Still flies
Cerco un po’ di
coraggio
mentre ti guardo da quaggiù
[mi scaldi tu]
splendi e mi illumini ma,
lacrime di pagliaccio bruciano
dentro il volto di noi uomini
deboli e stupidi.
Spiega le ali di cera per arrivare a lei
[a lei]
dove l'aria è più leggera e amare rende dei
Ti
guardo. Ti guardo e mi rammarico di non poter far altro che questo.
E
tu sei lì. Sei lì con Ryan ed Esposito che ridi di chissà quale battuta su un
altrettanto sconosciuto argomento. E io qui, seduta alla mia scrivania, non
posso altro che osservarti di tanto in tanto mentre compilo il rapporto dell’ultimo
caso risolto.
Mi
sento così sciocca a guardarti di nascosto. Ma non posso permettermi di più. Ne
ora ne mai.
Già
troppe volte ho visto il sole e ho provato a raggiungerlo. E ogni volta sono
caduta giù, sempre più giù, fino a toccare il fondo. Fino a non vederlo più che
sole che tanto bramavo di toccare. E poi sei arrivato tu, dal nulla – o meglio:
sono io che ti sono venuta a cercare per un caso! – e pian piano hai iniziato a
farti spazio tra le tenebre che mi avvolgevano. Sei stato…sei il mio sole
personale. Quel sole che però non cercherò mai di raggiungere.
La
felicità è troppo effimera. Se ne vola via troppo in fretta per noi povere anime
che, per quanto facciamo, non riusciamo mai ad afferrarla saldamente. Sguscia via,
rapida ma non per questo meno dolorosa, dopo averci bruciato le ali che aveva
spiegato per arrivare a lei.
Ci
ho provato, a raggiungerla. Mi accontentavo anche solo di sfiorarla. Ma nemmeno
questo mi ha concesso. E non ha avuto pietà di me, delle mie lacrime che
sgorgavano imperterrite. Ha bruciato le mie ali. Ali di cera come quelle di
Icaro.
Non rinunciare mai,
apri le ali e vai,
non è l'ultima volta che cadrai ma ti alzerai,
vedrai la troverai e allora volerai,
oh Icaro!
Ci sono momenti in cui, pensando a te,
avendoti al mio fianco, le emozioni prendono il sopravvento. Sono i momenti in
cui il coraggio ritorna. E mi dico che sì, vale la pena rischiare una volta
ancora; sono caduta cento volte, la centunesima non potrà fare più male delle precedenti.
Ma poi la razionalità di sempre torna,
e tutto il mio coraggio si perde in una nuvola di fumo. E mi dico che
rischiare, in fondo, è più pericolo di quanto sembri. Ne va della mia stessa
sopravvivenza questa volta.
Ho saputo resistere a cento
frantumazioni del mio cuore. Ma la centunesima? Sopravvivrei? Avrei davvero il
coraggio di spiegare un nuovo paio di ali una volta ancora? Il coraggio di
rischiare di cadere ancora?!
Se anche una parte di me mi incita a
farlo, è sempre l’altra che ha il sopravvento…
Quante volte sfiori il sole
e rimani col cuore a pezzi,
precipiti in un mare di dubbi
sui tuoi insuccessi,
solo il Signore sa quanto male
m’ ha fatto l'amore,
non ci son parole rimane tra due persone.
Ti trovi solo al suolo e
non sai più chi sei,
ti resta di lei solo di lei.
Ma io volerò una voce mi dice
farlo è possibile,
non smettere di credere
per me vuol dire vivere.
Sposto velocemente lo
sguardo prima che tu ti accorga che stavo a fissarti. Non sono proprio in vena
delle tue battute in questo momento. Mi alzo e mi dirigo rapida alla
macchinetta del caffè che tu stesso hai regalato al distretto, e mentre aspetto
che la bevanda sia pronta appoggio la testa sulla superficie fredda del vetro.
Non
farti venire strane idee, Kate! Hai già sofferto troppo! E un bambino nel corpo
di un uomo non è certo quello che ti serve per star meglio!
Mi rimprovero da sola,
nella speranza che serva a qualcosa.
Effettivamente i miei
pensieri non sono poi così sbagliati: una possibile storia con Castle non
sarebbe altro che un suicidio gratuito! Sarebbe masochismo puro! E il dolore
che patirei sarebbe insopportabile. Perché una cosa è soffrire per un amore
fasullo. Un’altra e soffrire per il vero amore! E la seconda opzione,
nel mio caso, credo sarebbe fatale.
Sento la porta aprirsi
alle mia spalle e voltandomi mi accorgo che Castle mi ha seguito. Dio! L’ho
detto io che è un bambino! Anzi: è peggio di un bambino!
“ Stai bene?” Mi chiede
l’uomo fissandomi intensamente. Distolgo lo sguardo e mi concentro sul caffè
bollente nella tazza.
“ Benissimo!” Affermo
enfatizzando forse troppo sul termine. E questo vuol dire commettere un errore
imperdonabile davanti a Rich Castle.
“ Sicura?”
“ Sicurissima!” Mi sto scavando la fossa da sola, ne sono consapevole. Ma che
altro posso fare? Di certo non voltarmi! Se lo facessi mi ritroverei faccia a
faccia con l’uomo che sono certa d’amare, e che proprio per questo esercita un
certo ascendente su di me. Il che può risultare molto pericoloso al mio
autocontrollo. E già una volta questo se n’è tranquillamente andato a farsi
benedire.
Era
una copertura, Kate!
Ma chi voglio prendere
in giro. Lo so io e lo sa Castle quanto questa bugia non stia in piedi. E proprio
per questo non abbiamo mai affrontato l’argomento. Perché ci metterei davvero
poco a sventolare bandiera bianca dichiarandomi così sconfitta. E io non
voglio!
Sento una mando calda
afferrare il mio polso e mi volto sorpresa verso Castle. Gli occhi azzurri dell’uomo
mi fissano ancora più intensamente di prima, e riesco a scorgere qualcosa in
essi. Qualcosa che non ho il coraggio di chiamare per nome.
“ Kate…”
Sospiro piano sentendolo
pronunciare il mio nome. È successo così raramente che lui lo facesse. Sarà che
ogni volta l’ho rimproverato? Ma anche quella non è stata che una finzione. Io amo
il modo in cui pronuncia il mio nome. Ma ogni volta che lo fa il mio cuore si
perde in capriole e sento che sto per cedere.
Non so quando ma mi ha
levato la tazza dalle mani che ora sono imprigionate tra le sue. E mi sento
così fragile a confronto con lui. Così fragile che potrei abbandonarmi a quell’uomo
da un momento all’altro, e probabilmente non me ne pentirei nemmeno. Non per le
prime ventiquattr’ore almeno.
“ Castle…”
Scuote la testa e mi
sorride dolcemente. Ce la sta facendo: sta liberando le mie ali dalle catene in
cui le avevo imprigionate! Sta facendomi crollare a lui!
Non rinunciare
mai,
apri le ali e vai,
non è l'ultima volta che cadrai ma ti alzerai,
vedrai la troverai e allora volerai,
oh Icaro!
Non
rinunciare Kate! Non farlo mai! Non rinunciare solo per paura di soffrire!
Ma non posso dire solo per paura di soffrire. È legittima
questa mia paura. E anche Castle lo sa bene. Lo sa perché ormai mi conosce;
comprende il mio stato d’animo e sa come trattarmi; comprende quali pensieri mi
passino per la testa e allora resta in silenzio, evitando le sue solite
battute. Si, Castle sa tutto questo. E me lo sta dimostrando anche in questo
momento, rimanendo fermo a fissarmi, aspettando che sia io a decidere come
agire.
E
allora Kate? Come deciderai di agire? Spiegherai le ali e volerai? O rimarrai
saldamente ancorata al terreno con la paura che preme sulle pareti del tuo
cuore?
Arrivare fin lassù
non,
sai più che senso ha,
ma non vuoi di certo
vivere a metà
Verrà il giorno in cui vedrai
nel cielo solo lei e
con un battito di cuore volerai.
Decidere
di provare a raggiungere nuovamente il sole?!
Si,
forse… Ma quale sarebbe il prezzo da pagare? Quanto sarebbe il dolore che
pervaderebbe poi il tuo cuore se ancora
una volta le ali si sciogliessero?
Decidere
di amare ancora, di rincorrere la felicità! Ha un senso? Vale davvero le pene
che devi patire? Quella felicità – se esiste – può ripagarti e farti affermare “sì,
ne valeva la pena.”?
Ora,
guardando dentro gli occhi azzurri di Richard Castle, la fiamma di si inizia a
bruciare.
Tutti vogliono
volare,
ma quanti sono disposti
a rischiare di farsi male, cadere,
ricominciare tanti si accontentano
solo di camminare, ma tappando le ali al cuore che
cosa si vive a fare?
perché senza amare siamo angeli a metà
a volte viene da pensare quello vero non esiste
ma il cielo è pieno di stelle e di certo
c'è una di quelle più belle che splende solo per
me.
Ma è coperto da qualche nuvola passeggera
ormai non ho più paura e resisto in questa bufera.
Perché noi persone dopo storie che finiscono,
siamo proprio come tanti Icaro che dicono.
Sento
la presa sulle mie mani rafforzarsi e un attimo dopo mi trovo attaccata al
petto di Castle mentre il suo fiato mi solletica il collo. Tremo a quell’effimero
contatto. Tremo di desiderio e paura al contempo. E lui se ne accorge.
Una
sua mano lascia rapida le mie e mi trae a sé stringendomi la vita. Ormai non ci
sono più millimetri a separare i nostri corpi. E il suo fiato ancora sul mio
collo sta mandando in pezzi la mia razionalità.
“
Son qui, Kate. Sono qui e non me ne andrò mai, nemmeno se sarai tu stessa a
cacciarmi. Potrai mandarmi via, ma tornerò sempre. E continuerò a tornare fino
a quando non ti vedrò sorridermi felice. E anche dopo. Tornerò proprio per quel
sorriso.
Ti
amo, Kate…”
Le
sue parole si perdono contro il mio collo. Tremo ancora più violentemente di
prima.
Lui
mi ha sempre capita, e anche in quel momento non si è smentito. Ha compreso le
mie paure e con poco parole e un gesto di una dolcezza disarmante le ha
dissipate.
Chiudo
gli occhi e mi abbandono per un momento, un momento solo in cui non voglio
pensare. Un momento in cui mi basta sentire il suo fiato caldo sul collo e il
suo cuore rimbombare dentro al mio petto data la nostra vicinanza.
Lui
è il mio sole. Lui è quello che ha trapassato la mia corazza con la sua
dolcezza e le sue battute che hanno strappato un sorriso al mio volto anche
quando la tristezza sembrava infinita. È quello che ha dissipato il buio in cui
ero caduta avvicinandomi troppo al sole sbagliato.
Lui
è la mia stella guida. Quella che brilla anche quando le nuvole si addensano
cupe; quella che sai t’indicherà sempre la via giusta; quella che brillerà solo
per te. Quella che non ti abbandonerà mai.
Sorrido
prima di fissarlo nuovamente negli occhi. Lui mi accarezza piano i capelli e
senza che me ne renda conto le nostre labbra si sono già incontrate. E tutte le
mie paure e i miei dubbi sono scomparsi definitivamente.
Non rinunciare
mai,
apri le ali e vai,
non è l'ultima volta che cadrai ma ti alzerai,
vedrai la troverai e allora volerai,
oh Icaro!
L’ho fatto! Ho spalancato
nuovamente le ali per raggiungere il sole!
Ma questa volta non
voglio solo sfiorarlo. Questa volta voglio afferrarlo con entrambe le mani per
non lasciarlo mai più andar via. E questa volta, lo so con certezza, le mie ali
non si scioglieranno come quelle di Icaro. Icaro che aveva fabbricato ali di
cera che si erano sciolte a causa del calore del sole. Le mie non saranno ali
di cera. Le mie mi permetteranno di arrivare là dove Icaro ha fallito. E anche oltre.
E se mai rischiassi di
cadere ancora, sarà il sole stesso ad afferrarmi prima che accada. Sarà il mio sole impedirmi una nuova picchiata
verso il basso.
E io non smetterò mai
più di volare.
Salve!
Questa è la prima ff di Castle che scrivo. Vi prego di essere clementi con
me! È che dopo aver sentito la canzone Icaro dei Gemelli Diversi non ho potuto
fare a meno di scrivere.
Spero vi piaccia.
Baci Baci