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Autore: Kumiko_Walker    17/06/2011    5 recensioni
[Scritta per S.Valentino 2011]
-Stupido re, sono io.
-H-Hichigo?!- si spaventò Ichigo, sobbalzando sul letto, dove era sdraiato.
-Sì, sono io, volevo chiederti un favore…
-Che tipo di favore?-.
-Vorrei che portassi qualcuno qui, almeno una volta, per farmi compagnia…
[HichigoxRukia+Ichigo]
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hichigo, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Stupido re…
Hichigo continuava a pensare al suo re, che era triste.
La pioggia continuava a scendere dal cielo, contro i grattacieli che popolavano il mondo interiore di Kurosaki Ichigo.
E lui se ne stava lì, a prendere quella maledettissima pioggia, che non voleva smettere di scendere da quel cielo grigio, un tempo azzurro e limpido.
Shirosaki Hichigo, così si chiamava quella figura bianca con la testa china, con gli occhi gialli e al posto del bianco il nero negli occhi. Di fianco a lui, sulla sinistra, vi è una spada alta quanto lui, bianca.
Anche lui sembrava triste, la pioggia continuava a bagnargli il volto. Ma un po’ si considerava fortunato, se c’è la pioggia, le lacrime che gli scendevano dagli occhi, non si vedevano, confuse con l’acqua.
Tremava e piangeva, tutto solo, lontano da tutti. Non aveva mai incontrato qualcun altro oltre allo stupido re e a Zangetsu, quel vecchio decrepito con gli occhiali da sole.
Stette a pensare ancora un po’, standosene seduto lì.
Poi gli venne un’idea.
-Stupido re, sono io.
-H-Hichigo?!- si spaventò Ichigo, sobbalzando sul letto, dove era sdraiato.
-Sì, sono io, volevo chiederti un favore…
-Che tipo di favore?-.
-Vorrei che portassi qualcuno qui, almeno una volta, per farmi compagnia…
Ichigo era senza parole, uno come lui chiedeva una cosa del genere?! -Per favore…
Disse con voce roca Hichigo, odiava fare il “bravo ragazzo” che dice “per favore” e “prego”.
-E va bene, chiederò a qualcuno se vuole vederti…- rispose Ichigo, rassegnato.
-Cosa stavi dicendo, Ichigo?- chiese Rukia entrando in camera del ragazzo dalla finestra aperta.
-Rukia! Mi hai fatto spaventare!- disse Ichigo mettendosi una mano sul petto.
-Allora?- Rukia era impaziente.
-Bè… come spiegare… il mio Hollow interiore ha chiesto di voler vedere qualcuno del mondo esterno…- Ichigo abbassò la testa, imbarazzato per quello che gli aveva detto, Rukia non ci avrebbe mai creduto.
-Ah, ok! Bè, se è così, ci andrò io!- la ragazza dai capelli neri strinse il pugno con un grosso sorriso, a passo grande andò a cinque centimetri dalla faccia di Ichigo, sorridendo.
Lui arrossì, e si girò verso la finestra.
-Se ci tieni…- balbettò il ragazzo con i capelli color carota.
-Cosa devo fare?- chiese lei sedendosi sul letto.
-Emm… Hichigo…- disse Ichigo, invocando l’Hollow interiore, che doveva corrergli, per forza, in aiuto.
-Idiota! Prima si deve trasformare in Shinigami poi devi avere una connessione con lei!
-Ok, capito!- disse lui senza pensarci. Ma poi il suo cervello elaborò l’ultima frase, Ichigo non ci vide più, era rosso come un pomodoro e urlò -CONNESSIONE?!-.
-Bè, sì… se non volete avere un rapporto fisico, ma un bacio, con la lingua, può anche bastare…
-Oh Gesù!- disse Ichigo coprendosi il volto con le mani, per evitare di far vedere il rossore del suo viso alla ragazza di fianco a lui.
-Allora, cosa ha detto il tuo Hollow?- chiese lei ingenuamente.
-Emm… intanto trasformati in Shinigami- balbetto lui in preda alla confusione totale, cosa doveva fare??
-Ok!- la ragazza prese il suo Chappy e ingoiò una pillola verde, la sua anima e il suo corpo si staccarono.
-Vai a giocare!- ordinò alla sua Soul Candy.
-Ora?- chiese mentre vagava per la stanza di Ichigo.
Lui non disse niente, si limitò a prendere il suo marchio da Sostituto Shinigami e staccare la sua anima dal suo corpo.
-Ichigo ma che fai?- chiese lei.
-Rukia, perdonami per quello che sto per fare- disse lui, rosso in viso e con la testa china.
-Ichigo, cosa stai dicen- Rukia non finì la frase che si ritrovò le labbra incollate a quelle di Ichigo. Sentiva la lingua del ragazzo, dentro la sua bocca, andare a toccare la sua. La ragazza sentì una scossa andarle per tutto il corpo, cominciò a piangere di dolore, ma Ichigo non voleva staccarsi da lei. Graffiò i vestiti e la schiena di Ichigo, il dolore che provava era insopportabile. Svenne tra le braccia di quest’ultimo.

[…]

Rukia aprì gli occhi di scatto. Dove si trovava?
Aveva una fitta allucinante alla bocca, sembrava che mille spada la avessero trapassata.
Mise a fuoco la vista, restò a bocca aperta.
Era su un grattacielo blu, in orizzontale però. Tutto quello che la circondava era grattacieli, e il cielo era in orizzontale. Poi capì. Quello era il mondo interiore di Ichigo.
Si toccò la bocca, come per accertarsi che non avesse nulla di rotto, il dolore, pian piano, la abbandonava.
Si guardò attorno, e prese l’elsa della spada, c’era una presenza molto forte.
-Non ti voglio fare del male…- sentì una voce dietro di lei, ma come era come se a parlare fossero in due. Si girò di scatto, e si stupì di quello che si trovava davanti a lei.
Era Ichigo, solo bianco.
-C-Chi sei?- balbettò lei.
-Sono Shirosaki Ichigo, l’Hollow interiore di Ichigo- rispose lui. Era fatto così un Hollow dentro ad uno Shinigami? Si chiese Rukia, ma si vergognò a chiedergli una cosa simile.
-Sei tu quello che voleva vedere una persona del mondo esterno?- la Shinigami fece un’altra domanda, forse la più stupida.
-Sì- si limitò a dire Hichigo.
-Perché?- altra domanda stupida.
-Perché, io, qui, posso solo vedere quello stupido re e il vecchio decrepito Zangetsu-.
Rukia strabuzzò gli occhi, già era vero, qui non c’era nessuno oltre loro due.
-Cosa ti incuriosisce del mondo esterno?- chiese la Shinigami facendo un mezzo sorriso.
-Um… un po’ tutto…- disse Hichigo col fare da bambino dell’asilo quando cerca di chiederti qualcosa. Bè dopotutto lo si può capire, è sempre stato in questo posto, un po’ di curiosità verso il mondo esterno l’ha.
I due si sedettero su un grattacielo.
-Cosa ti interessa sapere?- chiese lei sorridendogli.
-Vediamo… vorrei sapere perché oggi è un giorno importante! Ichigo continua a dire che è oggi è una seccatura, ma allora succede qualcosa nel mondo esterno, giusto?- fece lui. Sprizzava di curiosità da tutti i pori.
-Oggi…? Ah! Oggi è San Valentino, la festa degli innamorati!-.
-Innamorati?-
-Due persona che si vogliono si danno della cioccolata che rappresenta i sentimenti. Per Ichigo è una seccatura perché le ragazze gli regaleranno la cioccolata, ma a lui non piace molto-.
-Amore?-.
-Come potrei spiegarti? L’amore è… è quel sentimento che ti fa andare il cuore a mille, appena vedi quella persona la giornata andrà sempre bene e sarai sempre felice!-.
-E’ un bel sentimento- Shirosaki era malinconico, lui non avrebbe mai provato l’amore, perché non avrebbe mai incontrato nessuna persona.
-Posso farti una domanda?- chiese Rukia, notando la malinconia di Hichigo.
-Dimmi-. -Ma qui il tempo non cambia mai?-.
Hichigo la guardò negli occhi, un po’ sorpreso da quella domanda.
-Il tempo cambia, quando il re è triste comincia a piovere, ma io odio la pioggia. Darei al re tutta la mia forza, per eliminare la cosa che lo rende triste-.
-Il re… sarebbe Ichigo?- chiese Rukia all’Hollow
-Sì-.
-Tu odi la pioggia… ma sei tutto bagnato- disse Rukia osservando i vestiti fradici e i capelli di Hichigo -perché?-.
-Piango- rispose lui come un sussurro.
-Eh?-.
-Piango- ripeté l’Hollow -quando piove, nessuno si accorge che io sto piangendo, le mie lacrime si aggiungono all’acqua che cade dal cielo-. Rukia notò un po’ di imbarazzo di Shirosaki, aveva abbassato la testa e aveva messo una mano sul viso per coprirlo.
-Non ti devi sentire in imbarazzo- disse la Shinigami, alzandosi e andando verso di lui, poi lo abbracciò. Rukia era bassa, la sua testa era proprio giusta sopra quella dell’Hollow. Lei gli accarezzava i capelli bianchi, poteva sentirne l’odore. Odore di fragola.
La Shinigami ebbe un brivido, al contatto con Hichigo le venne la pelle d’oca. Era freddo come il ghiaccio.
Shirosaki se ne stava lì, ha gustarsi quel abbraccio, con un sorriso sulle labbra. Stare con quella Shinigami era confortante, ora che ci pensava non gli aveva chiesto ancora il suo nome, ma non aveva importanza ora. Voleva stare lì per sempre, voleva che il tempo si fermasse. La ragazza aveva un profumo di agrumi molto intenso, che gli dava fastidio alle narici.
Il suo cuore cominciò a battere a mille. Era questo l’amore che le aveva parlato prima la Shinigami? Bè, non voleva saperlo comunque, basta che fosse stato così ancora un po’. Si sentiva così… bene.
Rukia si staccò un secondo da lui, solo per vederlo in faccia, ma le sue mani stavano ancora accarezzando i capelli dell’Hollow.
La Shinigami poteva vedere negli occhi di Hichigo tutta la malinconia e la tristezza che portava dentro al cuore.
Non le facevano paura i suoi occhi gialli, era quasi come se la confortassero.
-Posso sapere il tuo nome, Shinigami?- chiese Hichigo, con una voce dolce.
-Rukia… Rukia Kuchiki!- disse lei, un po’ imbarazzata dal tono di voce dell’Hollow.
I loro volti si avvicinarono sempre più. Doveva succedere.
Un bacio ricco di passione e desiderio, le loro lingue andavano in una sincronia perfetta.
Hichigo era freddo, ma Rukia sentiva un caldo pesante provenire da lui.
L’Hollow si lasciò cadere indietro, sempre con le labbra attaccate a quelle della Shinigami, facendola atterrare sopra lui. Cominciando a spogliarla, e lei faceva lo stesso.
Si erano innamorati in un giorno. Rukia, all’inizio, voleva solo parlare all’Hollow, adesso voleva tutti i suoi sentimenti, li voleva con tutta se stessa.

[…]

Rukia si rivestì in fretta, aveva i capelli tutti scompigliati e il kimono nero stropicciato.
-Ci vediamo, Hichigo- disse lei. Gli diede un veloce bacio a stampo sulle labbra.
La Shinigami cominciò a dissolversi, stava per tornare nel mondo esterno.
-Ti prometto che ritornerò a trovarti!- quasi urlò, alcune lacrime andarono giù per le sue guance.
-Io ti aspetterò!- rispose con un cenno alzandosi sorridendo.
Rukia sorrise, facendo un cenno con la mano.
Ora Hichigo si doveva ricordare che il prossimo San Valentino avrebbe regalato dei cioccolatini a Rukia. E avrebbero fatto di nuovo l’amore. Ora lui non si sentiva più solo e non odiava più così intensamente la pioggia…


Note dell'autrice: Ok, non fucilatemi. Io sono un'amante dell'Ichiruki, ma anche l'Hichiruki non mi dispiace. Andiamo al punto: forse ho corso troppo, ma mi è piaciuto molto scriverla, per dirla in parole povere, Rukia ha provato compassione per Hichigo e se ne è innamorata (colpo di fulmine!).
Vorrei dire una cosa: l'idea della "connessione" non è mia, ma ho preso spunto dal manga "Parassite Pal" di Takumi Ishida!
   
 
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