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Autore: Giorgia_80    20/06/2011    5 recensioni
[Fan fiction su Alex Pettyfer]
La vita di Hailey Monroe procedeva tranquilla, fino a quando non fece l'errore di passare una notte di fuoco con uno sconosciuto.
Quello che Hailey non sa è che quell'uomo è il suo futuro datore di lavoro!
All'inizio il loro rapporto è costituito da un'antipatia reciproca, che nasconde la profonda attrazione che i due provano, Hailey però si innamora di lui e..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutti, questa è la mia prima storia su Alex, spero vivamente che vi piaccia, e spero anche di non aver commesso errori di battitura o quant'altro! Sono talmente nervosa! Se l'introduzione vi ha incuriosite un po', siate coraggiose e continuate a leggere. Se non volete, non leggetela e basta xD
Spero che in tante di voi mi facciano sapere com'è il capitolo e se la storia è interessante. Fate qualsiasi critica, fatemi sapere se vi siete appassionate ai personaggi!
Beh, bando alle ciance! Eccovi qui la mia storia :)
Buona lettura :*

Capitolo primo:

A night to remember.


Hailey si guardò attorno rapita, le sfarzose luci di Los Angeles la accecavano, e lei aveva l’impressione di essere un piccolo rubino in mezzo a tanti diamanti. Enormi, luccicanti e costosi diamanti. Il vestito rosso che Kat le aveva consigliato le fasciava i fianchi e terminava con uno spacco piuttosto vistoso che secondo lei era inappropriato data la lunghezza limitata del vestito. Ma quella era una serata importante, e il capo l’aveva esortata a uscire dai suoi felponi e le sue Sneakers e tuffarsi in un abitino e dei tacchi fin troppo scomodi. Se fosse stata in qualcun altro avrebbe riso sguaiatamente di se stessa, in quel momento invece, era la bellissima moretta che entrava in uno dei locali più alla moda di Los Angeles.
Hailey aveva 20 anni appena, e già una carriera scelta da terzi, ovvero da suo padre che come lei assisteva persone famose facendo loro da agenda personale, e proprio quella sera stava per essere introdotta al manager di un personaggio di cui non aveva mai sentito il nome, e pensandoci, neppure se lo ricordava! I capelli castani e gli occhi dello stesso colore, sarebbe potuta sembrare una qualunque. Ma i tratti gentili e dolci del suo viso in contrasto con il suo essere la caratterizzavano più di quanto non pensasse.
Ma torniamo alla nostra serata sfarzosa: Hailey sentì la musica trapanarle le orecchie, e inconsapevolmente si tirò giù il vestito. Avrebbe decisamente voluto levarsi quegli odiosi tacchi rossi e starsene scalza, e l’avrebbe fatto se in quel momento non fosse stata bisognosa di soldi e di un lavoro. Si guardò intorno senza rendersi veramente conto di quanta gente si era girata a guardarla, gli uomini con uno sguardo di approvazione, le ragazze ovviamente con una punta di invidia. Individuò subito sua zia, che quella sera le avrebbe fatto conoscere uno degli esponenti di quel mondo stupido che però pagava bene.
Le corse incontro, sua zia profondamente commossa era decisamente patetica. Chiunque sapeva in famiglia che lo faceva solo per un favore dovuto a John, il padre di Hailey appunto.
< Mio dio Hailey, sei uno splendore! Dovresti vestirti più spesso così, e non tentare sempre di nasconderti dietro a quei felponi. Se vuoi sposarti devi.. > Eccola che ripartiva, pensò Hailey.
Tutti con quella storia assurda. Insomma, le dava fastidio che tutti si preoccupassero che lei un giorno rimanesse zitella, persino sua zia si era sposata, e certamente non aveva avuto bisogno di quei vestitini, anche perché si sarebbe spaventato chiunque a vederla vestita com’era vestita Hailey quella sera.
Hailey sorrise ignorando qualsiasi frecciatina sua zia Bridget le facesse.
< Allora, si può sapere dove è questo manager? > Le chiese Hailey impaziente.
< Oh tesoro, arriverà a momenti. > Sorrise falsamente la zia.
< Zia, ti dispiace se vado un attimo in bagno? > Le chiese impaziente di levarsela di torno.
Senza attendere risposta Hailey si fece strada verso il bancone degli alcolici. Quando vi arrivò, si fece strada spintonando un po’ ovunque e grazie all’altezza – piuttosto limitata – arrivò al bancone, osservò il barista definendolo come la cosa più brutta che ci fosse nel locale oltre alle tendine che avevano un non so ché di chich e gli chiese gentilmente un Mojito.
< Tesoro, mi daresti il tuo numero? > Le chiese il moro squadrandola da capo a piedi porgendole il Drink.
< Mi dispiace tanto.. > Cominciò Hailey sembrando realmente mortificata. < Ma io con la matematica proprio.. > Storse le labbra, afferrò al volo il suo amato Mojito, lasciò i soldi sul bancone e si spostò su una sedia lontano da quel pervertito che non faceva altro che fissarle il seno. Si tirò nuovamente giù la gonna e cominciò a sorseggiare il Mojito.
Impaziente cominciò a guardare in modo insistente verso l’ingresso, e poco dopo le parve quasi di svenire. Controllò i battiti del cuore che sembravano impazziti, la bocca si schiuse quasi in un invito a baciarla. Quando i suoi occhi incontrarono quelli color ghiaccio del nuovo arrivato fu come se i battiti del suo cuore si fermassero per una frazione di secondo per poi ricominciare a pompare quando il contatto fu interrotto, ovviamente da lei. Scolò in un attimo il Mojito, e ne ordinò un altro, che fece la fine del primo in poco tempo.
Dopo mezz’ora, e dopo aver ormai finito la sua conversazione con il manager, un tipo abbastanza strano di nome Mike, ed essersi assicurata che il posto fosse suo poté congedarsi e starsene per le sue. Leggermente brilla si tirò su, e quando il suo lato egocentrico spuntò fuori, si posizionò al centro della pista, muovendo ritmicamente i fianchi a tempo di musica per quanto riuscisse a muoversi con quei tacchi odiosi. Il vestito cominciava a tirarsi su, ma in quegli stati non le importava più di tanto, la fronte era bagnata da piccole gocce di sudore. Sentiva ora più che mai i quintali di profumo che Kat le aveva spruzzato addosso, e sentiva anche delle anche delle mani sui fianchi.. Delle mani? Forse stava esagerando pensò, e quindi si girò per dire al possessore di levargliele di dosso. Il suo battito si fermò, gli occhi incontrarono le stesse pupille magnetiche di prima, che in realtà non erano azzurre bensì verdi si corresse mentalmente. Un gemito impercettibile le sfuggì dalle labbra quando noto che quegli occhi liquidi la guardavano con desiderio, ma lui se ne accorse perfettamente, e sorrise compiaciuto. Hailey avendo ormai perso il senno si passò la lingua tra le labbra carnose e immediatamente lui la tirò a sé portando le mani sul suo sedere. Da quella posizione poteva sentire il suo alito fra i capelli e il suo dopobarba alla menta che le stava facendo venire i brividi. Mai prima di allora si era sentita così, e in quel momento diede la colpa al fatto che era vergine. Alzò il capo, e guardò quelle iridi verdi fino a quando qualcos’altro catturò la sua attenzione: le labbra rosse e succulente dello sconosciuto. Gli occhi erano spalancati dall’eccitazione. Sembrava una piccola bambina in un negozio di dolci, con la differenza che quell’angelo che le stava davanti non era esattamente un lecca-lecca. Avrebbe però comunque trovato il modo di renderlo tale. Si sarebbe potuta far fare qualsiasi cosa da uno del genere: il petto e le braccia non troppo muscolose erano messe in evidenza da una camicia a righe azzurre e bianche, le gambe fasciate da un paio di semplici jeans, ma era il viso era ciò che colpiva maggiormente con degli occhi verdi grandi ed espressivi, il naso dritto come quelli che di solito si vedono nelle statue greche che gli conferiva un non so che di severo, e le labbra carnose, dalla forma ben delineata. Gli zigomi alti, la fronte coperta da qualche ciuffo di capelli biondi che gli arrivavano fino al collo e il sudore che lo impregnava ovviamente rendeva il tutto più eccitante agli occhi di Hailey. Ormai i loro corpi sembravano una cosa sola, si muovevano a ritmo di musica in una danza molto sensuale. Il contatto fisico era talmente pressante, che lei sentì distintamente l’erezione del ragazzo premerle sullo stomaco. Lo sconosciuto le tolse i capelli dal viso e si abbassò sulle sue labbra per lambirle prima con dolcezza inimmaginabile e poi languidamente facendola giungere l’esasperazione. In quel momento desiderava solo sentirlo dentro di sé, realizzò improvvisamente senza esserne spaventata. Si staccò da lui sorridendo contro le sue labbra e facendogli desiderare la propria bocca.
< Non immagini quanto tu sia eccitante in questo momento. > Pronunciò la voce dello sconosciuto, che risultò profonda proprio come se l’era immaginata.
< Non immagini quanto tu mi faccia impazzire anche solo parlandomi all’orecchio > Gli rispose lei, resa più spavalda dall’alcol.
La bocca di lui si spostò voracemente dalle labbra al collo lasciando dei segni rossi sulla pelle sensibile. Hailey tremò sommessamente. Lo sconosciuto la prese gentilmente per la mano, passarono a prendere le proprie cose e si fiondarono nella sua macchina. Hailey non aveva idea di chi fosse, sapeva solo cosa voleva da lei. E in quel momento era quello che desiderava anche lei.
< Ma la mia macchina.. Io.. > cominciò Hailey che fu subito interrotta dalle labbra possessive del ragazzo che si impadronirono delle sue con veemenza.
< Te la manderò a prendere. Vieni con me, ti prego.. > Le sussurrò lui contro le labbra.
Avendo perso completamente la ragione salì in macchina lasciando le gambe scoperte. Uno sguardo caldo la percorse da capo a piedi mentre lei si toglieva le scarpe e liberava i lunghi capelli boccolosi dall’elastico.
Le dita di lui le afferrarono il mento, la mano sinistra passò tra i capelli di Hailey, afferrandone una ciocca e cominciando ad arrotolarla, mentre la sua lingua ne lambiva le labbra, per poi impossessarsene con naturalezza. Hailey era ormai appiattita contro il sedile, mentre quell’angelo dagli occhi magnetici e languidi la schiacciava con il suo peso passandole una mano dal seno al fianco e poi alle cosce che fece aprire lentamente. Hailey si staccò a corto di fiato con le guance rosse e le labbra gonfie. Le mani le tremavano, e non appena si rese conto della posizione equivoca nella quale si trovava dalla quale si trovava serrò le gambe imbarazzata e abbassò il vestito.
< Scusami è che.. Eri così.. Sei così bella. > Le disse lui facendole perdere un battito. Le sorrise, e improvvisamente perse quell’aria severa e il suo viso divenne incredibilmente dolce.
Hailey sorrise rispondendogli un flebile “grazie” mentre i suoi ormoni facevano una ola per il misterioso, sexy, e maledettamente eccitante sconosciuto.
Dopo un quarto d’ora erano già dentro ad una lussuosa stanza d’albergo. Hailey accese la luce, e nemmeno il tempo di chiudere la porta, che le sue labbra erano già appiccicate alla bocca dello sconosciuto.
Le mani di lui le avevano ormai tirato su il vestito fino a metà pancia e stavano disegnando dei piccoli cerchi sulla schiena facendole venire i brividi. La bocca del ragazzo si staccò dalla sua per poi lasciare una scia di morsi e leccate sul collo, mentre lei era passiva, ormai presa da quel gioco al quale era nuova. Lo guardò con occhi innocenti mentre gli slacciava la camicia notando che nella parte destra del torace – stupendo – dello sconosciuto troneggiava una croce. Estasiata da tale visione lo sbatté contro un muro e si alzò in punta di piedi cominciando a dare timidi baci che ben presto diventarono audaci leccate lungo il contorno di quel marchio che lo rendeva ancora più desiderabile. Le sue labbra si spinsero fino al capezzolo sinistro del ragazzo, ormai ansimante. Hailey decisa a farlo impazzire come lui aveva fatto poco prima con lei, gli tolse del tutto la camicia lasciandola cadere per terra e scoprì una frase scritta sul braccio, senza capire bene cosa ci fosse scritto seguì le lettere con l’indice facendo venire al ragazzo la pelle d’oca. Hailey passò una mano sulla patta dello sconosciuto cominciando poi a slacciargli lentamente la cintura, sempre mantenendo fisso il proprio sguardo sul suo. Lo spinse sul letto e si sfilò il vestito rimanendo in intimo. Gli salì sopra a cavalcioni facendo combaciare le due intimità, cominciò a sfregarvisi sopra e a guardarlo con gli occhi da spalancati gemendo. La mano di lui passò dal collo all’incavo fra i seni raggiungendo l’intimità della ragazza che si alzò sulle ginocchia per dare più accessibilità alle abili dita dello sconosciuto. Quando lui toccò il tasto giusto lei inarcò improvvisamente la schiena emettendo un gemito liberatorio e tirò indietro la testa. Lo sconosciuto le slacciò il reggiseno torturandole i capezzoli con la lingua ed essi si inturgidirono all’istante.
Il ragazzo prendendola alla sprovvista rovesciò le posizioni. Hailey era stupenda in quel momento, con le gambe socchiuse, il respiro irregolare che faceva muovere il suo seno su e giu, i capelli sparsi sul lenzuolo bianco, lo sguardo eccitato, la bocca socchiusa e gonfia a causa dei roventi baci che si erano scambiati. Il ragazzo pensò che sarebbe stato proprio un peccato non farle una foto in quel momento, mentre era eccitata per lui.
< Sei bellissima, non sai quanto ho desiderato vederti così. > Le disse chinandosi per darle un leggero morso al capezzolo facendola sussultare di sorpresa. < Eccitata, mezza nuda che mi aspetti su un letto. Ti confesso che è quello che ho desiderato sin da quando sono entrato in quella stupida discoteca. > La voce era roca, e i baci dal seno si erano spostati allo stomaco, segnando un percorso invisibile con delle labbra superbe che sapevano di agrumi. Ormai i suoi denti giocavano con il bordo delle culotte di pizzo della ragazza e lei si dimenava desiderando che le sue labbra finissero proprio sulla sua intimità. Gli spinse esasperata la testa contro il proprio piacere, in una tacita supplica.
< Non ancora piccola > le rispose sorridendole maliziosamente senza demordere.
La stuzzicava, la voleva vedere dimenarsi, la voleva vedere eccitata per lui, e la desiderava sempre più, come mai aveva desiderato nessuna. Quando finalmente passo la lingua sulla fonte del calore di Hailey da sopra la stoffa delle mutandine lei emise un gemito prolungato tremando sommessamente. Il ragazzo ormai non potendone più si liberò degli elementi superflui e quando la fece sua baciandola appassionatamente spalancò gli occhi scoprendo che lei era vergine ma non disse nulla, cercò di darle più piacere possibile alternando momenti di dolcezza durante i quali le accarezzava i capelli lasciandole delicati baci sulle tempie a momenti di passione pura fino a quando assieme raggiunsero l’apice.

  
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