Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: LarcheeX    21/06/2011    11 recensioni
cosa fanno i defunti Inu no Tashio, Izayoi, i parenti di Rin, il padre di Kagome e Takemaru Setzuna nell'Aldilà?
semplice, osservano quello che succede nell'Aldiqua.
"Come si fa ad avere due figli così?"
l'Aldilà è un posto così tranquillo...
"Sesshomaru! BUSSA prima di aprire un Meido Zangetsuha!"
sereno...
"Ora scendo giù nell'Aldiqua e lo faccio fuori!"
pacifico...
"Ma io ti ammazzo!"
ma i morti non dovevano riposare in pace?
...
"Heilà... chi non muore si rivede!"
Genere: Commedia, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Visite dal XXI secolo.

 

Aldiquà.

Sota, il piccolo e dolce Sota, stava chiamando la sua sorellona, caduta nel pozzo vicino al tempio, risucchiata da qualcosa.

“Kagome!” gridò. Nessuna risposta.

“Kagome!!!”

Se Kagome sentì se lo tenne per sé.

 

Aldilà.

“Che palle!” sbottò Tajomaru, che aveva un’indole abbastanza insofferente: “Stiamo da un sacco di tempo a fissare ‘sto coso in rosso!” brontolò, appoggiando la testa sul pugno chiuso.

“Tajomaru!” lo sgridò la madre, dandogli uno scappellotto sulla nuca. “Scusatelo.” Si rivolse poi a Izayoi e Inu no Tashio: “Ma senza la sua sorellina diventa piuttosto irascibile.”

Annuirono: “È simpatica, la tua sorellina?” chiese Izayoi, dolce, rivolgendosi a Tajomaru.

Inu no Tashio osservò sua moglie: cercava di essere sempre dolce e comprensiva con tutti, soprattutto con i marmocchi, che invece lui trovava estremamente fastidiosi, tranne, ovviamente, i suoi figli (e doveva ammettere che Sesshomaru era molto meglio da ragazzino, visto che da adulto era semplicemente peggiorato), e non smetteva mai di parlare pacatamente e dolcemente, gentile, serena, tranquilla…

Oh, ma a letto era un demonio, il che, detto da un demone, ha il suo peso. Lui stesso faticava ad imporsi tanto era l’impeto della moglie.

“Ehi! guardate!” esclamò il suo vecchio, indicando lo specchio d’acqua, interrompendo immediatamente un pensiero particolarmente birichino che si era insinuato nella testa di Inu no Tashio, che si volse in modo da avere lo Specchio d’Acqua di fronte.

Una ragazza vestita in modo stranissimo era comparsa nella radura, e avanzava titubante verso la figura di Inuyasha.

L’attenzione di Inu no Tashio, il suo vecchio, Izayoi, Tajomaru, Asako e Sota verté immediatamente sull’unico oggetto in movimento. La ragazza era di spalle, ma evidentemente un rumore la spaventò perché si girò di scatto, facendo veder loro un viso dalla pelle bianca, e due occhi color caffè.

“MA!” esclamò Sota, sporgendosi così tanto sulla superficie dello specchio da quasi rischiare di cadere, ma fu preso in tempo da Tajomaru che lo afferrarono per il maglione.

Lo Specchio d’Acqua era particolare, infatti non era rigido, e serviva ai defunti per le apparizioni e sparizioni nel mondo terrestre, perciò, cadendoci sopra, si finiva direttamente nella situazione che esso mostrava. Per questo si sbrigarono a riprendere Sota.

“Ehi, si può sapere che ti prende?” gli chiese Tajomaru, bruscamente: “Per un pelo non cascavi!”

Ma Sota non sembrava in grado di spicciare alcunché, tanto era lo stupore che gli aveva causato quella ragazza, e se ne stava imbambolato con lo sguardo vitreo fisso nel vuoto. Più che altro non riusciva a capire: come aveva fatto lei a finire nel medioevo?

Inu no Tashio, dal canto suo, tornò con lo sguardo a ciò che succedeva nello Specchio. Capirai, dopo cinquant’anni di immobilità era più che gradito un po’ di movimento.

Anche lui, però, dopo aver visto quello che la ragazza stava facendo ad Inuyasha, non poté far altro che esclamare: “MA!”

“Gli sta…” mormorò Asako, un po’ allibita.

“… accarezzando le orecchie!?” completò Tajomaru, più che allibito totalmente spiazzato.

“Oh, lo dicevo io che ce le aveva morbide morbide!”

Tutti si girarono verso Izayoi, con l’espressione interrogativa di chi si è perso un pezzo. Lei, dopo essersi accorta di quell’esternazione fuori luogo, arrossì: “Scusate, pensiero irrazionale.” Borbottò, a mo’ di scusa.

Ehi tu, scendi immediatamente, è pericoloso!

Tutti tornarono con l’attenzione allo Specchio, dove degli uomini erano entrati nel loro campo visivo, chi a cavallo, chi con un arco in mano, tutti rivolti verso la ragazza, che si appiattì verso di Inuyasha quando tre frecce sibilarono accanto a lei, lisciandola per un pelo.

A quel punto Sota si riscosse dal suo stato di vegetale ed abbaiò, irritato, come se la sua voce dovesse oltrepassare lo Specchio e giungere in quel momento: “EHI! giù le mani da mia figlia!”

Tutti si girarono, alzando un sopracciglio: “Come scusa?” disse Inu no Tashio, aggrottando la fronte. “Mia figlia.” Ripeté Sota: “Quella ragazza è mia figlia, Kagome, ma non idea di come sia finita lì, dato che vive nel 2000 e passa.”

“È un bel villaggio?” chiese il demone più vecchio. Sota alzò un sopracciglio: “Eh?”

“Questo duemilaepassa è un bel villaggio?” e fu inevitabile per l’uomo del futuro spiaccicarsi una mano in faccia. “È un’epoca!” spiegò, un po’ esasperato, nonostante sapesse che gli abitanti del Sengoku non potessero esserne a conoscenza: “Sarà tra cinquecento anni.”

Il silenzio piombò con imbarazzo tra i presenti e sarebbe durato un bel po’ se gli uomini non avessero preso Kagome e non l’avessero portata via.

“Dove?” chiese Sota, a metà dal buttarsi giù dallo Specchio per controllare e il gridare.

Izayoi, vedendo come smaniava l’uomo, non poté che allontanarsi impercettibilmente da lui, sussurrando al marito: “Ringrazia il fatto di non avere figlie femmine.” Lui rabbrividì.

Sota si alzò, cominciando a camminare in cerchio, sempre più nervoso e confuso.

“Però…” mormorò Inu no Tashio: “Però, accidenti se quella ragazza strana non somigliava a quella dannata sacerdotessa che ha sigillato Inuyasha.”

Intanto, per far calmare Sota, Asako aveva cambiato l’obiettivo dello Specchio, inquadrandolo su un villaggio.

Finalmente l’uomo dei tormenti si acquietò e si mise a guardare. Avevano legato Kagome per i polsi e per le caviglie, e una vecchia sacerdotessa stava esaminando il suo viso.

Prova a fare un’espressione un po’ più intelligente.

Chiese la vecchia, mentre i trapassati, in quel momento, stavano con il fiato sospeso: chi era quella ragazza e come aveva fatto a trovarsi lì?

Ma, prima che si potesse anche dire una sola parola, delle grida irruppero nel villaggio, mentre un enorme mukadejoro si avventava sulle prime persone che incontrava. Kagome sembrò intuire il pericolo, perché scappò a gambe levate.

“Certo che tua figlia è proprio fifo-” provò a dire Tajomaru, rivolgendosi a Sota, ma fu zittito dalla madre che esclamò: “Guardate!” e indicò la macchiolina rossa in avvicinamento che era la figura di Inuyasha.

Sembrava… sveglio.

Sento l’odore della donna che mi ha ucciso…

Kagome schizzò nella radura con una velocità olimpionica e, inseguita dal mukadejoro, si diresse verso quello che sembrava un pozzo, ma inciampò su più bello e rotolò davanti all’albero sul quale era sigillato Inuyasha che, sotto lo stupore generale, ghignò:

non riesci nemmeno a sconfiggere un demone debole come un mukadejoro?

“È…” mormorò Tajomaru.

“È…” mormorò il vecchio di Inu no Tashio.

“È vivooo!” gridarono Izayoi e Inu no Tashio, cominciando quello che ai giorni di Sota sarebbe stato chiamato trenino di capodanno. Mentre loro imperversavano in quella danza irrazionale, Sota si martoriava le unghie, vedendo sua figlia alle prese con quel mostro orribile, soprattutto quando quello la prese per i fianchi e lei si aggrappò alle ciocche di Inuyasha per reggersi, e Asako e Tajomaru cercavano in qualche modo di sedare i propri compagni.

L’unico vagamente sano di mente era il vecchio di Inu no Tashio, che guardava allibito ora il figlio che festeggiava ora la ragazza nello specchio e gridò quando la scolopendra azzannò il fianco di Kagome.

“Dai che ora se la mangia!” esclamò, esultando. Tutti si fermarono Izayoi e Inu no Tashio caddero una sopra l’altro, inciampando nei rispettivi kimoni, Sota fu quasi sul punto di strozzarsi con l’unghia che si stava divorando, Asako e Tajomaru lo guardarono allibiti.

Ma, prima che potesse accampare qualche ragione valida della sua gioia, in contrario a quello che aveva aspettato, Kagome cadde a terra, illesa a parte la macchia di sangue che si stava espandendo sul suo fianco sinistro.

Ma gli sguardi dei due demoni presenti non furono per la ragazza, no. Furono per la piccola sfera che sembrò uscire da lei e che subito venne inghiottita dal mukadejoro che, per tenere ferma Kagome, la appiccicò contro Inuyasha con una delle sue spire.

“Ehi, giù le mani da mia figlia!” ringhiò Sota, ma fu zittito da Inu no Tashio: “Ma è lei che si è fatta mettere lì!”

Sarebbe nato un bel battibecco se nell’Aldiquà non si fosse scatenata un’esplosione.

“Figliolo, rallegrati!” esclamò il demone più anziano: “La Shikon no Tama è tornata tra noi!”

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Capitanooooo! *si butta addosso a Inu no Tashio"

ancora tu, dannata mocciosa!

ehi, guarda che la prossima volta ti faccio mangiare da qualcuno >:D

semmai sono io che mi mangio qualcuno, sto morendo di fame!

???

guarda che nell'Aldilà non si mangia.

e quindi?

E QUINDI PROVVEDI!

*scrive sul taccuino* aggiungere... una... mensa... per... i trapassati... ok fatto^^

-____-'

ma dai, cosa pretendi, tuo figlio è vivo!

si, ma l'altro...

tu vuoi troppe cose, mio caro... *coff coff*

cos'è quel colpo di tosse sospetto?

nulla nulla^^'

voglio sapere!

non ti preoccupare, saprai presto^^'

io esigo di sapere immediatamente cosa stai architettando, autrice da strapazzo >:|

io... ehm... ACCUCCIA!

*l'autrice e il Capitano si guardano, interrogativi*

beh?

*scrive sul taccuino* il... Capitano... cadde... a terra...

*BAM*

ecco fatto^^

*morto per terra* m... mi... mi vendicherò!

certo certo^^

*ne approfitta dello svenimento del Capitano*

prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che hanno cliccato sul titolo della storia, incuriositi, a partire da chi non ha scritto nulla, a quelli che hanno recensito, seguito, preferito e ricordato^^ GRAZIE MILLE

come al solito il discorso è sempre lo stesso: se vi fa schifo ditelo senza paura.

spero che vi sia piaciuto il capitolo^^

eccomi qua! ora subirai la mia ira! Cicatrice del Ventoooo!!!!!!

*tasta il vuoto della cintola, non trovando Tessaiga* ma dove...?

l'hai lasciata nell'occhio destro di Inuyasha, tesoro^^

'azz... è vero... ma posso sempre riempirti di botte >:D

oh oh...

*fugge via*

*rincorrendola* FERMA DOVE SEIIIIiiiiii!!!!

*corrono finchè non diventano un puntino lontano*

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oh, se ne sono andati...

beh, sì voi mi conoscete, no? sono Naraku^^ anche se non ho capito perchè mi hanno affibbiato 'sto violetto checca...

beh, visto che l'autrice è *ehm* impegnata vi saluto io al posto suo^^

alla prossima

ciao ciao

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e ricordatevi che la sfera dei quattro spiriti è MIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

  
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