La notte prima
che tutto finisse, avevo fatto le ore piccole...
Notte tarda. Vorrei riuscire a
prendere sonno, lasciare il mondo materiale per rintanarmi nel misterioso
universo dell’inconscio, ma la mia testa è un groviglio di pensieri e immagini.
Cerco di arrivare ad una conclusione, ma la strada per raggiungere la verità è
lunga e dolorosa, costellata da mere illusioni e chimere.
-Takashi! Io da grande ti sposerò!
E’ una promessa!
Quanto è
piacevole credere a queste parole, fuggire dalla realtà ed andare a rifugiarsi
nel noto e posseduto mondo del passato ricco di ricordi e rievocazioni, dopo
essere stato tradito dal presente. Aggrapparsi ad una impegno, sperarci con tutta
l’ anima.
-“Se questa promessa non mantengo, possa io andare all’inferno”.
Parole marcate nel mio
cervello. Una cantilena, una noiosa ma efficace e ripetitiva filastrocca creata
appositamente per rimbombare inesauribilmente nelle teste.
Rei Miyamoto
ti sei presa gioco di me: il vento delle tue promesse, passeggero quanto illusorio,
non ha fatto altro che alimentare ed estendere il già grande fuoco del mio
amore.
Decido di
uscire con la speranza che la fresca atmosfera notturna affievolisca le mie
sofferenze. In realtà quello che vorrei è stare sdraiato immobile nel mio letto
e riempire la tua mancanza con i ricordi. Fare finta che le lancette dell’orologio
si siano fermate a quando andavamo alle elementari, quando questi problemi non
ci appartenevano. Tuttavia una parte di me mi dice che questa soluzione è
allettante quanto stupida, la vita non è nel passato ma nel presente.
Hai
cristallizzato il mio cuore nel petto e l’hai reso pesante e voluminoso, un
dolore costante ed indescrivibile. L’unica cosa che desidero e che tu lo
scongeli con il caldo affetto che mi dimostravi una volta. Invece hai sgelato e reso vivo l’ultimo dei miei
timori: metterti con Hisashi, il mio migliore amico, ha provocato una profonda
crepa nel mio cuore. Lui è geniale, sempre disponibile, dolce, gentile, comprensivo...
insomma molto meglio di me.
“Se potessi
tornare indietro nel tempo, mi comporterei diversamente” mi continuo a ripetere
ma la verità e che non so dove ho sbagliato.
Mi incammino
senza avere una meta precisa, l’importante è riuscire a distrarmi. Anche se la
primavera è alle porte, l’aria è pungente e penetra tra i miei vestiti leggeri.
“C’è stato un periodo in cui credevo quelle
cose, ma tu non sembravi neanche accorgertene” mi hai spiegato. Indago nel tempo
trascorso ma non riesco a comprendere i tuoi chiarimenti, non ho fatto altro
che essere me stesso ma a quanto pare non ti è bastato. Mi sono preoccupato per
te, volevo solamente proteggerti ma non me ne hai dato la possibilità. Al contrario
ti ho lasciato avvicinarti sempre di più a lui, ti ho praticamente buttata tra
le sue braccia.
Senza nemmeno accorgermene arrivo davanti a casa di Hisashi.
Potere del subconscio mi dico. Preferirei andare avanti e fare finta di niente.
I rapporti tra me e lui sono diventati gelidi, non abbiamo fatto mai accenno a
questa storia... abbiamo lasciato che alleggiasse tra noi come uno spettro.
Osservo la grande luna piena che illumina il cielo notturno.
Non ci sono le stelle, ma i fiori di ciliegio trasportati dal vento le sostituiscono
creando un effetto surreale.
“Se potessi trasformarmi in un lupo mannaro, la mia vittima
sarebbe Hisashi”, mi ritrovo a pensare. Respingo con disgusto il mio pensiero,
è pur sempre il mio migliore amico. Mi decido a chiarire con lui, o ora o mai
più mi impongo.
Suono al citofono varie volte prima che mi risponda la madre
del mio amico, le chiedo se mi fa parlare con lui.
Lo vedo arrivarmi incontro con aria assonnata e in pigiama. -Cosa
devi dirmi di così importante a quest’ora?-
-Come hai potuto farmi questo?- gli domando disperato.
-Aspettavo che me lo chiedessi...- il suo volto diventa
serio, i lineamenti gentili si induriscono.
-Mai me lo sarei aspettato dal mio migliore amico...-
-Takashi...-
-Tu sapevi che l’amavo!- stringo i pugni e cerco di non
urlare.
-Takashi perdonami...-
la sua voce è sottile e abbattuta.
-Perdonarti?? Come faccio
dopo che hai reso la mia vita un inferno??- non mi importa se gli dispiace
davvero, ho bisogno di sfogarmi.
-Anch’io la amavo, ma le
sue attenzioni erano solo per te... e io ti invidiavo con tutto me stesso. Mi
parlava sempre di quanto tu fossi speciale! Era una sofferenza...- rimango in
silenzio, colpito dalle sue parole.
-E poi quando finalmente
tu hai fatto una mossa sbagliata, lei è venuta da me a consolarsi ed io ne ho approfittato....-
abbassa il suo volto, non ha il coraggio di guardarmi in faccia. Sento le
lacrime salire agli occhi.
-Perdonami Takashi... ti
prego...- alza il suo sguardo, sta piangendo.
-Promettimi di non farla
mai soffrire- mi avvicino a lui, il mio tono è fermo e risoluto.
-E’ l’ultima cosa che
vorrei!- I suoi occhi non mentono. Lo abbraccio per fargli capire che non c’è l’ho
con lui.
-Se questa promessa non
mantengo, possa io andare all’inferno- mi dice sottovoce.
-Buonanotte Hisashi-
Mi incammino verso casa,
lasciando il mio amico fissarmi da lontano. Scuoto la testa, “Sacrificare la
mia amicizia per un amore perduto... cosa avevo per la testa?”. Almeno ora so
che se tu non mi vuoi più è solo per colpa mia. Vado a dormire, ma la verità è ancora
lontana dai miei occhi.
Il
giorno in cui tutto giunse alla fine,
uccisi
il mio migliore amico...
e abbracciai la ragazza dei miei sogni.