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Autore: Spuffy93    23/06/2011    8 recensioni
SPOILER! SPOILER! SPOILER! Se non avete visto il finale di stagione non leggete!!! SPOILER! SPOILER! SPOILER!
Post Finale di stagione. Una piccola Shot che prova a dare un accenno agli eventi che seguiranno la morte di Red John...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Grace Van Pelt, Patrick Jane, Teresa Lisbon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'Red Death Series'
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Red Death
 
 
Autrice: Sara (Spuffy93)
 

Volevo dedicare la FF ad una ragazza che mi segue praticamente da tutte le parti. E' sì, sei proprio tu Auro! Grazie mille!!! (Housina x intenderci)
E grazie anche alla mia zietta (Francy091) che ha letto in anteprima la FF e mi ha spronato a pubblicarla, GRAZIE!!!!
Mamy, quando arriverai a leggerla non essere gelosa, tutti i miei lavori sono implicitamente dedicati anche a te XD (Cutuletta)

 
Bang
Per tutte quelle persone che hai trucidato.
Bang
Per Angela e la mia piccola Charlotte.
Bang
Per quello che stavi per fare a lei. Per quella bomba, per il dolore che le hai provocato uccidendo Bosco.
Sento le prime urla delle persone intorno a me, tutto sembra andare a rallentatore.
Ho finalmente avuto la mia vendetta.
Spero che tu ti senta realizzato.
Di nuovo quella voce, la mia coscienza, ultimamente iniziava a darmi fastidio, mi metteva in testa certe idee sul fatto che la vendetta non era un bene.
So che prenderò la pena capitale ma non mi importa, ho vendicato mia moglie, mia figlia, Bosco e tutte le vittime di quel maiale e oltretutto ho protetto la mia nuova famiglia.
Li rivedo tutti, uno per uno. Rivedo Lisbon con quell'abito rosa. Una principessa.
Mi sento soddisfatto? No, sono più leggero forse ma so che c'è qualcosa che non va. Non pensavo che mi sarei continuato a sentire così male anche dopo.
Beh, forse non sei così sicuro di quello che hai fatto. Forse non sei sicuro che quello fosse veramente John!
No, ne sono sicuro, lui era John il rosso. Lo stavo guardando negli occhi quando mi ha detto quelle cose su mia figlia e mia moglie, ha esitato, cercava di ricordare. Era la verità. Non è questo.
Allora sei a posto. Cosa farai adesso?
Come cosa farò? Mi farò arrestare...
Oh, ma davvero... sembra quasi sarcastica la voce adesso.
Tu parli di salvare la tua famiglia ma non pensi veramente a loro. Come si sentiranno quando ti daranno la pena capitale?
La voce sta cambiando piano piano intonazione ma io non ci faccio caso, sono stupito dalla verità nelle sue parole, come si sentiranno Cho e Rigsby sapendo che morirò? Sono miei amici, mi hanno seguito anche in tutto questo senza fiatare, cosa penserà la piccola Grace? Lei che ha dovuto uccidere il suo quasi marito, lei che ha già sofferto tanto per gli uomini, lei che si è affezionata a me come ad un fratello maggiore, ma sopratutto che ne penserà lei. Non riesco nemmeno a dire il suo nome.
Teresa.
Ecco spiegata quella sensazione che mi impedisce di godermi appieno la mia vendetta. L'amore. Il sentimento che mi lega ai miei compagni e che lega loro a me.
Lentamente senza fare movimenti bruschi tolgo la pistola ancora fumante dalla tasca.
Ho fatto una gran cazzata e come al solito le conseguenze peggiori le pagheranno le persone a cui tengo.
Merda.
Finalmente ci sei arrivato testardo!
Perfetto, adesso perfino il mio cervello si burla di me utilizzando l'unica voce che non vorrei sentire in questo momento. La sua, quella della dolce Teresa.
Perché non le ho dato ascolto prima?
Quasi mi viene da piangere.
Ho bisogno della tua concentrazione. Pensa Jane! Devi salvarti, la prigione la sopporteranno, ma la pena di morte li distruggerà.
Merda. Merda. Merda. Apatico mi guardo intorno.
Devo inventarmi qualcosa...
Cosa potrà evitarti la pena di morte?
Beh, se gli avessi sparato per autodifesa...
Ma hai decine e decine di testimoni, per non parlare di alcune telecamere che ti contraddiranno.
Ma lui aveva comunque una pistola, mi ha minacciato, mi ha provocato...
Aspetta, aspetta, aspetta... Forse ci siamo. Pensi a quello che penso io?
Tenendo con due dita la pistola ritorno lentamente al tavolino, poso la pistola con delicatezza e mi siedo ricominciando a sorseggiare il mio tè.
Posso avere il contro per favore!” dico con la mia solita voce alla cameriera, come se nulla di tutto ciò fosse accaduto. Lei scappa e io metto un paio di banconote sul tavolo continuando a sorseggiare il mio tè finché non arrivano i supervisori del centro commerciale. Metto le mani dietro la testa quando mi puntano le loro pistole contro e li osservo con un sorriso sulle labbra divertito da quello che so che stanno pensando vedendomi sorridere tranquillo vicino ad un cadavere.
La mia linea difensiva si sta creando da sola.
Ottimo lavoro Jane. La pazzia, la scusa più vecchia del mondo.
Sorrido anch'io per la mia idea mentre mi trascinano in manette fuori dal centro commerciale, potrò sopportare anche anni e anni in uno studio psichiatrico, potrò sopportare tutta una vita prendendo medicine e comportandomi come un pazzo, ciò che non potrei sopportare è passare anche un solo istante sapendo che avrei fatto soffrire le persone più importanti della mia vita. No, quello non potrei sopportarlo, non potrei vedere quei due smeraldi guardarmi arrabbiati, delusi, tristi e in colpa per non avermi fermato.
Lo stai forse ammettendo Jane?
Ammettere cosa?
Che quella donna ti ha stregato.
Ah, ora non ribatti vero? Tu vuoi sopravvivere per lei non è vero? Tu la ami e vuoi tornare da lei...
Non posso ne voglio ribattere perché so che è così.
Sorrido al pensiero che solo adesso che sto rischiando di perderla riesco a capire ciò che provo veramente per lei. Sono stato un vero stupido.
Sei nei guai...
Non importa, non mi arrendo, troverò il modo di evitare la prigione e tornerò da lei.
Sicuro che lei ti voglia? Adesso sei un assassino caro il mio Jane.
Non posso tornare indietro e, anche potessi, molto probabilmente lo rifarei, ma posso rimediare alle mie scelte non facendole gravare sulle sue spalle.
Riuscirò a farmi perdonare, dovessi impiegarci tutta la vita.
Mi portano alla più vicina centrale e quando arriviamo mi leggono i diritti.
Voglio fare una chiamata.” sono le prime parole che pronuncio e le pronuncio sorridendo mentre dentro di me la preoccupazione mi sta divorando.
Non chiamare lei. Chiama Grace, sicuramente saranno insieme.
Giusto. Compongo velocemente il numero e lei mi risponde al primo squillo.
Van Pelt.”
Ehi Grace, ho bisogno di parlare con Lisbon. Devo sapere come sta.”
Jane, ma da dove chiami?” chiede lei sorpresa.
Non importa ora. Puoi passarmi Lisbon?” insisto.
C-certo.” sento alcuni rumori in sottofondo e poi la sua voce.
Jane!”
Ehi Teresa, come stai?” domando lasciandomi sfuggire una lacrima, la voce che la mia coscienza usa per parlarmi non è minimamente paragonabile alla sua.
Bene, i paramedici hanno detto che non è niente di grave, non dovrò andare nemmeno in ospedale, mi hanno fasciata e mi hanno dato qualche antidolorifico.” risponde lei facendomi tornare a respirare. “Jane, ma tu dove sei?” domanda poi sentendomi rimanere in silenzio.
Mi dispiace Teresa...” sussurro lasciandomi andare in un pianto silenzioso. “Mi dispiace tantissimo. Giuro che non mi accadrà niente, non è colpa tua, ne della squadra. Non potevo semplicemente lasciarlo andare...” inizio a dire. “Mi ha detto cose orribili su Angela e mia figlia. Era troppo, mi dispiace Teresa...” vagheggio.
Patrick, cosa hai fatto?...” sento la disperazione nella sua voce.
Mi dispiace Teresa...” continuo a ripetere aspettando la sua sfuriata.
Dove sei?” domanda interrompendomi.
Sono al terzo distretto...” rispondo confuso.
Dammi il tempo di tornare a sacramento e sono da te.” mi avvisa lei dopo aver scambiato due parole con Van Pelt.
Sono totalmente basito, mi aspettavo una ramanzina infinita e invece lei mi ha solo detto che sarebbe arrivata il prima possibile. Mi è dispiaciuto recitare anche con lei, ma la telefonata non è sicura, potrebbero registrarla, quando ci vedremo le dirò tutto, mi lascerò aiutare questa volta. Non voglio più essere solo.
 
 
Van Pelt, dobbiamo tornare a Sacramento.”
Ma capo...” cerca di protestare lei ancora distrutta per l'esperienza della giornata.
Jane ha fatto un casino...” mormoro. “Non posso guidare, ho bisogno di te.” al nominare Jane lo sguardo nella piccola Grace cambia subito, ora non vedo più la disperazione e la tristezza, vedo solo determinazione e preoccupazione.
Va bene. Andiamo.” ci dirigiamo velocemente verso la macchina e torniamo in città alla massima velocità consentita dalla legge.
Durante il viaggio chiamo Cho e Rigsby che intanto ci stavano raggiungendo alla baita, gli dico di tornare indietro, di andare nellaDowntown, terzo distretto.
Cosa ha combinato Jane?” domanda Van Pelt quando ormai mancano pochi minuti ad arrivare al terzo distretto.
Ha ucciso Red John...” mormoro tristemente.
Merda!” esclama la rossa battendo una mano sul volante. “Ma che gli è venuto in mente? Non poteva solo ferirlo!?” ribatte arrabbiata. “Lo hanno arrestato?” mi domanda retorica. “Cosa facciamo? Gli daranno la pena capitale per omicidio premeditato!” esclama lei terribilmente preoccupata.
Credo abbia un idea.” mormoro io sospirando.
Illegale?”
Sicuramente, è per questo che ti dico che se vuoi andartene dopo avermi lasciato al distretto non ce l'avrò con te.” aggiungo sorridendo.
Non scherzare nemmeno Lisbon, io sono totalmente d'accordo con quello che ha fatto e se servirà a tenerlo in vita sono disposta a farlo anche evadere.” dice lei decisa stupendomi con una rabbia che non credevo avrei mai visto nella mia giovane sottoposta. Rimaniamo in silenzio. “Come stai tu?”
Io?” domando confusa.
Stiamo parlando di Jane, se io sono arrabbiata e preoccupata non oso immaginare come ti senti tu Teresa...” mi mormora lei chiamandomi forse per la prima volta per nome. “Ci siamo accorti tutto in ufficio di quanto vi siate avvicinati ultimamente voi due... Rigsby e Cho credevano che aveste una storia.” aggiunge sorridendo triste.
Non abbiamo una storia.” ribatto io abbassando lo sguardo e arrossendo lievemente. Grace rimane in silenzio lasciandomi intendere che non insisterà se non le voglio dire nulla.
Sono preoccupata, terribilmente. Non potrei sopportare che gli venisse data la pena di morte.” le confesso sospirando mentre una singola lacrima mi scivola lungo la guancia. “Sai qual è la cosa ironica?” domando sorridendo tristemente. “Che se fossi stata al suo posto avrei fatto uguale. Da quando Red John ha preso di mira la nostra squadra ho capito che cosa prova tutti i giorni Patrick, quella voglia di vendetta che gli brucia l'anima.” vedo Grace lanciarmi un occhiata stupita. “Sai, mi ero vista mille volte la scena in testa.” continuo a confessarmi, ormai la diga è rotta e devo liberarmi di tutto. “Nella mia immaginazione ero io ad ucciderlo, avrei perso il lavoro probabilmente ma me la sarei cavata.” ammetto sorridendo. “Mi sarei inventata qualcosa...” adesso sto piangendo senza scrupoli.
Van Pelt ferma l'auto, siamo arrivate.
Lisbon...” mi chiama ma io faccio finta di nulla. Sto per scendere ma lei mi afferra per un braccio. “Teresa, ti rendi conto di quello che hai detto?” mi chiede seria. Io annuisco, sono consapevole di quello che ho detto e sono anche totalmente consapevole delle implicazioni.
Lo amo Grace.” è così bello lasciarmi andare con qualcuno. “Lo amo anche se so che lui non ricambierà, lo amo anche se so che nel migliore dei casi passerà un bel periodo in prigione, lo amo anche se so che ha ucciso un uomo, un assassino, ma pur sempre un uomo.” mi sento leggera, libera come non lo sono mai stata.
Sai, non è a me che devi dirlo.” ribatte lei stringendomi a se. “E non è vero che lui non ricambia, ne sono sicura. Noi lo aiuteremo e faremo in modo che se la cavi, non permetteremo che muoia, lo salveremo perché siamo la sua famiglia.” mi rassicura. “Adesso andiamo, dovrà spiegarci molte cose il signorino.”
Usciamo dalla macchina ed entriamo nel distretto chiedendo di poter parlare con Jane, all'inizio ce lo vietano ma quando mostriamo i distintivi ci lasciano passare. Lascio Van Pelt fuori perché controlli che nessuno ascolti quello che ci diremo io e Patrick.
Lisbon?” domanda stupito sorridendo Jane appena mi vede sulla soglia della stanza utilizzata solitamente per gli interrogatori. E' ammanettato.
Jane!” esclamo io avvicinandomi a lui e abbracciandolo.
E' sicura?” mi sussurra lui.
Van Pelt mi manderà un messaggio quando avrai spento le telecamere e il microfono.” rispondo io in un sussurro prima di allontanarmi.
Cosa hai fatto Jane?” domando come se non sapessi nulla.
Niente Tessie, ho solo buttato via la spazzatura...” mi dice lui con uno strano sguardo negli occhi.
S-stai bene?” domando preoccupata.
Mai stato meglio Lisbon.” mi rassicura lui con quel suo solito irritante sorrisetto. Sembra così tranquillo che mi chiedo se abbia capito la reale entità di ciò che ha fatto.
Patrick, tu hai ucciso un uomo!” esclamo infuriata.
Lo so, e allora?” continua ridacchiando. Okay, è totalmente impazzito.
Bip, bip.
E' il messaggio di Grace che ci dice che siamo soli.
E' la piccola Grace?” domanda lui sempre sorridendo come un ebete. Io annuisco e subito la sua espressione cambia. Stava recitando!
Sei un idiota! Mi hai fatto preoccupare, potevi farmi capire che recitavi...” ribatto io sedendomi sul tavolino di fronte a lui.
Ma l'ho fatto! Ti ho chiamata Tessie, lo sai che non lo farei mai a meno che non desideri essere ucciso da te.” aggiunge sorridendo triste io sto per ribattere che non ci sarei mai arrivata in questo momento ma lui mi interrompe. “Senti, so che ho fatto una gran cazzata, e mi dispiace, ma non riesco a sentirmi in colpa per averlo ucciso, non potevo semplicemente permettere che se ne andasse. Non potevo lasciarvi in costante pericolo, guardati, tu sei ferita, Madeline ha rischiato di morire, Grace stava per sposarsi con uno dei suoi scagnozzi, l'ultima donna con cui ho stretto un legame è completamente rincitrullita e io non potevo permettere che accadesse qualcosa anche a voi.” dice tutto d'un fiato. “Quando è caduto a terra ho capito di aver fatto un errore. Nella mia mente avevo pensato che avrei accettato le conseguenze del mio atto senza problemi, anche la morte, ma poi ho pensato a voi, a Cho, a Rigsby, alla piccola Grace e a te.... ho capito che non sarei stato io a pagare le conseguenze del mio atto ma voi. Così ho pensato che dovevo trovare un modo per evitare la pena capitale e l'unica idea che ho avuto è quella della pazzia. So che in questo momento mi odiate, ma spero che capirete quello che ho fatto e che un giorno possiate perdonarmi...” conclude abbassando lo sguardo.
Sono totalmente stupita, non mi sarei mai aspettato una cosa del genere da lui, il mio cinico consulente, il mentalista senza scrupoli. Sta chiedendo scusa!
Jane.” lo interrompo io. “Non importa.” lui mi guarda confuso. “Non posso dire che sono felice per quello che hai fatto ma ormai sono d'accordo con te. Non meritava di vivere per quello che ha fatto, per quello che ti ha fatto.” gli spiego. “Ho solo una domanda per te, sei sicuro fosse lui?” domando preoccupata.
Sapeva cose che solo John poteva sapere, cose su Angela e mia figlia.” mi risponde sicuro. “E prima che tu me lo chieda non stava mentendo, non era una storia che il vero John gli potrebbe aver raccontato. Ha esitato come si fa quando si cerca di ricordare o di rievocare una sensazione.” mi rassicura lui.
Bene.”
Non sei arrabbiata?” domanda ancora stupito.
Forse un pochino.” ammetto guardandolo storto.
Perché?”
Come perché! Mi sembra palese il perché sono arrabbiata!” ma fa di nuovo il finto tonto?
No, perché non sei incazzata nera.” spiega lui sorridendomi.
E' un discorso lungo, ne riparleremo quando sarai fuori da qui.” tergiverso io con un sorriso.
Non sei brava a mentire Lisbon, ma infondo è meglio così. Ora vai, devo riprendere la mia recita.”
Ci vediamo presto?” domando tristemente.
Non saprei, ricordati che non sono in me...” ribatte lui sorridendo triste.
Ti aiuteremo Patrick, dicci di cosa hai bisogno e noi lo faremo.” concludo alzandomi in piedi e avviandomi verso l'uscita.
Teresa aspetta.” mi richiama lui facendomi voltare.
Puoi avvicinarti?” mi domanda sorridendo. Obbedisco e quando sono a un passo da lui mi attira a se e mi abbraccia.
Ma come...” domando io vedendo le manette poggiate sulla sedia.
Cosa credi che quello potessero fermarmi?” mi prende in giro. Mi lascio andare nell'abbraccio.
Ora devo andare...” mormoro io tornando a guardarlo negli occhi.
Certo, lo capisco.” mormora sorridendomi dolcemente. Lo amo quando mi sorride a questo modo, senza maschere, mostrandomi il vero Patrick Jane. “Lo so...” arrossisco lievemente. Non può aver capito a cosa pensavo.
Cosa?” domando facendo la finta tonta. Lui sorride malizioso questa volta, si avvicina a me e mi lascia un bacio a fior di labbra.
Non permetterò a delle sbarre di metallo di separarmi da te.” aggiunge spingendomi vero la porta. “Aspetterò le tue visite con ansia brontolona.” aggiunge risedendosi e mettendosi le manette.
A presto Jane.”
Ci vediamo Lisbon.”
Esco dalla stanza ancora confusa per quello che è successo. Sorrido lievemente mentre vedo Grace uscire dalla sala d'osservazione sorridendomi.
Visto, ti preoccupavi per niente, lui ti ama...” mormora abbracciandomi. “Riusciremo a salvarlo, lo faremo uscire.”
Chiama Cho e Rigsby, digli di passare a prendere la Hightower e Minelli, dobbiamo organizzarci ed essere pronti ad aiutare Patrick quando lui ce lo chiederà, fino ad allora dovremo far finta di credere alla sua finzione.” dico sicura avviandomi fuori dal distretto.
Ce la faremo capo, ne sono sicura. Jane ottiene sempre ciò che vuole e quello che vuole è vivere con te, una prigione o un ospedale psichiatrico non basteranno a fermarlo.”
Lo so Grace, adesso lo so.”


Fine... (per ora?)

Spero che vi sia piaciuto, fatemi sapere che ne pensate....
Bacione Sara
   
 
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