.

Il grande giorno è appena cominciato.

La serenità prevale, ma infondo, dentro di te c'è ancora un po' di paura.

Ma lei è qui accanto a te, ora.

Siete pronti ad affrontare insieme questa battaglia.

Note dell'”autrice”: Buongiorno!

In realtà dovevo pubblicarla ieri sera, ma... Morfeo ha vinto.

Così eccola qui.

Allora questa Shot è ispirata a “Call to arms” degli Angels and Airwaves.

Kate torna al distretto, Rick ha paura perché ora è un bersaglio.

Probabilmente non andrà così nella quarta stagione (io ci spero ancora!), è Marlowe che decide, non io.

Grazie a kateRina24 per averla letta in anteprima e per aver letto il dialogo tra Kate e Rick senza saper di cosa parlasse la storia!

Beh, chiudiamo qui che è meglio.

Recensioni? Parola d'ordine!

4everBasketball

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