I colori del sole ormai al tramonto dipingevano l'acqua del mare di mille sfumature calde, e il gorgogliare dell'acqua sembrava la voce di un uomo stanco delle fatiche della quotidianità.

Il vecchio Paul, un modesto pescatore del borgo di un'isola che ricordava un pò la sua persona, piccola, sconosciuta alla maggior parte delle persone al mondo, ma unica nel suo genere, con la calma della sua vita di paese e la natura in perfetta armonia con esso. Seduto su uno scoglio, come suo solito, Paul guardava le onde rincorrersi giocosamente, senza nessun pensiero particolare, apprezzando solo la serenità di quel momento in cui il mare si rivelava l'amico di sempre. Di pensieri, infatti, il vecchio nella sua semplicità ne aveva avuti pure troppi, e le rughe scavate sul suo volto sembravano quasi riassumere tutta la sua vita, il tracciato di ogni sorriso, effimero momento di gioia, poi cancellato da momenti duri e lacrime trattenute sull'orlo del precipizio. Ogni ruga raccontava una storia.

 Ma la cosa che non sapeva Paul è che lo spazio sul suo viso non era ancora terminato, e che ce ne sarebbe stato abbastanza per un'altra meravigliosa avventura, in cui quelle rughe, la mappa di un tesoro, sarebbero state ripercorse una ad una da ditine più piccole del previsto.

 Così Paul andò a dormire come al solito nella sua povera capannina sulla duna, accompagnato dalla falsa consapevolezza che ormai la sua avventura stesse tracciando le righe di conclusione del romanzo sulla sua pelle scurita dal sole.