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Autore: Kvistor    24/06/2011    2 recensioni
In questa FF del genere What if? vedremo i nostri eroi in una situazione cupa dove il male sembra imperante...
Rating Arancione per diverse scene cruente.
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6 Il Primo Incarico

Alla fine era successo l’ultimo ponte che mi legava al passato era caduto nell’oblio, forse era un bene, ma di certo mi era sembrato come perdere una parte dell’anima, dopo quel giorno avevo avuto un sonno agitato e pieno di cupe visioni di morte, vedevo me stesso, ma non ero io... ero come un mostro bruciavo e uccidevo senza pensarci due volte e non provavo pietà né rimorso. Mi svegliai, ero nella mia cabina, le pareti sembravano girare e le tende proiettavano delle ombre oscure alla luce del sole del primo mattino, mi soffermai per un attimo a pensare alla mia vita recente, stavo per trarre delle conclusioni forse completamente errate quando fui richiamato alla realtà da un secco colpo alla porta. Scattai d’istinto verso Vortice, in fondo quando si hanno dei nemici come i miei anche solo un attimo può esserti fatale, ma quando aprii la porta mi tranquillizzai una volta tanto non era qualcuno inviato per uccidermi. Mi comparve davanti Jenny Darnel, una figlia di Eris, la cui presenza a bordo della principessa Andromeda faticavo ancora a spiegarmi, ma forse essendo la figlia della Discordia, alla quale assomigliava in maniera incredibile per gli occhi viola, la pelle scura e i capelli rosso mogano,  voleva soltanto approfittare della situazione per crearne un bel po’.  Non avevo mai avuto modo di parlare con lei, ma dalle descrizioni di Luke mi era stata presentata come una mangiatrice di uomini, spero sia figurato dissi fra me e me gettando il pensiero ai lestrigoni << Allora cosa ci fai qui? >> dissi freddamente per mantenere il tono di comando << sono stata mandata qui dal comandante... >> al sentire il nome di Luke mi preparai psicologicamente a qualche furiosa battaglia, ma poi quella ricominciò a parlare << sono stata mandata qui per dirle di passare dal comandante e per informarla che da questo momento in poi sono ai suoi ordini per soddisfare i suoi bisogni... di ogni genere >> pronunciò l’ultima parte squadrandomi i pettorali con aria bramosa, a quel punto la guardai meglio e non potei fare a meno di vedere la vistosa scollatura che sembrava gridarmi  “Dai Percy gettaci un occhio dentro”. Passarono alcuni secondi imbarazzanti poi finii di vestirmi e andai da Luke, a metà strada mi voltai, lei era ancora dietro di me, arrivati alla porta la feci rimanere fuori a fare la guardia e mentre entravo non potei fare a meno di pensare che con lei mi sarei divertito parecchio.

Appena entrai mi vidi arrivare incontro un Luke sorridente quasi di buon umore e la cosa mi sembrava talmente innaturale che per un attimo lo guardai come fosse stato un alieno. In mano aveva un mantello? O forse era una cappa? Sembrò leggermi nella mente infatti mi guardò in faccia e mi disse << Questa è per te amico mio è una corazza, ma anche un oggetto di incredibile potenza, infatti è una cappa d’ombra dì  αόρατο e ti renderà invisibile dì Πούδρα σκιάς e nessuna serratura sarà abbastanza per te, io posso fare queste cose per la mia insulsa parentela con il dio dei Ladri, e ti sto offrendo questo potere per necessità e... per amicizia >> ci fu un breve silenzio poi ricominciò a parlare ma con un tono molto diverso da quello solenne e pomposo di prima << allora che ne pensi della tua nuova attendente ? L’ho scelta apposta per te, una sola notte con lei fa miracoli e ora non ti inventare patetiche scuse, conosco il corpo di un diciottenne e le sue necessità >>  Presi l’armatura per un po’ di tempo la guardai immobile alla fina mi decisi a parlare << immagino che questa non sia solo una visita di piacere o sbaglio? >>  lui riprese il tono serio e continuò al posto mio << Non sbagli, stanotte avrai il tuo primo incarico attaccheremo le cacciatrici di Artemide è un attacco intimidatorio, ma senza di loro la dea sarà poi una facile preda >>  allora Artemide sarebbe stata la prima a cadere.  << stanotte attaccheremo, forma un commando e stai pronto >>

Era stato molto chiaro doveva essere una cosa furtiva, così iniziai a scervellarmi su chi potesse essere abbastanza capace da affrontare una missione così rischiosa, arrivai nella sala d’armi e fu quasi come un illuminazione: un guerriero esperto come Anthony, un minotauro, la cui forza bruta sarebbe servita, e due arcieri lestrigoni per gli attacchi dalla lunga distanza, mentre accennavo ad andarmene un semidio, forse un altro figlio di Hermes mi diede un fiala di veleno, esitai ad accettarla poi ripensai alle cacciatrici ogni aiuto era il benvenuto.

La notte era arrivata e noi con essa, ci eravamo appostati, dopo un lungo volo su delle Arpie, in prossimità di un fiumiciattolo in una foresta da qualche parte nel Montana, contammo le tende, le cacciatrici c’erano tutte, la loro padrona doveva essere fuori a caccia, cagne ecco cos’erano sottomesse a qualcuno che non le avrebbe potute apprezzare, ma convinte di essere libere... c’è qualcosa di più assurdo dell’ipocrisia umana? Forse solo quella divina. Altri tre minuti esatti e avremmo attaccato, Luke e i due Lestrigoni si erano appostati a Nord-Est della nostra posizione e stavamo aspettando il loro segnale per avviare l’attacco, nell’attesa squadrai i miei uomini, Anthony aveva assunto la feroce espressione di Ares e nella sua corazza rossa incuteva un certo timore, ma non era nulla a confronto del Minotauro che era acquattato affianco a noi, gli occhi piccoli, gonfi di adrenalina, il respiro affannoso tutto coronato da una pesante ascia in bronzo; Ad un tratto mi sentii chiamare con il pensiero, altro dono della cappa, era Luke << Percy aspetta il segnale e non fare cose avventate, e soprattutto non farti trascinare dall’entusiasmo dei “ragazzi” >> disse poi rivolgendosi alle truppe.

L’attesa sembrava interminabile, poi le cacciatrici si riunirono per la cena e per loro quello sarebbe stato l’ultimo pasto, Luke mosse una fiaccola...     il segnale! Passai il veleno sulla spada e ci gettammo all’attacco, la prima a cadere una ragazza di forse 14 anni, fu trafitta da una freccia nel collo e l’urlo che scaturì da quella seduta accanto a lei mi fece capire, mi fece capire che anche le cacciatrici di Artemide all’apparenza spavalde e invincibili erano ragazzine spaventate.

Ci lanciammo all’attacco, sulle prime esitai per controllare la situazione della battaglia, ma poi vedere il Minotauro che fendeva con l’ascia la schiena di una di loro mi risvegliò,pensai che anche quell’altra fosse spacciata, ma con mia sorpresa si voltò estrasse il pugnale e ferì il mio compagno sul costato, certo sarebbero morte tutte ma se ne sarebbero andate con stile... Una si gettò contro di me ed allora mi dimenticai che erano ragazze, mi ricordai che erano nemici, il mio corpo fu pervaso da un tremito di rabbia e fui più bestia che uomo,  tentò di pugnalarmi il collo, feci un balzo indietro e mi scansai a quel punto contrattaccai menando un fendente mirato al suo cranio doveva finire in fretta, lei parò l’attacco ma la mia lama continuò e le colpì un polpaccio lei arrancò,poi pensai al veleno per lei era giunta la fine... mi sembra ancora strano come una guerriera possa cadere per un misero taglietto, ma era una guerra non c’era tempo per pensare troppo, parai svogliatamente altri due o tre attacchi e infine la vidi soffocare con una smorfia sul volto e così morì... nell’ignoranza di cosa l’aveva uccisa.

Ho ucciso centinaia di persone e di mostri, ma non mi potrò mai dimenticare il suo sguardo.

Non passò molto che mi trovai davanti un'altra avversaria, stavamo combattendo furiosamente da qualche minuto quando mi resi conto di essere circondato, non sapevo cosa fare eravamo sette contro uno, poi arrivarono Anthony e Luke ci mettemmo schiena contro schiena e iniziammo una tetra danza con le nostre avversarie, il veleno faceva il suo lavoro e credo tutt’ora che molte cacciatrici mi maledicano ancora dall’Ade per averlo usato, forse non era sportivo,ma era efficace. Dopo un po’ non seppi più cosa mi circondava, guardavo e pensavo soltanto ad una cosa, il sangue che mi macchiava le mani e la scia di morte che portavo dietro di me, ma continuavo ad uccidere senza rimorso, finché non ne vidi una più piccola delle altre avrà avuto una decina d’anni, forse non era neanche una vera cacciatrice ancora, ma il minotauro non fece distinzioni, vidi tutto come al rallentatore la incornò, la poverina colpita dal mostro cadde in ginocchio, solo per poi essere decapitata.

Non mi sono mai ripreso da quella vista.

P.O.V. Luke  

Quello non poteva essere Percy, ma lo era fino a quel momento ero stato zitto, ma vederlo inflessibile di fronte ad un tale spettacolo mi sconvolse, non potevo sapere cosa pensava, ma per avere una tale freddezza, quegli esseri immortali che osano farsi chiamare dei, nonostante le loro orrende abitudini e i loro vizi, dovevano avergli fatto qualcosa di orribile che forse nemmeno lui comprendeva a pieno. La battaglia era quasi finita ormai era rimasta una sola cacciatrice, proprio LEI Thalia Grace. Mi avvicinai a lei con la spada bassa feci segno a tutti gli altri di starle lontano, lei era mia. Ci sfidammo con i colpi più difficili che ci erano stati insegnati, Vipera iniziava a pesarmi fra le mani, ma dal sudore sulla sua fronte capii che anche lei si era stancata, duellando eravamo ormai arrivati ai limiti del campo delle cacciatrici, soli. Fui stupito nel vedere che si mise in ginocchio, era esausta ma non intendeva arrendersi,avrei potuto farla finita, ma non lo feci, la guardai a lungo negli occhi, poi sentii dei rumori Percy e gli uomini avevano finito,dovevo prendere una decisione, ucciderla come una nemica o farla fuggire come un’amica, avevo sempre meno tempo dovevo prendere una decisione, alzai Vortice.

Abbassai un colpo formidabile davanti alla sua faccia, lei sbiancò << scappa e non farti vedere, posso solo augurarti buona fortuna >> le dissi, lei per un attimo mi guardò altezzosa, stava forse pensando a come l’avevo delusa in passato? Mi appoggiò le mani sul volto per un attimo pensai al peggio, poi mi fissò negli occhi e disse solo << sapevo che in te c’era ancora del buono, lo sentivo >> Poi se ne andò libera nella foresta.

Tornai vicino al Falò, il Minotauro era gravemente ferito, uno dei lestrigoni era morto, trafitto da tre frecce argentee, Anthony era ammaccato ma stava bene, aveva radunato tutti i corpi e li stava bruciando, ma ne mancavano due all’appello, poi li vidi ce li aveva Percy... uno era il corpo di quella bambina di 10 anni l’altro apparteneva ad una ragazzina di 14 con il volto contratto in uno strano ghigno di stupore; Mi avvicinai per parlargli,ma lui mi precedette << Questo li porto con me... ho compreso davvero la crudeltà di quello che faccio glielo devo... >> dapprima credetti che avrebbe fatto qualche strano incantesimo di negromanzia, ma al contrario si sedette sulla riva di un ruscello, gli pulì le ferite e ricompose i cadaveri, li voleva davvero portare con sé... mentre salivamo sulle arpie per tornare alla nave il lestrigone rimasto si leccò i baffi << il comandante ha rimediato la cen.... >> non poté finire la frase Percy gli aveva trapassato la testa con il pugnale, i nostri compagni mi guardarono come a chiedere se dovevano immobilizzarlo, ma non dissi nulla io avrei fatto lo stesso.      

   
 
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