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Autore: Kumiko_Walker    17/06/2011    1 recensioni
-Forse Yo-nii si è innamorato di Mamo-nee!- disse Suzuna.
-Ma figurati- rispose Mamori, facendosi aria con la mano.
-Io non ho mai visto quello stupido demone, così- intervenne Musashi, bevendo l’acqua da una cannuccia.
-Hiruma innamorato? N-non è possibile!- balbettò Kurita in preda al panico.
-Che stupidi, lui non si è innamorato di me!- Mamori scandì bene le parole, con un tono acido ed arrabbiato.
[HirumaxMamori]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamori Anezaki, Youichi Hiruma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hiruma Yoichi era fatto così, un demonio dai capelli neri tinti di biondo, due occhi azzurri che possono diventare gli occhi di un demone inferocito, i lunghi denti da squalo, le orecchie sono a punta con vari piercing. Come ciliegina sulla torta ha un carattere aggressivo e una vasta gamma di armi da fuoco. Un vero demonio, ecco chi è Hiruma Yoichi.
La manager della squadra, Mamori Anezaki, di altezza normale e abbastanza magra. I capelli castani e gli occhi azzurro scuro, ha un carattere molto materno e questo la spinge a prendersi cura di Hiruma. Il Diavolo e l’Angelo, insomma.
-Nano maledetto!- ecco come incomincia una tipica giornata di allenamento, con Hiruma che sgrida Sena (alias Eyeshield 21) per qualsiasi cosa il poveretto sbaglia, e non perde mai l’occasione di sparare con una delle sue armi.
-Hiruma-kun, smettila di dare fastidio a Sena!- Mamori era arrabbiata, si era presa sempre cura di Sena, fin da piccoli. Quando aveva scoperto che in realtà lui era Eyeshield 21, si era messa a piangere, ma superò la cosa molto velocemente.
-Zitta, dannata manager!- il quaterback aveva assunto un’aria demoniaca che metteva i brividi.
-NON CHIAMARMI CON QUELLO STUPIDO SOPRANNOME, IO HO UN NOME: MAMORI ANEZAKI!- ribattè lei, avvicinandosi al ragazzo che aveva un ghigno malefico stampato in volto.
-Questo lo so anche io, dannata!- le parole che pronunciò, con un timbro pieno di cattiveria, fecero impallidire Mamori, il ragazzo le dava ragione? Mai successo, la aveva sempre avuta vinta lui, non dava mai ragione a nessuno, allora perché? Forse faceva parte di un qualsiasi piano malefico da lui architettato per farla cedere.
La ragazza vide Hiruma che si allontanava e faceva sbattere la porta della loro “base”.
-Ma che gli succede…?- le parole dette da Mamori aveva un tono molto preoccupato, stringendo un quaderno con scritti sopra gli schemi degli avversari.
-Forse Yo-nii si è innamorato di Mamo-nee!- disse Suzuna.
-Ma figurati- rispose Mamori, facendosi aria con la mano.
-Io non ho mai visto quello stupido demone, così- intervenne Musashi, bevendo l’acqua da una cannuccia.
-Hiruma innamorato? N-non è possibile!- balbettò Kurita in preda al panico.
-Che stupidi, lui non si è innamorato di me!- Mamori scandì bene le parole, con un tono acido ed arrabbiato.
-Io lo sapevo!- Monta di prese un pugno in faccia dalla manager, piuttosto infuriata.
-E comunque, questi non sono affari vostri!- disse, per poi entrare anche lei nella loro “base”, creando stupore fra i presenti.

[…]

-Hiruma, sei qui?- chiese la ragazza, era buio, si vede che il ragazzo non aveva acceso le luci.
-Sul divano- arrivò una voce alle orecchie della ragazza, era un tono seccato.
-Hiruma?- la manager voleva essere certa che a parlare fosse il quarterback.
-No, l’Uomo Nero-.
Mamori si avvicinò con cautela, meglio essere prudenti con Hiruma. Non vedeva nulla, mise a fuoco la vista e vide che il ragazzo era straiato sul divano a pancia in su, con un braccio che gli copriva il volto.
-Stai bene?- chiese lei, con un tono di preoccupazione che accompagnava le parole.
-Sì- una semplice risposta, che fece sospirare Mamori.
-Ma sul campo cosa ti è preso?- chiese, mettendosi in ginocchio, col viso di fianco a quello di lui.
-Nulla- bugia.
-Non è vero, cosa è successo?- insistette la manager.
Il demone tolse il braccio dal volto e la guardò con i suoi occhi azzurri -Chi lo sa- ecco la risposta che stavolta diede il quarterback.
-Ma che vuol dire?- Mamori strinse il braccio di Hiruma, conficcandogli le unghie dentro.
Il demone fece una smorfia, poi sorrise -Chi lo sa?- questa volta era una domanda.
Mamori crollò, non si aspettava di certo una domanda del genere. Anche se il quarterback aveva ripetuto la risposta, fatta in domanda era molto più strana.
-Non rispondi?- il demone si stava divertendo a mettere in difficoltà l’angelo.
La ragazza abbassò la testa, cosa gli rispondeva?
-Ehi, ci sei?- con la mano che gli restava libera, Hiruma, picchiettava sulla testa della manager. Mamori, in tutta risposta, morsicò quella mano, facendo sedere Hiruma, che tolse velocemente l’arto dalla bocca della ragazza -ma sei deficiente?- chiese, massaggiandosi la mano, con il simbolo dei denti di Mamori poco visibili, a causa del sangue.
La ragazza sorrise e gli fece una linguaccia, pulendosi con la manica il sangue che era ai bordi della bocca.
-Stronza- il demone spuntò un insulto.
-Tutto qui quello che riesci a dire?- la manager si stava divertendo, ma stava anche giocando pericolosamente con il fuoco.
Il quarterback sorrise, sfoderando un ghigno spaventoso.
Con la mano sinistra (la destra l’aveva morsa Mamori), prese il viso della ragazza. Lei cercò di dimenarsi, ma Hiruma era troppo forte. Il quarterback avvicinò il viso a quello della manager. E la baciò.
Un bacio ricco di passione e sentimento, ma anche di rabbia e di vendetta.
Quando il ragazzo constatò che Mamori non riusciva quasi più a respirare ed era sull’orlo dello svenimento, si staccò da lei e ghignò.
La ragazza abbassò la testa -Bastardo…- sibilò.
-E’ tutto quello che hai da dire?- la sfottè Hiruma, accarezzandole i capelli con la mano destra, mentre teneva la testa appoggiata alla sinistra.
La scena era un po’ equivoca: il demone con un ghigno, seduto sul divano, che accarezzava i capelli dell’angelo, che era seduto in ginocchio con la testa abbassata e sembrava piangesse.
-Uff… non dirmi che neanche un po’ desideravi un bacio da me…- Hiruma si stava divertendo, tantissimo, quasi piangeva, e a malapena si tratteneva dal ridere.
Mamori alzò la testa, che umiliazione che aveva provato, essere battuta dal quarterback, essere baciata dal quarterback, aveva l’orgoglio a pezzi.
Negli occhi della ragazza c’era solo rabbia ed umiliazione, voleva piangere, ma quella piccola briciola di orgoglio rimasto glielo impediva.
Mamori prese la cravatta del demonio e gli diede un veloce bacio, quasi Hiruma non sentì il contatto.
-YA-HA!- il ragazzo disse le due parole che facevano spaventare gli avversari -sono riuscito, eh, a rubati un bacio- si mise a ridere.
-Per quanto vuoi distruggermi ancora l’orgoglio? Non hai già fatto abbastanza?- il demonio smise di ridere. Mamori, in ginocchio, sconfitta e umiliata, alzò la testa con gli occhi pieni di lacrime, che chiedevano di scendere giù per le guance arrossate della giovane.
-Tsk- Hiruma girò la testa di lato.
-Cosa?- Mamori non riuscì a trattenere una lacrima che si frantumò sul pavimento.
-Dannata manager- il demonio assottigliò lo sguardo e diede un bacio sulla fronte alla ragazza, che rimase pietrificata dal gesto appena compiuto dal ragazzo.
-Pulisciti quelle fottute lacrime e andiamo dagli altri- disse lui, cambiandosi velocemente, mettendosi la divisa dei Demon Devil Bats. -Sì- Mamori si asciugò le lacrime che le cadevano dal viso e sorrise. Si alzò, il suo orgoglio stava ritornando.
Andò vicino al quarterback e gli strinse la mano, un po' tremante.
-Ehi, ragazzi, ci avete messo tanto, cosa avete fatto?- Suzuna si era precipitata da Mamori e voleva a tutti i costi che l’amica le raccontasse i dettagli. Poi si accorse che teneva la mano a Hiruma e alzò il pollice, intendendo “vai così!”.
Arrivò tutto il resto della squadra, e ognuno ebbe una reazione diversa.
Sena rimase pietrificato dallo shock, Monta svenne, Kurita e Komusbi cominciarono a balbettare, Musashi non disse nulla e non ebbe nessuna reazione in particolare, Taki alzò la gamba destra e cominciò a roteare su se stesso, Yuki cominciò a scrivere su un quaderno qualcosa, i Fratelli Ah-Ah si spaventarono e si nascosero dietro Kurita, l’allenatore sbuffò e sussurrò qualcosa del tipo “l’amore distrae dai propi obbiettivi”.
Dopo circa un’ora di spiegazioni e chiarimenti, Hiruma diede un veloce bacio sulla bocca a Mamori che arrossì, facendo avere un’ulteriore shock alla squadra.
-Maledetti, tornate ad allenarvi!- urlò il demonio, lasciando la ragazza per prendere un mitra, che puntò contro i ragazzi che cominciarono a correre a gambe levate, per evitare di essere riempiti di buchi.
-Credo che Yo-nii sarà sempre lo stesso, anche se ora sta con te- sospirò Suzuna, abbattuta.
-Ma a me piace così!- disse Mamori all’amica.
-Ma allora ti piace veramente! Lo sapevo!- la cheerleader abbracciò la manager, che ricambiò con un sorriso stampato sulle labbra.
Poi guardò Hiruma, impegnato a torturare la squadra, con allenamenti impossibili da superare e cercando di colpirli con una delle sue armi che porta sempre dietro.
Mamori si lasciò sfuggire un sorriso -metticela tutta- sussurrò, le sue parole vennero trasportate dal vento, nessuno le sentì, neanche Suzuna, ma alla manager fece piacere avere detto quella frase, le dava un senso di pace.
-YA-AH!- urlò Hiruma, chiamando tutta la squadra per fare una foto ricordo.
-YA-AH!- dissero tutti sorridendo alla macchina fotografica.
Quella foto fu messa nell’album fotografico dei Demon Devil Bats, nella pagina iniziale, per ricordarla per sempre.
   
 
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