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Autore: bice_94    20/06/2011    12 recensioni
Tutto intorno a lui era sconosciuto.
Continuava a percorrere con fatica quel sentiero sterrato da giorni e giorni.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto intorno a lui era sconosciuto.
Continuava a percorrere con fatica quel sentiero sterrato da giorni e giorni.
Era sfinito e il caldo diventava insopportabile sotto quella pesante lastra di ferro.
Nonostante questo continuava a camminare, deciso come non mai.
Il cavallo continuava con la sua andatura e, ad ogni sobbalzo, il cavaliere sentiva un dolore sempre più acuto sotto la sua armatura.
Spinse il suo sguardo verso l’orizzonte e finalmente avvistò i ruderi di una torre.
Non si era sentito mai così realizzato e felice.
Aveva intrapreso questo viaggio sperando di poter salvare la principessa Kate.
La sua fama aveva attraversato ogni regno e contea.
Si diceva che fosse una donna straordinariamente bella, dagli occhi ambrati e il carattere di una leonessa.
All’età di 16 anni, era rimasta orfana di madre, uccisa, a quanto si diceva, da quella che sarebbe poi diventata la sua matrigna.
La bellissima principessa aveva dedicato tutta la sua vita a tentare di convincere il padre della colpevolezza della sua nuova sposa, volendo dare giustizia all’ amatissima madre.
Purtroppo non c’era mai riuscita e, al contrario, era stata rinchiusa in una torre, da cui era impossibile uscire.
Il cavaliere, però, venuto a conoscenza di tale ingiustizia, prese il suo prode destriero, mise la sua brillante armatura e, dopo aver baciato la sua adorata figlia e la  madre, si diresse verso la torre.
Lui, il cavaliere Richard.
Era un uomo molto affascinante.
I suoi occhi erano così penetranti da essere chiamati “i diamanti della dodicesima contea”, la sua bellezza veniva esaltata da tutti i cantori dell’epoca e ogni dama aveva almeno per un momento sognato di diventare sua sposa.
Ry: allora è quella la famosa torre?
L’uomo accanto a quello che aveva appena parlato roteò gli occhi annoiato e sospirò.
J ma certo! Non lo vedi? Come devo fare con te?
Ry: ehy, ho solamente chiesto.
Già, come dimenticare.
Richard aveva portato con sé i suoi più fedeli alleati: Kevin, della potentissima famiglia dei Ryan, e Javier, il più grande combattente di quelle terre.
R: andiamo ragazzi. Una fanciulla ci aspetta.
I tre si guardarono, annuirono e, sorridendo, ripresero al galoppo la loro strada.
 
Quando giunsero ai piedi dell’imponente torre, capirono perché quell’impresa fosse ritenuta tanto ardua.
Era un edificio molto alto, ai cui piedi erano state poste delle lance affilate: chinque avesse l’scalato e non fosse riuscito a mantenere la presa, sarebbe morto, trafitto da quelle lame spietate e prive di qualunque scrupolo.
Eppure non un dubbio, nemmeno il più piccolo, sfiorò mai la mente del cavaliere.
Probabilmente per il trambusto fatto dall’arrivo dei cavalli, la principessa si affacciò alla sua finestra.
Richard rimase folgorato da quella visione.
Mai i suoi occhi avevano incontrato una bellezza tanto preziosa e mai avrebbe permesso che quella donna rimanesse ancora prigioniera di quelle nude e crudeli mura.
Avrebbe scalato qualunque parete, qualunque difficoltà pur di renderla libera.
L’uomo si avvicinò così alla fredda pietra e, seppur in visibile difficoltà, iniziò la sua impresa.
La principessa era sconvolta.
Aveva visto molti cavalieri, o presunti tali, giungere fin lì, ma mai nessuno, avendo visto la pericolosità di quella torre, aveva veramente avuto il coraggio di scalarla.
Fu però presa da una grande inquietudine.
Voleva veramente essere salvata?
Era così tanto che si trovava in quella torre che ormai quella era diventata la sua casa, la sua protezione.
Voleva veramente che un uomo sacrificasse se stesso per la sua libertà?
K: torna indietro, torna indetro stolto cavaliere.
Richard alzò lo sguardo per un momento, cercando immediatamente gli occhi della donna.
R: mai, mia principessa.
K: torna indietro ho detto!
L’uomo non la ascoltò, ma continuò a salire.
Una mano scivolò e riuscì ad aggrapparsi ad una roccia solo per miracolo.
La principessa gridò per la paura.
Sentiva per quel cavaliere sconosciuto uno strano senso di protezione, di premura.
Sentiva uno strano senso d’amore.
K: per favore! Torna indietro. Non ne vale la pena. Io non voglio essere salvata.
Il cavaliere, ancora con il fiatone, sorrise stancamente.
R: si fidi. Tutti in fondo vogliono essere salvati, mia principessa.
 
B: Rick! Ma come è possibile? Tutte le mattine così. RICK VUOI SVEGLIARTI?
Lo scrittore mugugnò con fastidio e lentamente iniziò ad aprire gli occhi, sbattendo velocemente le palpebre, tentando di abituarsi alla luce che invadeva la camera.
B: oh, finalmente! Siamo in ritardo e dobbiamo andare al distretto.
Castle la guardò ancora mezzo addormentato e sorrise dolcemente.
Beckett lo osservò confusa.
B: che c’è?
Castle si permise di osservarla ancora un po’ e poi sorrise ancor più apertamente.
Le prese il volto e la baciò con tutto l’amore possibile.
C: buongiorno, mia principessa.
Aveva scalato quelle mura.
Aveva scalato le mura che aveva costruito attorno al suo cuore e l’aveva liberata.
Liberata da se stessa, perché in fondo è vero.
Tutti vogliono essere salvati. 



vi rubo solo un secondo..
spero vi sia piaciuta questa storia, anche se un pò particolare..
e poi vorrei ringraziare Amy Wendys per aver letto in anteprima questa storia e per avermi consigliato!!!!!!
grazie mille..
un bacione a tutti.. 
   
 
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