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Autore: shurei    14/06/2011    5 recensioni
-Come mai è così assorto?- mi chiede il biondo, fumandosi l'ennesima sigaretta.
-Beh, stavo pensando...-
-Pensando? Pensando che tra poche ore sarà fregato per il resto dei suoi giorni e che non potrà mai più andare a donne, se non quando andrà in missione lontano da lei?-
[Scritta per il contest indetto dal forum Royai]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La luce del mio cuore

La Luce del Mio Cuore


[A Katia]




Nonostante gli orrori della guerra abbiano macchiato il suo corpo meraviglioso di rosso sangue e il suo animo di nero disperazione e calunnia; a parte questo, per me lei rimane sempre pura e candida, avvolta da una leggiadra veste bianca. E poi, oltre al bianco immacolato della sua anima, l'unico rosso che riesco a tollerare su di lei è quello del rossetto che risalta la forma delle sue dolci labbra, che mostra soltanto a me all'infuori dell'orario di lavoro.
-Generale, guardi che stiamo aspettando solo lei!- mi rimprovera Havoc, fuori dalla porta.
-Lo so, arrivo.-

Guardo l'orologio e, in effetti, è leggermente tardi. Esco dalla porta e trovo Jean, vestito di tutto punto; mai, l'avevo visto così elegante, se non quella volta che ha tentato di conquistare la sorella minore del Maggiore Armstrong.
Havoc... Per forza di cose ho scelto lui per questo compito, anche se, sinceramente, Hughes, al suo posto, sarebbe stato decisamente meglio.
-Come mai è così assorto?- mi chiede il biondo, fumandosi l'ennesima sigaretta.
-Beh, stavo pensando...-
-Pensando? Pensando che tra poche ore sarà fregato per il resto dei suoi giorni e che non potrà mai più andare a donne, se non quando andrà in missione lontano da lei?-
-Finiscila, cretino! Non è questo il punto!-
-E allora, qual è?-
-Pensavo che sarebbe stato bello se Hughes fosse qui con noi...-
-Ah... Già. Beh, purtroppo, si dovrà accontentare di me.-
-Sì...-

Già, per forza. Hughes ci ha lasciati ormai da un bel po' di tempo e non avrei potuto certo chiederlo a Edward o ad Armstrong, oppure a Fallman... No, erano delle soluzioni assolutamente improponibili. Sì, improponibili. Uno è un fagiolino microscopico che gli invitati avrebbero scambiato per un mio figlio illegittimo e poi, si trova in un altro mondo, molto lontano da qui; il secondo avrebbe procurato il funerale a me e a lei dopo averci stritolati con uno dei suoi abbracci; l'ultimo, invece, è troppo serio... Quasi certamente sarebbe svenuto prima che tutto fosse finito.
-Mi sento onorato per essere stato scelto tra la rosa dei suoi preferiti, Generale Mustang.- ridacchia Havoc, allegro.
-Già, e ritieniti fortunato.-

Camminiamo per un po', prima di raggiungere la macchina che si trova fuori dalla mia villa per raggiungere il Quartier Generale, dove si celebrerà, a breve, l'evento. Il mio sottoposto si mette alla guida dell'auto, facendomi i complimenti per l'alta uniforme: dice che mi sta bene, ma a me, ogni abito dona particolarmente. Non per vantarmi, ma a parte la benda sull'occhio il mio fisico è da figurino.
Durante il tragitto, Havoc non mi parla d'altro che della sua presunta relazione con Sheska, l'ex-assistente di Maes, che sta andando a gonfie vele. Sostiene che, per la fine del mese, annuncerà a tutti che, finalmente, si è trovato la ragazza. Staremo a vedere.
Dopo un po', arriviamo davanti al quartier generale gremito di civili, militari, anche militari in congedo... Insomma: tutta la gente che ci ammira. Persino Winry e quella ragazza di Ishbar, Rose, sono venute per noi. Tutta gente che, con gioia, partecipa alla nostra felicità.
-Siamo arrivati, Generale.- mi annuncia Jean, accendendo un'altra sigaretta.
-Ho notato, Havoc. Però, ti prego, dopo questa basta! Sembri più agitato di me!-
-Scusi, Generale. Mi sento emozionato.-
-D'accodo. Questa te l'abbuono.-

Scendo dalla vettura, impavido. Mentre Havoc parcheggia l'auto, con passo deciso e sguardo fiero, cammino a testa alta nell'unico passaggio di strada, ai lati degli spettatori, per raggiungere la grande piazza del Quartier Generale dove, per l'occasione, è stato allestito un piccolo gazebo. Al suo interno ci sono i membri del parlamento. Giunto dinanzi a loro, li saluto col saluto militare, mettendomi a loro fianco non appena ricevo il comando di riposo. Presto, Havoc mi raggiunge e si mette alla mia sinistra. Ora manca solo lei.
-Siete agitato, signor Mustang?- mi chiede un parlamentare.
-Già, non capita tutti i giorni che lo scapolo d'oro di Central City si sposi.- aggiunge un altro.
-No, per niente. Anzi, state tranquilli: non sveglio per queste cose.-
-Sempre spiritoso, generale.- ridacchia Havoc.
-Certo.-

Eh, sì. Mi sposo, con Havoc testimone, e allora? Mica mi riduco come voi vecchi bacucchi che non avete mai pigliato niente dalla vita e dalle donne. Invidiosi, eh? Bah, meglio lasciar perdere e non intossicarsi la giornata per questi vecchi babbioni.
Rido e scherzo per non rendere un mortorio quell'interminabile attesa, quando, le nostre fragorose risate vengono sovrastate dall'inizio della musica. È arrivata.
Mi volto in nella direzione in cui sono venuto e la vedo camminare adagio: i capelli biondi legati nel suo solito stile, impreziositi da rose bianche e rosa; un trucco leggero che richiama le sfumature dei fiori che le stanno tra i capelli; un'aria serena e tranquilla, quasi seria, è dipinta sul suo volto. Il suo corpo meraviglioso è avvolto in un abito lungo bianco, semi-aderente, con lo strascico: il bustino a fascia ricamato, fra le piccole pieghe di fiorellini rosa, legato, subito sotto il seno, da una cornice di fiori, in abbinamento con quelli che porta tra i capelli, da cui scende morbido un velo di organza rosa che si ferma pochi centimetri prima della punta dello strascico.
Un incanto.
Una principessa... No: una regina.

Una volta entrata nel gazebo, saluta anch'ella i parlamentari e da quel momento tutto inizia; prima, però, ci scambiamo un semplice “ciao”, a voce molto bassa.
La cerimonia inizia: devo dire che il mio cervello sta saltando tutta la manfrina che i funzionari stanno dicendo. Quanti preamboli, quando invece potremo finire subito scambiandoci le promesse e gli anelli; ma no! C'è bisogno anche di una parte noiosa come questa e il mio testimone si sta quasi addormentando. Che figura...
Poi, finalmente, per grazia di non so quale entità superiore, arriva il momento tanto atteso:
-Roy Mustang, vuoi avere questa donna come tua legittima sposa per vivere insieme nello stato del matrimonio? Vuoi tu amarla, confortarla, onorarla e averne cura in cattiva e in buona salute, lasciando ogni altra e legarti a lei sola finché la morte non vi separi?- recita il capo dei parlamentari.
-Lo voglio.-
-Riza Hawkeye, vuoi avere quest'uomo come tuo legittimo sposo per vivere insieme nello stato del matrimonio? Vuoi tu amarlo, confortarlo, onorarlo e averne cura in cattiva e in buona salute, lasciando ogni altro e legarti a lui solo finché la morte non vi separi?- recita nuovamente il capo dei parlamentari.
-Lo voglio.- risponde lei, prontamente.

Entrambi, su sollecitazione gestuale del potente, ci prendiamo per la mano destra e, guardandoci negli occhi, promettiamo:
-Io, Roy Mustang, prendo te, Riza Hawkeye, come mia legittima sposa. Per amarti e onorarti nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, il salute e in malattia, per amarti e curarti teneramente, ogni giorno della mia vita finché la morte non ci separi.-
-E io, Riza Hawkeye, prendo te, Roy Mustang, come mio legittimo sposo. Per amarti e onorarti nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, il salute e in malattia, per amarti e curarti teneramente, ogni giorno della mia vita finché la morte non ci separi.- mi promette lei.
-Io vi dichiaro, quindi, marito e moglie! Può baciare la sposa.- conclude il parlamentare.

Prima di unire le mie labbra alle le sue, mi concedo di sussurrarle quanto sia bella con quell'abito e che, a mio papere, il bianco le dona tantissimo.
Eh, sì. Rappresenta la sua purezza... il suo animo gentile, anche se non lo da a vedere.
E ora, è solo mia.
Poso le mie labbra sulle sue, donandole un bacio rovente, scatenando così l'applauso del pubblico. Dopo essere ritornati alla realtà, dopo quel bacio, tra la folla mi è parso di vedere i volti sorridenti e soddisfatti di Maes ed Edward... la mia immaginazione.
Però, da oggi in avanti... Io posso andare avanti con lei, senza lasciarmi andare in nessun modo. Perché lei, è la bianca luce che illumina la mia via.

 

 


*________________________*


Altra fic dedicata a te, spero non te ne abbia a male, perché è un'altra Royai.
NOTA BENE: questo non è ancora il tuo regalo di compleanno ù.ù XD
Partiamo col dire che l'ambientazione si colloca dopo il film "Il conquistatore di Shambala".
Spero vi piaccia.
Un bacione,
Shurei

  
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