Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Yosei    06/03/2006    1 recensioni
Dimenticare il proprio passato... la propria natura di mezzo demone e tutto ciò che ha causato...
E' successo molto tempo fa... più di cinquant'anni sono passati da quel giorno... ora ha dei nuovi compagni... ha Kagome con lui...
Ha provato a dimenticare... gli incubi... i sogni di un tempo perduto...
Ma ora tutto sta per tornare! Infatti, vagando alla ricerca di Naraku, Inuyasha e compagni giungono in uno strano villaggio...
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Kagura- Maledetto Naraku! Troverò il modo per sbarazzarmi di lui! Non può continuare a tenermi come sua schiava! Io devo essere libera… ma?… quella ragazza?… si sono proprio i compagni di Inuyasha… ma che ci fanno insieme a quelle guardie? E come mai Inuyasha non è con loro?
Le guardie che li avevano scortati nella foresta scomparvero nella fitta vegetazione. Erano stati portati lontano dal villaggio, nella parte più inoltrata dell'enorme foresta che abbracciava l'intera vallata e minacciati nel caso fossero tornati.
-Kagome- Ora capisco perché Inuyasha si comportava così!
-Sango- Povero Inuyasha, deve essere stato difficile per lui.
Kagome si sentiva in colpa per averlo obbligato a proseguire fino al villaggio e essersi arrabbiata con lui quando era fuggito. Come avrebbe voluto parlargli, ma chissà dove era in questo momento, forse era tornato nel villaggio di Kaede, mentre loro erano persi in quella grande foresta.
-Kagome- Inuyasha dove sei?
Decisero di ritornare nei dintorni del villaggio e prendere la strada per il ritorno.
-Kagura- Non ho tempo da perdere con loro! (Anzi è meglio andarsene prima che si accorgano di me)
Così mentre Kagome e gli altri tornavano verso il villaggio per uscire dalla foresta, Kagura continuava la sua ricerca per trovare dove fosse nascosto il cuore di Naraku.
-Kagura- Quando questi cristalli di aura si saranno spenti vorrà dire che sarò vicina al cuore di Naraku…
Improvvisamente la demone del vento avvertì una debole aura maligna comparire improvvisamente proprio dietro di lei e voltandosi vide l’antro di una caverna che prima doveva essere stato celato da una barriera magica.
-Kagura- Cos’è quest’aura?
“Entra”
Una voce debole e roca, che faceva venire i brividi, la chiamava dall’interno della caverna, invitandola ad entrare.
-Kagura- (Cosa succede? Che sia un tranello di Naraku?… eppure non avverto la sua presenza…)
“Non esitare youkai!”
-Kagura- (Ma chi è? Chiunque sia è solo uno stupido… con un’aura maligna così debole)
Kagura arrivò dinanzi all’ingresso della caverna e subito dopo la barriera si richiuse alle sue spalle.
“Vieni avanti”
-Kagura- Chi sei?
Ma nessuno rispose se non l’eco della sua voce che rimbalzava lungo le spoglie pareti rocciose. Il tunnel era a malapena illuminato da piccole torce disposte a distanza regolare l’una dall’altra, ma ciò che più attirava la sua attenzione era l’aura maligna che emanava quel posto: più avanzava e più questa cresceva e si intensificava.
Giunse in fondo al tunnel fino a che si aprì un’enorme antro, probabilmente era arrivata all’interno di una delle montagne che circondavano gran parte della vallata.
-Kagura- (Che razza di posto è questo?)
Il posto faceva davvero venire i brividi: c’erano numerosi cadaveri sia di umani che di demoni sparsi dappertutto, senza alcuna ferita ma con gli occhi sbarrati e vuoti.
-Kagura- Chi sei? Vieni fuori!
“Sono qui… nell’aria!”
-Kagura- Cosa? Non prendermi in giro!
“Non ne ho intenzione… sono solo uno spirito incorporeo”
-Kagura- E cosa vuoi da me?
“La libertà!”
-Kagura- (proprio a me lo viene a chiedere)
“In cambio ti darò quello che più desideri”
-Kagura- Ah, divertente!
“Aspetta…”
Un lieve vento prese a soffiare all’interno dell’atrio alzando una gran polvere che dopo brevi istanti prese forma di una grossa mano che si avvicinò alla youkai fino a prenderle il capo.
-Kagura- (ma cos’è questo freddo… mi sento strana… cosa succede?...)
“Non ti devi preoccupare. Ho solo guardato nella tua mente”
-Kagura- …
Il vento cessò in pochi attimi, così come era cominciato facendo ricadere lentamente la polvere.
“Quindi vuoi anche tu la libertà… vuoi che uccida quel Naraku”
Kagura rimase sorpresa e leggermente incredula nel sentirsi promettere ciò che più voleva sentire senza che lei avesse aperto bocca.
-Kagura- Non è che sei in combutta con Naraku?
“Non so nemmeno chi sia! Ricordati che l’ho saputo frugando nei tuoi ricordi”
-Kagura- E cosa dovrei fare?
“Ho avvertito la presenza della sfera degli Shikon nelle vicinanze… con il suo enorme potere potrei sicuramente rompere il sigillo che mi tiene imprigionato in questa maledetta montagna.
-Kagura- (starà parlando di quel frammento che tiene la ragazzina?)
“Se avrò la libertà potrò donarla anche a te”
-Kagura- E chi mi dice che sei in grado di sconfiggere Naraku?
“Prima di venire sigillato qui ero uno youkai molto potente e temuto e gli youkai più forti di queste terre riuscirono solo a sigillarmi in questo posto perdendo la loro vita”
-Kagura- (la libertà…)
“Pensaci bene”
-Kagura- C’è un problema!
“Che genere di problema?”
-Kagura- Quello che cerchi è nelle mani di un gruppo di sterminatori di demoni e con loro c’è un mezzo demone di nome Inuyasha. E’ troppo pericoloso affrontarli da sola!
“Inuyasha… (è ancora vivo?)”
-Kagura- E’ molto forte e…
“Non dovrai fare altro che attaccare il villaggio a nord di questa caverna. Sicuramente quel gruppo di sterminatori di demoni accorrerà subito. Non devi avere alcuna paura del mezzo demone: lui non verrà mai in quel villaggio”
-Kagura- Come fai a dirlo? Sembra che tu lo conosca!
“In un certo senso… comunque fidati di me e portami la sfera”
-Kagura- Se questo è un inganno, preparati a soccombere!

***

Inuyasha era ancora al piccolo rifugio ai margini della foresta. Continuava a fantasticare davanti a quel fiore bianco, accarezzandolo e ispirandone pienamente il suo inteso profumo.

---FLASHBACK---

I ragazzi del villaggio si divertivano a giocare con la palla, parlando e scherzando ad ogni lancio. Il piccolo Inuyasha li guardava da lontano, desiderando di poter giocare con loro, ma già immaginava la loro reazione se si fosse avvicinato. Se ne stava tutto il pomeriggio a guardarli, seduto ai piedi di un albero, annoiandosi e cercando di trovare il coraggio di andare con loro.
Ad un tratto la palla arrivò di fronte al piccolo hanyou, causa di un lancio troppo lungo. Dopo pochi attimi di esitazione il mezzo demone la raccolse e corse verso gli altri ragazzi, ma questi come lo videro venire verso di loro se ne andarono, insultandolo e scherzandolo.
Lanciò violentemente la piccola palla contro un albero e con gli occhi tutti gonfi e rossi che stavano a forza trattenendo le lacrime se ne andò verso casa; come avrebbe voluto dargli una lezione! Sarebbe stato facilissimo per lui, ma poi ci sarebbe andata di mezzo sua madre e questo non se lo sarebbe mai perdonato. No, lui poteva soffrire, ma non sua madre!
-Michiko- Inuyasha!
Stava tornandosene a casa quando si sentì chiamare. Si girò e si trovò di fronte una bambina poco più alta di lui con dei lunghi capelli scuri, vestita con una tunica bianca come il latte che le arrivava oltre le ginocchia e aveva due occhi grigi che splendevano riflessi dal sole e un sorriso che andava da una guancia all'altra. Aveva raccolto la palla che aveva buttato via per la rabbia e gliela stava porgendo sempre sorridendo.
-Michiko- Vuoi giocare con me?
Inuyasha rimase allibito dalla domanda. Nessuno gli aveva mai chiesto una cosa del genere; tutti lo avevano sempre evitato e insultato, mentre questa bambina ora gli stava chiedendo di giocare con lei senza nemmeno che si conoscessero, o meglio si conoscevano solo a vista. Forse non sapeva che era per metà demone… no, non è possibile, aveva le orecchie da cane, si capiva benissimo.
-Michiko- Perché mi guardi in quel modo? C'è qualcosa che non va?
-Inuyasha- N-no.
Continuava a sorridergli e a fissarlo con quegli occhioni argentati.
-Michiko- Allora vieni con me?
Il piccolo hanyou fece cenno di sì con il capo e raccolse la palla rossa che la bambina gli aveva riportato.
Lei lo prese per mano e lo trascinò in un campo d'erba poco fuori dal villaggio dove cominciava la grande foresta. Inuyasha la seguiva senza proferire parola, ancora colpito da quella ragazzina, ma ancor più timoroso di poterla in qualche modo deludere.
-Michiko- Lo sai che sei proprio forte?
-Inuyasha- C-cosa?
-Michiko- Ma sì, quando hai tirato la palla contro l'albero. Non ho mai visto un lancio più veloce!
-Inuyasha- Per…
"Per forza, sono un mezzo demone!", era ciò che stava per rispondere ma si bloccò non appena aprì bocca e chinò lo sguardo a terra. Non che si vergognasse di esserlo, ma odiava quel termine; hanyou, mezzo demone, bastardo mezzo sangue, veniva sempre insultato e chiamato in questo modo e mai con il suo nome.
-Michiko- Scusami, ho detto qualcosa che non va?
-Inuyasha- No, ma che dici!
Era il primo complimento che aveva ricevuto in vita sua. Si scambiarono un cenno con il capo e Michiko prese la palla dalle mani del mezzo demone e si allontanò. Quando fu a una certa distanza si voltò e gli lanciò la palla. Inuyasha la prese al volo e ricambiò il lancio stando attento a non dare troppa forza.
I due presero a giocare; passarono ore e loro sembravano non stancarsi mai così che dopo aver giocato a palla, Inuyasha la prese in spalla e cominciò a correre e saltare qua e la con una velocità pazzesca. Mentre andavano la sentiva ridere e si sentiva felice e soddisfatto.
Michiko era di un paio di anni più grande di lui ed era una ragazzina umana, ma ora per lui non faceva più nessuna differenza, non gli importava nemmeno il fatto di essere per metà demone.
In neanche mezza giornata le si era già affezionato e desiderava continuare a vivere all'infinito quel pomeriggio.

---FINE FLASHBACK---

Si sentiva rilassato, felice a pensare alle giornate trascorse con quella bambina, ma qualcosa lo tormentava; la sua mente si rifiutava ogni volta di andare avanti… fino a quel giorno: l'attacco dei demoni, la morte di sua madre e di Michiko, la sua fuga… e tutto per colpa sua, della sua natura, per il solo fatto di essere nato. Ogni volta gli ritornava un disgustoso senso di malinconia e si sentiva crescere dentro una grande rabbia e frustrazione per non aver potuto fare niente se non fuggire.

Ahhhhhhhhhh!!!!
-Inuyasha- Che succede?
Improvvisamente diverse grida giunsero alle orecchie del mezzo demone svegliandolo dai suoi pensieri.
Si alzò di scatto annusando freneticamente l'aria e assumendo un'espressione preoccupata e arrabbiata.
-Inuyasha- Sento l'odore di Naraku! Quel maledetto!
Sguainò Tessaiga cominciando a correre a tutta velocità tra l'intreccio degli alberi della foresta fino ad arrestarsi di colpo.
-Inuyasha- Viene dal villaggio…

---FLASHBACK---

Il piccolo hanyou se ne stava seduto dentro una casupola nella foresta, fatta con legni e rametti ad una mezz'ora di cammino dal villaggio.
-Inuyasha- Il sole sta già per tramontare, perché Michiko non viene?
Il tempo passava lento mentre aspettava la sua amica nel piccolo rifugio. Da quando si erano conosciuti erano già passati quasi due anni e tutti i giorni andavano nel loro rifugio segreto che avevano costruito nella foresta. Di solito venivano insieme e Inuyasha la portava in spalla così che arrivavano in una decina di minuti.
-Inuyasha- Oggi Michiko mi ha detto di avere da fare in casa e che sarebbe venuta più tardi. Forse è meglio se torno a prenderla.
Il piccolo Inuyasha drizzò le orecchie riuscendo a percepire strani rumori mescolati a grida provenire dalle parti villaggio fissando attentamente nella direzione da cui provenivano.
-Inuyasha- Cosa starà succedendo?
Senza pensarci troppo cominciò a correre per tornare a casa; magari stavano solo festeggiando o non so che altro, ma in cuor suo cominciava a non sentirsi tranquillo.
Man mano che si avvicinava al suo villaggio sentiva l'aria riempirsi di odori di demoni e di sangue.
Il suo piccolo cuore batteva all'impazzata mentre correva ormai disperatamente verso casa cercando di affrettare quanto più poteva la sua corsa.
Gli bastarono pochi minuti per giungere in vista del villaggio ma si bloccò appena fuori: le rudimentali case di legno erano state rase al suolo, da molte di queste stavano divampando fiamme creando un'atmosfera infernale e diversi youkai giravano tra le macerie facendo strage degli abitanti.
Rimase paralizzato per diversi minuti, sentendosi perso in quel caos, senza la minima idea di cosa fare o di dove andare.
Dopo qualche istante si girò verso casa sua sentendo grida di paura e di dolore provenire dal suo interno. In preda al panico corse verso il castello in cui abitava stando attento a non farsi notare dagli youkai. Anche casa sua era sul punto di crollare, ma il mezzo demone si gettò al suo interno trattenendo il respiro dalla paura, alla disperata ricerca di sua madre Izayoi. Sentiva i versi dei demoni riecheggiare nei corridoi del castello, ma continuava a seguire l'odore di sua madre fino a giungere nella sua stanza.
Invece della dolce voce della madre sentì il ruggito di un demone e il frastuono dei suoi tentacoli che sbattevano violentemente sulle pareti distruggendole. Inuyasha si nascose sotto delle assi di legno che erano crollate dal tetto e riaprì lentamente gli occhi mentre il gran polverone creato dal demone si stava dissolvendo.
-Inuyasha-…
Sua madre era a qualche metro da lui, sdraiata sul pavimento coperta dal suo stesso sangue, accennando vaghi movimenti come per provare ad alzarsi, mentre lo chiamava con voce sempre più debole.
Inuyasha corse da lei, con le gambe che gli tremavano e il cuore che gli stringeva in gola.
-Inuyasha- M-mamma…
-Izayoi- Inuyasha… piccolo mio…
-Inuyasha- Sono qui mamma.
-Izayoi- Devi scappare… vai via da qui…
-Inuyasha- Vieni anche tu…
-Izayoi- Non posso… ormai è tardi… ascoltami…
-Inuyasha- Smettila… ti porterò in spalla… scapperemo lontano da qui…
-Izayoi- piccolo mio… devi metterti in salvo… non devi pensare a me… corri… verso la foresta… e non voltarti indietro…
-Inuyasha- M-mamma…
-Izayoi- promettimelo… tu devi vivere… ora vai…
Il mezzo demone strinse forte a se la mano della madre e le fece un cenno con il capo. Izayoi sorrise con le lacrime che gli scendevano lungo le guance, sapeva che non ce l'avrebbe fatta, le sue ferite erano troppo gravi, ma il suo dolore più grande era vedere suo figlio inginocchiato di fianco a lei che doveva per forza accettare di doverla abbandonare alla morte, e sapeva cosa stava provando Inuyasha in quel momento. Però c'era quel sorriso sulle sue labbra unito alle lacrime, un sorriso amaro, un irrisorio sollievo nel vederlo vivo ed era sicura che sarebbe riuscito a fuggire e a mettersi in salvo; ed era sicura che in futuro sarebbe riuscito a cavarsela e a superare questo momento, in fondo era anche figlio di un grande demone e il potente sangue youkai del padre scorreva dentro di lui.
Guardò ancora per qualche momento il volto di sua madre prima di sentire lo schiantò del tetto nella stanza a fianco che veniva letteralmente distrutto; i demoni dovevano aver avvertito la sua presenza.
Rassegnato, lasciò la mano della madre, le diede un bacio sulla fronte e un ultimo abbraccio, dopodiché la coprì con quello che era rimasto di una coperta e uscì dal castello.
Prima di andarsene però c'era un'altra cosa che gli premeva: doveva assolutamente vedere Michiko; forse avrebbero potuto fuggire insieme. Andò sulla collina dalla quale si poteva dominare l'intero villaggio e cominciò a scrutare tra le case.
L'ultima immagine che ebbe del suo villaggio fu quella di un demone che stringeva fra gli artigli il collo di Michiko, sostenuta a mezz'aria, immobile, con il sangue che gli scendeva lungo le braccia penzolanti fino a gocciolare regolarmente per terra; poi giratosi corse a capofitto verso la foresta senza più voltarsi indietro fino al rifugio.
Lì si fermò e prese un fiore di un colore bianco, come le vesti di Michiko, un fiore che la bambina portava sempre con se e che pochi giorni prima gli aveva regalato e lo piantò in un piccolo vasetto di argilla con le lacrime che gli riempivano gli occhi e gli scendevano copiose sulle guance senza che riuscisse a trattenerle. Poi lo fissò per qualche secondo prima di scomparire tra gli alberi.
Questa fu la prima e forse unica volta in tutta la sua vita che pianse veramente.

---FINE FLASHBACK---

Continua... Uao!!! Non ci stavo sperando venisse così bene. Grazie infinite a Lalla86 e Luchia Nanami x i commenti e invito tutti a commentare!!! Ci conto... bye
  
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