Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Ricorda la storia  |      
Autore: _Audii_    15/06/2011    1 recensioni
-Non ho mai avuto a che fare con una difficile come te!-
-Ah no?- esclamo io sorpresa -ed è un bene?-
-Relativamente- commenta vago iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli.
-Mi aumenta il desiderio- mi sussurra all’orecchio facendo scivolare la sua presa sul mio sedere.
Quel contatto mi da’ letteralmente i brividi e qualcosa mi dice che non devo opporre resistenza.
Non stavolta.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic

Punto i miei occhi azzurro ghiaccio nello specchietto retrovisore della mia auto.

Do un’occhiata veloce, controllando che il trucco sia apposto.

Infilo una mano nel mio bauletto Louis Vuitton nero lucido ed estraggo il mio lucidalabbra alla pesca.

Lo spalmo leggermente sulle mie labbra carnose, rendendole più lucide ed invitanti.

Ai ragazzi piacciono dettagli del genere, si sa.

Stringo le labbra per distribuirlo uniformemente e lo rinfilo in borsa, uscendo velocemente dalla mia Audi A3.

Una musica ovattata mi arriva chiara alle orecchie ed intuisco che la festa dev’essere già iniziata.

Premo un pulsante sulle chiavi ed un live rumore mi segnala che la macchina è chiusa.

Mi incammino sui miei tacchi 12, appendendo la borsa al mio braccio.

Salgo i pochi scalini e mi avvicino all’imponente portone blindato.

Sospiro profondamente prima di avvicinarmi al campanello.

Eh già, persino Alexis Sterne può essere nervosa.

Una targhetta color oro reca la scritta ‘Kaulitz’.

Sorrido impercettibilmente prima di premere con decisione il pulsante col mio indice smaltato di rosso acceso.

Dopo pochi istanti vedo la porta aprirsi davanti a me e lo stomaco mi fa letteralmente una capriola.

La musica altissima si perde nell’aria, mentre il suo sguardo malizioso scorre su tutto il mio corpo prima di fissarsi nei miei occhi.

-Ehii- la sua voce roca come sempre mi da’ la prova di quanto mi faccia letteralmente impazzire.

-Ciao Tom!- esclamo io sorridendo e cercando di sembrare il più disinvolta possibile.

Si avvicina a me e passa le sue mani attorno alla mia vita prima di stamparmi due baci sulle guance.

-Sono contento che tu sia venuta!- esclama scostandosi di poco da me.

Sorrido battendo le mie lunghe ciglia pregne di mascara nero.

-Beh, come potevo mancare!- esclamo io con una punta di vanità nella voce.

La sua attenzione si posa sulla mia scollatura, e probabilmente il suo sguardo, se avesse potuto, avrebbe già perforato il pizzo nero del mio reggiseno che si intravede.

Mi schiarisco di poco la voce distraendolo dal mio corpo ed esclamo fingendomi risentita:

-Avete cominciato senza di me?-

Lo vedo annuire ed alzare una angolo della sua bocca verso l’alto accennando un sorriso.

-Vieni dentro che adesso ci divertiamo!- esclama malizioso afferrandomi per un polso e trascinandomi all’interno di quella sontuosa villa che puntualmente, ogni sabato sera, assisteva a semplici ‘festicciole tra amici’.

Come sempre i pochi amici dei Kaulitz erano più o meno una cinquantina, ma poco importava, perché quella casa era talmente enorme da poter ospitare quietavate di after-party.

‘No Love’ di Eminem ft. Lil Wayne si perde nell’aria accompagnata dalla confusione generale.

Tom mi porta nella grande sala adibita alla festa: un numero piuttosto considerevole di persone si stanno scatenando a ritmo di musica, mentre ovunque ci sono bottiglie di vodka e di Nastro Azzurro pronte per l’uso ed altrettante già consumate.

All’angolo nord della stanza il dj sta alla consolle, impegnato a remixare i brani e ad eseguire passaggi davvero esemplari.

-Che figata!- mi lascio sfuggire io, emozionata dall’adrenalina che si respira nell’aria.

-Ti piace eh?- mi fa Tom avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire.

Annuisco convinta quando mi vedo venire incontro un Bill decisamente poco…lucido.

-Ehii, Alexis!- esclama lui alzando una mano per salutarmi, tentativo fallito causa il suo capitombolo atterra.

-Oddio, Bill!- esclamo io chinandomi per recuperarlo-ti sei fatto male?- chiedo premurosa.

-No!- esclama lui urlando- o…si! Non lo so-sight!- la sua frase viene interrotta da un singhiozzo.

Ridacchio vedendo lo stato in cui si trova e mi giro verso Tom.

-Ma già è ubriaco?- chiedo io sconvolta indicandolo mentre barcolla oscillando pericolosamente le braccia.

-Sta fuori da un bel pezzo, ormai!- mi risponde lui cercando di farlo sedere.

Ma a quanto pare, il cantante protesta.

Lo vedo avvicinarsi pericolosamente e buttarsi letteralmente addosso a me.

-Che tette da sballo!- esclama mentre rischia di farmi perdere l’equilibrio.

-Bill!- esclamo io allontanandolo al più presto.

Un Tom accigliato lo afferra con decisione e lo ‘accolla’ letteralmente ad una moretta che passava lì vicino a noi, che sembra accettarlo volentieri.

Rido divertita dalla scena e vedo Tom tornare verso di me con la sua classica andatura da farmi sbattere per terra.

-Scusalo- mi dice all’orecchio- è totalmente andato!-

-Già, lo avevo intuito!- esclamo ridendo.

-Usciamo?- mi propone lui- qua dentro c’è troppo casino!-

Annuisco convinta seguendolo, mentre mi conduce in terrazzo.

Immaginavo che m’avesse invitato a questa festa per..stare da solo con me.

Una ventata d’aria fresca m’invade facendomi rabbrividire leggermente.

Vedo Tom chiudere la vetrata alle nostre spalle.

Infila una mano nella tasca dei suoi jeans chiari e tira fuori un pacchetto di Marlboro porgendomelo.

-Ne vuoi una?-

Guardo il pacchetto, poi guardo Tom.

-Massì, dai- esclamo afferrandone una e mettendomela tra le labbra.

-Pensavo fossi una brava ragazza- commenta lui ridendo lievemente mentre stringe, come me, una sigaretta tra le labbra.

-Che vuoi dire?- chiedo non capendo mentre avvicina il suo accendino all’estremità della mia stecchetta di tabacco, accendendola.

-Fumi- dice semplicemente.

Lo guardo con sguardo interrogativo mentre caccio fuori la prima boccata di fumo.

-E allora?- chiedo stringendo la sigaretta tra il mio dito indice e medio.

-E allora non sei poi così brava ragazza come pensavo!- esclama con tono di voce roca espirando il fumo.

Inclino leggermente la testa ridendo del suo discorso totalmente insensato.

Poggio i gomiti sulla ringhiera appoggiandomici.

Vedo Tom avvicinarsi a me, e fermarsi a pochi centimetri dal mio corpo.

Il cuore inizia a battere forte: perché mi fa sentire così ogni volta che siamo a distanza ravvicinata?

-E poi- riprende lui convinto -una brava ragazza non si veste in modo così…provocante- conclude passando leggermente un dito nella mia scollatura facendomi letteralmente avvampare.

-Non capisco..che vorresti dire?- chiedo mentre le parole mi muoiono in gola.

-Che sei troppo bella Alexis- mi dice deciso soffiandomi il fumo sul viso.

Lo respiro profondamente: era un gesto provocatorio?

Si avvicinandosi di un passo fino ad appoggiare il suo corpo al mio.

Punto i miei occhi nei suoi e mi sento morire.

-Attiri troppo l’attenzione…mentre dovresti attirare solo la mia- mi sussurra avvicinandosi al mio viso.

È un complimento?

Detto da Tom, si, lo è.

Lui ha sempre avuto un modo tutto suo di farmi i complimenti.

E questo è decisamente uno dei più belli che mi abbia mai fatto.

-e perché…proprio la tua?- chiedo leggermente incerta mentre sento le sue mani poggiarsi sui miei fianchi fasciati dai miei jeans scuri attillatissimi.

-perché io ti voglio- mi sussurra quasi impercettibilmente con voce terribilmente eccitante- ti ho sempre voluta..e tu sai che quando io desidero una cosa la ottengo- conclude afferrando una ciocca dei miei capelli biondi e iniziando a giocarci.

Lo guardo negli occhi: ha sempre saputo come prendermi.

Ci conosciamo da parecchio tempo e, da quanto io mi ricordi, c’ha sempre provato con me.

Io non ci ho mai dato molto peso, calcolando la sua tendenza a cambiare ragazza ogni sera.

Ho sempre preferito sorridere alle sue battutine e fare finta di niente, per evitare di cascarci come tutte le altre.

Ma non nascondo che trovo qualcosa di particolarmente speciale in lui, nel suo modo di fare, nel suo modo di approcciarsi a me.

Ci sa decisamente fare, ma il punto è: cosa voglio io?

Farmi sedurre ed abbandonare come le ragazze di mezza Magdeburg?

Percepisco un suo dito scorrere delicatamente sul mio labbro inferiore, trascinando via un po’ di lucidalabbra.

Forse si…voglio cascarci anch’io.

Si porta il dito sulla punta del naso e inspira lievemente.

-Pesca…- mormora percependo subito la fragranza.

Ma magari esserne consapevole mi renderebbe in qualche modo arbitro del mio destino.

Scelgo io di volerci cascare.

Vedo il suo viso accostarsi pericolosamente al mio e tutti i miei ragionamenti mentali svaniscono in un istante come il fumo che proviene dalle nostre sigarette ormai consumate.

La punta del suo naso è contro la mia e sento il suo respiro caldo sulla mia pelle.

Con un gesto lieve attacca il mio bacino al suo e mi sembra quasi di sentirlo, quant’è eccitato.

Le mie labbra leggermente dischiuse sentono le sue, le percepiscono, le vogliono.

Un rumore sordo desta la nostra attenzione.

Ci allontaniamo di botto prima che possa succedere quello che, forse, entrambi vogliamo.

-Ehii voi!- una voce incrinata ci riporta alla realtà.

Ci voltiamo ed un Bill caduto atterra, che tenta in malo modo di ricomporsi, ci fa sospirare entrambi sconsolati.

La bottiglia di Vodka ancora saldamente nella sua mano destra ci informa della sua intenzione di finire in coma etilico stasera.

-Bill!- esclamo io sconvolta vedendolo rotolarsi atterra e ridere scompostamente.

-Ma che cazzo ti passa per la testa stasera, eh?- esclama Tom sbroccando mentre va verso di lui a recuperarlo.

-Lasciami!- esclama lui sbiascicando e dimenandosi per quanto gli sia possibile.

-Devi smetterla di bere, direi che sei apposto, no?!- esclama lui sarcastico afferrandolo per un braccio.

-Ma io ho sete!- ribatte lui barcollando e rischiando di cadere ancora atterra.

Tom lo ignora, e mi fa segno di aiutarlo.

Lo raggiungo in un attimo e sorreggo Bill dall’altra parte aiutandolo nell’immane tentativo di scavalcare lo scalino della terrazza.

Rientriamo nella sala ed un Gustav preoccupato ci viene incontro.

-Mio Dio, Bill!- esclama schifato quasi vedendo le condizioni in cui è ridotto il cantante.

-Ti prego, fa qualcosa!- lo implora Tom buttandoglielo addosso.

-Io?- esclama Gustav sconvolto.

-Chi sennò! Io non sono abituato ad accudire gli sbronzi…di solito sono gli altri che accudiscono me quando mi ubriaco!- spiega ovvio.

-Dà qua!- esclama il batterista afferrandolo per un braccio- lo porto in bagno a vomitare!- esclama portandoselo via.

Tom si volta verso di me e tira un sospiro di sollievo.

Sorrido impercettibile e poi gli chiedo sorpresa:

-Tu stasera niente alcool?-

-No!- scuote la testa ridendo di poco- voglio mantenermi lucido!- esclama.

Lo guardo sorridendo e battendo le ciglia con fare vanitoso.

‘Like it’s her birthday’ dei Good Charlotte si perde ad altissimo volume nella sala.

Mi afferra un polso e mi attacca a sé passando le sue mani attorno alla mia vita.

-Me lo concedi un ballo?- mi domanda con tono suadente.

-Ho scelta?- chiedo io ironica.

-Direi di no!- esclama lui ridendo lievemente mentre io incrocio i miei polsi dietro il suo collo.

Le sue mani scivolano all’altezza della mia vita e sento una strana sensazione di calore.

Alzo gli occhi verso di lui e lo scorgo a fissarmi, con quell’espressione maliziosa che è perennemente insediata sul suo volto.

Mi imbarazza? Decisamente.

Distolgo lo sguardo spostandolo di lato, mentre sento il suo corpo iniziare ad agitarsi a ritmo di quella musica così frenetica.

Seguo i suoi movimenti, sentendo perfettamente l’adrenalina iniziare a scorrermi nelle vene.

-Comunque…- riprende lui avvicinandosi di poco al mio orecchio- aveva ragione Bill..-

Inarco un sopracciglio con aria interrogativa.

-Hai delle tette da panico!- esclama lui osservandole con malizia.

Avvampo letteralmente e mi sento tutto un tremolio generale.

-Già- annuisco io guardandolo dritto negli occhi- ma ho anche un cervello, sai?-

Poggio l’indice della mia mano destra sul suo petto ed esclamo:

-Un cervello che mi fa segno che ti stai spingendo un po’ troppo oltre, sai?-

Lo vedo ridere divertito mentre rafforza la presa attorno ai miei fianchi.

-Non ho mai avuto a che fare con una difficile come te!-

-Ah no?- esclamo io sorpresa -ed è un bene?-

-Relativamente- commenta vago iniziando a giocare con una ciocca dei miei capelli.

-Mi aumenta il desiderio- mi sussurra all’orecchio facendo scivolare la sua presa sul mio sedere.

Quel contatto mi da’ letteralmente i brividi e qualcosa mi dice che non devo opporre resistenza.

Non stavolta.

Sono mesi che ci prova con me.

Ma stasera è come se…lo sentissi dentro.

Diverso.

Già, è diverso dalle altre volte in cui ha tentato in modo squallido di strapparmi una pomiciata.

Magari è il mio istinto femminile a guidarmi…magari voglio sentirmi voluta seriamente.

-è quello che vuoi?- mi domanda mentre nei suoi occhi brilla una scintilla strana.

-cosa?- chiedo confusa mentre il suo corpo che struscia contro il mio mi sta mandando letteralmente in tilt.

-vuoi che il mio desiderio di te sia portato alle estreme conseguenze?- mi chiede stuzzicandosi lievemente il piercing.

Cazzo, ma perché deve farmi quest’effetto??

Un brivido d’eccitazione s’impossessa di me.

-beh, può essere- commento vaga sentendo la sua presa farsi più salda sul mio sedere.

Un sorriso allusivo si impossessa delle sue labbra e capisco solo questo:

-vieni con me-

Mi afferra per un polso intimandomi di seguirlo.

Che sto facendo?

Semplicemente quello che desidero fare stasera, e che magari ho sempre desiderato ma non ho mai voluto ammettere.

Mi trascina nel corridoio buio del piano superiore ed apre con forza una porta.

Entriamo nella stanza velocemente, come se non ci fosse più tempo da perdere.

Chiude la porta, mentre il buio ci circonda: la musica del piano di sotto arriva molto ovattata.

Mi ‘sbatte’ con decisione al muro, e appoggia le sue mani ai lati della mia testa.

Sento il suo respiro affannato infrangersi sul mio viso mentre il suo corpo preme contro il mio.

Dolci baci si perdono sul mio collo, lasciando una scia umida fin sul mio seno.

Il suo naso struscia contro il mio e sento le sue labbra a qualche millimetro di distanza dalle mie.

Le voglio, le desidero da morire.

-Hai anche tu questa matta voglia di baciarmi?- mi sussurra sulla mia pelle, con respiro rotto ed irregolare.

Il mio cuore batte forte, mi sembra quasi di sentirne il rumore.

Il suo contatto mi rende praticamente succube del suo corpo.

Se ho voglia di baciarlo?

In un millesimo di secondo interrompo quella irrisoria distanza che mi separa da lui.

Dalle sue labbra morbide ed invitanti.

Le sento, sulle mie, le sento premere con decisione.

Poggio le mie mani dietro il suo collo tirandolo il più possibile verso di me.

Dischiudo naturalmente la bocca sentendo la sua lingua stuzzicarmi con delicatezza.

Un bacio.

Un bacio incredibile.

Sento chiaramente la sua lingua giocare con la mia e tutto diventa così veloce, così deciso, così…violento.

Una violenza che appartiene a Tom.

Una violenza che è l’esatta espressione di quella voglia matta che stasera mi rende così instabile.

Assaporo quella fragranza che mi ero sempre immaginata, mordo le sue labbra con forse troppa precisione.

Mi sembra quasi di sentire il rumore assordante dei nostri baci che si perdono con forza nell’aria.

Le sue mani mi stringono a se e mi sento sua.

Mi sento incredibilmente sua.

Adesso sono io a volerlo.

A volerlo, ma consapevolmente.

 

 

 

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _Audii_