L’incontro
- Smettila di frignare e mettiti questo! – urlò per l’ennesima
volta Kagome porgendole il vestito per la festa.
- E io dovrei andare conciata così alla
festa di fine anno? Con che faccia mi presento a scuola il prossimo anno? -.
- Con la faccia di una che questa sera farà cadere tutto
l’istituto ai suoi piedi, se si decide a mettere sta roba! -.
Sango fissò il costume da gatta che le porgeva l’amica. L’aveva
fatto x almeno 100 volte negli ultimi dieci minuti, ma nonostante tutti i suoi
sforzi non riusciva ad accettare l’idea di entrare
nella grandissima palestra della scuola conciata a quel modo! Ok… c’erano anche
la parrucca, la maschera e le lenti azzurre che avrebbero coperto alla
perfezione i suoi occhi e capelli castani, però era lei che si doveva
convincere psicologicamente per prima! Non riusciva a vedere la seriosa e
sempre attenta Sango Ayama nei panni di una sensuale e
provocante cat woman.
- Ma perché mi hai preso questo? –
sospirò appoggiando la schiena contro una parete degli spogliatoi – ti avevo detto di prendermi un costume x la festa ma non certo
un pezzo di stoffa così.. così…! -.
- Guarda che non è niente di osé! E
poi… alla gente piace! Specialmente ai ragazzi. L’ho già fatto vedere ad Inu Yasha
e Miroku e loro…. -.
- HAI DETTO A QUEI DUE CHE IO VENIVO ALLA FESTA CONCIATA
A QUEL MODO? – urlò la giovane sillabando parola per parola
la domanda.
- No, no! Gli ho detto che dovevo
metterlo io! –.
- Cosa? -.
Quella fece spallucce – visto che te ne vergogni tanto ne ho
comprato uno simile. Così non sarai l’unica a dare
nell’occhio questa sera, contenta? – disse cominciando a spogliarsi.
Sango notò la piccola collanina d’argento che l’amica portava al collo,
nascosta da una ciocca color ebano.
- E Inu Yasha che ne dice? -.
Kagome sorrise – dice che sarà un
ottimo demone cane per l’occasione! -.
- Ufff…. Va bene,
vengo! Però sto solo un oretta e poi vado via –
puntualizzò sciogliendosi la lunga treccia e liberando i capelli sulle spalle.
- Ok - rise quella, compiaciuta.
Mannaggia a quella Kagome!
Era capace di farle dire sì a tutto!
Ma quel costume era davvero troppo
stretto!
Le metteva in risalto veramente tutto!
Meno male che c’erano quegli aggeggi a mascherarle il viso…
- A Miroku dovresti piacere conciata così –
disse ad un certo punto Kagome, fissando il corpo della compagna dentro
il completo nero.
- Chi? Il fratello di Inu Yasha? -.
- Già! È un bel ragazzo sai? È tutto solo…
potresti provarci con lui – affermò la ragazza osservando la reazione
dell’amica.
Quella, che intanto stava cercando di
mettersi le lenti, quasi si cavò un occhio. Che aveva detto Kagome? Lei e
Miroku? Quel libertino dell’ultimo anno conosciuto da tutte le studentesse
della scuola come “lo scapolo d’oro” e ottimo pesce da pescare, con lei?
L’anno scorso erano lui ed Inu Yasha ad essere i preferiti, poi però il bel fratellone
maggiore aveva deciso di abbandonare l’etichetta di gran figo e lasciarsi alle
braccia della sua amichetta. Era stato davvero buffo il loro
primo incontro, per poco non si uccidevano a vicenda! Erano entrambi in
contrasto per chi fosse il miglior capo di istituto
fra loro! Le studentesse come normale tifavano x lui, gli studenti come logico
x lei… insomma tanto anno fatto e tanto anno detto che
poi si sono ritrovati innamorati cotti l’uno dell’altra.
Eh… lei non era certo come l’amica: disinvolta, simpatica e
tremendamente bella. Affascinava tutti con quella sua risata così sincera e
cristallina era riuscita persino a far diventare un
angioletto il ragazzo più testardo e maledettamente scorbutico della scuola!
Magari fosse stata anche lei così fortunata. Il destino aveva voluto che loro
due, completamente diverse, diventassero grandi amiche, Com’era strana la vita!
La riservata, pignola e orribile Sango Ayama grandissima ed inseparabile amica
della dolce e vivace Kagome Higurashi! Da barzelletta!
- Kagome? Posso entrare? – la voce di Inu
Yasha la risvegliò dalle sue riflessioni, alzò il viso e vide la ragazza
correre verso la porta della spogliatoio, aprirla di poco, tanto da concederle di poter affacciare il viso e sussurrare qualcosa
all’orecchio dell’ex playboy suscitando la risata piena e dolce del ragazzo.
- Kagome? Chi è? – chiese facendo finta di non
aver capito.
- Un demone venuto a mangiarci! – rise la giovane senza staccare
gli occhi dal suo selvaggio cavaliere. Il giovane aveva legato e nascosto i
capelli sotto una lunga parrucca bianca ove sul capo sbucavano fuori due
adorabili orecchie canine. Portava i tradizionali denti alla Dracula e come vestiario aveva utilizzato una casacca rossa
attaccata ai larghi pantaloni (dello stesso colore) da un nastro all’altezza
della vita. Per coprire le tonalità scure dei suoi occhi aveva messo delle
lenti ambrate dalla pupilla finissima, cosicché lo sguardo somigliasse a quello
di un gatto.
- Ciao bella! – Sango vide una mano
artigliata sbucare fuori dalla porta e dondolarsi su e
giù. Rise e salutò anch’ella l’amico.
- A dopo mia bella gattina! – disse poi rivolto alla sua ragazza.
- Certo certo, ma adesso va via che
dobbiamo farci belle! – rispose Kagome cacciandolo via e chiudendogli la porta
in faccia. Dall’altro lato si sentirono i passi del giovane allontanarsi
mentre fischiettava la colonna sonora di “stran’amore”.
- Kagome lo hai stregato! –.
- è così bello… comunque! Torniamo a
noi, anzi a TE! Che cosa aspetti a metterti quelle? –
le chiese indicando il cerchietto a forma di orecchie
da gatto posto su una sedia.
- va bene così? – chiese mettendoselo.
- Ohhhhhhh! Sei bellissima! Questa
sera farai sicuramente un successone, nemmeno Miroku
saprà resisterti! – disse maliziosa quella.
- Di nuovo su questa storia? Io sto solo x far piacere a te e a
quel poverino del tuo ragazzo che ha speso una cifra x accontentarti! Ma quanto t’è costato sto coso? -.
- Ma che ti frega! Dai i ragazzi ti
aspettano e io voglio saltare addosso ad un certo demone dai lunghi capelli
bianchi…. – esclamò tutta eccitata la gattina nera.
Sango sospirò, sentiva che quella sarebbe
stata una serata molto lunga.
“odio le feste scolastiche!” pensò Miroku abbandonandosi su un
divano trovato lì in un angolo. Sempre la solita storia: belle ragazze tutte
forme e pettegolezzi. Ognuna lo teneva d’occhio da quando
era entrato, il fatto era che lui non ne guardava neanche una x davvero. Tutte
oche stupide e senza cervello, ma che ci faceva li? certo
a lui piaceva la bella vita, ma non era del tutto esatto però! Quello non
significava ciò che ogni ragazza alludeva sempre :
sesso. A lui piacevano le donne, belle per la precisione e con una propria personalità per essere più corretti. Dolci,
femminili e capaci di muoversi dentro ad un ambiente domestico, non come la
maggior parte delle ragazze del XXI secolo: Sexy,
ignoranti e sempre desiderose di essere “prese” dai bei maschioni con gli
ormoni in subbuglio!
Inu Yasha era
stato davvero fortunato nel trovarne una fra mille adatta
a lui. Era riuscito a metterlo in riga! Da quando stava con lei non fumava più,
non passava giornate intere nel cercare di coordinare gli appuntamenti con ogni
ragazza diversa e la sera non era costretto più a studiare fino a tardi per
riuscire magari nel minimo indispensabile.
D’un tratto una Cleopatra, dal lunghi
capelli neri, si sistemò sulle sue gambe. Lui mostrò finto entusiasmo posandole
una mano sul fianco.
- Sera caro -.
- Sera Kikyo! -.
- Solo soletto? -.
- così pare! – alzò le spalle finto dispiaciuto.
- Ma che peccato! Un pirata come sei
non dovrebbe stare qui messo in un angolo! O magari
stai architettando un saccheggio alla scuola? -.
- Magari do fuoco -.
La risata sexy e seducente della
ragazza gli stordì le orecchie già provate dalla forte musica.
- Ma sei un bimbo cattivo – gli disse fingendo di schiaffeggiarlo mentre avvicinava sempre di più i suoi seni
prosperosi al viso del giovane. Lui dal canto suo pensò che aveva
un buon profumo.
D’un tratto la sua attenzione fu attirata dalla figura scarlatta
di suo fratello, tutto bello risolini e pomposità, che
entrava in palestra accompagnato da due belle gattine. Una di quelle era Kagome
impossibile non riconoscerla, l’altra però non
ricordava di averla mai vista in giro per la scuola. Aveva una tuta nera
aderentissima al corpo e dei lunghissimi capelli neri che le ricadevano sulle
spalle. Un maschera le copriva il viso fino al naso
lasciando scoperta la bocca piena e rossa.
Provò lo strano desiderio di conoscerla. Vide il fratello
lanciare un occhiata piuttosto piccante al corpo della
giovane e poi sussurrarle qualcosa all’orecchio facendola ridere di gusto. Era
adorabile.
- Che ne dici se per questa sera ti
faccio compagnia io? – suggerì Kikyo portandolo alla realtà.
- spiacente gioia – rispose finto dispiaciuto quello, incamminandosi
verso il fratello.
- Di un po’, demone, ma quello è tuo fratello? – gli chiese
tirandogli una manica del lungo kimono rosso.
- Chi? – rispose quello, girandosi a fissare la direzione che
indicava Sango.
- Si è lui! Ciao Miroku! – rispose Kagome correndo verso il
“cognato” per stampargli un sonoro bacione sulla
guancia.
- Ehi ehi! – protestò
Inu arrivando alle spalle della ragazza – questa boccuccia è solo mia! –
continuò stampandole un bacio sulle labbra.
- Miao… - miagolò Kagome stringendosi al petto del suo
bellissimo youkai.
- aspetta aspetta
aspetta, nessuno di voi due ha intenzione di
presentarmi codesta venere? – scherzò Miroku
piazzandosi davanti la giovane - Credevo di conoscere ogni
fanciulla presente in questa scuola… ma mi sbagliavo… - rise inchinandosi.
Lei rimase ferma e immobile. Accidenti a Kagome! Poteva
intervenire in qualche modo! Indietreggiò cercando una scusa qualsiasi per
congedarsi quando qualcuno l’afferrò per le spalle.
- Sera amore mio – le sussurrò strappandole un bacio.
Kagome si voltò nell’udire quella voce: Masaya!