Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Caroline/Tyler “Vegliare”
Note:
Ambientato in un futuro post serie.
Semiluna
-La luna è quasi piena.-
A quelle parole Caroline riemerse dalle pieghe del lenzuolo e sollevò a malapena le palpebre assonnate.
-Tyler…?- domandò con voce impastata.
Non ottenne risposta, ma dopo pochi istanti fu in grado di mettere a fuoco il profilo del ragazzo sdraiato accanto a lei.
Le tende della finestra erano aperte e la luna risplendeva nitida e minacciosa al di là del vetro.
Mancava solo un giorno al plenilunio.
Si sollevò leggermente dal cuscino e gli posò una mano sul braccio.
-Tyler,- gli disse assonnata. –non è necessario che tu rimanga sveglio tutta la notte a controllare la luna. Anzi, sarebbe meglio che ti riposassi, visto che domani…-
-Non riesco a dormire.- la interruppe bruscamente lui, girandosi su un fianco e voltandogli la schiena.
-Ogni mio muscolo è in tensione.- riprese poi sommessamente. –E ogni momento che passa, la furia del lupo diventa sempre più la mia.-
Tyler sentì il fruscio del lenzuolo, una leggera pressione sul materasso e la braccia di Caroline intorno a sé.
Le labbra della ragazza sulla sua spalle erano tiepide e confortanti. Tutto il suo corpo lo era.
Caroline aveva un modo particolare di toccarlo: non eccessivamente delicato, ma morbido, saldo e sicuro. Gli trasmetteva forza e tranquillità.
-Ma tu questo lo sai già.- mormorò poi, socchiudendo gli occhi e sospirando profondamente.
-Dopodomani sarà tutto finito.- gli sussurrò lei incoraggiante, ma lui s’irrigidì sotto le sue mani e si voltò di scatto per guardarla.
-E per quanto?- vociò, facendola trasalire. –Per quanto tempo avrò pace? Un mese, neanche!-
Il lupo dentro di sé smaniava già per uscire, constatò con orrore, non appena riuscì a riprendere il controllo.
Si voltò brevemente per osservare il volto triste della ragazza al suo fianco e scovò nella sua espressione tracce della vecchia Caroline: quella insicura, quella che si sentiva sempre inadeguata.
-Perdonami.- si affrettò a scusarsi. –Non è colpa tua.-
Si sistemò un po’ più comodamente di fronte a lei e le scostò le ciocche bionde dal viso, sforzandosi di abbozzare un mezzo sorriso.
-Domani notte starò da solo.- le disse dolcemente. –Non voglio più correre il rischio di farti del male. Non lo sopporterei.-
-Come io non sopporto di sapere che stai combattendo contro il lupo senza nessun aiuto.- ribatté lei decisa. –No. Rimarrò con te.- aggiunse poi, appoggiando la fronte contro il suo petto.
-Sei proprio una testarda,- commentò lui bonario, passandole le dita tra i capelli. –Caroline.-
E lei riuscì a vedere il suo sorriso pacato anche se aveva gli occhi chiusi.
Riconobbe il suono della sua voce che si modulava in tono sereno e rilassato. Stava sorridendo, ne era sicura.
Aveva sentito la sua risata tenue vibrargli sulle labbra e nel cuore contro il suo orecchio, mentre pronunciava il suo nome.
Si strinse un po’ più a lui e calciò via il lenzuolo attorcigliato ai suoi fianchi, per essere libera d’intrecciare le gambe alle sue.
-Resterò con te.- ripeté decisa. –Domani e anche stasera. Così potremo vegliare la luna insieme.-
FINE 1° parte.