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Autore: exceptions    18/06/2011    1 recensioni
Questa è del poter di Bramosia la storia,
che affonda facilmente e con ardor la gloria.
Poesia introspettiva sugli effetti della Bramosia e su ciò che in realtà rappresenta nell'immaginario dell'autrice.
Genere: Dark, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, è una poesia. La prima in rima che faccio da quando avevo tipo 10 anni. Non me ne volete, ero solo molto ispirata. 


BRAMOSIA

Questa è del poter di Bramosia la storia,
che affonda facilmente e con ardor la gloria.
Ed ecco che colpisce fin dentro l’incarnato
persino una ragazza col cuore innamorato.

 
Non v’è con esattezza la scelta nel soggetto
se ne subisce solo il mistico suo effetto.
Ti prende alla sprovvista con un ghigno regale
Dietro al qual si nasconde lo spirito del male.

 
Lei ha ventitré anni, non sa vedersi bella,
vive assai nascosta nell’ombra della sorella.
Triste per davvero, più di quanto non ammetta,
per Bramosia è dunque la vittima perfetta.

 
Appostata dietro l’angolo, attende la sua preda,
è forte e silenziosa, meglio di come si creda.
E si presenta dunque in modi assai diversi
Andando poi a scavare nei sogni più perversi.

 
E vede che lei avanza con passo alquanto incerto,
cammina sulla strada e sotto il cielo aperto.
Sorride Lei sorniona, e fa venir la pioggia,
che oscura il bel sole e sulle foglie poggia.

 
E lei che pur non sa di essere osservata
Sapendo che la pioggia l’avrebbe poi bagnata,
con un salto preciso ed un sorriso amaro,
si mette a ricercare un triste e buon riparo.

 
Si trova sotto un portico da sola e nel silenzio
La pioggia che sta fuori che sa quasi d’assenzio.
Ed è a quel punto che, con l’arma sua segreta,
compar Lei sotto forma d’un bel drappo di seta.

 
E la ragazza guarda con fare incuriosito
Il bianco e quel candore che splende lì sopito.
E prende il fazzoletto, tenendolo per mano,
e Bramosia sghignazza guardando da lontano.

 
La seta che da bianca si tinge pian di rosso
Lasciando alla ragazza terror pesante addosso,
così scritta compare di breve dicitura:
«Fidati di me e non aver paura.»

 
La frase poi scompare tornando di un bel bianco,
quel drappo maledetto si  tinge quasi stanco
di una nuova scrittura, ancora più vermiglia
e al terror si unisce pedante meraviglia.

 
«Io son per te un dono, un dono assai divino,
e finché lo vorrai ti resterò vicino.
E son disposto a darti, nel caso lo volessi,
risposte alle domande dei sogni tuoi repressi.

 
Ma ora stai attenta, pongo una condizione,
e dunque ovviamente tu presterai attenzione.
Per ogni mia risposta, che onesta riceverai,
un anno in men di vita detratto aspetterai.»

 
E allora la ragazza stupita alla proposta,
pone facil domanda e attende la risposta,
testando se quello sia uno scherzo di pessimo gusto
e quasi muor nel cuore quando il drappo vede giusto.

 
Strepitando per il dono, potente come mai,
la ragazza non capisce che può portare guai,
e intanto Bramosia in un silenzio assorto
attende che il suo piano, perfetto vada in porto.

 
Passa piano il tempo, dormendo quasi un poco,
e la ragazza vive non per davver ma per gioco.
E stretta nei pensieri più bui e più insicuri
Ripensa a quel presente e ai suoi poteri oscuri.

 
Un giorno poco lontano, all’uomo che lei ama,
per farlo cavalier, e lei sua buona dama
dichiara il proprio amore, con forte e san coraggio
rendendosi una donna, offrendosi sì omaggio.

 
Ed il ragazzo ride, portando lo sconforto,
nel cuor della ragazza che appare quasi morto.
e lacrimando corre, scappando irrequieta,
tenendo stretto in mano il bel drappo di seta.

 
E allora nel suo letto, con Bramosia vicino,
ripensa a quei momenti gettati su un gradino
di nera e scura pietra, fredda ormai di pianto
che alla ragazza crea sull’animo scur manto.

 
E presa stoffa in mano, con rabbia inaudita
Porge una domanda che sembra assai sgradita
E il drappo le risponde, con sincera schiettezza
E lei è sì sicura che non abbia incertezza.

 
Dimentica è la clausola che il drappo aveva dato
Con il rancore in gola e l’animo gelato
domanda e ridomanda, cercando di accertare,
se qualcuno al mondo davvero potrà amare.

 
Oramai soddisfatta, con il dolor soppresso
Si stende sopra il letto col drappo in suo possesso
E chiude gli occhi stanca, con emozion che stride
E allora Bramosia le si avvicina e ride.

 
Ghigna e si contorce, in un freddo momento,
che lascia addosso il gelo e fa respirar a stento.
E la ragazza inconscia della sua triste sorte,
si lascia abbracciare dalla sorella Morte.

 
Questa di Bramosia era la vera storia,
che lancia baci a tutti da che ne ho memoria,
e se davvero credi di poterla evitare,

rimani nel presente e più non domandare.

   
 
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