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Autore: HuntedHeart    21/06/2011    0 recensioni
Istinto animale, sopraffatto da qualcosa di più ampio e travolgente che ci sommerge
entrambi.
Le nostre schiene si inarcano, un gemito più forte riempie la stanza, i muscoli si
lasciano andare mollemente sul materasso.
Anche domani mattina ci risveglieremo fianco a fianco l’uno dell’altro.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Georg Listing, Gustav Schäfer
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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So give me a reason - I just need a sign.
I think I really love you.
I think I'm supposed to fight.
Please let us repeat this time, let's save what we had.
I'm afraid to lose my mind with you on my side.
I don't know why I'm still here.




Nel buio della notte osservo le stelle bianche che se ne stanno placidamente appese nell’aria, su uno sfondo blu. La loro luce si mischia con il nero della notte, sembrano così belle, ma come canta Bill nella sua “Don’t Jump”, le stelle ingannano, ti portano a fare ciò che non è giusto per te. Ed è esattamente quello che è successo a noi.

Ora sono qui, seduto su una poltrona, davanti alla finestra della mia stanza.
Aspetto. Aspetto te, che tra qualche minuto sarai qui, di nuovo tra le mie braccia.

Ma è giusto ciò che facciamo? Ho bisogno che tu mi dia una ragione per ciò che, a parer mio, sta andando avanti da troppo tempo ormai. Ho bisogno che tu mi dia un segno.
Penso di amarti veramente, penso che sarei disposto a combattere per te, per il nostro amore fuori dagli schemi, surreale, insolito.
Ti prego, non facciamo volare via il tempo, salviamo ciò che abbiamo costruito fino ad ora.

Non so perché sono ancora qui.
Forse ti amo veramente.
Forse sono convinto di quello che stiamo facendo.
Forse non sono proprio il più posato e responsabile del gruppo.
Forse è questo il vero Gustav, quello che appare quando tu sei con me.
Forse…

***


Mentre sono ancora qui immerso nei miei pensieri, mi accorgo di essere sprofondato sempre di più nella mia adorata poltrona di pelle.
Nel tirarmi su avverto un leggero tocco sulla mia spalla. Mi giro di colpo, ho un tuffo al cuore.
Tu sei lì, da non so quanto tempo che mi osservi dall’alto.
Le tue braccia sono appoggiate sullo schienale della poltrona, i raggi della luna si riflettono sui tuoi capelli ancora perfettamente lisci, nonostante questa mattina ne abbiano passate di tutti i colori, i tuoi occhi verdi brillano nell’oscurità, quasi come quelli di un felino nel momento in cui si prepara per saltare addosso alla sua preda.
Ti appoggi delicatamente sul bracciolo, il contatto con la tua pelle calda mi provoca una serie di brividi che solleticano piacevolmente il mio corpo.

Osservi anche tu la luna piena che splende in cielo, attorniata da tutte le sue stelle.
I nostri occhi si incrociano, un sorriso malizioso si dipinge sul tuo volto.

"Human connect to human
How can I connect to you?"




Devo avere una faccia estremamente buffa dato che ti vedo mentre mi osservi divertito. Mi prendi il viso tra le mani, mi giro verso di te, ti impossessi ancora una volta delle mie labbra, con la lingua comincio ad esplorare ogni singolo centimetro della tua bocca.
Mi lascio trascinare dal tuo potere, di nuovo.
Mentre mi lascio piacevolmente avvolgere da questo turbinio di emozioni tu ti stacchi da me e mi sorridi dolcemente.

“Non dovresti pensare continuamente a questa nostra storia, ti stai tormentando fin troppo.” Esordisci ad un certo punto, accarezzando dolcemente con la punta delle dita il mio volto.

Io ti osservo per un tempo che mi sembra interminabile, respiro profondamente mentre i miei battiti cardiaci aumentano, rendendomi conto che la vicinanza eccessiva tra di noi non mi aiuta per nulla a ragionare.


“Abbiamo lasciato trapelare fin troppi indizi, prima o poi qualcuno verrà a scoprire qualcosa, e allora noi che faremo?” dichiaro tutto d’un fiato io con il cuore ancora in gola.
Dalla tua bocca, mentre mi stai guardando atterrito, non esce alcun suono, nonostante i tuoi ripetuti tentativi.
Ti passi una mano dietro la testa, spostandoti le ciocche di capelli che ti sono cadute sul volto, cercando una risposta plausibile per quella domanda inaspettata che era appena uscita involontariamente dalle mie labbra.

“Non siamo stati abbastanza prudenti.” Continuo io, torcendomi nervosamente le dita delle mani.

“Se mai qualcosa di compromettente per noi verrà fuori prima o poi, sarà il momento adatto per rivelare questa nostra storia al mondo, non ti sei stancato di fare tutto di nascosto? Di doverci incontrare solo la notte, lontano dagli sguardi di tutti, che potrebbero inconsapevolmente trarre conclusioni affrettate e del tutto errate?” Dichiarò all’improvviso il bassista, ancora scosso per la domanda iniziale.

Il minore si inumidì le labbra ancora tiepide, “Rivelarlo al mondo?”
Chiese con tono bassissimo, quasi parlando più a se stesso che non con il suo compagno, seduto di fianco a lui.

Ti osservo di sottecchi, quasi per non farmi scoprire mentre contemplo la bellezza del tuo volto, quella bellezza che mi ha portato fin qui, che mi ha tratto in inganno, come le stelle di Bill, quella bellezza che però, alla fine, ha saputo lasciarmi di gran lunga più soddisfatto di quanto non mi fossi aspettato all’inizio di questa nostra avventura.


Di solito è Bill quello con le storie complicate, che chiede consiglio e rompe le scatole a tutto il gruppo fino a che qualche anima pia non si decide ad alzarsi e aiutarlo, in modo da garantire almeno per le 24 ore successive la sanità mentale di tutti i membri del gruppo.

Ora invece siamo noi, i più grandi e maturi del gruppo, a detta di tutti i giornali, a trovarci in una situazione alquanto ambigua.

Le nostre mani si sono incontrate, tu con la punta delle dita mi solletichi il dorso della mano, se qualcuno ci vedesse ora potrebbe pensare che siamo completamente andati, ma la realtà è un’altra, la realtà è che in questo momento finalmente mi sento davvero importante per qualcuno, e questo per me è abbastanza.

Lentamente ci alziamo e ci dirigiamo verso il centro della stanza, dove si trova il letto.

Una volta sdraiati, fianco a fianco, le nostre labbra si cercano, le nostre mani vogliono qualcosa di più.

Anche questa notte avremmo vinto noi.

I nostri respiri caldi e affannati si mischiano tra loro, nessuno di noi si mostra esitante, nessun ripensamento si fa largo tra i pensieri che affollano le nostre menti in questo momento.

Ogni secondo della mia vita,
in ogni momento che vivrò,
voglio sentire la tua musica e vederti suonare felice accanto a me.
Questa volta decido io,
si lo voglio.
Ich liebe dich.



Ci troviamo nel bel mezzo di un gioco dal quale, una volta iniziato, difficilmente si può
uscire.
Così soffice, così difficile, non ti fermare.
I nostri gemiti si fanno sempre più soffocati, la nostra unione speciale è
costantemente alimentata da una dose quasi eccessiva di passione.
I nostri polmoni si riempiono e si svuotano velocemente, il desiderio cresce, i
vestiti finiscono in posti imprecisati della stanza, la voglia di raggiungere qualcosa
di più, insieme, cresce.

“Instinctive skills, like animals…”



Istinto animale, sopraffatto da qualcosa di più ampio e travolgente che ci sommerge
entrambi.
Le nostre schiene si inarcano, un gemito più forte riempie la stanza, i muscoli si
lasciano andare mollemente sul materasso.
I nostri respiri si fanno più lenti, le nostre mani restano intrecciate, mentre siamo
sdraiati fianco a fianco su questo letto.


I nostri occhi appagati scorrono l’uno sul viso dell’altro.
Anche ‘sta notte ci siamo riusciti.
Anche domani mattina ci risveglieremo fianco a fianco l’uno dell’altro.
  
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