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Autore: Lady Numb    18/06/2011    6 recensioni
"Un gradino.
Due gradini.
Tre gradini.
Arrivata al quarto gradino, Natalie aveva la sensazione di aver scalato una montagna, ma finalmente era finita.
Ora c’era solo la porta, bastava suonare il campanello.
Come se fosse facile.
Cosa avrebbe detto una volta che si fosse aperta? “Ehy, ciao fratellone, cosa hai fatto negli ultimi quattro anni?”."
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Unholy Confessions Series'
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Natalie controllò per l’ultima volta che Jesse dormisse tranquillamente, poi uscì dalla stanza del bambino e si diresse nella propria, chiudendo la porta dietro di sé.

Si sedette sul proprio letto a gambe incrociate, fissando quel quadrato bianco davanti a sé come se fosse il suo peggior nemico.

Era una settimana che lo aveva comprato, eppure ancora non si era decisa ad aprirlo, passava le serate così, fissando la copertina bianca con quel deathbat nero nel mezzo senza riuscire a togliere la plastica protettiva, aprire la custodia e mettere il cd nello stereo.

Lo prese in mano e lo voltò per poter rileggere i titoli delle canzoni, anche se ormai li conosceva a memoria.

Jimmy le aveva parlato di “A little piece of heaven” e lei moriva dalla voglia di ascoltarla, ma proprio non riusciva a decidersi.

Aveva paura, temeva come non mai le reazioni che quelle canzoni, quelle voci, quella musica potevano causare in lei.

Quelle chitarre.

In realtà era proprio quella la parte che temeva di più, gli assoli di suo fratello e... e il resto, le parti di Zacky.

Erano passati quasi due anni da quando aveva lasciato Huntington Beach, ma la mancanza peer i suoi amici, per la sua famiglia, per Zack non si erano placate per nulla e sapeva benissimo che ascoltare quel cd non avrebbe fatto altro che peggiorare le cose.

Al tempo stesso però aveva bisogno di avere qualcosa che le ricordasse tutto quanto, la sua vecchia vita, le sue vecchie amicizie, qualcosa che le facesse rivivere le emozioni più belle che avesse mai provato.

Fu quest’ultimo pensiero a convincerla, anche perché non poteva certo continuare a passare le sue serate fissando quel benedetto cd.

Lo scartò, lo aprì e senza darsi troppo tempo per pensare lo infilò nello stereo e premette il tasto d’avvio.

Immediatamente il silenzio della stanza fu rimpiazzato dalla musica dell’organo di “Critical Acclaim” e Natalie si stese sul letto, ascoltando attentamente quella canzone che già dal testo, che le era stato letto in anteprima da Jimmy, prometteva di essere molto forte.

Quando finì, immediatamente partì “Almost Easy” e Nat non potè fare a meno di battere le dita a tempo sul letto, aveva una melodia trascinante e la chitarra di suo fratello dava il meglio di sè.

Sobbalzò quando “Scream” iniziò, non si era aspettata quell’urlo, ma poi tornò a calmarsi, ascoltando la canzone e ridacchiando, c’era davvero da chiedersi come fosse venuto in mente ai ragazzi un testo del genere, anche se in realtà non ci teneva affatto a saperlo, certe cose era molto meglio continuare ad ignorarle.

Qualche minuto dopo, quando “Afterlife” terminò, Natalie era in pura adorazione, quella canzone era assolutamente fantastica, l’assolo di suo fratello era qualcosa di divino e il testo era al tempo stesso meraviglioso ed inquietante, aveva una voglia incredibile di riascoltarla subito, ma decise di aspettare e di ascoltare anche le altre.

Decise che “Gunslinger”, “Unbound” e “Brompton Cocktail” le piacevano, ma non sarebbero diventate le sue preferite, mentre trovò un cambio di stile interessante “Lost”, che pur conservando quell’impronta tipica degli Avenged Sevenfold era al tempo stesso una piacevole novità... e non perché si trattava di suo fratello, ma Brian e la sua chitarra sul finale erano la ciliegina sulla torta.

Finalmente venne il momento di “A little piece of heaven” e Natalie rimase spiazzata da quella canzone: definirla strana era poco, ma al tempo stesso la trovava incredibilmente geniale, Jimmy non si smentiva mai, se faceva una cosa, si poteva stare certi che l’avrebbe fatta alla grande e con stile.

Infine l’ultima canzone, “Dear God”, che la incuriosiva molto già dal titolo.

Tuttavia, Natalie non era affatto pronta al testo di quella canzone.

Certo, probabilmente quella canzone era stata scritta da quel romanticone di Matt per la sua adorata Val, ma non poteva fare a meno di pensare che il ritornello era così perfetto per lei e Zack.

Dear God, the only think I ask of you is to hold her when I’m not around, when I’m much too far away...

Ecco, quella parte avrebbe potuto essere tranquillamente opera di Zacky, da quello che le raccontava Jimmy, molto poco in realtà, dal momento che lei puntualmente lo interrompeva, il ragazzo sentiva terribilmente la sua mancanza e nonostante ora avesse una ragazza, continuava a pensare alla loro storia e a sentirsi in colpa per la sua sparizione improvvisa.

We all need that person who can be true to you, I left her when I found her, and now I wish I’d stayed cause I’m lonely and I’m tired, I’m missing you again...

Quella seconda parte invece era perfetta per descrivere i suoi sentimenti, era sufficiente sostituire “her” con “him” e la parte finale del ritornello diventava la storia della vita di Natalie in quegli ultimi anni.

Non lo aveva mai ammesso con Jimmy e non aveva intenzione di farlo, ma Zack le mancava da morire, non solo, lei era ancora innamorata di Zack e quella distanza forzata, quel dover continuamente far finta che tutto andasse bene per il benessere di Jess, quel dover fingere che fosse felice che finalmente il ragazzo si stesse rifacendo una vita con un’altra la facevano stare male.

A volte aveva la forte tentazione di fare le valigie e tornare a casa, perché per quanto cercasse di convincersene, Washington per lei era solo un posto dove stare, Huntington Beach era e sarebbe sempre stato il solo luogo che avrebbe mai potuto chiamare “casa”.

C’erano giorni in cui le cose sembravano più difficile del solito e avrebbe solo voluto prendere il telefono e chiamare Brian per sentirsi dire che andava tutto bene, che tutto si sarebbe risolto, le mancava da morire il suo adorato fratellone.

La persona che però le mancava più delle altre era comunque Zack.

Le mancava il modo in cui la guardava, il modo in cui le sorrideva, il modo in cui l’abbracciava, le mancava sentirlo sussurrare nel suo orecchio che la amava, il modo in cui la stringeva prima di addormentarsi, le mancava tutto, persino quella sua irritante abitudine di accendere e spegnere la luce almeno quattro volte prima di mettersi a dormire.

Sospirò, lasciando che il cd arrivasse alla fine e il silenzio tornasse a regnare sovrano nella stanza.

Spense lo stereo col telecomando e si infilò direttamente sotto le coperte, spegnendo la luce e affondando la testa nel cuscino.

A volte si chiedeva se scappare era stata la scelta giusta, se davvero aveva fatto il bene di Zack e quello di Jess andandosene senza dire una parola, ma quella sera, dopo aver sentito quel cd, si sentì un po’ meglio: certo, sapeva benissimo che quando avesse deciso di tornare a casa, perché sapeva che prima o poi lo avrebbe fatto, quella non sarebbe stata una ragione sufficiente a giustificare il suo comportamento agli occhi di Zack, ma lei si consolava sapendo che se fosse rimasta, se avesse detto a Zack che era incinta, lui avrebbe tralasciato la band e la preparazione dell’album per lei e questo non sarebbe mai stata capace di perdonarselo, teneva agli Avenged Sevenfold quasi quanto i ragazzi e non avrebbe mai potuto sopportare di causarne la fine.

Invece ora gli Avenged Sevenfold erano sulla cresta dell’onda e questo rendeva tutto più tollerabile, inclusa la consapevolezza che quando fosse tornata a casa, lei aveva la certezza che l’unica persona di cui fosse mai stata davvero innamorata l’avrebbe odiata con tutto se stesso.

 

Sì, lo so che la storia è finita e blablabla... ma avevo in mente questo flashback e ho pben pensato di scriverlo, sperando di farvi cosa gradita in attesa di qualcosa di nuovo, che spero non tardi ad arrivare... in realtà sto già scrivendo un paio di cosine (se vi piacciono i My Chemical Romance, sappiate che ho un progettino anche per quella sezione), ma prima di pubblicarle voglio essere certa che le finirò...

Che altro dire... 9 recensioni per l’epilogo... sono commossa!!!

xxx

Lady Numb

   
 
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