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Autore: sesshy94    16/06/2011    2 recensioni
Una mini story composta di soli tre chap sui momenti più importanti della vita di Rapunzel e Eugene.
Spero che vi piacerà e che recensirete numerosi!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì piano la porta

Aprì piano la porta. Sussultò quando la sentì cigolare e si fermò, credendo di aver sentito dei passi, lungo il corridoio.

Aspettò qualche minuto, in assoluto silenzio, ascoltando; poi quando fu certo che non c’era più nessuno, aprì la porta e fece spuntare la testa, scandagliando il corridoio, in cerca di guardie o peggio ancora di servitori.

Bene non c’era nessuno. Veloce come il vento si precipitò fuori e cominciò a correre lungo il corridoio.

Si fermò davanti ad una porta finemente intagliata e sorrise fra se e se.

Ma tu guarda se per poter stare con la MIA ragazza, devo sgattaiolare di nascosto nella sua camera! Ahh la mia vecchia professione si rivela essere assai utile in questi casi!” pensò Eugene divertito, prima di entrare nella camera.

Chiuse la porta senza fare rumore e poi si avvicinò al letto dove Rapunzel dormiva beata.

Eugene si fermò ad osservarla, lo sguardo fattosi improvvisamente dolce.

I raggi della luna le illuminavano il volto, così sereno che Eugene quasi si sentì in colpa per quello che stava per fare.

Ma poi scosse la testa. Avevano passato tutto il giorno separati, perché i genitori di Rapunzel erano decisi di fare di entrambi dei perfetti Reali, e lui aveva decisamente voglia di passare un po’ di tempo solo con la sua Rapunzel.

Si avvicinò al letto e le accarezzò delicatamente il volto.

“Rapunzel.” La chiamò piano. Lei mugolò qualcosa girandosi dall’altra parte.

“Oh andiamo, svegliati!” disse, un filino spazientito Eguene, poggiandolo una mano sulla spalla.

Rapunzel si mosse, girò la testa e aprì leggermente gli occhi.

“Eguene.” Sussurrò. Poi si svegliò completamente e di soprassalto.

Stava per parlare, ma Eugene fu più svelto e le posò una mano sulla bocca, impedendole di urlare o fare alcunché che avrebbe potuto attirare persone indesiderate.

Si portò l’indice alle labbra, facendole segno di tacere. Rapunzel annuì, e Eugene tolse la mano.

“Eugene! Che ci fai qui?” sussurrò infatti la ragazza, sorpresa, felice e forse leggermente preoccupata per quella intrusione notturna.

“Sono venuto a passare un po’ di tempo con la mia ragazza.” Sussurrò l’ex ladro, stendendosi sopra la ragazza, prendendole il volto fra le mani e baciandola con passione.

Rapunzel si lasciò trasportare da quel bacio, constatando quanto le fossero mancate le labbra di Eugene, quel giorno.

Quando si separarono la ragazza sorrise dolcemente.

“Sei pazzo.” Bisbigliò dolcemente.

“Si, di te, biondina!” le rispose lui, guardandola con amore. Con una mano cominciò ad accarezzarle una guancia, per poi scendere lungo il collo e attirandola nuovamente a se per baciarla.

Senza separarsi dalle sue labbra, le passò una mano sulla schiena e, facendo leva sul gomito si tirò a sedere, portandosi appresso Rapunzel.

In quel modo poteva tranquillamente slacciare i lacci che stringevano la veste che la ragazza usava per dormire.

Sentendo le mani del ragazzo armeggiare con i lacci, Rapunzel si separò dalle sue labbra, con un espressione preoccupata sul volto.

“Eugene, che fai?” Mormorò, spaventata, ma anche incuriosita: i brividi che aveva sentito lungo la schiena, erano ben diversi dai brividi di freddo.

Sentendo quella nota preoccupata nella voce della ragazza Eugene si fermò, realizzando che Rapunzel era stata rinchiusa per diciotto anni.

“Scusami biondina, mi sono fatto prendere dalla foga.” Le disse dispiaciuto, togliendo la mano dalla schiena della ragazza.

“No...insomma non…era piacevole.” Disse lei.

Eugene la guardò divertito., intuendo lo stato d’animo della sua amata.

“Sei confusa?” le chiese.

Lei lo guardò con i suoi enormi occhioni verdi.

Poi annuì.

“Ti fidi di me?” le chiese nuovamente Eugene.

“Certo!” rispose lei con foga.

“Allora sta tranquilla. Non ti farei mai del male.” Le sussurrò lui a fior di labbra, prima di baciarla. Di nuovo riprese in mano i lacci e ricominciò a litigarci.

“Accidenti a questi cosi, ma come si slacciano.” Imprecò dopo un po’.

Rapunzel rise e si portò le mani dietro la schiena.

“Lascia, faccio io.” Disse divertita, sciogliendo in un secondo il nodo. Eugene la guardò infastidito.

“Mi sono fatto battere da dei lacci.” Disse incrociando le braccia al petto e mettendo su un’aria imbronciata, che fece scoppiare Rapunzel a ridere. Anche l’ex ladro rise: almeno la tensione era riuscita a scioglierla.

La veste finì per terra, ed Eugene si soffermò ad osservare il corpo nudo della sua biondina.

“Sei bellissima, lo sai.” Le disse, poi le posò un delicato bacio sulle labbra. Da lì si spostò sul collo, e poi continuò a scendere, soffermandosi poi sul suo petto.

A Rapunzel si mozzò il fiato: quei baci le procuravano dei brividi a lei del tutto nuovi.

Eugene continuò così per vari minuti. Senza separarsi dal suo collo, la fece stendere sul letto, poi la guardò negli occhi.

“Se vuoi…mi posso fermare.” Le disse, ben sapendo che non ci sarebbe riuscito.

“No…no Eugene.” Gli rispose Rapunzel, col fiato corto.

Lui sorrise, felice. Con un mano scese lungo il suo fianco e prese delicatamente una coscia, spostandola di lato, per stare più comodo.

Rapunzel lo guardava ancora negli occhi, quando sentì un’improvviso dolore nascerle nel basso ventre.

Si morse a sangue un labbro, ma ben presto quel dolore diminuì.

“Rapunzel…” la chiamò piano Eugene.

“Stai bene?” le chiese premuroso. Lei annuì, incapace di parlare. Il dolore tornò a farsi sentire, quando Eugene cominciò a muoversi, ma ben presto si trasformò in piacere.

Un piacere che crebbe travolgendo entrambi.

Quando si esaurì, Eugene, si abbandonò sull’incavo della spalla di Rapunzel, col respiro affannoso. Rapunzel gli allacciò le braccia dietro il collo.

Quando entrambi furono in grado di parlare, Eugene scivolò lungo un fianco e posò una mano sulla guancia di Rapunzel.

“Stai bene, blondie?” le chiese di nuovo.

Lei annuì.

“Non so perché avessi paura di una cosa così bella.” Sussurrò.

Eugene sorrise.

“Ti amo blondie.” Le sussurrò.

“Ti amo anche io.”

 

ANGOLO AUTRICE

Waaaaaa…la mia ventesima storia!!! Che bello sono così contenta!! Cooomunque come già detto questa è una mini story composta di tre soli chap…tre momenti importanti nella vita di Rapunzel e di Eugene. Lascio immaginare a voi quali saranno gli altri due!! Vi prego ditemi cosa ne pensate!!

Un bacione a tutte/i!

 

 

  
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