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Autore: Tynuccia    21/06/2011    2 recensioni
[Gundam SEED Destiny] “Non gli faccia troppo male,” si risolse invece a pigolare a Yzak.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Lunamaria Hawke, Shinn Asuka, Yzak Joule
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Somiglianza

 

*

 

 “Ehi, Shinn, non sei nervoso?”

L’asso della Minerva si voltò a guardare la sua fidanzata, con un sopracciglio alzato. “Perché, dovrei? Non è mica una battaglia.”

Lunamaria sospirò e mise una mano sotto il mento, guardando oltre il finestrino della jeep. Quel giorno Aprilius One era illuminata da un brillante sole primaverile e, se solo non fosse stata così spaventata, si sarebbe rallegrata di una così deliziosa giornata.

 “No, ma state per incontrare il Comandante della Voltaire,” intervenne l’autista con un ghigno appena accennato. “Sapete che si tratta di Yzak Joule, vero?”

 “Purtroppo sì,” borbottò la maggiore delle sorelle Hawke, sempre più ansiosa. “Spero solo di uscire da questa temporanea assegnazione con tutte le ossa salve. Per non parlare dei timpani.”

L’uomo scoppiò a ridere, parcheggiando di fronte alla nave da guerra attraccata al porto ed aiutò la ragazza a scendere, mentre il giovane Asuka incrociava le braccia sul petto, cominciando a farsi strada verso l’entrata.

 “Shinn aspettami!” si lamentò la rossa, correndogli dietro. “Santo cielo, si può sapere cosa ti prende oggi? Stai cercando di adattarti al proverbiale caratteraccio del Comandante Joule?”

Il ragazzo la fulminò con lo sguardo e sbuffò seccato. “Lo sappiamo tutti che avresti preferito essere assegnata ad un team comandato da quel bastardo di Zala!”

Lunamaria sgranò gli occhi chiari ed aprì la bocca per urlargli qualcosa contro, ma una fragorosa risata, quasi malvagia, li colse di sorpresa.

 I due si voltarono e videro il Comandante Yzak Joule in persona, fermo sulla porta dell’area relax con un’espressione divertita in viso ed un sopracciglio alzato. Immediatamente scattarono sull’attenti.

 “Shinn Asuka e Lunamaria Hawke, suppongo,” mormorò lui, facendo cenno loro di seguirlo lungo un altro corridoio. “Non ero esattamente entusiasta di avere due Red Coat novellini tra le mie truppe, ma l’epiteto che il soldato Asuka ha usato per descrivere l’Ammiraglio di Orb mi è piaciuto,” si fermò e si voltò per dare una leggera pacca sulla schiena al suo nuovo sottoposto.

 “Perché non dovrebbe essere contento?!” sbottò l’altro, senza comprendere la momentanea ammirazione e costringendo la sua innamorata a battersi la mano sulla fronte con fare sconsolato.

 “Non svegliare il can che dorme… Non te l’ha mai insegnato tua madre?!”

Yzak gli rivolse un’occhiata glaciale, ma continuò a marciare verso un posto a loro sconosciuto. “Piano con il tono di voce, ragazzino. Ho il potere di mandarti a leccare gli stivali dei Verdi con uno schiocco di dita e ti assicuro che lo spettacolo mi divertirebbe più di un’opera lirica. Che adoro, per tua informazione.”

 “Sono spiacente, signore,” disse a denti stretti il Rosso, sporgendosi verso la sua fidanzata e sussurrandole che dopo due secondi sulla Voltaire anche lui avrebbe preferito essere sotto il comando di Athrun Zala, al solo costo di ricevere una gomitata nelle costole da parte di lei, troppo spaventata dalla prospettiva di doversi inginocchiare davanti alle scarpe degli operatori di bordo a sua volta.

 “Comunque,” riprese l’albino, senza prestare troppa attenzione ai bisbigli dei due nuovi arrivati. “Suppongo che gli altri piloti possano rendervi la vita un inferno. L’invidia è una brutta bestia e la vostra felicità su questa nave potrebbe essere compromessa. Per non parlare del quieto vivere.”

I due lo guardarono come se si fosse appena messo a pulire il pavimento con il fondoschiena ed il medesimo pensiero parve attraversarli: gli altri piloti? Quando lui, con una sola frase, era riuscito a farli sperare di non essersi mai arruolati in ZAFT?

 “Piuttosto ditemi com’è il Bastardo come leader,” chiese ancora Yzak, lanciando loro un’occhiata di sbieco.

Lunamaria, seppur restia a dover mentire, capì che l’unico modo in cui avrebbero potuto sopravvivere sotto il comando del temibile Consigliere era giocare d’astuzia ed assecondare la sua celeberrima rivalità con il loro ex-Capitano dai capelli blu. Socchiuse le labbra per lanciarsi in improbabili insulti per la sua precedente fiamma, ma il suo nuovo innamorato fu più veloce.

 “Quel damerino e quella scimmia della sua fidanzata! Insopportabili!” esclamò, avendo colto la palla al balzo almeno per una volta nella sua vita. Non pensava veramente la metà degli insulti con cui copriva Athrun o quelli per Cagalli, ma in quel frangente erano vitali. Avrebbe voluto aggiungere altro, ma vide l’ombra di un sorriso sul volto del loro nuovo superiore.

 “Come ci si poteva aspettare dal Bastardo. Non tutti hanno la mia classe.”

Gli innamorati con la divisa scarlatta si guardarono, confusi, ma non fecero in tempo a dirsi qualcosa che Yzak già si era fermato davanti ad una porta e si apprestava a digitare un codice. Squadrò la Hawke da capo a piedi, indugiando sulla cortissima gonna rosa. “La versione femminile da Rossa… Sicuramente ne sarà contenta.”

 “Chi, signore?”

 “Lo vedrai.”

Il pannello finì di scorrere ed i tre entrarono in quello che era l’ufficio e la camera da letto del Comandante della nave. Al suo interno, seduta sulla poltrona con le dita intrecciate sotto il mento e lo sguardo perso nel vuoto, vi era una giovane con la divisa nera da ufficiale, compresa di cappello calato in testa. Alla loro vista sorrise e si alzò in piedi, mettendosi sull’attenti.

 Lunamaria ricambiò il saluto ed inclinò il capo, fissando la gonna stretta che l’ospite del Comandante indossava. A suo parere era tremendamente elegante e, se mai un giorno avesse avuto l’opportunità di ricoprire quella carica, avrebbe optato per la medesima soluzione.

 “Come mai il cappello?” chiese Yzak, curiosamente.

 “Avevo un giro di ricognizione da fare, sono appena tornata,” rispose lei. Lanciò uno sguardo alla sua nuova sottoposta e, ignorando l’espressione palesemente scocciata del suo collega in rosso, allargò il sorriso. “Vedo che nessuno ti ha costretta a mettere i pantaloni…” si voltò e scoccò un’occhiataccia all’albino. “A differenza mia. Beata te.”

 “G-grazie, signore,” scattò nuovamente sull’attenti la rossa, felice per quell’improvvisa solidarietà femminile: quel soldato sembrava avere un certo ascendente sul rabbioso Comandante e, con lei a bordo, forse non sarebbe stata una situazione poi tanto invivibile.

Lei sventolò la mano e poi se la portò al copricapo, liberando la lunga chioma castana, mentre Yzak, sprofondato nella sua poltrona, distoglieva lo sguardo dallo spettacolo.

 “Benvenuti sulla Voltaire, sono Shiho Joule, il Capitano,” disse, senza mai perdere quel suo candido sorriso. “Spero vi potrete trovare bene, nonostante il mastino vestito di bianco che mi sono sposata.”

I due ex-membri della Minerva sgranarono gli occhi: Lunamaria perché non poteva davvero credere di aver potuto incontrare la moglie di Yzak a bordo, specie dopo aver letto sugli amati giornali scandalistici di Meyrin che l’albino voleva dei figli e, nell’esercito, sarebbe bastato lui in famiglia; Shinn, invece, guardò per più volte il bel soldato in nero di fronte a loro prima di sentire le lacrime pizzicargli gli occhi ed il sorriso increspargli le labbra.

 Allargò le braccia e corse verso di lei, stringendola e sollevandola da terra, facendole fare un rapido giro sotto lo sguardo sempre più sorpreso della sua fidanzata e quello uguale, ma furibondo del loro superiore. “Mayu… Mayu!” mormorava intanto il Red Coat, scoccando un bacio sulla guancia della povera Shiho, troppo stranita per fare qualsiasi cosa. “Ti sei tagliata i ciuffi davanti, ma stai bene comunque! Guarda come sei cresciuta! Sei diventata ancora più bella!”

 “Ma fa sempre così?” domandò Yzak, alzandosi. Come tutta risposta Lunamaria scosse vigorosamente il capo, troppo impaurita dallo sguardo assassino che aveva il più anziano dei quattro, anche per rammentarsi delle foto di Mayu Asuka che l’asso dai capelli neri le aveva mostrato e che, in qualche modo, la pettinatura dell’Ufficiale Joule poteva avergliela ricordata. “Non gli faccia troppo male,” si risolse invece a pigolare a Yzak.

 “Farò il pos-” iniziò a dire l’albino, ma, quando il suo nuovo sottoposto iniziò a strofinare il volto sul petto di sua moglie con un’espressione alquanto beata, iniziò a vedere solo quanto scarlatta fosse la giacca dell’uniforme del suo improvvisato rivale e, proprio come un toro furioso, si buttò alla carica, lanciandosi sulla coppia.

 

*

 

 “Ironico,” ghignò Yzak, poggiando i piedi coperti solo da calzini sulla scrivania, imitando momentaneamente le solite movenze di Dearka. “Tua sorella assomiglia davvero a mia moglie. Quasi quasi mi metto a ridere. È un’idea allettante.”

 “Sì, uguale,” convenne Shiho, passando le dita tra i capelli del marito, cercando di farlo calmare. “E tu lo sai che se fossi stato a Pamplona, sulla Terra, ti avrebbero ispezionato la testa alla disperata ricerca di un paio di corna? Concrete eh, non farti strane idee.”

 “Dopo che questo qui si è strofinato la faccia tra le tue tette potrei anche permettermi di farmele!” esclamò lui, piccato, per poi lanciare un’occhiata a Shinn, seduto in un angolo con i suoi stivali neri in mano, intento a leccarli, mentre Lunamaria tentava disperatamente di disinfettare il taglio che si era procurato sulla guancia, graffiandosi con lo spigolo del tavolo dopo che Yzak gli aveva sferrato un potente destro.

 “Ah, quasi dimenticavo…” continuò Yzak, rilassandosi sotto il tocco gentile della sua donna. “Benvenuti sulla Voltaire, soldati.”

Shinn staccò la lingua dalle scarpe e cacciò un urlo frustrato che riempì completamente la nave da guerra. “VOGLIO ATHRUN ZALA COME SUPERIORE!”

 

 

 

 

Vorrei complimentarmi con me stessa ♥ Perché pubblicare oggi una storia scritta a febbraio dell’anno scorso è tremendamente chic (… okay no, ma lasciatemi sognare).

Per quanto riguarda la somiglianza tra Mayu e Shiho… Io la trovo palese. Tagliate un po’ i ciuffi alla sorella di Shinn e pareggiatele la frangia e siamo lì. E poi diciamocelo, Shinn è un povero babbeo rincitrullito (per non essere volgare), quindi suppongo che sarebbe possibilissima una reazione del genere XD Soprattutto se viene considerato il LEGGERO complesso della sorella che si ritrova XD.

  
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