Anime & Manga > Full Metal Panic
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Autore: Neko_Aya    04/03/2006    10 recensioni
Questa è la mia personale versione della fine del TSR! xD Ce la faranno quei due a dichiararsi, una buona volta?!
Attenzione! Questa storia si svolge DOPO gli eventi della terza serie di FMP, The Second Raid e quindi contiene spoilers. Se non volete sapere nulla, non leggete! ^_^
Scusate. Ho deciso, per ora di concluderla qui, anche perchè non ho nè tempo, nè idee per portarla avanti. Forse un giorno la continuerò, si vedrà. ^^
E' vietato inserire il doppio tag br nelle introduzioni.
Rosicrucian e Nami, assistenti amministratrici.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomiiiii!! ^__^ Si, di nuovo a rompere! XD Mi sono vista tutta la 3^ serie di FMP e la fine mi ha talmente rattristata che non potevo lasciarla com’era! xDD Si, lo so che dovrei continuare le altre fic, però non ho uno straccio di idea! ç__ç Uffa…Vabbè! Comunque la storia si svolge praticamente alla fine della serie! Come noterete ho ripreso le ultime battute dell’ultimo episodio perché mi sono piaciute particolarmente, e da li ho sviluppato la storia! ^ò^ Spero vi piaccia!
Ah, non è una One Shot, quindi non vi libererete così facilmente di meeeeee! xDDD

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La storia contiene SPOILER  sulla 3^ serie di Full Metal Panic! The Second Raid. Quindi chi non volesse sapere niente è meglio che non legga. xD Io vi ho avvertiti, poi non lamentatevi con me se non leggete gli avvertimenti. ù_ù

Bene! Vi auguro buona lettura! ^_^
Rin

- Sousuke! Perché non cresci mai?! Sei sempre così…

Un altro giorno all’Istituto Jindai stava per finire, e, come al solito, due ragazzi stavano litigando. Anzi, una ragazza stava sgridando un altro studente. Ma c’era qualcosa di diverso quel giorno…Cosa?
Avevano combattuto una battaglia dura, durante la quale entrambi sarebbero potuti morire, e con loro decine e decine di altri soldati.
Ma, fortunatamente, una ragazza dai lunghi capelli blu riuscì, a suo modo, a sistemare la situazione.

- Sei sempre, sempre, sempre, sempre…
Il corridoio era vuoto, erano soli. Il ragazzo, con la testa china, era già pronto a ricevere la sua dose di Harisen giornaliera.
- Sempre…Sempre…
La ragazza si bloccò. Il giovane non ne capiva il perché, e si sentì ancora più confuso quando lei gli si aggrappò, mettendosi a piangere.
- Ho avuto paura…Cosa pensavi di fare lasciandomi qua da sola, Sousuke?
- Chidori…
La ragazza lo ignorò. Odiava sentirsi chiamare per cognome da lui…Anche se poteva sembrare strano, voleva che la chiamasse per nome.
- Non ti perdonerò mai! E non provare a dirmi che ti dispiace, perché non cancellerà niente! Sei solo…Uno stupido…Stupido…
Sousuke non sapeva cosa dire. Aveva tra le braccia la ragazza per cui aveva rinunciato persino a combattere, e non sapeva assolutamente cosa fare. Cercò poi di abbracciarla, ma…

- Sagara-kun! Cosa hai fatto a Kana-chan?! - Una ragazza dai capelli biondi li interruppe, insieme a tre sue amiche.
- To…Tokiwa…!
- Sagara-kun, perché Kana-chan piange?! - Intervenne una seconda.
- Sei un ragazzo spregevole, povera Kana-chan! - Si aggiunsero le restanti.
Ad un tratto, il bruno strinse le spalle di Kaname, lasciando stupefatte sia quest’ ultima che tutte le ragazze presenti.
- Non è successo nulla, Tokiwa. Ora noi torniamo a casa… - disse Sousuke, andandosene poi seguendo Kaname.
- Ma…che diavolo è successo?! - si chiesero le ragazze rimaste.
- Chi lo sa! Comunque domani avremo un argomento scottante di cui parlare!! - sentenziò Kyoko. (Pettegole =_=’ ndRin)

--

Non avevano parlato per tutta la durata del viaggio. Kaname non piangeva più, ma solo per lo shock di essere stata abbracciata da Sousuke. Infatti tratteneva ancora a stento le lacrime.
Il ragazzo l’accompagnò fino al suo appartamento e fece per andarsene quando lei lo richiamò. Voleva che entrasse, e Sousuke accettò.
Dopo che ebbe chiuso la porta alle sue spalle, si trovò la ragazza davanti. Due lacrime le rigarono di nuovo il volto, ma questa volta una mano del ragazzo si posò leggera su di una guancia di Kaname ed eliminò, piano, una di quelle tracce bagnate. Lei lo abbracciò d’impulso, una seconda volta…
- Chidori, io… - cerco di tranquillizzarla il bruno.
- Zitto. Sousuke…Non lasciarmi più, per favore. Ho avuto…paura. Ho avuto molta paura… - si bloccò a causa delle lacrime, che ormai sgorgavano senza fermarsi - …Temevo di morire…Temevo che tu morissi, Sousuke. Pensavo che non ti avrei più rivisto…
Senza più forze, la ragazza si lasciò scivolare verso il pavimento tra le braccia di Sousuke. Lui a sua volta si sedette, con la schiena ancora appoggiata alla porta consentendo alla ragazza di continuare a stringerlo.
- Chidori…
Non sapeva veramente più che pesci prendere. Lei era li, fragile più che mai e l’unica cosa che lui riusciva a fare era ripetere in continuazione il suo cognome?! Doveva fare qualcosa, perché si era accorto che senza di lei lui, il sergente Sousuke Sagara, l’unico in grado di controllare il grande potere del Lambda Driver non era nessuno. Senza di lei lui non esisteva. Se ne accorse, però, purtoppo solo dopo che la Mithril decise di affidare Kaname ad un altro ufficiale, subito dopo quel gesto. Aveva distrutto con un pugno lo schermo del computer dove aveva letto la lettera del sollevamento dalla missione di protezione. Ma non se ne rese veramente conto fino al giorno in cui Tessa glielo urlò in faccia.
“Voglio stare con lei, non mettetevi in mezzo!”. Questo gli aveva detto il Capitano, ed era la pura verità.
Una dolce voce lo distrasse, però, dai suoi pensieri.
- Sousuke…Promettimi una cosa… - gli disse la ragazza con voce soffocata.
- Nessun problema.
- Prometti che non mi abbandonerai più?
- Affermativo. E’ la mia missione.
Kaname abbassò lo sguardo delusa. Era davvero tutto come prima, lei gli chiedeva qualcosa e lui le rispondeva con quel suo gergo militare che la ragazza odiava tanto. Non si arrabbiò nemmeno, non ne aveva più la forza.
Sousuke però le afferrò il mento tra le dita, costringendola a guardarlo negli occhi. La ragazza cerco di dire qualcosa, ma lui la bloccò ancor prima che dicesse qualcosa.
- Ora parlo io, chiacchierona.
Riuscì, con quelle semplici parole, a strappare un lieve sorriso alla ragazza. Delle parole che non era solito dire…Per una volta stava parlando con il cuore.
- No che non ti lascerò più. Ho avuto paura anche io, e lo ammetto. Pensavo tu fossi morta, e sarebbe stata tutta colpa mia. Senza di te niente aveva più senso. La mia vita non esisterebbe più, io non esisterei più…senza di te. Io… - Ad un tratto il ragazzo diventò più rosso di un pomodoro maturo. Aveva parlato con il cuore, si…Ma era rimasto il solito imbranato! - Ecco…Io…Voglio stare con te!
Finalmente! L’aveva detto…Rosso come un peperone e con un’espressione da ebete in faccia, ma glielo aveva detto. Quello era l’importante.
La ragazza scoppiò di nuovo in lacrime, ma questa volta erano lacrime di gioia. Solo che Sousuke non se ne accorse e si sentì un po’ a disagio…
- Chidori! Se ho detto qualcosa di sbagliato, mi dispiace! - urlò il sergente, imbarazzatissimo.
- Ma no, scemo…Piango perché sono felice…Hai detto davvero delle cose stupende, grazie. Ecco…Ti ricordi quello che stavo cercando di dirti ad Hong Kong? - chiese la ragazza, altrettanto imbarazzata.
- Si, che cos’era?
- Ecco…Vedi…Io ti…Oh, accidenti! Sousuke…
Lui la bloccò mettendole un dito sulle labbra. Le sorrise e si avvicinò piano al suo volto. Pochi millimetri distanziavano le labbra dei due ragazzi, ma prima di chiudere quella breve distanza che ancora li separava, Sousuke le sussurrò qualcosa sulle labbra.
- Ti amo…Kaname…
E la baciò. Dal canto suo lei rimase scioccata ed il ragazzo si staccò poco dopo, pensando di avere fatto una stupidaggine.
- Sousuke…Finalmente… - mise le mani dietro al collo del ragazzo sorridendo - …hai imparato il mio nome… - e annullò la breve distanza che si era ricreata. In quel bacio c’erano sentimenti repressi, durante quei sei mesi durissimi, che nessuno dei due voleva accettare. Il ragazzo approfondì il bacio, stringendo finalmente la vita della ragazza. L’aveva desiderata talmente tanto…Aveva addirittura deciso, ad Hong Kong, di andare con una ragazza che le assomigliava straordinariamente. Quel giorno aveva creduto di averla persa per sempre, invece era ancora li, ed ora anche tra le sue braccia…

Si separarono controvoglia, ma la posizione scomoda in cui si trovavano non giovava affatto alla situazione.
- Sousuke, che ne dici se ci alziamo dal pavimento? E’ un po’ duro per i miei gusti.
- Affermativo. - rispose serio lui.
- Aaaaah, insomma! Devi ancora fare progressi!! - lo sgridò sconsolata Kaname.

  
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