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Autore: chemicalscollide    16/06/2011    0 recensioni
Tre ragazze italiane, migliori amiche, si ritrovano a vivere in una città nuova come Londra. Qui faranno amicizia con quattro ragazzi che le aiuteranno, le faranno crescere e con i quali instaureranno una bellissima amicizia (e, chissà, forse qualcosa di più) che li porterà ad appoggiarsi sempre l'un l'altro. Durante questa storia tutte e tre si troveranno in situazioni in cui dovranno compiere scelte importanti ed è per questo che è stato scelto questo titolo.
Il racconto è visto da Giulia, una delle tre ragazze, ma non mancano i POV dei vari personaggi.
E' la prima fanfic che abbiamo scritto, io e le mie due amiche, qualche anno fa, quindi siate magnanimi :) E' già completa, perciò posterò regolarmente. Solo un avvertimento, è un po' lunghetta!
Buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cade la pioggia e tutto lava…”
Magari. Si potrebbe cancellare quel ultimo periodo. Pioveva da più di mezz’ora ormai ed io ero in stato catatonico, fissando le gocce mentre sbattevano sui vetri della mia finestra. Quel tempo scuro e grigio rispecchiava proprio il mio umore. Avevo voglia di piangere.
Dimmi a che serve restare lontano in silenzio a guardare la nostra passione che muore in un angolo e… non sa di noi
*Danny, mi manchi. Mi manchi come non mai. Mi manca il tuo farmi sentire importante, desiderata. Mi mancano le coccole che ci scambiavamo con tanto amore, i tuoi baci così diversi da adesso. Mi manchi tu, il ragazzo di cui mi sono innamorata, quello dolce e romantico, che mi scriveva le canzoni, il ragazzo fragile e forte nello stesso tempo. Dove sei?*
DRIIN: squillò il telefono. Alzai la cornetta.
“Pronto?”
“Amore!” la voce di Danny mi arrivò felice dall’altra parte del telefono.
“Ciao Dan”
“Amore, devi assolutamente venire da me. Dobbiamo festeggiare!”
“E cosa di preciso?”
“E’ una sorpresa!”
“Ok, il tempo di vestirmi e vengo”
“A dopo, ti amo” e attaccò. Restai così, in silenzio per qualche secondo a fissare la cornetta, quasi a sperare che potesse ridarmi il mio ragazzo. Sospirai.
*Chissà che sarà successo.* Con calma mi alzai e iniziai a vestirmi. Poi uscii con l’ombrello, mentre la pioggia continuava imperterrita a cadere.
*Chissà, forse si comporterà diversamente. Forse ha capito. O almeno prima o poi lo farà.* Me lo dicevo da un po’ di tempo ormai, ma la consapevolezza che non sarebbe più tornato come prima cominciava a farsi strada purtroppo. Avevo l’impressione che ormai fosse perduto…
Davanti casa sua e degli altri, bussai. Mi aprì Tom con un sorriso.
“Ehi, Giulia, che ci fai qui?”
“Danny mi ha chiamato dicendomi di passare… per festeggiare non so cosa”
Prima che Tom potesse rispondermi, eccolo scendere dal piano di sopra, raggiante. Si avvicinò e me e mi baciò frettolosamente.
“Finalmente sei arrivata! Vieni, andiamo in camera”
“Mi spieghi cos’è successo?”
“Prima festeggiamo” quindi mi prese per mano e mi trascinò per le scale. Lanciai un’occhiata a Tom, che scosse la testa.
Appena chiusa la porta, si voltò di scatto verso di me e iniziò a baciarmi con forza e a spogliarmi; io passiva lo lasciai fare, perché nella mia testa c’era solo l’idea che era finita, lo sentivo, non riuscivo più a provare niente, neanche quando lo sentivo su di me, era tutto diverso… *E’ finita, è finita* continuavo a ripetermi. Avevo la testa completamente vuota. Mi sentivo svuotata come non mai.
Mi voltai dall’altra parte, sotto il lenzuolo, e mi lasciai sfuggire qualche lacrima. Poi le asciugai senza farmi vedere, cercai di imbastire un sorriso e mi voltai verso di lui.
“Allora, si può sapere cosa abbiamo festeggiato?” chiese mentre mi alzavo e iniziavo a vestirmi.
Lui sorridendomi eccitato mi rispose: “Partiamo per il tour! In tutta Gran Bretagna!”
Pugnalata al cuore. Sentii il mio sorriso scivolare via.
“Che cosa? E per quanto?”
“Per 3 mesi. Non è fantastico?”
Altra pugnalata. *Qualcuno tolga questo coltello, mi fa troppo male.* Non riuscii a dire niente, solo a guardarlo con la bocca aperta. All’improvviso, dentro di me salì una rabbia fortissima, ma invece di trattenerla, stavolta non riuscii a far altro che a lasciarla uscire.
“Stai scherzando spero!” mi ritrovai quasi ad urlare.
“No, affatto. Scusa non sei contenta per me?” mi guardò confuso.
“Per niente! Cioè, tu è da troppo tempo che ormai non mi fili più, non ti fai più vivo, ti dimentichi degli appuntamenti e non ti accorgi di quanto sto male. Pensavo che la situazione si era risolta, quando siamo stati a Parigi stavo benissimo e per un momento, stupidamente, ho pensato che eri ritornato il Danny di sempre. Che idiota. Ormai per te esistono solo Mark e gli altri ragazzi della casa discografica, non stai neanche più di tanto con Tom, Dougie e Harry, ma soprattutto, non stai più con me! E io ho sempre cercato di fare finta di niente, mi dicevo che era una fase passeggera, una conseguenza dell’essere diventato famoso, che l’avremmo superata, ma mi sono accorta che non si può più andare avanti così, non posso stare con una persona a cui non interesso più, che non mi cerca più… e dopo tutto dovrei anche essere felice che parti e che per tre mesi non ti vedrò?” presi fiato, trattenendo le lacrime.
“Ma come non ti cerco più, non ti filo più? Scusa, e adesso che ho fatto?”
Lo guardai incredula. Ma perché non capiva?!
“Che cosa? Secondo te è questo stare con una persona? È dire: ‘Ehi, oggi ho voglia di una scopata, fammi chiamare la mia ragazza!’ E no, caro, io non ci sto. Mi ignori per settimane intere, adesso siamo andati a letto e per te questo è stare con qualcuno? Danny, ma dove diavolo sei finito? Non sei più tu. E io così non ci sto. Ne ho abbastanza!”
Mi voltai e sbattei la porta, scesi le scale di corsa, quando mi ritrovai Tom davanti. Dovevo avere una faccia sconvolta perché mi chiese: “Ehi, cos’è successo?”
“Mi sono stufata, Tom, non ce la faccio più!”
Trattenni a stento le lacrime. Tom mi abbracciò. “Mi dispiace. Non lo riconosco più nemmeno io!” mi strinse forte. “E’ un deficiente se si lascia scappare una come te!” aggiunse dolcemente. Io riuscii a sorridere un po’. “Meno male che ci sei tu”
Ma ecco i passi di Danny scendere rapidi le scale.
“Io vado” e dopo averlo salutato, uscii di corsa, dimenticandomi di prendere l’ombrello. Cosa non intelligente, visto che continuava a piovere imperterrito.
Le gocce scorrevano sul mio viso, mischiate alle lacrime che erano iniziate a scendere. Oh, Danny! Perché? Non riuscivo a smettere di piangere… arrivai davanti casa, e come un fulmine, mi apparve un’immagine davanti agli occhi: 7 mesi prima, sotto la pioggia, noi due stretti e uniti nel nostro primo bacio, così indimenticabile… e uno dopo l’altro ecco scorrere nella mia mente tutti i ricordi più belli vissuti con lui, il ragazzo perfetto, bellissimo, dolcissimo che amavo come non mai… ed erano immagini che mi facevano male, mi colpivano al cuore, spezzandolo in mille pezzi, che avevo l’impressione non sarebbero riusciti mai a ricomporsi. E giù lacrime e ancora lacrime, fino a che non ne avevo più.
Decisi di entrare, bagnata come un pulcino. In silenzio, mi avviai in camera, mi misi dei vestiti asciutti con la mente svuotata, non riuscendo a capire cosa stessi facendo di preciso e, muovendomi con gesti meccanici, andai verso mamma. Sapevo cosa dirle, ormai avevo deciso, anche se si trattava di una decisione dolorosa e molto difficile.
“Mamma?”
“Sì?”
“Ho cambiato idea. Torno in Italia con voi!”
 
***
 
DANNY’S POV
 
Per un attimo penso stia scherzando. Poi la guardo bene negli occhi, quei suoi bellissimi occhi, e realizzo che sta male sul serio, lo vedo che cerca di trattenere le lacrime. Ecco, è uscita di corsa. Probabilmente non mi vuole più vedere.
“Giulia” riesco solo a mormorare tra me e me. Mi alzo di corsa anche io, per rincorrerla, ma appena metto piede sulle scale, sento la porta sbattere.
“Daniel Alan David Jones!” urla Tom, dal piano di sotto. Lo raggiungo lentamente. È piuttosto arrabbiato.
“Lo sai che sei il più grosso coglione sulla faccia della terra?”
Lo guardo, non sapendo cosa dire.
“Quella ragazza è una santa, io me n’ero andato da un pezzo. Ti ama sul serio, e tu l’hai trattata malissimo, come hai fatto con noi. Il successo ti ha proprio dato alla testa!”
Mentre cerco di assimilare quelle parole, la porta si apre ed entrano Doug e Harry.
“Ehilà!” esclamano. Poi guardano Tom, con la faccia furiosa, e poi me.
“Cos’è successo?” chiede Harry preoccupato.
“E’ successo che Giulia ha litigato con lui e finalmente si è decisa a lasciarlo!”
“Oh, ha fatto bene!” esclama Dougie. “Ultimamente sei insopportabile!”
“Povera ragazza, chissà come starà…”
“Di sicuro malissimo,  come sta da parecchio ormai, me ne ha sempre parlato, ma stavolta si vede che non ce la faceva più!” spiega Tom.
Li sento parlare ancora, ma non riesco a cogliere il senso delle parole, perché nella mia mente comincia a farsi strada l’idea che lei non c’è più, che l’ho persa.
“Sono un coglione!” mormoro dopo un po’. “Sono proprio un coglione!” ripeto a voce più alta.
“Bentornato fra noi, Danny!”
  
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