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Autore: Be Mine    23/06/2011    2 recensioni
[Kurtofsky] "Il problema era che volendo assecondare i probabili litri di testosterone che aveva in corpo, il suo partner ideale era un abbastanza voluttuoso e nudo modello di Dolce & Gabbana, il che era certamente un 'problema'.
Ci vollero sei o sette pubblicità e le prime due stagioni di Queer as Folk per far lampeggiare nella testa del giovane Karofsky la lampadina magica con su scritto 'infilare qui, per favore' ". (Ho dato davvero il peggio di me stavolta!)
Genere: Commedia, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dave Karofsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Self-acceptance and...

 

 

Quando si era infilato le mani nei pantaloni per la prima volta era stato per una pubblicità, una stupida pubblicità troppo erotica per un quindicenne con gli ormoni a palla. Dopo aver testato che non era poi un granché farlo da soli aveva seriamente pensato di dover trovare un "aiutino". Il problema era che volendo assecondare i probabili litri (o chili, non sapeva quale unità di misura fosse più idonea in quel caso) di testosterone che aveva in corpo, il suo partner ideale era un abbastanza voluttuoso e nudo modello di Dolce & Gabbana, il che era certamente un problema.

Ci vollero sei o sette pubblicità e le prime due stagioni di Queer as Folk per far lampeggiare nella testa del giovane Karofsky la lampadina magica con su scritto "infilare qui, per favore". L'immagine non era stata delle migliori: se pure fosse stato un finocchio -perché le immagini nella sua testa ora non lasciavano minimamente dubbi- non se lo sarebbe preso lui dietro, cazzo, no!

Però doveva ammettere che probabilmente come esperienza una tantum non gli sarebbe dispiaciuta...

 

Poi gli ormoni sebrarono calmarsi, i telefilm iniziarono ad annoiarlo e la censura per le fasce protette pensò bene che i modelli seminudi fosse lecito lasciarli come dessert, dopo le 23.00.

 

David Karofsky, uno e ottantatre per ottantadue chili, giocatore di football e hokey, sedici anni e otto mesi, pensò a quel punto che fosse solo una fase e che presto sarebbe arrivata una di quelle ragazze facili a rubare la sua verginità. La ragazza arrivò, ma probabilmente Dave era in bagno, come anche quello dopo e quello appresso ancora.

Forse era troppo attaccato alla sua castità per smerciarla così...

Si! Per forza, doveva essere così!

Del resto era tutto funzionante là sotto, ne era certo.

Aveva bisogno solo della giusta ispirazione, che -attesa- non tardò ad arrivare: quando vide un bel culetto ondeggiare per gli spogliatoi tanto virili del McKinley fu certo che il suo armamentario fosse ancora funzionante.

 

Scoprire che il culetto aveva un proprietario del suo stesso sesso lo sorprese, ma anche poco, ad essere sinceri.

 

Anche perché quello lui non l'avrebbe chiamato "ragazzo", ma dicevano che lo fosse e -dio!- cosa avrebbe dato per confermare quelle voci...

Non sapeva se era più il suo ancheggiare o il modo strano di gesticolare e mettersi in posa che lo rendevano così...ah, non c'era termine per descriverlo! Ma una cosa era certa, quello era IL culo, e quello IL ragazzo. Dentro di sé, benché prima di poter pronunciare i suoi pensieri ci sarebbero voluti anni e molte terapie di gruppo, aveva già ammesso di essere gay, un gran pezzo di gay.

 

La terza fase di questa storia “strappalacrime” si apre con il nostro eroe David Karofsky affondato in una poltrona dell'auditorium con un certo basco rosso tra le gambe per nascondere la notevole sensazione di fastidio che si celava sotto i suoi jeans. C'era stato un momento -pochi secondi prima- in cui, ne era certo, gli erano tremate le labbra e il braccio, perché la strega accanto a lui aveva ghignato beffarda, per poi tornare ebete e imbronciata con gli occhi sulla sua preda.

Infatti poco prima aveva distintamente visto che quelle manine da fata avevano viaggiato in circa tre secondi nei luoghi che da un anno sognava di esplorare...i fianchi, quel culo perfetto e... Era rimasto con la bocca aperta, niente da dire: che quello lì fosse decisamente bravo lo sapeva, ma vederlo in quella veste, sexy da morire...

Se non avesse sentito ancora il fastidio avrebbe pensato sicuramente di essere venuto nelle mutande.

Così decise che se voleva qualcosa, per una volta si sarebbe dovuto alzare per andarselo a prendere.

Ok anche così suonava male, ma meglio tentare, col rischio di fare la fine di Santana.

 

-FINE-

 

Si, finale aperto, per noia e democrazia. Non sono Kurtofsky, non sono Klaine. In sostanza non sono niente, tranne tanto annoiata da voler pubblicare questa cosa sctitta circa due mesi fa, tanto per, e ancora una volta di getto.Mi ero chiesta cosa potesse succedere ad un ragazzo attratto dai ragazzi, come funzionasse la graduale accettazione, fino a considerarla una più che naturale condizione. Perdonate il tono ironico, ma io Dave lo vedo così, pasticcione e un pò imbranato.

 

See you <3

 

DISCLAIMER: i personaggi qui trattati non mi appartengono ma sono proprietà esclusiva degli aventi diritto. Mi appartiene soltanto questa storia in ogni sua parte.

   
 
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