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Autore: British_Girl_Alice    23/06/2011    5 recensioni
In questo mio elaborato, i protagonisti non saranno le nazioni, bensì personaggi importanti come Giovanna D'Arco ecc... la fic è nata da una canzone dei vocaloid (Alice Huma Sacrifice + Drama CD). In ogni capitolo i vari protagonisti saranno tormentati da un piccolo e angelico sogno che li farà impazzire. Per scoprire infine che ... bè tocca a voi scoprirlo.
Genere: Malinconico, Mistero, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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 La prima Alice con coraggio e la spada entrò, nel paese delle meraviglie si trovò. Spazzò via tutte le creature che incontrò, dietro se la strada era tutta rossa.

 

Mi ritrovai in quel mondo incantato e magico, ogni cosa era magnifica. Ma io dovevo ritornare nel mio mondo, il nemico non era ancora stato sconfitto. Mancava poco alla fine del conflitto.
“Finalmente ti sei svegliata … Alice” sentii quella voce dritta nella mia testa, una voce dolce e candida come quella di un angelo. Mi voltai ma non trovai nessuno.
“Mi stai cercando? Sappi che sono davanti a te” continuò in tono di scherno. Guardai di fronte a me, ma l’unica cosa che vidi fu un bambino con una lunga tunica bianca ed un cappello da notte che gli copriva gli occhi.
“Chi sei?” domandai, accennando una lieve preoccupazione nella mia voce.
“Io sono un sogno … e tu sei dentro di me”, rideva mentre pronunciava quelle parole.
“ Come posso uscire di qui?”, non mi piaceva il sorriso di quel bambino.
“hihihi Ma tu non puoi uscire, mia cara Alice”. Rimasi sconvolta da quelle parole, non potevo uscire … non potevo combattere per il mio paese … e allora cosa dovevo fare? 
“Ma non preoccuparti … riuscirai ad uscire quando qualcuno ti vorrà salvare. O …  solo quando lo vorrò io … mia cara Alice hihihi”.
“Perché continui a chiamarmi Alice? Il mio nome è Jeanne”
“Non più … qui tu sei la mia Alice … e adesso devi creare il mio mondo.” Il bambino scomparve davanti i miei occhi e subito dopo comparve una città, simile a quella che si trovava nella sua adorata Francia. Cosa è successo? Perché mi trovi qui? Sono finalmente uscita?
“Hey sorellona Alice, una bimbetta bionda mi chiamò tirandomi per una manica. Ma allora quell’incubo non era finito. “Sorellona, sorellona vuoi giocare con me?” chiese innocentemente. Io le carezzai la testa e sorridendo le risposi “Mi dispiace piccola … non ho tempo di giocare. Però posso chiederti una cosa?” “Dimmi, sorellona Alice” “Che cosa è un’Alice?”
“Non lo so … ma credo che sia tu un’Alice” disse sorridendomi. Poi ad un certo punto la bambina parlò:  ma con una voce diversa … ricordava … Il Sogno. 
“Un’Alice è una persona molto importante che viene ricordata per una cosa molto importante che ha fatto”
“V-viene ricordata?  Che intendi?”
“ Un’Alice viene ricordata per qualcosa di importante che ha fatto” ripetè la bambina.
“Viene ricordata dopo che è morta” concluse sorridendo maligna. Indietreggiai spaventata, intanto la piccola tornava normale e mi guardava confusa. Io scappai. Mi fermai rintanandomi dentro un vicolo. Dovevo uscire da quel posto infernale, ma come?

 

 Quella Alice persa dentro la foresta, fatta prigioniera come fosse un’assassina



Poi arrivai alla conclusione … l’unico modo per uscire era così chiaro. Bisognava distruggere quel mondo così sarei potuta tornare a casa e avrei sconfitto gli inglesi. Così ci fu il massacro, non risparmiai nessuno. Né grandi né piccini, tutti morirono sotto la mia spada. Come i miei nemici. Andava tutto alla perfezione poi mi ritrovai in una foresta. Pensavo di aver distrutto tutto ma … improvvisamente mi cadde addosso un’enorme gabbia.
“LIBERATEMI!!” Urlai. Nessuno mi sentiva. Poi il Sogno si avvicinò a me.
“ Sei stata molto cattiva Alice” sempre più esasperata dissi
“Per l’ultima volta … IO NON SONO ALICE” sembrava ignorarmi,continuava nel suo discorso
“ Mi hai deluso, pensavo fossi una persona migliore”
allora mi lascerà andare,pensai,“Adesso mi lascerai andare?”  
“No, sarai condannata a rimanere in questa gabbia per sempre.” Lo guardai con le lacrime agli occhi e gli gridai “VOGLIO TORNARE A CASA, LASCIAMI ANDARE”. Il sogno prese uno specchio e mi mostrò quello che io non avrei mai voluto vedere … la mia morte.
“Tu non puoi tornare indietro Jeanne … sei morta ormai. Io ti avevo offerto una nuova vita e tu l’hai sprecata. Adesso passerai la tua vita nel paese delle meraviglie”.

  fuori dal cammino che tracciò lei tempo fa. Non ci fu più segno della sua esistenza.

   
 
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