Era buio.

Io respiravo, come pura realtà, solo che non vedevo nulla.

D'un tratto una mano sfiorò la mia, era calda e morbida, un brivido mi percosse la schiena poteva essere chiunque, non avrei immaginato potesse essere lui,sentivo il suo respiro forte sul mio collo, come se lì c'eravamo solo noi, non sapevo manco dove potevamo trovarci.
Quando mi prese anche l'altra mano, come nei film, una luce accecante bianca si accese su di noi, strizzai gli occhi, ERA LUI.
Era la mia povera anima, che si nutriva di mancanza d'affetto, di mancanza e basta.
Era la mia anima che si prendeva gioco di me, questo perché quel momento in cui riuscii a vedere la sua bella anima, in quegli occhi maledettamente meravigliosi, lui scomparve come un fantasma. Rimasi lì da sola, e da lontano sentivo una voce gentile e dolce che nominava il mio nome, ma non era lui, era femminile, ERA MIA MADRE.
Si, riconoscevo la sua voce, così di colpo aprii gli occhi, e capii che era solo un sogno, uno sporco e stupido sogno che mi ricorda quella maledetta sfortuna di non potere avere l'unica cosa che vorrei davvero nella mia vita. Molti lo chiamano gay, altri cantante io lo chiamo anima, ma è più conosciuto come Justin Bieber.