“Jack Sparrow?”

Un uomo, fuori da una bettola ormai annoverata fra le numerose altre visitate, si arrestò sul posto, al suono d’una voce femminile. Scivolò fluido sui tacchi, con un gran tintinnio di ninnoli, e si voltò, al gentile richiamo d’una gentile esponente del gentil sesso.

“Capitan!”- ghignò, correggendo la graziosa donzella con un indice ammonitore .

"Siete proprio voi?"- domandò incerta la fanciulla, voltandosi poi indietro, verso la locanda che aveva alle spalle.

"Me stesso medesimo in persona, personalmente.”- asserì con orgoglio, facendo scrosciare i ciondoli annessi alle consunte treccine appese al mento e scoprendo un dente d’oro in uno scatto nervoso del labbro superiore - " E’ da tempo che non ci vediamo,"- assottigliò lo sguardo, scrutando attentamente quel viso terribilmente sconosciuto. Forse il suo nome iniziava con la L. Si, aveva una faccia da L. - " Lu … Lin … Lo …, cara. Non ti ho mai dimenticata."

Ghignò compiaciuto dell’eccellente trovata che aveva avuto e circondò le spalle della bella giovinetta con un braccio abbronzato, ancora una volta tintinnando sonoramente.

" Lo sai? In questi giorni/mesi/anni molte pretenziose pretendenti hanno tentato di persuadermi, ma …"- Sparrow prese una lunga pausa, aprendo più volte la bocca, mentre avanzavano lentamente lungo una buia viuzza di Tortuga, pregna d’alcool e musica ridondante. " Beh, ho detto loro che dovevo tornare da … te. Comprendi?"

La giovane fece per controbattere, ma Jack le intimò il silenzio, aprendo con fare baldanzoso una mano di fronte al suo visino interdetto.

"Posso invitarti a bere un sorso di rum in memoria dei bei tempi andati? Naturalmente ti offro d’offrire tu!"

" Io dovrei …"

" Ti ho già mostrato la mia nave? Ho così tanti ricordi di noi che non ricordo di ricordare di ricordarti ricordare la Perla."

"Veramente, io …"

"Probabilmente non ne hai avuto modo, dopotutto la nostra indimenticabile storia risale a tempi immemori, quando la Perla mi fu “prelevata“. La prima volta, intendo. No, forse la seconda. O la terza? C’è stata una terza? Ah, no, lì era bella che affondata."- Jack, una mano a circondare la bella isolana basita, l’altra mano a tener conti incerti, borbottava, arricciando il labbro superiore ogni qualvolta rammentava i molteplici tristi destini della sua nave -" No.

Dev’essere stato per forza quando la Perla era in bottiglia. Due mesi in bottiglia, capre, così, clessidra sbottiglia … Ieri?"

Colto da un lampo di consapevolezza, Capitan Sparrow levò gli occhi scuri sull’avvenente fanciulla che aveva accanto e sorrise nervosamente, investendo la giovane con una notevole alitata di rum.

"Ci conosciamo?"- domandò affabile, oscillando pericolosamente e protendendosi verso di lei, gesticolando lentamente, con entrambe le braccia davanti a sé. Tese una mano, ben deciso a presentarsi.

" La donna mora seduta a quel tavolo mi ha pregato di porvi i suoi saluti!"- riuscì finalmente ad annunciare la giovane cameriera, liberandosi dal braccio ciondolante del pirata.

Un ceffone sordo risuonò lungo la via, mentre il Capitano si sbilanciava indietro, colpito dall’onda d’urto d’un poderoso schiaffo ben inferto.

"Questo non me lo meritavo."- commentò Jack fortemente provato, riassestandosi la mandibola pulsante e storcendo il naso.

La giovinetta, con passi pesanti, si allontanò stizzita, grugnendo qualche pesante considerazione su Sparrow.

Il Capitano della Perla Nera levò lo sguardo in direzione della bettola indicatagli dalla giovane e rabbrividì.

" Dolores! Non ti ho mai dimenticata!"- sorrise suadente l’uomo, andando incontro ad una bella moretta, mentre si domandava se il doloroso colpo della cameriera non gli avesse fatto perdere un paio di denti.

"Sono Sophia!"

Rettifico, tre denti.

Ed ecco un corsetto prorompente avvicinarsi, indossato da una formosa rossa che ghignava, piuttosto seccata.

" Scarlett! Sei sempre … una donna, vedo!"

" Chi era quella?"

"Quella chi?"

Una sensuale biondina fece capolino, quasi attendesse il suo turno.

" Penelope, cara! Come sta tuo marito?"- Jack, massaggiandosi gli zigomi lesi, stirò un sorriso in direzione della donzella furente.

"Ti manda i suoi saluti, Jackie"- sorrise sardonica, prima di tirargli una dolorosa ginocchiata sotto la cintola, costringendolo ad accasciarsi a terra, in un rantolo soffocato.

"Forse questo lo meritavo."

Jack si risollevò da terra a fatica e si riassestò in piedi, con un lieve sobbalzo.

Zoppicò, ondeggiando, in cerca dell’unico antidoto universale a qualunque malessere: il rum.

"Jack Sparrow?"

Una vocetta stridula lo fece rabbrividire, mentre sul volto gli si dipingeva un’espressione fortemente infastidita. Fece mulinare tutti i ninnoli verso la giovinetta e sorrise minaccioso.

"Dipende da chi lo cerca e perché lo cerca, tesoro. Ad ogni modo, so che è Capitan."

" Una bella donna bruna mi ha chiesto di porre a Jack Sparrow i suoi saluti, si, e di dirgli che è ben lieta di saperlo ancora in vita."

" Ah,"- il pirata oscillò avanti e indietro sul posto, ben consapevole della situazione, spalancando gli occhi -" desolato, bel bustino, non conosco nessun Jack Sparrow … che, però, se ben ricordo è sempre Capitan. Già."- annuì fra sé, ben lieto d’aver salvato la faccia.

La giovinetta fece per allontanarsi, ma il singolare pirata arrestò il suo incedere e la costrinse a guardarlo nuovamente.

"Tuttavia,"- pose un indice davanti al volto abbronzato e ghignò- "se io fossi Capitan Jack Sparrow, cosa che non sono, sarei ben curioso di sapere che genere

di saluti mi porreste, se io fossi chi non sono. "

" Se non siete Jack Sparrow, non posso dirvelo né mostrarvelo, signore. È qualcosa di molto personale."

"Personale, dici?Personalmente, non mi sembra ci sia niente di personale, in quello."- borbottò fra sé, increspando le labbra, profondamente seccato. Si massaggiò una guancia ancora dolorante, carezzando le treccine. " Ebbene, se la metti in questi termini, mia cara, Capitan Jack Sparrow è andato per di là. Anzi, eccolo lì, lui in sua propria persona."

Il suddetto pirata indicò un uomo dalla barba canuta e la voce gracchiante, che sorseggiava avidamente da una lercia bottiglia di rum scadente.

Mastro Gibbs, sentendosi osservato, si voltò nella direzione di Jack e sgranò gli occhi, vedendosi puntare l’indice del Capitano addosso.

Ondeggiando, Sparrow gli venne incontro, seguito dalla bella giovinetta, mandata da chissà chi per chissà cosa.

"Capitan Jack! Onorato, come sempre, di allietarmi con la vostra presenza, Capitano."- esultò Sparrow, lanciando un’occhiata complice al suo quartiermastro. Grugnì nervosamente, augurandosi che il compare reggesse il gioco.

" Signor … Gibbs! A cosa devo il piacere?"- Joshamee levò un sopracciglio grigiastro, osservando incerto la combriccola e prendendo un altro abbondante sorso di rum.

" Questa bella donzella ha qualcosa di molto personale da comunicarvi, si."- il presunto mastro Gibbs sogghignò, scoprendo un dente d’oro e gesticolando animatamente, lieto d’assistere alla sua scampata punizione.

"Ah, si?"- il vero Gibbs osservò la giovane e sorrise nervosamente.

"Oh si."- ghignò in assenso l’altro pirata, spingendo la donzella di fronte al presunto Jack Sparrow.

" Siete dunque voi, Jack Sparrow?"- domandò dubbiosa la fanciulla, scrutando Joshamee Gibbs, incerta.

"Così pare …"

Lei sbuffò sonoramente e lo baciò con trasporto, gettandogli le braccia al collo.

Il sorrisetto sardonico sul volto del vero Jack si incrinò visibilmente, mentre sgranava gli occhi, annichilito.

Gibbs gracchiò entusiasta, levando un brindisi al suo Capitano, ringraziandolo di tanto ben di Dio.

"Permetti, gioia?"- Sparrow pungolò la spalla della ragazza e la costrinse a voltarsi -"Tutto ciò è davvero divertente, se posso permettermi. Ma,"- prese una pausa, oscillando -" è probabile che ci sia stato un fraintendimento."- sorrise nervosamente, contorcendo la bocca in una smorfia bislacca.

La ragazza spalancò gli occhi, confusa.

"Costui non è Jack Sparrow, no di certo"- il Capitano squadrò Gibbs dall’alto in basso e fece brillare gli anelli, gesticolando con foga. " Ma, possibilmente, si può ben rimediare."

" Capitan Jack Sparrow, a completa disposizione delle vostre labbra, milady"- il bel pirata moro tolse il tricorno in un inchino maldestro, ghignando affabilmente alla giovinetta.

Lei osservò entrambi furente, sibilando stizzita e puntando i piedi sulla strada sterrata.

Sferrò un pugno in pieno volto a mastro Gibbs, per poi volgersi in direzione di Jack.

Il Capitano si ritrasse, oscillando e regalandole un sorrisetto tirato, mentre guardava il suo complice massaggiarsi la faccia intorpidita dal dolore.

" Parlè?"

"La Capitana Angelica Teach vi manda i suoi saluti!"- sibilò con voce alterata la fanciulla, fulminandolo con lo sguardo.

" A … Angelica? Or bene, sono contento che le nostre divergenze si siano appianate! Sapevo che non avrebbe potuto tenermi a lungo il broncio!"

" Oh, io non credo proprio, signore. Il bacio per Jack Sparrow era un bacio di morte!"- annunciò con un sorrisetto beffardo la giovane onna, ponendo le mani sui fianchi e scotendo la chioma chiara.

“Oh,”- Jack rimase interdetto e socchiuse le labbra, seccato - “ In tal caso, Jack Sparrow è lui!”- indicò frettolosamente mastro Gibbs, prima di mettere in pratica la più nobile delle arti della pirateria e fuggire nel buio dei vicoli di Tortuga.