Stealing a pillow
La pioggia batteva insistente contro le finestre … odiava i temporali.
La sua buki era uscita non so da quante ore e ancora non era rientrata, ultimamente rientrava sempre più tardi la sera e stranamente anche il suo gatto sembrava essersi eclissato. Ma lei non era gelosa, non lo era mai stata.
Era sola sdraiata sul suo letto freddo a fissare la pioggia battere violenta aldilà del vetro, non riusciva a prendere sonno. Era la prima volta che durante un temporale Soul non era accanto a lei per proteggerla. NO, non si era fatto vivo.
Rivolse uno sguardo alla porta, e tirandosi su a sedere, si scostò qualche ciocca ribelle che le era finita davanti agli occhi. Scese dal letto sistemandosi la candida camicia da notte, e a piedi nudi sgattaiolò nella camera di Soul. Lui non c’era.
Salì sul suo letto e strinse il suo cuscino ancora intriso del suo inebriante profumo maschile, lo strinse forte tra le braccia e chiudendo teneramente gli occhi si addormentò scordandosi del temporale.
Al suo risveglio il cuscino era sparito, ma al suo posto c’era un giovane dalla capigliatura cerea e dagli occhi rubini, che fissandola incantato la baciò sulle labbra.
-Perdonami!-, quella parola risuonò nella sua mente.
Lei lo fissò in egual modo con i suoi meravigliosi occhi verdi, e sorrise vedendolo chiudere gli occhi. Soul la sentì salire a cavalcioni sopra di lui, ma veloce come un fulmine Maka scese dal letto facendogli riaprire gli occhi disorientato.
Con il suo cuscino tra le mani si stava allontanando verso la porta, ma poi, poco prima di uscire dalla stanza, lo guardò con la sua eterna aria da bambina e facendogli un gestaccio col dito andò via.