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Autore: ElfoMikey    22/06/2011    3 recensioni
“Amber, ha la fidanzata!”
“Oh andiamo lo sa anche il mondo che è una copertura!”
“Stanno insieme, vogliono andare a vivere insieme.”
“Però lui ama anche te o sbaglio?”
Chris abbassò lo sguardo, colpito nel segno.
(CrissColfer)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capone

 

 

Capitolo primo

 

 

21 maggio 2011, Las Vegas.

 

 

- …Ricordati di mettere i calzini in valigia e porta sempre un paio di mutande in più, la lavanderia potrebbe non funzionare e tu rimarresti senza. -

Karyn Colfer stava intrattenendo il suo adorato bambino al telefono da più di mezz’ora, mentre questi tentava di riempire il suo enorme trolley con una sola mano.

“Mamma non ho tredici anni, non comportarti come se stessi andando in gita scolastica!” la rimproverò, gettando, senza riguardo, un paio di magliette in valigia.

- E non giocare al lancio dei vestiti, poi si stropicciano e sembri un barbone.-

“Hai installato un sistema di video sorveglianza in casa mia Karyn Colfer?”

Sua madre sbuffò una risatina.

- No semplicemente sei prevedibile.-

“Oh, grazie tante!”

Il fatidico giorno era arrivato e Chris non era mai stato più riluttante in tutta la sua vita.

- Mi raccomando Christopher, fai il bravo e non fare arrabbiare nessuno.-

“Sì, mamma ti prometto che farò il bravo bambino, mangerò almeno tre volte al giorno e mi laverò sempre i denti prima di andare a dormire.” La prese in giro, ridacchiando poi all’ennesimo sbuffo di Karyn.

Sentiva molto la mancanza della sua famiglia, anche in momenti come quelli, ma si sarebbero rivisti da lì a pochi giorni e Chris non poteva ch esserne felice.

- Sei uguale a tuo padre, vi divertite troppo a prendermi in giro! – la sentì lamentarsi.

“Lo sai che ti voglio bene!” cercò di ammorbidirla Chris, interrotto dal suono insistente del campanello. “hanno citofonato… deve essere Lea, ci sentiamo appena arrivo in hotel!”

E dopo gli ultimi saluti e qualche altra raccomandazione, Chris lasciò il cellulare sul letto, accanto al trolley, e andò ad aprire la porta.

Si trovò davanti la faccia sorridente di Cory, che entrò senza dire una parola.

“Prego Cory, sei il benvenuto!” ironizzò Chris chiudendo la porta alle sue spalle.

“Mi ha mandato Lea, ha avuto un problema con la valigia e non è riuscita a venire.” Spiegò, entrando in cucina e seppellendo la faccia nel frigorifero, in cerca di qualcosa da bere.

“Non è l’unica…” borbottò, ritornando nella sua stanza per finire quello che aveva iniziato.

Cory lo seguì, aprendo una bottiglietta di Diet Coke, l’unica cosa presente in frigo, oltre all’acqua e ne prese un sorso generoso.

“Nervoso?” chiese, sedendosi sulla poltrona in fondo alla stanza.

“In realtà non ho voglia di partire.” Rispose, piegando con finta attenzione un paio di Jeans.

Cory, era sempre stato, dal primo momento che avevano iniziato a lavorare insieme, il suo confidente.

O meglio, molto spesso era Cory che si confidava, parlando delle sue conquiste e di quanto fosse deprimente non aver trovato ancora l’anima gemella a quasi trent’anni.

“Okay, quella faccia dice solo una cosa!” esclamò Cory, togliendosi le scarpe e gettandole senza riguardo sul tappeto morbido hai piedi del letto.

“E sarebbe?”

“sono incazzato nero.” Rispose Cory, cercando di imitare l’espressione dell’amico, con scarso successo.

“Non è così…” ribattè Chris, indeciso sulla scelta tra due dei suoi completi eleganti, da portare con sé.

“Predi quello nero” gli andò in aiuto Cory. “non sarà mica per Jonathan?” domandò preoccupato.

“La mia storia con Jon è vecchia e sepolta e no, non c’entra lui.”

Già, aveva avuto una relazione con Jonathan Groff durata la bellezza di tre mesi, per poi finire come tutte le relazioni a distanza.

Un disastro.

“Ho capito, ho capito! Chiudiamo qui il discorso o ti tramuterai in una vipera!” scherzò il più grande, finendo la Diet Coke in un paio di sorsi. “credo che andrò a vedere la tv mentre finisci di prepararti.” Aggiunse, alzandosi con un sorriso.

Chris ricambiò e tornò al lavoro, con la testa piena di pensieri.

Non aveva mai sofferto così per qualcuno.

Nemmeno con Jonathan, nonostante fossero stati effettivamente insieme, anche se per poco.

Era un dolore così diverso, qualcosa che non aveva mai provato, ma che in quel momento stava testando sulla sua pelle e faceva male da morire.

Darren, la sera prima, aveva lasciato casa sua solo pochi minuti dopo la sentenza di Chris a quella assurda “relazione” che stavano portando avanti.

Non aveva detto e fatto nulla, se non andarsene con la coda fra le gambe, senza rivolgerli nemmeno uno sguardo.

Chris era rimasto solo, in quella cucina, per ore intere, come bloccato.

Senza piangere o disperarsi. Guardava solo un punto inesistente davanti a sé con gli occhi chiari che parevano vuoti.

Ancora non so dove ho trovato la forza di dirgli quelle parole… pensò, passandosi una mano fra i capelli ancora umidi dalla doccia di qualche ora prima.

Come chiamato dal cielo, il telefono di Chris prese a vibrare, informandogli l’arrivo di un messaggio.

Prevedibilmente, era Darren.

Non lesse il contenuto del messaggio, semplicemente lo cancellò, lasciando il suo BlackBerry da parte per chiudere, finalmente, la sua valigia.

 

Il viaggio verso Las Vegas, prima tappa del tour, era stato piuttosto animato, visto che, Chris e Cory, avevano deciso di discutere sulle performance che i produttori e Ryan avevano stabilito.

“Sarà una forza cantare tutti insieme davanti a milioni di persone!” stava strillando Cory, eccitato come un bambino.

“Sono sicuro che dimenticherò ogni cosa!” borbottava Chris, giocherellando con il braccialetto che aveva al polso.

Cory gli rifilò una pacca sulle spalle e sorrise. “Sarai eccezionale!”

Un altro, valido, motivo per cui era così riluttante era il piccolo Show che dovevano mettere in scena lui, Heather e... Darren.

Ryan, giorni addietro, aveva confermato al cast la presenza dello skit di metà spettacolo, con l’aggiunta di Darren al copione, per dare al pubblico quello che volevano.

Klaine.

Chris si morse il labbro per evitare di imprecare a voce alta, mentre cancellava un altro dei messaggi che Darren gli aveva spedito.

L’hotel per quella prima tappa era uno dei più sfarzosi di Las Vegas e quasi Chris si incantò a guardare la facciata con un’espressione ebete sul viso.

Non si sarebbe mai abituato a tutto quel lusso.

Non rimasero molto, giusto il tempo di posare i loro bagagli e registrarsi alla reception e già erano in viaggio per l’auditorium per le prove.

Il posto era veramente enorme e Chris saltellò verso gli altri con l’espressione serena.

Si stava finalmente facendo prendere dall’entusiasmo di essere lì, con gli altri.

Non notò Darren per parecchi minuti, o meglio fece finta di non averlo visto, finchè, uno dei coreografi non lì chiamò al raduno e se lo trovò affianco, che lo guardava con un’espressione d’aspettativa.

“Hai letto i messaggi che ti ho mandato?” chiese sommessamente, le mani incrociate dietro al schiena.

“Non so di cosa parli.” Fu la risposta secca del controtenore.

“Chris, ti prego…”

“… non ho voglia di stare ad ascoltarti.” Sbuffò, irritato. “abbiamo già detto tutto quello che c’era da dire!”

“No, tu hai deciso per entrambi!”

“Ehi! Darren, Chris volete tacere?!” Brad, infastidito dal chiacchiericcio di sottofondo alle sue spiegazioni.

I due borbottarono delle scuse e Chris arrossì, incrociando lo sguardo di Amber, che chiedeva spiegazioni.

Quel giorno non fecero altro che provare e riprovare, giusto per essere sicuri che lo spettacolo fosse perfetto.

Chris si era sentito addosso gli occhi di Darren come fuoco, mentre provava insieme a Jenna, Heather e le altre ballerine “Single Ladies.”

“Smettila.” Darren sussultò, nel suo angolino sotto il palco, quando Amber gli fu silenziosamente vicino.

“Di fare cosa?”

“Di assillarlo.” Rispose la ragazza. “ti ha detto di no, rispettalo.”

“Ti ha già informata a quanto pare!” esclamò sprezzante. “scusa Amber, non volevo essere così rude.” Aggiunse, pentito di averle parlato in quel modo. Amber scosse il capo e gli posò una mano, con le dita laccate di rosso, sulla spalla.

“Non mi ha detto nulla, ho capito da sola cos’è successo.” Darren abbassò il capo, sentendo il bisogno di sfogarsi.

“Non pensavo di innamorarmi di lui.” ammise. “pensavo che Mia fosse tutto quello che cercavo dalla vita.”

“E invece?”

“E invece è arrivato lui a sconvolgerla.” Rispose, con un sorriso amaro sulle labbra. “Credi che io sia una cattiva persona, Amber?”

La ragazza di colore abbozzò un sorriso, intenerita. “No, non lo penso.”

Darren non aggiunse altro e con un sospiro, appoggiò la testa su quella perfettamente pettinata di Amber, in cerca di conforto, mentre tornava a guardare Chris, concentrato nella sua performance.

La sera dello show arrivò troppo presto e dietro le quinte si respirava un’aria tesa, ma al tempo stesso elettrizzata.

C’era Cory che fingeva di fare la lotta con Mark e Kevin controllava per l’ennesima volta i freni della sedia a rotelle. Lea e Dianna stavano saltellando come folletti e Amber provava a riscaldare la voce, seguita da Naya e Jenna. Heather e Harry riprovavano alcuni passi del balletto e Chord li guardava divertito. In un piccolo angolo Chris osservò Jeff, Nick e Jon scherzare sulle loro divise e ricambiò il gesto di saluto che quest’ultimo gli lanciò. Darren passò accanto a lui ed ad Ashley, sorridendo, un po’ imbarazzato.

“In… in bocca al lupo.” Disse solo, sfiorandogli il bordo del gilè di jeans bianco.

“Anche a te.”

Gli diede una piccola pacca sulla spalla e raggiunse i Warblers che lo accolsero con grida e schiamazzi.

Chris rimase a fissarlo con un’espressione sofferente sul volto e Ashley lo richiamò alla realtà, sventolandogli una mano davanti alla faccia.

“Sweety, tutto okay?” il ragazzo accennò una risposta, perdendosi nei suoi pensieri.

Che Darren avesse deciso di far finta di nulla? Di lasciar scorrere al passato gli ultimi avvenimenti come se non fossero mai accaduti?

Chris serrò le mani con forza, cercando di non lasciarsi sopraffare dal nervosismo.

Come faceva ad essere così tranquillo, Darren? Forse perché era consapevole di non aver perso nulla dopo la loro, quasi, rottura?

Infondo aveva Mia al suo fianco ed era amato e ricambiato.

Non era come Chris, che ancora cercava qualcuno disposto ad amarlo incondizionatamente, al di sopra di ogni altra cosa.

“Dobbiamo entrare in scena, Chris!” lo riscosse nuovamente Ashley, facendolo sobbalzare.

Per un momento, un solo momento voleva lasciarsi alle spalle i pensieri.

Entrarono in scena sotto una cascata di applausi e luci e iniziarono con la colonna sonora dell’intero telefilm, Don’t Stop Believing. Chris diede il meglio di sé, spargendo sorrisi al pubblico e ai compagni.

Quando arrivò il suo momento, quello di cantare I wanna hold your hand, era ancora più nervoso.

Essere da soli, su un palco immenso, era un’emozione talmente grande che Chris faceva fatica a contenere.

Aveva un ridicolo papillon bianco e una camicia a fiori, e mentre cercava di non inciampare nei suoi stessi piedi, cercò di far risultare la sua voce meno acuta del normale.

Sembra mi stiano scuoiando vivo! Strillò a sé stesso. Avanti Chris, non lasciarti impressionare da così tanta… tantissima gente! Deglutì un poco dopo un assolo particolarmente alto e decise di far vagare lo sguardo oltre la platea e le migliaia di persone che lo stavano guardando.

Ironia della sorte, incrociò lo sguardo di Darren.

Sorrideva, con le braccia incrociate al petto e gli occhi caramellati pieni di una strana luce.

Ancora una volta si chiese a cosa stesse pensando.

Non riuscì a trovare risposta.

Fu subito dopo la canzone che Darren, lo raggiunse in camerino.

Chris si stava cambiando, sfilandosi con velocità la camicia e ringraziare una delle assistenti che gli porgeva la maglia con la scritta “Likes Boys

“Sophie, potresti lasciarci soli?” chiese gentilmente il soprano, con un sorriso.

“Certo, ma fai in fretta, tempo due canzoni e devi tornare sul palco.” Detto questo, la minuta ragazza, sparì, chiudendosi la porta alle spalle.

Chris non accennò parola e lasciò che lo sguardo caldo di Darren gli scorresse lungo la schiena nuda e pallida.

Il più grande, mise le mani in tasca, per sopprimere la voglia che aveva di toccare quella pelle diafana.

“Sei stato grande, su quel palco.”

“Andiamo ho stonato come una campana.” Rispose Chris, ironico, abbozzando un sorriso che Darren intravide nel grande specchio di fronte a loro.

Non era vero, era stato perfetto.

Un perfetto angelo.

“Ho… io ho bisogno di tempo.” Disse Darren, strisciando la punta del piede sul pavimento.

“Come vuoi.”

“Amo te quanto amo lei.”

“Non ripetere cose che già so solo per il gusto di farmi star male!” sbottò, soffocando le parole tra la stoffa bianca della maglietta.

“Senti, era solo per essere chiari!” ribattè Criss, portandosi una mano sul collo. “credi sia semplice per me?”

Chris si voltò a guardarlo e lo fulminò con lo sguardo. “Scusa, Chris… perdonami.”

Il ragazzo si avvicinò a Darren con lentezza e gli posò una mano sulla guancia, accarezzando la pelle fresca di barba appena fatta e colonia, con il dorso.

“Non scherzavo quando dicevo che è finita Darren, resta con lei.” Disse, appoggiando la fronte sulla sua. “è meglio così.”

Darren si sporse giusto un po’ per far combaciare per qualche secondo le loro labbra.

Non tentarono di approfondire, ma si staccarono di scatto quando l’assistente Sophie, entrò di prepotenza nella stanza.

“Oh.” Esalò, imbarazzata. “scusate.”

Chris lasciò cadere la mano lungo il fianco e uscì dal camerino, senza degnare Darren nemmeno di uno sguardo.

Era un addio?

Darren non ne era certo.

 

A fine concerto tutti i ragazzi, stanchi morti, si trascinarono in hotel e dopo una lunga doccia decisero di andare a magiare qualcosa e poi a bere in uno dei mille locali di Las Vegas.

Chris si passò un asciugamano fra i capelli bagnati e cercò in valigia qualcosa di comodo da indossare, tentando di non far cadere a terra l’asciugamano stretto in vita.

Bussarono alla porta proprio mentre era intento a infilarsi i boxer e notata l’insistenza andò ad aprire, trovandosi davanti la faccia allegra e sorridente di Kevin.

“Devo assolutamente parlarti!” strillò entrando in stanza e aggiustandosi sul naso quei enormi occhiali da nerd che si era comprato.

“Sembra importante!” sorrise Chris, per nulla imbarazzato dal farsi vedere mezzo nudo da un collega. “ accomodati io finisco di vestirmi!” infilò letteralmente la testa nel trolley e pescò dei jeans e una maglietta a righe.

“cazzo ho scordato i calzini!”

 

 

 

***

 

Ciao** sono felice che la storia abbia avuto così successo non me lo aspettavo proprio e quindi mi sono armata di ispirazione e ho finito prima del tempo il capitolo!!!

Spero vi sia piaciuto e che continuerete a seguirmi!

Ringrazio chi ha letto e recensito e quelli che hanno messo la storia fra le seguite e i preferiti!

Ditemi cosa ne pensate*_*

Ps: il nome della mamma di Chris non è di mia invenzione, la signora Colfer si chiama proprio Karyn Colfer! Giusto per informazione^^

 

A presto!

 

Grè

 

 

 

 

  
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